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COLONSCOPIA
Permette la visione diretta dell'intestino crasso tramite una sonda dotata di fibre ottiche. Questo esame è utile per due scopi: uno diagnostico per malattie infiammatorie, poliposi, neoplasie obiopsie e l'altro terapeutico per analizzare polipectomie colonscopi che. La preparazione alla colonscopia è piuttosto fastidiosa in quanto prevede l'assunzione di lassativi, l'esecuzione di enterocli-smi, il digiuno e può provocare una serie di problemi che vanno da dolori crampiformi, per effetto dell'aumento della peristalsi, a disidratazione per il mancato assorbimento e la perdita di liquidi, fino al collasso. Per prepararsi a questo esame è necessario seguire una dieta senza scorie da 3 giorni prima, una dieta liquida dal giorno o dalla sera prima, l'assunzione di un purgante salino con acqua (max 4 l) dal pomeriggio antecedente e a volte microclisma il mattino prima dell'esame.
GASTROSCOPIA
Permette la...
Visione diretta dell'apparato gastro intestinale superiore - mucosa esofagea, gastrica e duodenale tramite sonda dotata di fibre ottiche e munita di lente, pinze, spazzola per biopsia, iniettore per soluzioni sclerosanti (esame diagnostico-terapeutico).
La preparazione consiste in:
- Digiuno nelle 6-12 ore precedenti l'esame
- Somministrazione di lieve sedazione e.v. (Midazolam) e anestetico locale sulle mucose per via topica
- Posizione laterale di Sims per facilitare il drenaggio della saliva e l'inserimento dell'endoscopio
Il post esame consiste in un digiuno da solidi e liquidi sino alla ricomparsa del riflesso della deglutizione che dovrebbe ricomparire dopo 1, 2 ore circa (ab ingestis). Verificare con abbassalingua.
Non esistono linee guida. Ogni ospedale elabora un proprio protocollo sulla base delle esperienze, conoscenze e preferenze dell'endoscopista o radiologo. Sarebbe importante fornire a ciascun paziente indicazioni differenziate a seconda del suo
stato di salute ed è importante evitare di dover ripetere la preparazione!
MANOMETRIA
Misura i cambiamenti delle pressioni intraluminari e il coordinamento dell'attività muscolare del tratto G.I. nei vari segmenti. Si suddivide in:
MANOMETRIA ESOFAGEA: rileva alterazioni della motilità dell'esofago e dello sfintereo esofageo. La preparazione consiste in digiuno da solidi e liquidi nelle 8-12 ore precedenti all'esame e la sospensione dell'assunzione di farmaci che potrebbero agire sulla motilità intestinale (es. sedativi). L'esame consiste nell'inserimento in narice di un catetere munito di manometro che registra le variazioni di pressione mentre il paziente ingerisce piccoli sorsi d'acqua.
MANOMETRIA GASTRODUODENALE, TENUE E COLON valuta lo svuotamento gastrico o le patologie alteranti la motilità gastrica ed intestinale (es. sindrome del colon irritabile e atonia del colon)
MANOMETRIA ANORETTALE misura tono
sfintere anale interno e contrattilità sfintere anale esterno e valuta la stipsi cronica e il trattamento di incontinenza fecale tramite BIOFEEDBACK (autocontrollo biologico) DEFECOGRAFIA È un esame che misura la funzione anorettale e viene eseguito tramite l'instillazione di sospensione di bario nel retto che permette di visualizzare la funzionalità del retto e dello sfintere anale durante l'espulsione del bario. ESAMI ELETTROFISIOLOGICI Rileva disfunzioni motorie o neurologiche dello stomaco e viene effettuato con il posizionamento di elettrodi sull'addome e la registrazione dell'attività elettrica dello stomaco fino a 24 ore. La diarrea La diarrea è lo stato nel quale la persona ha o rischia di avere una frequente emissione di feci liquide o non formate. Ci sono vari tipi di diarrea che si possono classificare in base all'etiologia, alla durata e all'entità. Etiologia - Diarrea iperosmolare; - Diarrea daalterazione movimenti idroelettrolitici; Diarrea secretoria; Diarrea da fattori batterici virali o protozoari; Diarrea da turbe della motilità; Diarrea da fattori endocrini. Durata: ACUTA: durata inferiore alle 2 settimane, causa infettiva, tossinfettiva, iatrogena. RICORRENTE: portata da intolleranza alimentare, allergie, colon irritabile. CRONICA: ha una durata di oltre 4 settimane ed è portata da cause neoplastiche, infiammatorie, malassorbimento, endocrine, parassitarie o da catartici. Entità: Da 1-3 scariche/die, da 3-6 scariche/die, > 6 scariche/die. La diarrea presenta diverse caratteristiche che permettono di definirla quali feci liquide con aumentata frequenza, urgenza di defecare, crampi/dolori addominali, borborigmi, aumento di fluidità e del volume delle feci, squilibri idro-elettrolitici e febbre, vomito, dimagrimento... I fattori correlati sono diversi e si possono classificare in fisiopatologici (malattie da malassorbimento o infiammazione,più comune della disidratazione; è necessario effettuare unaccurato esame obiettivo e tenere in considerazione i seguenti fattori: l’età del bambino, il tipo el’entità della diarrea, la presenza di febbre di tipo settico, la presenza di segni clinici di disidratazio-ne e eventuali alterazioni del comportamento. Per procedere alla reidratazione è necessario an-che valutare la presenza di acidosi, l’entità della disidratazione, la presenza di segni di insufficienzacircolatoria, segni di un eventuale stato settico e la diuresi del bambino.
