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LA REGIONE DI URFA
La regione della provincia di Urfa nel sudest della Turchia è stat oil punto d’incontro di vie che
collegavano pianure sito-mesopotamiche agli altopiani anatolici. Conosciuta come i passi del sud
del Tauro o del sudest dell’altopiano anatolico, la terra cade verso sud, costituendo una zona di
transizione verso pianure semi-aride siro-mesopotamiche. La regione è drenata dal Tigri e
dall’Eufrate. Ci sono pochi corsi d’acqua perenni nella regione di Urfa. Sorgenti e stagni nel
calcare carsico sono caratteristici della regione e hanno spinto I primi coloni a localizzarsi nelle
vicinanze. I più famosi, conosciuti come Kallirhoe, sono due stagni a Urfa che nascono dalla
roccia carsica sotto la cittadella e attraversano la città per unirsi a Belichos.
Il clima semi-arido è continentale, esposto al caldo, con estate asciutta e inverni miti e umidi. Le
tipiche piogge invernali rendono possibile l’agricoltura asciutta.
Durante il Tardo Calcolitico e la Prima Età del Bronzo è attestata una forestazione intensiva. Nelle
valli, le rive dell’Eufrate erano fiancheggiate da boschi di pioppi, salici e tamerici. Dall’inizio della
Prima Età del Bronzo la spianata delle terre ha diradato le foreste vergini. Il graduale
cambiamento della vegetazione che ha portato al paesaggio odierno con le steppe, boschi e
paludi nel bacino dell’Eufrate e stagni, e solo piccoli gruppi di foreste sulle vette, deve essere
iniziato in questo periodo. Le zone di transizione tra la foresta vergine e le steppe ha generato un
aumento di specie ideali alla caccia così come quelli adattabili alla domesticazione. C’erano
pecore selvatiche e capre, gazzelle e uri selvatici o bestiame nelle praterie secche della steppa, e
cinghiali nei boschi. Un ulteriore vantaggio di questa regione è stata l’abbondanza di materie
prime necessarie alla produzione di strumenti, come le ricche risorse della catena del Tauro, o i
depositi di selce esposti lungo le colline calcaree.
Nevali çori
Il sito preistorico di Nevali Cori è nel distretto di Hilvan nella provincia di Shanliurfa, a breve
distanza dal villaggio di Kantara. Poiché una parte dell’insediamento ovest di Nevali Cori 4 è stato
cancellato, forse da un’erosione, nella parte orientale di Nevali Cori 1 l’architettura del Neolitico
Antico è meglio conservata. Nevali Cori 1 consiste in un profondo deposito da 5 livelli di
costruzione del Neolitico Antico di cui solo 2 rappresentati sulla riva sinistra. Il piano base delle
case è quello di un rettangolo indipendente con una coerente divisione interna. Le pareti erano di
calcare legati da una malta di fango. Quando una nuova casa veniva eretta, I piani di fondazione
della precedente casa venivano usati nuovamente dopo demolizione e livellamento. L’unica
eccezione è rappresentata dalla Casa 1 nel livello di costruzione più recente.
Livello 1. Rivela 5 case, 2 completamente esposte (fig. 1). Tipica divisione in due unità separate
da un giunto. Nella piattaforma di fondazione 6 sepolture sono state trovate sotto il pavimento di
argilla, 2 delle quali inumazioni in posizione fetale. Cinque teschi e molte ossa lunghe sono state
recuperate da una fossa e sotto un unico cranio giaceva una lunga lama di selce, un pugnale che
potrebbe essere stato lo strumento di morte. La Casa 25 era orientata nord-sud. Mostra una
camera anteriore orientata a sud, trasversale, e una sezione principale divisa longitudinalmente
in due metà, poi separate in 4 scomparti rettangolari. Può esserci stato un altro muro sul retro
che portava la divisione a 6. Diversi grandi pozzi erano scavati nel terreno vergine,
presumibilmente per estrarre il fango per l’edilizia.
Livello 2. Presenta tre case separate dalle altre strutture a ovest da un burrone che corre lungo il
pendio di Yangintepe (fig. 2). C’è di nuovo una camera anteriore con la parte principale della casa
alle sue spalle, e in quante camere fosse divisa quest’ultima non è chiaro. Sei canali
perpendicolari all’asse lungo erano stati lasciati aperti in tutta la piattaforma. Lungo le pareti
longitudinali 11 livelli in pietra sono stati trovati affondati nel terreno per sostenere i pali portanti la
struttura del tetto.
Livello 3. Lo sviluppo e distribuzione delle strutture all’interno della composizione si vede meglio
nel Livello 2° (fig. 3). Nella sezione sudest ci sono 4 case in fila, quasi parallele tra loro, tutte con
vista sulla valle. Distinti da queste, ci sono altri edifici di orientamento e costruzione misti. La
Casa 2 è l’esempio meglio conservato di una casa a tre livelli canalizzata. La divisione
longitudinale in 3 livelli è stata seguita da una divisione in due metà laterali. La metà sudovest era
stata divisa in 6 camere di dimensioni uguali. La Casa 6 è distinta dalle altre case nel piano e
negli arredi, divisa in due, probabilmente in origine aveva un’unità frontale. L’inventario dei reperti
di una stanza rappresenta quello di un atelier, un mortaio e pestello di calcare, una pietra
martellante e un albero ramificato. La Casa 16 si differenzia dall’orientamento delle altre case per
il suo allineamento nord-sud. La piattaforma di fondazione era attraversata da 4 canali e protetta
da un canale di scolo lungo il bordo superiore. Il Livello 3b rappresenta lo sviluppo edilizio più
recente: è mantenuto l’ordine indipendente delle case e le strutture di nuova costruzione sono nel
centro dell’insediamento (fig. 3). Ammassi di pietra e buchi di palo dovevano appartenere a una
struttura che potesse aver avuto coperture di legno.
