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Essere un infermiere
Essere un infermiere significa sentirsi piccolo e incapace, ma anche essere motivati dalla paura di far male e dalla volontà di essere utili sia fisicamente che mentalmente. Essere un infermiere può essere paragonato a essere un "missionario", in entrambi i casi è importante che l'infermiere abbia la possibilità di riflettere sulle proprie emozioni e di essere comprensivo, disponibile e tollerante.
L'infermiere deve essere al di sopra delle parti, liberarsi dal dolore e prendersi cura del paziente in maniera olistica. Ma ci sono anche le aspettative dei pazienti e le loro paure che devono essere prese in carico. I pazienti chiedono di essere presi in carico in maniera completa, di essere accettati e amati, di poter condividere la loro sofferenza e di trovare qualcuno che li accompagni.
La teoria dell'attaccamento di Bowlby sostiene che ogni essere umano ha bisogno di essere amato e accettato, e che il paziente ha paura di essere abbandonato e di non essere più assistito. Inoltre, il paziente ha paura dell'errore e del dolore che può subire a causa di tecniche invasive, e teme di essere criticato e punito, anche per colpa sua.
Essere un infermiere richiede quindi non solo competenze tecniche, ma anche una grande sensibilità e capacità di comprendere e supportare i pazienti nelle loro paure e necessità.
dell'attaccamento ipotizzando l'esistenza di una predisposizione innata tendente a ricercare protezione e cura. Si tratta della prima motivazione sociale attiva nel bambino: nei primi mesi di vita, fino allo sviluppo delle capacità verbali, l'unica possibilità sociale del bambino è quella dell'attaccamento. Dal punto di vista psicologico è: - Un sistema motivazionale - Un sistema di regole che guidano i comportamenti - Meno l'animale è evoluto, più i suoi comportamenti saranno standardizzati - Più l'animale è evoluto più i suoi comportamenti saranno condizionati dall'ambiente e dall'esperienza Questo per motivazioni primarie, connesse strettamente ai bisogni biologici, e secondarie, ossia i prodotti di processi di apprendimento e influenza culturale. Le emozioni costituiscono un indicatore fondamentale. Pag. 18 IL COUNSELING Il termine, sviluppatosi intorno agli anni '70, non ha unavera e propriacorrispondenza in italiano. Con esso si indica un processo di interazione tra 2persone di cui una delle due è in difficoltà e uno degli obiettivi è quello di farprendere coscienza della propria situazione per gestirla e arrivare a risoluzionedella stessa.In Italia lo sviluppo è avvenuto con ritardo rispetto ai paesi anglosassoni, per idiversi contesti politici e culturali. Uno dei primi campi dove ha trovato più usoè stato quello sociosanitario: con l'evoluzione del concetto di salute e deiservizi sociosanitari, si è arrivati alla formazione di "istituzioni" tra cui ilConsultorio Famigliare. Negli anni successivi, anni '80, quest'attività si èrivelata fondamentale per gestire problemi derivanti dalla ripercussione chel'AIDS ha provocato nella psicologia dei pz.Si tratta quindi di un intervento chefavorisce il cambiamento e sollecitale risorse del soggetto stesso erichiede.In chi aiuta disposizione e abilità specifiche
Scopo principale del counseling è l'adherence del pz, che agisce mettendo da parte l'atteggiamento di passività nei confronti della malattia e promuove uno stile di vita partecipativo e responsabile nei confronti della propria condizione di salute.
L'adherence può essere definita come la capacità di un individuo, affetto da una patologia, non solo di adottare comportamenti che coincidono con le indicazioni terapeutiche ma soprattutto con la disponibilità a riadattare il proprio stile di vita.
IN AMBITO SANITARIO ... IN AMBITO SANITARIO ... Ha l'obiettivo di fornire supporto IN AMBITO INFERMIERISTICO Ha l'obiettivo di fornire supporto IN AMBITO INFERMIERISTICO
Il counseling è una particolare forma di relazione d'aiuto di fronte a una vasta gamma di ... di fronte a una vasta gamma di ... problemi psicosociali connessi. Per Lidia Hall è applicato.
basato sull'ascolto attivo e sulla comunicazione, può essere attuato dagli infermieri che conoscono scienze comportamentali e tecniche di comunicazione. Lidia Hall ha sviluppato un modello dove l'aspetto centrale è la relazione infermiere-paziente. Oggi si tende ad attribuire a questo processo obiettivi specifici, a seconda del problema/malattia/disagio. Questo approccio è offerto a tutte le persone in difficoltà che spesso necessitano di una modifica, anche radicale, di comportamento e riadattamento emotivo e/o ambientale. Oltre all'AIDS, può essere applicato anche ad altri problemi psicosociali connessi alla malattia.Situazioni turbanti che necessitano di counseling possono essere il cancro, malattie croniche e invalidanti, infarto; i soggetti per cui rivela utile sono anche i genitori di bambini a cui viene diagnosticata una malattia grave.