La diarrea del viaggiatore nell’acqua che beviamo tutti i giorni o che usiamo per preparare i ci-bi, soprattutto se di rubinetto, sono normalmente presenti batteri, virus ecc.. ai quali ci immunizzia-mo. Quando si viaggia, cambiando il cibo e l’acqua si viene esposti a microrganismi nei confrontidei quali non si è immuni. Il rischio dipende dall’area geografica,
dagli standard alimentari ed igienici, dall'approvvigionamento idrico e dalla stagione. Le aree in cui si può avere questo tipo di diarrea sono elencate qui di seguito.Alto rischio: Africa centrale, America latina, Sud est asiatico, India, Bangladesh, Medio oriente
Medio rischio: Africa del nord, Medio oriente, aree del Pacifico
Basso rischio: Australia, Nuova Zelanda
I turisti che si recano in Asia sono a rischio di contrarre il Campylobacter; nei paesi tropicali o subtropicali il rischio riguarda l'Escherichia Coli e la Shigella. La diarrea del viaggiatore ha breve durata ed è caratterizzata da una diarrea acquosa a esordio improvviso alcuni giorni dopo l'arrivo nel paese straniero o entro pochi giorni dal ritorno nel paese di origine. È accompagnata da crampi addominali e nausea ma la sintomatologia regredisce in 3-5 giorni.
La profilassi da tenere in questi casi è evitare di consumare cibi non cotti (soprattutto frutta e verdura), uova e derivati.
Non bere acqua del rubinetto né usare ghiaccio, eventualmente bollirla per almeno 3 minuti. È preferibile un'igiene scrupolosa e una prontaterapia antibiotica, di solito efficace in sole 24 ore, soltanto in caso di malattia. La profilassi viene fatta per periodi inferiori a tre settimane e viene riservata a pazienti selezionati (diabetici, HIV, malattie infiammatorie croniche, gastroresecati, ecc...)
La diarrea da antibiotici rappresenta il 7% di tutte le reazioni avverse. Circa 700 farmaci possono causare diarrea e gli antibiotici ne sono responsabili nel 25% dei casi (distruzione della normale microflora intestinale, proliferazione di microrganismi patogeni).
La sintomatologia si manifesta nei primi giorni di terapia e ha carattere di benignità perché si può risolvere spontaneamente dopo la sospensione farmacologica.
Falsa diarrea: incontinenza sfinterica dovuta a patologia neurologica o patologie sfinteriche (fistole, emorroidi, pregressi interventi...)
All'ano); può essere dovuta dalla presenza di unamassa sigmoidorettale che determina l'emissione di sangue emuco riferita dal paziente come diarrea.
Incontinenza fecale
L'incontinenza fecale è quella condizione di cambiamento delle normali abitudini intestinali caratterizzata da emissione involontaria di feci. Molto spesso è un problema al quale non viene dato il suo reale valore. Le sue caratteristiche definenti sono le seguenti:
- Emissione involontaria di feci
- Odore di feci
- Incapacità di rimandare la defecazione
- Bisogno urgente
- Autoriferita incapacità di avvertire la pienezza rettale
- Lenzuola/indumenti sporchi di feci
- Disattenzione nei confronti del bisogno di defecare
- Arrossamento della cute perianale
Anche per l'incontinenza fecale i fattori possono essere di tipo fisiopatologico (compromissione dello sfintere anale e delle funzioni cognitive, iperdistensione rettale,
mancato controllo sfinterico epatologie rettali), da trattamenti (colectomia, proctite da radiazioni, traumi sfinterici da parto) esituazionali (depressione, compromissione delle capacità cognitive, barriere architettoniche, limitazioni funzionali o mancanza di privacy). In caso di incontinenza gli interventi assistenziali da effettuare sono diversi: accertare la presenza di fattori contribuenti (stipsi, abuso di lassativi…), accertare lo stato neurologico, pianificare uno spazio di tempo appropriato e costante per l’eliminazione, insegnare tecniche di eliminazione efficaci (posizione, manovra di Valsalva, massaggio addominale..), presidi per l’incontinenza (pannoloni, sistemi a circuito chiuso…), educazione sanitaria (igiene, attività fisica) e biofeedback. Il biofeedback (dall'inglese: retroazione biologica), chiamato anche biofeedback tr