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Primo amore e vita adulta: fra immaginario letterario e ruoli di
autorità.
La storia dei matrimoni combinati ha avuto una durata secolare e in
molte realtà non è ancora superata:
“a 14 anni mi fidanzai con un giovane, con lui mantenni una
corrispondenza epistolare, ma quando i miei lo scoprirono mi
bastonarono, così mi fidanzai con un altro giovanotto che tutti della
mia famiglia avevano piacere ma nel contempo mi incominciò ha
scrivere il mio primo fidanzato. Fui costretta a non scrivergli più, ma
non volli neanche sposare il giovanotto che faceva a loro piacere.”
Di indubbia centralità è la questione dei legami intergenerazionali,
basti pensare alla vicenda d’amore di Aberlardo e della molto più
giovane Eloisa, nella Parigi del 1100. La condanna da parte dello
zio/tutor di lei si esplica con la monacazione di lei e l’evirazione di
lui e dunque alla loro separazione.
Ancora più nota è la storia tra Giulietta e Romeo, la cui storia, si
presenta come prefigura di un nuovo ordine fondato sulla pace
anziché guerra. Anche nella “nuova Eloisa”, di Rousseau, Julie, si
innamora del suo giovane precettore, colto, dall’animo sensibile ma
di rango inferiore e viene convinta a sposare un ricco proprietario
terriero.
Al contrario di quello che si evince nell’Emilio, dove Sofia sceglie
autonomamente suo marito, ma deve ugualmente chiedere il parere
dei genitori.
Olwen Hufton, nella sua opera “destini femminili. Storia delle donne
in Europa 1500-1800” sostiene che la scelta del coniuge spetti ai
genitori, in quanto i figli erano troppo giovani. Il problema
riguardava in primo luogo i ceti aristocratici, direttamente
nell’incremento e nella difesa dei patrimoni.
Anche la Chiesa Cattolica, si esprime definendo nulle le unioni
celebrate senza il consenso dei genitori, ma una volta celebrate
non sarebbe stato più possibile dichiararle non valide.
All’interno del Cattolicesimo, prevale la convinzione che l’infelicità
matrimoniale, va considerata come un martirio da offrire a Dio. Con
il codice civile Napoleonico (1804), il consenso civile viene richiesto
per la donna fino a 21 anni, per l’uomo fino a 25. Com’è noto, le
norme relative all’autorizzazione maritale, sono state abrogate in
Italia, con la legge sulla parità giuridica del 1919.
Il caso Verri Pietro Verri, da una parte denuncia l’educazione
paterna (manesca), ma dall’altra, manifesta tendenze autoritarie per
l’educazione della propria figlia Teresa, al momento del suo
ingresso nella vita adulta.
Pietro Verri fu anche contrastato quando a 47 anni, decide di
sposare la giovane nipote Maria di 23 anni. Verri, sostiene che il
futuro marito e i loro parenti potrebbero rovinarla, così fissa dei
principi per il marito e la invita a non dare importanza solo ai piaceri
fisici ma l’iniziale piacere viene animato dal sentimento.
Teresa deluderà suo padre, a proposito del suo primo amore,
perché sposerà un giovane senza chiedere prima il consenso del
padre.
Il primo amore in romanzi giovanili dell’800 (Cantatore).
I promessi sposi: Renzo e Lucia, si amano di un amore che,
nonostante la loro giovinezza, risulta maturo e già proiettato nel
futuro che ha come oggetto, la costruzione di una loro casa.
Piccole donne: pubblicato da Louisa May Alcott, nel 1868, è la
storia della quattro sorelle, ma in particolare di Meg March, che è
amata segretamente da Brooke.
La madre di Meg è disponibile ad accogliere nuove ipotesi
sentimentali, purché governate da serenità e sincerità. Il genitore
continua ad esercitare la sua energia nel determinare il corso degli
eventi, ma è un’energia positiva, tutta spostata dalla parte dei
giovani e della genuinità delle loro emozioni.
Brooke, conquista la fiducia dei genitori di Meg, però quest’ultima,
avendo solo 17 anni, deve aspettare il compimento dei 20 per
poterlo sposare.
La ragazza, lungo il corso del romanzo, più volte dice di voler vivere
nella casa lussuosa e con la servitù, ma la madre la rimprovera,
dicendo che il suo prima amore deve essere costruito in una “casa
modesta, dove qualche privazione rende più dolce i pochi piaceri”.
Torna, dunque, il tema della casa come realtà e simbolo della vita
matrimoniale.
Meg, dimostrando di aver compreso le parole della madre, ha
raggiunto l’educazione sentimentale.
Tom Sawryer: pubblicato da Mark Twain, nel 1876. Tom e Becky,
sono in procinto di essere adolescenti ma pur essendo poco più
che bambini si mostrano, già, propensi al 1° amore.
Il piccolo dramma che è al centro del rapporto fra Tom e Becky,
nasce dal fatto che Tom era stato precedentemente innamorato,
quindi Becky perde la sua unicità e il suo primato temporale. La
cornice scolastica è il luogo in cui nasce il loro sentimento: Tom,
sempre in ritardo, viene punito con il confino nei banchi delle
femmine; su questi banchi si gettano le fondamenta del loro
rapporto.
Tom, inizia a disegnare la loro casa dei sogni (come Renzo e Lucia
e come Meg e Brooke). Quando Becky si ammala, Tom non la può
più vedere e decide così di andare in viaggio con due suoi amici,
scampati alla morte, in realtà, tutti li credono morti, compresa Becky
che rimpiange di non aver comunque accettato la sua condizione di
“non unicità”.
