Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA COEMPTIO
Nel diritto romano, la coemptio era un rito nuziale, che permetteva allo sposo di acquisire la
manus sulla moglie.
Analizzando l'etimologia del termine, si scopre che coemptio deriva da cum, "con" ed emptio,
"acquisto, compera" (che a sua volta deriva dal verbo emo, che significa "acquistare") e quindi
significa letteralmente "con vendita". Questo ha portato gli studiosi a ritenere che originariamente
la coemptio fosse una forma di matrimonio per compera. In effetti il rito consisteva in un
adattamento della mancipatio, un negozio tramite il quale si potevano acquistare le cose di
maggiore importanza (le cosiddette res mancipi).
A tal proposito nel II secolo d.C. Gaio scrive
« Coemptione vero in manum conveniunt per mancipationem, id est per quandam imaginariam
venditionem »
(Gai., 1, 113)
Dalla frase di Gaio ("In realtà con la coemptio si passa sotto la potestà del marito tramite
mancipatio, cioè una vendita fittizia") risulta come, in realtà, la mancipatio fosse, al tempo di Gaio,
una vendita fittizia, come accadeva ad esempio per l'emancipatio. Nel rito era mancipio dans
(letteralmente "colui che dà per mancipatio") il padre della donna o la donna stessa se sui iuris e
mancipio accipiens ("colui che riceve per mancipatio") il marito o, se era alieni iuris, il suo pater
familias.
La coemptio divenne col tempo il rito nuziale più diffuso tra quelli che permettevano di acquisire la
manus. Ad esso ricorrevano soprattutto i plebei, poiché la confarreatio era loro preclusa, ma col
tempo anche i patrizi abbandonarono la confarreatio, che era eccessivamente formale, per
adottare la coemptio. 12
IMPERATORI
6/11
AUGUSTO
15 gg prima di morire ( nel 44 a.C), Cesare di era fatto eleggere “DICTATOR PERPETUS”, una
figura che veniva nominata in caso di emergenza e che aveva poteri assoluti, affiancata da 24
littori, come il re > sappiamo che i giuristi si erano inoltre legati a questo dittatore, mentre altri no,
come Servio, destinatario di molte lettere di Cicerone, che non si era legato ad alcuna fazione
politica INOLTRE dopo le guerre civili, dopo la morte di cesare l’impero cade in una situazione di
forte confusione e non si sa neanche se gli assassini di cesare siano eroi o meno MA poi quando
prevale Marco Antonio vengono dichiarati criminali da un giorno all’altro tutti i giochi vengono
sconvolti = da una parte c’è Cicerone che dopo la morte di Cesare diviene il portavoce del
senato, Marco Antonio, fedelissimo di Cesare che crede di poterne prendere il posto MA poi
subentra Ottaviano, una volta aperto il testamento di Cesare, che l’aveva nominato suo erede,
19enne, che sconvolge di nuovo la situazione, figlio della sorella di Cesare, orfano di padre, era
stato adottato da Cesare = Ottaviano si trovava in Epirio, Albania, dove stava facendo il tirocinium
militia e, contro l’opinione della madre, parte e arriva a Roma sbarcando vicino a Bari, di nascosto
= arrivato a Roma si rivolge a Cicerone che pensa di strumentalizzarlo quindi Ottaviano risulta
essere un personaggio a favore del senato contro Marco Antonio, anche perché quest'ultimo ha in
mano il tesoro, ma di fatto l’erede era Ottaviano, oltre che figlio adottivo di Cesare > Nel
testamento di Cesare ci sono donazioni per i cittadini e quindi Ottavinao si rivolge a M A per avere i
soldi, lui rifiuta e quindi O si indebita per poter assolvere questo volere del defunto = M A finisce il
consolato e va in Gallia Cisalpina, seguendo il corsus honorum, una provincia dove c’è un esercito
a disposizione del governatore MA quella provincia era già di Decimo Bruto che non vuole lasciare
il suo posto = lotta = il senato non sa cosa fare e quindi O va a Modena ad aiutare con un esercito
pagato DB e, pur non essendo un bravo soldato, riesce a vincere perché il governatore viene
ucciso e M A scappa e quindi tornato a Roma ottiene dal senato poteri che si sarebbero dovuti
ottenere con il Corusus Onorum, ma a lui vengono attribuiti subito = O, Lepido e M A si
uniscono e creano il triumvirato e si dividono il potere sulle province (M A oriente, Lepido
Africa, O occidente) e creano le liste di proscrizione, cioè coloro che saranno privati dei loro beni
e uccisi ognuno ne sceglie uno (M A sceglie Cicerone e Ottaviano non interviene) > Lepido viene
subito lasciato da parte attribuendogli il titolo onorifico di pontefice massimo = l’Africa viene dato a
M A che si unisce a Cleopatra e crea un potere orientale avendo dei figli con lei e nominandoli
eredi = O vuole la repubblica con le sue tradizioni VS M A con potere orientale = O chiede a
tutti coloro in grado di combattere di prestargli giuramento = per la prima volta un console si
rivolge direttamente al popolo, senza usare il tramite del senato (tipicamente dittatoriale) =
guerra e vince = M A e Cleo muoiono = O manda personalmente un governatore in Egitto, rispetto
alla politica precedente di amicizia tra Egitto e Roma > due sedute del senato in cui da repubblica
si passa all’impero:
1. 13 Gennaio 27 a.C. O va in senato e dice di aver ristabilito la repubblica e quindi “restituisce”
i poteri diventando cittadino privato MA il senato gli da di più: potere max su tutte le
