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Interpretazione
Interpretare vuol dire comprendere, conoscere, ciò ci consente di passare dal principio alla norma. Prima dell'interpretazione non abbiamo norme ma soltanto dei testi giuridici. Interpretazione uguale processo conoscitivo. Diritto positivo diritto interpretato, la positività è attribuita dal procedimento conoscitivo che deve sempre tener conto della strettissima interrelazione che esiste tra la realtà sociale. Ogni cambiamento che riguarda la realtà sociale inevitabilmente si ripercuote anche sulla realtà normativa. Legge Cirinna.
Ci sono molti contratti che nascono come contratti atipici ma poi vengono presi in considerazione e disciplinati dal legislatore. La realtà normativa impiega un po' di tempo ad adeguarsi alla realtà sociale ma la realtà sociale fa da guida. Realtà normativa e realtà sociale sono interrelati. Sull'interpretazione si discute molto, ermeteutica teoria dell'interpretazione.
Vedremo che non viene utilizzato da tutti il medesimo metodo interpretativo. Un metodo è un insieme di relazioni ripetibili per raggiungere un certo risultato. Quando diventa giuridico intendiamo il procedimento che il giurista utilizza per ricavare le norme giuridiche dalle fonti normative, cioè dal testo delle fonti normative. L'insieme delle persone che utilizzano lo stesso metodo prende il nome di scuola. Dobbiamo cercare di capire quale sarà il nostro metodo. La questione metodologica è questione ermeneutica, cioè di scelta, dobbiamo scegliere quale è il metodo a nostro avviso corretto per approcciarci alla materia. Dogma dello stare in se stesso del diritto positivo, dogma secondo il quale il diritto positivo sarebbe caratterizzato da un autoconsistenza, opinione dei formalisti, diritto positivo basterebbe a se stesso, l'autoconsistenza, noi critichiamo questa posizione perché noi abbiamo definito il diritto positivo come il diritto interpretato.quindi per no è importante considerare i momenti extra positivo cioè quelli che stanno fuori dal diritto positivo. Se affermassimo l'auto consistenza non daremmo importanza ai momenti extra positivi. Altra equazione è positività è interpretatività. Interpretazione procedimento conoscitivo che mi consente di passare dal testo delle fonti normative alla norma. Crediamo fermamente che realtà normativa e sociale siano intercorrevate e debba essere l'interprete di modellare il testo normativo alla realtà concreta. Esistono diverse scuole, una delle più note che ancora si segue in Italia è quella del FORMALISMO giuridico, il diritto come forma, frase di un prof che all'indomani dell'entrata in vigore del codice napoleonico in una lezione dice che io non insegno il diritto civile ma il diritto napoleonico, non è importante il dato fattuale ma è importante soltanto la regola scritta. NonSono importanti i momenti extra positivi. Una posizione molto vicina a questa è quella del positivismo, i sostenitori di questo movimento affermano che il diritto porta il senso con sé. Non è importante interpretare, dogma dello stare inse stesso del diritto positivo. L'abbiamo già criticato. Una scuola opposta, nata in opposizione al giornalismo e positivismo è quella del sociologico, che ignora completamente il testo e ritiene che l'interprete debba guardare soltanto al caso concreto, un'evoluzione di questo è il giuspositivismo sociologico, correnti di pensiero secondo la quale l'oggetto dell'elaborazione della scienza giuridica è soltanto la regola di comportamento effettivamente funzionante. Noi ci collochiamo a metà tra queste posizioni e diciamo che la positività al diritto è attribuita all'interpretabilità. Dialettica fatto norma, non si può prescindere dal legame stretto che esiste tra.
concreto, e dall'altro lato interpreti il testo scritto, tenendo conto del suo significato extragiuridico. Per ottenere questa regola non posso prescindere dal fatto. La parola è un qualcosa che rimanda necessariamente a qualcosa di extragiuridico. I testi vanno interpretati, esiste un fondamento extra positivo del diritto, la stessa parola rimanda a qualcosa di extragiuridico. Importanza di considerare momenti extra giuridici e extra positivi, che vanno oltre il testo scritto. Il senso è la relazione con la cosa, è necessario interpretare per poter attribuire un significato. Il senso non è una qualità della parola ma è la sua relazione con la cosa. La tecnica della sussunzione tecnica ermeneutica che abbiamo utilizzato per anni che poggia sul sillogismo, tecnica che parte da una premessa iniziale e arriva ad una premessa finale. È necessario che il giurista da un lato presti attenzione alla realtà, al dato concreto, non si può prescindere dalla realtà, e dall'altro lato interpreti il testo scritto, tenendo conto del suo significato extragiuridico.concreto. L'interpretazione è un'attività sempre necessaria. L'interpretazione deve essere sempre assiologica, deve far sì che si faccia riferimento ai valori. Oltre alla realtà, l'interprete deve garantire anche i valori. Processo logico assiologico, e deve essere controllabile nel suo percorso, in termini di coerenza, proporzionalità, adeguatezza e ragionevolezza. Il contratto deve essere meritevole di tutela, deve andare ad attuare i valori fondanti del nostro ordinamento. Sappiamo che c'è l'interpretazione, dialettica fatto norma. Il legislatore cosa dice a proposito dell'interpretazione, art. 12 disposizioni preliminari al codice civile. Primo comma dice: "nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse e dall'intenzione del legislatore". In questo primo comma si nasconde quel brocardo "in claris non fit interpretatio".se il testo è chiaro io non lo devo interpretare, questa affermazione crea un po' di inquietudine rispetto a quanto detto fino ad adesso. Questo brocardo in passato rappresentava un dogma, perché la legge era vista come un limite all'interpretazione. Nel codice del 1804 c'era l'art 4 che espressamente attribuiva ai giudici il diritto di interpretare. Il codice del 42 non si allontana tantissimo da queste impostazioni, perché sembra dirci se il testo è chiaro o lo devi interpretare. Questo brocardo nel testo è criticato. Dice se il testo è chiaro non devo interpretare, allora è un falso, perché la chiarezza non deve essere mai un prima, ma è sempre un dopo. Dopo aver interpretato posso dire il testo è chiaro. L'interpretazione deve essere sempre sistematica ed assiologica. L'interpretazione che io do di quel testo deve essere sempre conforme a quelli che sono i valori fondanti del mio