Quando Tom torna, la ignora, ma per uscire dall’ “impasse”, ci vorrà
solo un gesto eroico, compiuto da Tom per poterla conquistare.
Becky, strappa una pagina e il maestro, venuto a scoprirlo va a
caccia del colpevole, a questo punto, Tom si prenderà le colpe.
Il corsaro Nero Emilio ……………… a cavallo dell’800-900,
pubblicò questo romanzo di successo: la storia d’amore tra il
corsaro e ………………… la figlia dell’assassino dei suoi tre fratelli.
Il giuramento di vendetta, pronunciato dal corsaro, gli imporrebbe di
ucciderla, ma l’innamoramento sconvolge i suoi piani: Il corsaro si
accontenterà di abbandonare la donna ai ………………… senza
ucciderla. La donna si salverà, ma loro si ricongiungeranno solo
dopo la morte del padre di lei che la ostacolava.
Domenico e Carolina Monte Rotondo, 1885. Alla categoria dei
macellai, appartiene la famiglia protagonista, accusata dell’omicidio
di Domenico, composta dai coniugi Filippo e Domenica Tozzi e i
figli: Antonio, Giuditta e Carolina.
Come socio nella loro bottega, andò a lavorare Domenico, che ben
presto si innamorò di Carolina, tra di loro, ci fu una corrispondenza
scritta che fu analizzata durante il processo.
I genitori di Carolina, sapevano della relazione e la dissuadevano a
continuarla.
In cause misteriose, il 7 maggio 1885, Domenico scomparve:
doveva essere punito per aver lasciato la società e per aver aperto
una sua macelleria (concorrenza), ma ancor più grave, per aver
sedotto la figlia. Subito data la notizia della scomparsa, le indagine
portarono alla famiglia Tozzi.
Il 10 maggio, furono rinvenuti i resti, fatti a pezzi, del cadavere di
Domenico. Padre e figlio, esecutori del delitto, furono condannati
alla pena capitale; la madre Domenica a 20 anni di lavori forzati; la
figlia Giuditta a 10.
Il processo, ebbe un enorme risonanza mediatica, e proprio in quel
periodo, nacque la criminologia come scienza autonoma; Cesare
Lambroso, suo fondatore, elaborò la teoria del “delinquente”,
basata sullo studio antropo-metrico delle caratteristiche fisiche.
L’amore tra Domenico e Carolina, era un amore semplice, espresso
dalle parole delle lettere che si scambiavano giornalmente.
Il linguaggio utilizzato da Domenico, pur avendo errori ortografici,
sembra più disinvolto e attento alla punteggiatura e a volte, fa
sfoggio di un linguaggio ricercato con alcune suggestioni della
lingua colta.
Il linguaggio di Carolina, invece, appare più rozzo, con molti più
errori e senza l’uso della punteggiatura.
La relazione parte all’inizio, in modo incerto e con timore, da parte
di Carolina, mentre con trasporto per Domenico. Il sentimento di
Carolina, inizia a farsi più consapevole e ad essere più esplicito.
Dopo la sentenza, Carolina, viene allontanata da Monte Rotondo,
per non incorrere in linciaggi.
Un gentile e poetico episodio di vita claustrale, passione e
desiderio nelle stanze del collegio. L’amore lesbico (Alessia
Muroni).
Gli ambienti come il collegio, sono atti a favorire la concentrazione
di individui dello stesso sesso.
In Italia, è nato uno dei primi studi, su tale fenomeno: le amicizie di
colleggio. Ricerche sulle prime manifestazioni dell’amore sessuale,
di Giulio Obici e Giovanni Marchesini del 1893.
Le “fiamme”, termine utilizzato dalle le ragazze del collegio,
vengono analizzate attraverso una serie di interviste a l’allieve e
sull’analisi di lettere e altri scritti.
Di ogni fanciulla, vengono fornite descrizioni fisiche e psicologiche,
non mancando di notare eventuali problemi familiari.
È importante la distinzione presentata tra interne ed esterne; quelle
trovandosi in una condizione di interna, chiuse in un mondo di
monotonia e rigore sono predisposte di più a queste “fiamme”. Obici
e Marchesini, sono convinti che l’infatuazione amorosa in collegio
sono effetti di immaturità sentimentale e sessuale delle soggette e
si presenta come fenomeno transitorio, in cui la fanciulla
sperimenta in modo confuso, quasi una sorta di iniziazione a un
fantasma d’amore che più avanti troverà le forme compiute di una
vita sanamente eterosessuale, quando le giovani usciranno da un
luogo chiuso e isolato.
Franca Viola e tutte le altre (Francesca Paci)
Franca Viola nel 1965, vive ad Alcamo, in Sicilia. Il 26 dicembre,
Filippo Melodia, un giovane mafioso, più volte respinto dalla
ragazza, la sequestra, facendosi aiutare dai suoi amici che la
stuprano ripetutamente.
Per evitare la condanna, come previsto dalla legge 544, gli sarebbe
bastato che la vittima avesse accettato la sua richiesta di
matrimonio riparatore, e lui non sarebbe andato in prigione; ma,
inaspettatamente Franca rifiuta e con l’aiuto di suo padre, denuncia
i suoi rapitori, aprendo la strada all’emulazione di molte coetanee e
poi al rovesciamento del concetto di colpe (era colpa della donna),
fino all’emancipazione legislativa raggiunta nel 1981, quando venne
abolito il “matrimonio ripa