province non pacificate (ex. Siria e Palestina) dove si decide che sarà O a decidere chi
mandare a governare (legati augusti pro pretori), mentre in quelle pacifiche i governatore
vengono mandati dal senato + cambia nome e viene chiamato Augusto e lui si fa chiamare
Caio Giulio Cesare (dal padre ottiene la gens derivante da Venere = santità) Augusto ( nelle
13
“Res Gestae” dice che fu più grande degli altri non per i poteri ma per l’auctoritas, perciò si fa
chiamare Augusto, che ha questa auctoritas, che mantiene la pace) imperator, che fino ad ora
era un comandante che aveva ottenuto la vittoria e lui si fa chiamare così perché vince sulla
guerra portando una lunga pace, tanto da chiudere le porte del tempio di Giano MA in realtà lui
cambierà internamente tutto;
10/11
2. 23 a.C il senato, convocato da Augusto, che era console e quindi aveva lo ius agendi cum
senatu, cioè il diritto di chiamare il senato, e dice di voler abdicare il senato MA poiché deve
intraprendere un viaggio di ispezione nelle province, accetta di avere la provincia
potestas in eternum e gli viene attribuito:
- l’imperium pro consolare maius et infinitum, all’inizio per 10 anni, ma poi gli viene prorogato
per 30 anni (INOLTRE nel 12 a.C il senato gli attribuirà il titolo di pontefix maximus) = il
conferimento di questi poteri non implica che A acquisti anche le altre magistrature, però
ne acquisisce i poteri in una posizione che lo rende intoccabile, cioè ottiene solo i
vantaggi, commoda, non gli incommoda > questo imperium è pro consolare, cioè è il potere
che avevano i consoli provinciali MA maius et infinitum, cioè questo imperium è infinito e cioè si
può esercitare ovunque, non solo in provincia, ma anche a Roma, in Italia… INOLTRE è maius,
cioè superiore a quello di TUTTE le province, sia le sue (turbolente) che quelle senatorie
(pacificate);
- La Tribunicia potestas, che comprendeva:
ius intercessio, cioè il potere di veto su qualsiasi iniziativa da parte dei magistrati della res
• publica, uno strumento a tutela della cittadinanza che prima era dei tribuni della plebe, anche se
ormai non ha più l’accezione rivoluzionaria che aveva prima, in una società fatta principalmente
di plebei dove questo potere era solo un modo per affermarsi ANCHE SE poteva essere
esercitata anche verso altre magistrature plebee MA nei confronti di Augusto nessuno può porre
veto, mentre lui può farlo su tutti;
il diritto di convocare la cittadinanza;
• Sacrosantitas: inviolabilità;
• Ius coercitio: il potere di utilizzare la forza coercitiva dove necessario;
•
Tutti questi poteri, Augusto li manifesta nel nominare sé stesso:
a. Caio Ottavio;
b. Cesare l’ha adottato = Caio (prenomen) Giulio Cesare (nomen) Ottaviano (cognomen);
c. Dopo aver ottenuto i poteri dal senato = Imperator (prenomen) Cesar (nomen) Augusto
(cognomen);
1. L’imperator in età repubblicana era il generale vittorioso ma era anche il titolo attribuito a quei
capi che venivano designati in via straordinaria a comandare le truppe senza essere magistrati
(ex. Publio Scipione in Spagna) > il generale vittorioso non perdeva più il titolo di
imperator, anche se congedato ED E’ PERCIO’ che Augusto lo sceglie, perché sa che
non lo perderà mai e si pone come grande generale (seppur non fosse mai stato un grande
comandante) e inoltre decide di attribuire questo titolo anche a chi voleva della sua
famiglia.
2. Il termine Augusto ha la stessa radice di auctoritas, augurium e agere = in particolare
l’auctoritas è una sorta di potere estraneo che assiste e guida verso il bene la volontà
del soggetto agente > nell’ambito del diritto pubblico romano era riferita all’auctoritas patrum,
sia gens che familias (che avevano lo stesso capostipite in comune), che nell’origine della
14
Repubblica è, in ambito pubblico, la ratifica che i senatori danno ad una legge di approvazione
popolare (ex. Comizi centuriata) MENTRE in ambito privato entra in gioco in due casi:
A. in caso in cui una persona abbia acquistato una res mancipi, cioè una cosa tale valore
che abbia la necessità di un rito solenne;
B. Actoritas che esercitava il tutore di soggetti che erano su iuris, che se sono maschi sono
pater familias, ma se sono donne non sono sottoposte a nessuno, cioè hanno capacità
giuridica, cioè hanno diritti e doveri (ad ex. se è morto), e se sono impuberi, cioè se sono
maschi non hanno ancora 14 anni e se sono donne 12, sono sottoposti alla tutela impuberi
cioè non sono ancora in grado di intendere e di volere, cioè di compiere negozi giuridici = i
tutore fino a quest’età rafforzava la dichiarazione di volontà del suo pupillo, che aveva capacità
giuridica ma non d’agire.
Il termine auctoritas ha in sé l’idea di protezione, sia in ambito pubblico che privato =
attribuendogli questo titolo il senato lo nomina “tutore”” dello Stato e la proteggerà anche
perché le istituzioni repubblicane sono ormai in crisi e hanno bisogno di un tutore.
DUNQUE tutti questi nomi sono riassumibili nel termine princeps, non dominus che dava
l’idea di possesso, come se fosse stato un padrone di schiavi = non si è ancora pronti per una
monarchia assoluta = lui è primus inter pares, che si instaurerà solo nel III sec a.C., quando
ormai si diventa sudditi > n