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Il 26 aprile 1915 Salandra (presidente del consiglio) e Sonnino (ministro degli
esteri) si recano a Londra dove firmano un patto segreto. L'Italia sarebbe
dovuta entrare in guerra entro un mese e in caso di vittoria avrebbe ottenuto
una posizione di prestigio e le terre irredente promesse, a eccezione di Fiume.
Il patto di Londra viene presentato in Parlamento e con un colpo di mano il
Re Vittorio Emanuele III mette da parte i poteri del Parlamento. L’Italia
dichiara guerra all'Austria il 23 maggio 1915 (maggio radioso). La prima
vittima reale italiana è lo stato stesso, perché i poteri del Parlamento non
vengono presi in considerazione (viene visto come un colpo di stato). Gli
italiani si trovano fortemente impreparati. Contro i nemici attuano attacchi a
cavallo (perchè considerati più nobili) e vengono sbaragliati in quattro fasi
diverse da mitragliatrici e carri armati nelle battaglie di Isonzo (svolta in 12
fasi). Gli austriaci mandavano gli italiani in spedizioni punitive considerandola
traditrice.
Salandra dà le dimissioni e Paolo Boselli (un conservatore) sale al governo. Il
21 febbraio si formano trincee nel fiume Somme e a Verdun (fronte
occidentale) dove la Germania era interessata solo a sconfiggere buona parte
della milizia francese, non tanto ai territori (questa battaglia termina il 29
agosto, è quindi la più sanguinosa della guerra). Sul fronte orientale la Russia è
impreparata contro i tedeschi (e sarà poi costretta a ritirarsi). La gran Bretagna
attua un blocco navale contro la Germania. La Russia si ritira nel 1917, a
causa di rivoluzioni interne, anno in cui gli Stati Uniti entrarono nell'Intesa. Con
gli uomini al fronte le donne ottengono l'emancipazione e devono gestire la
vita sul fronte interno. Avviene il genocidio degli armeni da parte della
Turchia che però non riconosce questo evento. Questa popolazione di origine
cristiana (che abitava tra l’Impero Russo e quello Ottomano) viene massacrata
dai Turchi. Vi sono due rivoluzioni in Russia. Una nel 1917 e una nel 1905
dove gli intellettuali e la popolazione russa stufi dello zarismo chiedevano
l'istituzione del Parlamento (Duma), che verrà istituita dopo una rivoluzione
pacifica. Lo zar Nicola II Romanov abdica, l'intera famiglia è arrestata a
Caterinburgh e in seguito vengono massacrati, fatti a pezzi e sepolti vicino la
loro prigione nel 1918. Quella del 1917 in Russia è una Rivoluzione
Democratica.
Gli Stati Uniti erano da sempre alleati dell'Intesa militarmente ed
economicamente. Il 7 maggio 1915 il Lusitania, un transatlantico con un
migliaio di americani a bordo fu affondata da un sottomarino tedesco.
L’America entra quindi in guerra il 2 aprile 1917. L'Imperatore austro-ungarico
propone trattati di pace separati nelle sue nazioni, ma senza successo. Nel
1917 vi fu la sconfitta di Caporetto dell’Italia (da parte dei tedeschi e delle
forze austro-ungariche) ed il generale Cadorna venne imprigionato. Fu
chiamato il generale Armando Diaz che condusse l'Italia alla vittoria di
Vittorio Veneto. I giovani del Piave (generazione del 99’) entrano in
guerra. Vi era il paradosso che i 18enni non potessero votare ma allo stesso
tempo erano abbastanza maturi per entrare in guerra. Vittorio Emanuele
Orlando viene messo a capo del governo.
Lo Zar Nicola II abdica nel febbraio-marzo 1917. Nasce un governo provvisorio
formato da Menscevichi, moderati (con a capo Martov) e Bolscevichi,
rivoluzionari (con a capo Lenin) che si dividono nel 1923. Lenin viene esiliato e
si rifugia in Svizzera. Cateti, Menscevichi e Social-rivoluzionari guidavano
la Russia insieme ai Soviet (consigli degli operai e dei soldati). Per il governo
provvisorio uscire dalla guerra sarebbe stato un tradimento e la Russia cerca di
rimanere in guerra. I bolscevichi volevano una pace incondizionata. Lenin
viene scortato dalla Svizzera in Russia e propone le ''tesi d’aprile'' dove
promosse una pace incondizionata, distribuzione di terre ai contadini ed una
rivoluzione della Russia dal basso. Un generale russo spinse il suo esercito a
San Pietroburgo ed i bolscevichi lo fermarono sventando un colpo di Stato e
quest'ultimi ne attuarono uno a loro volta occupando il Palazzo d'Inverno. I
Menscevichi ed il governo provvisorio vinsero le elezioni, allora Lenin prese il
potere con la forza e con la rivoluzione comunista instaura una dittatura
comunista (egli affermava che la democrazia fosse un’invenzione della
borghesia). La Russia perse molti dei confini dopo un trattato di pace con la
Germania e vi fu una guerra tra armate bianche ed armate rosse. Lenin istaura
la polizia ''Ceka'' e un tribunale che mandò a morte migliaia di russi solo
perché partecipi dell'opposizione. Vi è la propaganda con il giornale Pravda
(verità).
I tedeschi tentano un'ultima enorme offensiva sul fronte occidentale ma
viene respinta e con l'arrivo dei primi rinforzi americani, gli alleati iniziano
velocemente a recuperare terreno. Intere divisioni dell'esercito tedesco si
arrendono in massa e battono in ritirata. Gli imperi centrali perdono terreno
ovunque in Italia, l'Austro-Ungheria subisce una disastrosa sconfitta nella
battaglia di Vittorio Veneto. In medio oriente gli inglesi e ribelli arabi sono
arrivati fino ad Aleppo, l'Impero Ottomano decide quindi di firmare un
armistizio con gli alleati. Pochi giorni dopo lo stesso accade all'Austro-
Ungheria che fu smembrata e nacquero Cecoslovacchia, Iugoslavia e
Polonia. L’Impero Ottomano crolla e nascono Finlandia, Irlanda,
Lettonia e Estonia e Lituania.