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Marco Iorio – Università Bocconi
Appunti - Principi contabili nazionali
Il finalismo del bilancio di esercizio è quello di soddisfare le esigenze degli stakeholders e di
indicare come si sta svolgendo l’attività di impresa. Gli stakeholders principali sono i conferenti di
capitale di rischio, i quali devono essere remunerati sotto forma di redditi prelevabili e di
variazioni di capitale, i conferenti di capitale di credito, interessati alla solvibilità periodica a
termine, i dipendenti, interessati a sapere se l’azienda sarà in grado di distribuire una congrua
remunerazione per il lavoro prestato, e i fornitori, i quali sono interessati al pagamento dei crediti
che hanno verso l’azienda. Vi sono poi i clienti, interessati all’ assistenza e alla qualità delle merci
prodotte, i competitors, interessati a conoscere l’andamento della gestione dell’azienda
avversaria, i sindacati dei lavoratori, i quali vogliono garantire che l’impresa sarà in grado di
mantenere i posti di lavoro, e infine l’amministrazione finanziaria dello stato, la quale è interessata
a calcolare le imposte che la società dovrà pagare.
Ovviamente, vi sono altre categorie di stakeholders, che variano da società a società. I mass
media, la comunità, i partiti politici… chiunque abbia un interesse verso l’azienda è considerato
stakeholder.
Affinché il bilancio d’esercizio sia redatto, esso deve soddisfare alcuni prerequisiti che sono quello
di periodicità, di neutralità, di omogeneità della moneta di conto, di chiarezza e di veridicità. Il
bilancio deve poi rispettare i principi contabili nazionali.
Prerequisiti di redazione del bilancio
Periodicità – Vi deve essere la definizione del periodo amministrativo che permette la regolare e
ricorrente misurazione del risultato. L’ esercizio è l’insieme degli accadimenti che si riferiscono al
periodo amministrativo. Generalmente il periodo amministrativo è stato fissato ad un anno come
convenzione in quanto permette alle imprese di completare il loro processo produttivo. Una
durata inferiore comporterebbe risultati economici influenzati da stime e congetture, poiché il
processo produttivo non è ancora concluso. Una durata maggiore di 12 mesi, ridurrebbe il peso dei
valori stimati rispetto a quello delle quantità economiche. Generalmente per decidere il momento
in cui il periodo amministrativo inizia/finisce, si considera il periodo dell’anno in cui la dimensione
delle giacenze di magazzino è minima, momento in cui si chiude il periodo amministrativo. Per la
maggior parte delle imprese, tale termine è fissato al 31/12 di ogni anno.
Neutralità – Il bilancio d’esercizio deve essere sempre neutrale rispetto alle specifiche attese dei
diversi stakeholders. Non bisogna favorire, dunque, esigenze economiche di una particolare
categoria di stakeholders. Lo stato di salute dell’impresa deve essere chiaro ed esaustivo per tutti i
portatori di interesse. Sono vietate dunque politiche di bilancio volte a far apparire situazioni
patrimoniali migliori di quelle che sono, con finalità di ottenere finanziamenti facilmente o di
ridurre le imposte che si dovranno versare all’amministrazione finanziaria dello Stato.
Omogeneità della moneta di conto – Poiché un’azienda si trova spesso ad operare con aziende
che operano in paesi che adottano una valuta diversa, debiti e crediti in valuta estera dovranno
essere convertiti nella valuta che adopera l’azienda. Terzo prerequisito è dunque riferito ai valori
1 Marco Iorio, Università Bocconi
che compongono il bilancio che devono essere rappresentati con un’unica moneta di conto, che
solitamente è quella in vigore nel Paese in cui l’impresa ha la sua sede.
Chiarezza – Il bilancio, essendo destinato a diversi portatori di interesse, deve essere, per tutti,
chiaro e comprensibile. Indicano chiarezza, confronti con i bilanci di esercizi precedenti, la
separata classificazione dei costi e dei ricavi che derivano dalla gestione caratteristica o da altre
gestioni. Il bilancio deve inoltre contenere informazioni riguardanti la gestione dell’azienda. Le
informazioni non devono essere eccessive, ovvero non devono creare confusione.
Veridicità – Poiché generalmente il bilancio di esercizio si compone di stime e congetture, quali a
titolo d’esempio gli ammortamenti, vi è la necessità di rappresentare la situazione economica in
modo veritiero, in quanto la presenza di tali stime rende impossibile una rappresentazione vera.
Risulta che gli accadimenti di esercizio devono essere correttamente documentati e rilevati, i dati
raccolti devono essere adeguati alle necessità conoscitive interne, e le rilevazioni contabili devono
essere verificabili.
I prerequisiti devono guidare l’attività di redazione di bilancio. Essa deve tenere conto anche dei
principi contabili nazionali, che si dividono in: continuità, prudenza, competenza economica,
costanza dei criteri di valutazione, significatività, prevalenza della sostanza sulla forma, valutazione
separata, e costo come criterio base per le valutazioni di bilancio.
Principi contabili nazionali.