ordinamento .Secondo comma , sembrerebbe proporci un interpretazione che in un primo momento è logicosistematica e poi sembrerebbe teleologica. Ci propone un interpretazione definita per gradi primaletterale poi logico sistematica poi teleologica.Interpretazione per gradi che cozza profondamente con quello detto fino ad adesso.L’interpretazione non può essere quella per gradi proposta dal art 12 ma deve essere uninterpretazione unitaria e deve essere sistematica e assiomatica. Non mi posso fermareall’interpretazione letterale. Nel nostro testo si propone addirittura un abrogazione implicita dellaart 12, non c’è stata un abrogazione implicita ma si capisce che è una norma superata che non puoandar ben in un sistema delle fonti aggiornato.Quello andava bene perchè nel momento in cui è stato fatto c’erano solo leggi regolamenti enorme corporative e poteva andare bene.Secondo comma dice se l’interprete ha realizzato
L'interpretazione letterale logico-sistematica e teleologica allora può fermarsi, e consiglia di procedere con l'analogia legis. Lo posso fare per l'intera totalità delle norme tranne l'art. 14 che si riferisce alle leggi penali eccezionali. È possibile guardare a disposizioni che regolano casi simili a meno che non si tratti di leggi speciali o penali. Questa può andare per le leggi penali ma già possono essere fatte critiche per le norme eccezionali. La norma eccezionale è una norma che non è riconducibile in via immediata ad un principio. Esempio di norma eccezionale, norma che vieta di rompere il finestrino su un autobus per uscire più velocemente, ma in caso di incendio posso farlo, questo ultimo caso è una norma eccezionale da attuazione atipica di principi. Il principio è sempre il diritto alla salute. Un altro esempio di norma eccezionale è quella del concorso atipico di principi. L'art.
12 è criticabile soprattutto nell'ultima enunciazione perché dicese il caso rimane ancora dubbio si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico. Questa ultima disposizione è criticata perché l'applicazione di principi non può essere l'ultima sponda. L'interpretazione per gradi è criticata perché non è possibile proceder in questo modo. L'analogia legis è criticata anche per un altro motivo, è impossibile che non vi siano principi che trovano applicazione nel caso in cui un fatto non sia regolato da una legge, sicuramente un principio ci sarà. I principi hanno efficacia precettive, sono dei veri e propri precetti, trovano applicazione diretta nei rapporti tra soggetti. I principi sono delle norme precettive e non programmatiche. Se questo è dobbiamo non soltanto criticare l'art 12 che non può essere di riferimento nell'interpretazione, madobbiamo escludere anche la rilevanza costituzionale delle regole sull'interpretazione. Non si può sostenere il carattere costituzionale. Questi 3 articoli che abbiamo analizzato sono superati dall'attuale sistema delle fonti. Dobbiamo superare l'esegesi, analisi testuale. Ultima cosa è che abbiamo sempre fatto riferimento ai principi costituzionali ma quando parliamo di interpretazione assiologica ci riferiamo all'interpretazione presente nel nostro sistema. Dobbiamo far riferimento anche ai principi europei. Spesso i contenuti della cedu sono più avanti ai principi della nostra carta costituzionale. L'interprete analizzando le norme per una interpretazione legittima, dovrà risolvere possibile antinomie tenendo conto del criterio gerarchico, cronologico e della specialità, in modo da applicare la norma più vicina al caso concreto. Interpretazioni mediante Legge. Al legislatore spetta il compito di creare la legge, il che èretata e applicata correttamente. L'interpretazione della legge è un processo fondamentale per garantire la sua corretta applicazione e per risolvere eventuali ambiguità o lacune che potrebbero emergere durante l'implementazione pratica. Tuttavia, è importante distinguere tra il potere di legiferare e il potere di interpretare la legge. Il potere di legiferare è riservato al legislatore, che è l'organo preposto a creare le leggi. Questo potere è esercitato attraverso il processo legislativo, che coinvolge la presentazione, la discussione e l'approvazione di un progetto di legge. Una volta che la legge è stata creata, il potere di interpretarla spetta invece al sistema giudiziario. I giudici sono responsabili di interpretare e applicare la legge nei casi specifici che vengono loro sottoposti. Questo processo di interpretazione richiede una comprensione approfondita della legge stessa, nonché delle norme e dei principi giuridici che la regolano. L'interpretazione della legge può essere influenzata da diversi fattori, come ad esempio il contesto storico, sociale e politico in cui è stata creata la legge, nonché la volontà del legislatore. Tuttavia, l'obiettivo principale dell'interpretazione è quello di garantire una corretta applicazione della legge, in modo da assicurare la giustizia e la tutela dei diritti dei cittadini. In conclusione, il potere di legiferare e il potere di interpretare la legge sono due processi distinti ma complementari. Mentre il legislatore ha il compito di creare le leggi, spetta al sistema giudiziario interpretarle e applicarle correttamente. Questo equilibrio tra legiferare e interpretare è fondamentale per il corretto funzionamento dello Stato di diritto.