Livello 4. Rappresentato solo da resti sparsi delle pareti, erano diverse strutture parallele in fila
(fig. 4).
Livello 5. Riflette una pausa nella sequenza dell’insediamento. La Casa 1 rappresenta l’unico
esempio di evidenza architettonica. Anche se diversi dallo schema normale di orientamento, il
suo orientamento verso est riflette quello della Casa 8 del Livello 3b. Nelle dimensioni e divisione
interna si differenzia dalle tipiche case di tipo comunicante. La piattaforma di fondazione ha gli
stessi principi base ma senza canali sotto il pavimento. Il tipo base della casa canale con una
piccolo unità frontale e entrata e una più grande, unità principale regolarmente divisa combina
due funzioni: residenza nell’unità anteriore e stoccaggio in quella principale. In aggiunta abbiamo
anche un esempio di casa progettata con camere più spaziose per combinare residenza e lavoro.
Ci sono anche prove per le aperture nelle pareti per luce e ventilazione.
Dal Livello 2 in poi una struttura a pianta quasi quadrata si presentava verso la fine nordovest
della terrazzo. Il suo piano e costruzione e arredi lo distinguono dalle case rettangolari. Resti di
muro suggeriscono che potrebbe aver avuto un predecessore nel Livello 1. Edificio di Culto 1:
l’interno è stato intonacato e rivestito con uno strato di argilla bianca che reca tracce di pittura
bianca e rossa. Un banco di cava di pietra legato con argilla circonda l’interno. L’ingresso era a
sudovest. Il pavimento era di terrazzo e possiamo supporre che ci fossero due pilastri al centro,
come nel caso del suo successore, Edificio di Culto 3, istituito direttamente all’interno delle mura
ancora in piedi del suo predecessore. Al centro della stanza due pilastri con decorazione a rilievo
sono stati collocati in modo che la piccola nicchia della parete opposta nordest fosse visibile
dall’entrata.
La scultura monumentale è integralmente relative agli edifici di culto. Anche se si considera i
pilastri antropomorfi come elementi di sostegno di una copertura piana, restano 11 sculture in
calcare morbido a garantire un significato speciale agli edifici. Una testa più grande della
grandezza naturale con orecchie a sventola e viso rotto, conserva un serpente arrotolato sul retro
della sua testa pelata (fig. 10). Un piccolo busto con la testa, braccia e parte inferiore rotta mostra
un collare come cresta lungo tutta la fronte, sopra la quale c’è una proiezione che sarebbe stata
meglio con una testa di uccello al posto di quella umana (fig. 11). Una statuetta ha una forma di
uccello con testa umana e caratteristiche fortemente stilizzate (fig. 12). La parte anteriore di un
pilastro mostra una grande testa presumibilmente femminile apparentemente nelle grinfie di artigli
di uccello (fig. 13). Questo motivo è conosciuto anche nella scultura di Gobekli Tepe. Quattro
frammenti di sculture possono essere ripristinati come composizione che forma la parte superiore
di un pilastro decorato come un totem (fig. 14). Un altro frammento di colonna ritrae due uccelli
l’uno di fronte all’altro. Un uccello simile ad avvoltoio, a tutto tondo, potrebbe essere appartenuto
a un pezzo composto anche se i pioli sulla sua coda suggeriscono che potrebbe anche essere
stato fissato alla parete di un edificio di culto (fig. 15). Un fregio su un bacino di calcare (fig. 16)
ritrae due figure umane di varie dimensioni con maschere come facce le cui pance indicano una
gravidanza. Fa loro da cornice una piccola figura panciuta con la testa appuntita indicata come
tartaruga dell’Eufrate.
Le figurine in pietra sono le uniche fra i reperti del Neolitico, i soggetti sono diversi da quelli delle
figurine di argilla, e includono teste umane sia naturalistiche che stilizzate (fig. 18).
Tra le piante coltivate il farro è il più frequente, seguito dal grano. L’orzo è attestato solo nella sua
forma selvatica. I legumi sono rappresentati da lenticchie, piselli e veccia. Più comuni tra le ossa
di animali sono le gazzelle, cinghiali, cervi, mufloni e asini.
Gobekli Tepe
Il tumulo di Gobelki Tepe sovrasta la pianura di Harran diffondendosi verso sud. Sull’altopiano
occidentale una struttura rotonda è affondata nella roccia. Sul pavimento lucido interno ci sono
due podi con incavi per i pilastri e una panca bassa corre attorno alla circonferenza. Nel piano
inferiore è apparso un largo complesso di dimensioni e pianta mai incontrate prima, che
comprende diverse caratteristiche architettoniche monolitiche. Entrambi i pilastri sono stati
incorniciati da un banco di lastre di pietra e 3 su 5 pilastri vantavano una decorazione a rilievo. Il
primo pilastro è decorato con un arazzo di serpenti intrecciati e serpenti individuali a bassorilievo;
illustrata sotto è un ariete (fig. 34). Sul pilastro numero due c’erano tre animali disposti l’uno
sopra l’altro: un bovino, un cane e un uccello che rappresenta forse una gru (fig. 22). Un altro
pilastro (fig. 30) mostra il rilievo di una volpe nello stesso stile del secondo pilastro e
probabilmente era parte di una scena narrativa simile.
Sono venuti alla luce molti pezzi di scultura (fig. 25-31, 33-35). Scultura su larga scala include la
testa di una bestia pr