Continuità – Vi deve essere, durante la composizione del bilancio di esercizio, l’ipotesi che
l’azienda continui la propria attività. Non devono essere presenti ipotesi di liquidazione
dell’attività aziendale, in quanto l’azienda è un istituto economico atto a perdurare. Nel caso in cui
vi sia un’ipotesi di liquidazione dell’azienda allora per la redazione del bilancio di esercizio si
utilizzeranno principi differenti. L’esercizio comprende valori che appartengono anche ad esercizi
precedenti e, per tanto, va redatto tenendo conto di tali valori.
Prudenza – Il principio della prudenza è uno dei più importanti principi che regolano la redazione
del bilancio d’esercizio. Tale principio è necessario nella elaborazione delle previsioni e delle stime
necessarie ad affermare molteplici valori di bilancio. In Italia la prudenza assume grande
importanza. Tale principio afferma che gli utili attesi non devono essere rilevati, mentre le perdite,
anche se non si sono manifestate completamente, devono essere segnalate nel bilancio. Classico
esempio di perdite non completamente manifestate sono quelle derivanti da cause legali in corso.
Per rispettare il principio della prudenza, verrà dunque creato, al termine dell’esercizio, un
particolare fondo rischi.
Competenza economica – Il principio della competenza economica ha una grande importanza nei
principi contabili nazionali, ed è il principio fondamentale tra i principi contabili internazionali. La
competenza consente di attribuire correttamente il risultato economico a un dato esercizio,
rendendo possibile la determinazione del capitale di fine esercizio. Durante il corso dell’esercizio si
generano numerose operazioni di scambio con terze economie che generano costi e ricavi. Nasce
l’esigenza di identificare costi e ricavi di competenza dell’esercizio. Un ricavo viene considerato di
competenza quando è realizzato, ovvero quando il processo produttivo dei beni o dei servizi è
2 Marco Iorio, Università Bocconi
completato e lo scambio è già avvenuto. In particolare si trasferiscono dal produttore al
compratore rischi e benefici relativi al bene ceduto, indipendentemente dalla data di incasso del
pagamento e dalla relativa data di fatturazione. Intuitivamente, un ricavo generato da un servizio
sarà di competenza quando esso è stato reso. A titolo esemplificativo, una compagnia aerea
contabilizzerà i ricavi quando i passeggeri saranno trasportati alla meta da loro scelta. Tale
principio può non essere applicato per aziende che trattano commesse pluriennali su ordinazione.
Un altro esempio di ricavi che maturano nel corso del tempo sono i fitti attivi. Tali fitti dovranno
essere contabilizzati per la quota parte di competenza dell’esercizio, tramite la tecnica contabile
dei ratei e dei risconti. Ai ricavi di vendita si correlano i costi sostenuti per la loro produzione e per
la loro vendita. Si deduce che se un ricavo è di competenza di un esercizio, allora lo saranno anche
le provvigioni di vendita (uno dei costi correlati al ricavo) che insistono su quel determinato ricavo.
Vi sono poi valori non numerari comuni a più esercizi, quali per esempio le immobilizzazioni. In tal
caso l’associazione con i ricavi può essere fatta tramite la tecnica degli ammortamenti delle
relative immobilizzazioni.
Sono di competenza anche valori non numerari di debiti e crediti di prestito, e quote di costi o
ricavi che avranno manifestazione futura (come ad esempio la garanzia sui prodotti). Sono ancora
di competenza le svalutazioni. Possono essere poi di competenza i costi relativi a fattori produttivi
che presentano un’utilità futura, come i costi di ricerca e di sviluppo.
Vi sono infine costi di competenza dell’esercizio che vengono considerati irrilevanti e quindi
possono essere trascurati in quanto generano un flusso irrilevante sul reddito d’esercizio.
Costanza dei criteri di valutazione- Poiché l’azienda opera sotto il principio della continuità, non è
possibile cambiare i criteri di valutazione da un esercizio all’altro. È possibile solo se l’azienda è
acquistata da un’azienda estera e quindi sarà sottoposta ai criteri di valutazione dell’acquirente.
Un tipico esempio è quello della valutazione delle rimanenze. Esse possono essere valutate
tramite LIFO, FIFO, o costo medio ponderato. Tuttavia scelto uno dei modi di valutazione delle
rimanenze (quello più adatto all’azienda) esso non potrà essere cambiato negli esercizi successivi
in quanto si possono generare valutazioni non veritiere e poco chiare.
Significatività – Abbiamo già detto che il bilancio è rivolto ai diversi portatori di interessi
dell’impresa. Le informazioni contenute non devono essere superflue, e quindi devono essere
rilevanti e significative per gli stakeholders. Lo stakeholder deve essere influenzato in termine di
processo decisionale, e per tanto un’informazione che influenza tale processo decisionale sarà
ritenuta rilevante. Se eventuali errori modificano il processo decisionale dell’analista di bilancio
allora l’informazione è significativa.
Prevalenza della sostanza sulla forma – La sostanza vuole che il ricavo derivante dalla vendita di
un bene sia rilevato il giorno della cessione nonostante la veste legale. Viene dunque privilegiata la
sostanza economica dell’operazione stessa e non la veste legale che questa assume.
Valutazione separata &