Spesso si pensa di aver svolto attività di counseling anche fornendo informazioni, ma non è così. Il counseling consiste in un cambiamento verso il malato e la sua malattia, nell'abbandono di un modello tradizionale e una maggior attenzione emotiva e ascolto.
Finalità: orientare, sostenere e guidare.
Metodologia:
- Legame debole
- Si utilizza un colloquio breve che dà luogo a un rapporto detto "Rapida" poiché si affronta un bisogno alla volta
- Esatta perché usa strumenti di comunicazione efficace
- Visibile perché utilizza la fantasia dell'operatore
- Molteplice perché usa saperi e conoscenze diverse
Ruolo dell'infermiere:
Ha un ruolo difficile perché meno circoscritto e tematizzato e può svolgerlo solo se accetta questo metodo.
più nascosto (ma non meno significativo) che porta ilsoggetto a una presa di coscienza.Richiede sinergia con gli altri operatori e svolge compiti di prevenzione ededucazione.
PASSAGGI FONDAMENTALI
- Accoglienza;
- Ascolto attivo;
- Focalizzazione del problema generale;
- Identificazione di un problemacondiviso;
- Individuazione di soluzioni;
- Riassunto di quanto emerso;
- Verifica di ciò che la persona hacompreso; Pag. 20
- Chiusura con saluto adeguato.
Cosa serve per fare counseling
- Sapere conoscere principi di comunicazione e conoscere i principi di conduzione di un colloquio
- Saper essere empatici, rispettosi, autentici, creativi, pazienti e disponibili
- Saper fare capacità di ascolto attivo, di riflettere su emozioni, rimanere centrato sul pz, fornire consigli e soluzioni senza valutare e investigare
Le fasi di counseling
INDIVIDUARE IL PROBLEMA avere una chiara definizione del problema intermini concreti. Accoglienza e costruzione di alleanza
terapeutica
ESPLORARE IL PROBLEMA - definire e chiarire il problema entrando nel vivo per focalizzare i sentimenti ed arrivare alla presa di coscienza; usare domande chiuse che danno maggiori info e aperte per aiutare a far esprimere i sentimenti.
Riformulazione: si riassume alla persona ciò che ha detto per conoscere meglio il problema, allontanarlo da ogni forma di solitudine e sviluppare più responsabilità verso sé stesso.
GESTIRE IL PROBLEMA - è la fase conclusiva in cui si cerca insieme una soluzione al problema.
Si attivano le risorse cioè si pensa che in ogni persona esiste una capacità innata di adattamento e lo spinge a una riflessione per un cambiamento. Resilienza: fattore protettivo interno che aiuta la persona a rispondere alle difficoltà della vita. Avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare stress e difficoltà ma capacità di saperli gestire, affrontare.
Crescita post traumatica: simile
La resilienza mette in evidenza le trasformazioni positive dopo situazioni stressanti. Pag. 21
DIAGNOSI è una prima fase del processo utilizzata per interpretare i dati, è un processo di ragionamento.
PROCESSO DI NURSING
DIAGNOSI INFERMIERISTICA è il risultato della METAPARADIGMA DELL'INFERMIERE: i concetti di persona, salute, diagnosi, ambiente e assistenza infermieristica. Grazie a questi è possibile analizzare tutti quei fenomeni connessi a malattia/salute e le caratteristiche dell'intervento che mette in atto l'infermiere.
TITOLI DIAGNOSTICI elenco della terminologia diagnostica approvata dalla NANDA.
Possiamo ben capire quindi come l'intervento pianificato dipende e cambia in base ai diversi problemi che si presentano inizialmente (alla base vi è una base teorica).
Per diagnosi infermieristica si intende un giudizio clinico sulle risposte date dall'individuo o dalla famiglia.
VANTAGGI
relative ai problemi di salute; costituisce una base per la scelta degli interventi ma è anche un ragionamento che compie (ogni persona necessita di un infermiere per interpretare i dati dell'assistito.intervento diverso a seconda delleNaturalmente per effettuare una diagnosi l'infermiere fa riferimento a terminologie standard dette diagnosi Infermieristiche.Promuovono la responsabilità e l'autonomia del professionista stesso.Costituisce un metodo di comunicazione efficace tra infermieri e altri professionisti sanitari.Aiuta a definire i parametri dell'accertamento ben codificatiNIC (Nursing Intervention Classification) sono 443 e rappresentano una classificazione di tutti gli interventi infermieristici praticati negli USA e negli altri statiNOC (Nursing Outcames Classification) sono 190 e rappresentano gli indicatori per misurare i risultati delle cure infermieristicheNANDA– NIC – NOC sono 3 classificazioni in cui si cerca di dare una definizione organica e standardizzata del sapere e della pratica Infermieristica
Dal 1975 negli USA la NANDA ha stilato una classificazione dei problemi infermieristici che prevede una tassonomia delle diagnosi, ossia una classificazione di 3 diverse sfere
SFERA SOCIALE SFERA PSICHICA SFERA FISICA
Prende in considerazione la salute e concetto di vista funzion