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ATTORI COINVOLTI NEL PROCESSO DI BUDGET.
Consideriamo tre livelli decisionali:
1. Direzione generale (meglio chiamata Top management).
2. Controller.
3. Aree funzionali Es: funzione commerciale, produttiva ecc..
FASI DEL PROCESSO DI BUDGET.
1. Definizione di linee guida: il top management stabilisce gli obiettivi generali da
raggiugere. Tali obiettivi sono poi recepiti dal controller che li ripartisce alle varie
aree funzionali.
2. Ogni unità organizzativa (cioè ogni area funzionale) formulerà il proprio budget in
modo coerente con gli obiettivi imposti dal management.
3. Il controller recepisce le proposte di budget di ogni unità e provvede al
consolidamento (il riassunto finale).
4. Approvazione del budget dalla direzione generale (se il budget proposto non viene
approvato, è necessario ripetere il ciclo).
IL CALENDARIO DI BUDGET.
Premessa: non esistono tempi fissi prestabiliti.
Il calendario di Budget è un documento nel quale sono definiti i tempi, gli attori e le
modalità di realizzazione delle singole fasi del processo di budget. Il processo di budget
inizia generalmente a settembre e deve essere approvato a dicembre per l’anno
successivo.
CLASSIFICAZIONE DI BUDGET.
1. In base all’orizzonte temporale:
• A periodo definito: non si può cambiare il budget definito per i 12 mesi
successivi.
• A periodo scorrevole: si può ridefinire ogni 3 mesi all’interno dei 12 mesi
(utile quando c’ è molta discontinuità.
2. In relazione alle ipotesi gestionali sottostanti:
• Rigido: considera un solo livello di attività e in base ad esso viene elaborato
solo un budget finale.
14 • Flessibile: considera più volumi di attività per ognuno dei quali viene
elaborato un budget. Esso è utile per un mercato poco prevedibile e
dinamico.
• A scenari multipli: è un mix fra il primo e il secondo. (ambiente discontinuo)
Esempio: Considero un’azienda con 5 linee di prodotto. Nell’ipotesi
gestionale RIGIDA, considero un solo (complessivo) livello di attività che
esprime la somma dei singoli volumi delle 5 linee di prodotto. Nell’ipotesi
FLESSIBILE, per ogni linea di prodotto associo un livello di attività e quindi
un relativo budget. Nell’ipotesi a scenari multipli, infine, posso decidere se
adottare sia un criterio rigido (per due linee ad esempio) sia un criterio
flessibile (per le altre tre che saranno considerate singolarmente).
3. In base al contenuto si distingue fra:
• Budget operativo
• Budget di investimento
• Budget di finanziamento
Budget operativo.
Viene redatto per primo ed esso verifica la fattibilità economico-reddituale dell’azienda. Il
budget operativo può essere suddiviso in area commerciale e produzione.
A. Dell’area commerciale fanno parte il budget delle vendite e il budget dei costi
commerciali.
B. Dell’area di produzione fanno parte il budget dei costi di produzione, budget degli
approvvigionamenti e il budget dei servizi centrali.
A) AREA COMMERCIALE. Si parte dal budget delle vendite, il più importante, per
definire il fatturato e il mix di vendita. Stabilisce quanto dovrò vendere il prossimo
anno.
Il budget delle vendite si articola in sotto budget elementari:
• Budget degli approvvigionamenti:
• Budget costi di produzione
• Budget investimenti (evidenzia se la capacità produttiva è saturata
• Budget di cassa o tesoreria (il più importante)
L’altro elemento che fa parte dell’area commerciale è il budget dei costi commerciali.
Il budget dei costi commerciali rappresenta i costi che l’impresa deve conseguire per
raggiungere i propri obiettivi di vendita. Questi costi funzionano in maniera opposta ai costi
di produzione. L’obiettivo dei costi commerciali consiste nel soddisfare le esigenze del
cliente e per questo si può personalizzare il prodotto, le tempistiche e le quantità di
produzione. Per raggiungere tale obiettivo si può anche a non badare ai costi (come si
farebbe nell’area di produzione).
Del budget dei costi commerciali fanno parte:
Budget dei costi di vendita: riguarda l’attività di vendita e di distribuzione fisica
dei prodotti. Se la rete di vendita è diretta c’è una prevalenza di costi fissi ma la
rete è meglio strutturata. Se la rete di vendita è indiretta, c’è una prevalenza di
costi variabili e una bassa strutturazione (area geografica in cui le vendite sono
ridotte).
15 Budget degli altri costi di vendita: la promozione e pubblicità (campagna di
marketing). C’è un’alta incidenza dei costi fissi.
Budget dei costi indiretti commerciali: prevalenza dei costi fissi indiretti. Siamo
nell’ambito delle risorse umane la quale non è collegata direttamente ai volumi di
produzione.
B) AREA DI PRODUZIONE. Il budget dell’area di produzione riguarda i costi delle
risorse impiegate nei processi di trasformazione fisica. Il budget definisce e
controlla le relazioni di causa ed effetto di impiego di risorse e output. L’obiettivo dei
costi di produzione è ricercare l’efficienza e il contenimento dei costi. Per questo
motivo la produzione è standardizzata. L’area di produzione è collegata all’area
commerciale attraverso le politiche delle scorte. Essa riveste un ruolo essenziale
nel definire:
L’approvvigionamento dei fattori produttivi
Le scorte fra una fase e l’altra del processo produttivo (scorte
polmone)
Il coordinamento di vendita fra la produzione e il cliente.
Programma di produzione.
Il programma di produzione non è un budget ma uno strumento essenziale per definire i
processi di produzione, il budget dei costi di produzione e il budget dei costi di
approvvigionamento.
Il programma di produzione indica:
- la quantità da produrre per ciascuna linea di prodotto
- il fabbisogno di risorse dirette e indirette necessarie a produrre.
- i tempi di produzione
- i centri di costo di produzione.
Se la capacità produttiva viene saturata allora è possibile adottare 4 soluzioni:
a. Effettuare investimenti che incremento la capacità produttiva, ridefinendo la
struttura tecnico organizzativa della produzione.
b. Politica delle scorte: aumento le scorte nel momento precedente a cui si verifica
una saturazione della capacità produttiva.
c. Ridefinizione degli obiettivi di vendita: cerco di eliminare il prodotto meno
conveniente dal punto di vista reddituale
d. Esternalizzazione
Budget dei costi di produzione.
Il budget dei costi di produzione è un documento formale che contiene le informazioni
relative al costo totale di produzione atteso. Si divide in due macro classi: Budget costi
diretti e Budget costi indiretti:
a. BUDGET COSTI DIRETTI: riguarda tutte quelle risorse il cui consumo è legato ai
volumi di produzione (MOD, Materie prime, semilavorati e lavorazioni esterne).
b. BUDGET COSTI INDIRETTI: riguarda quelle risorse il cui consumo NON è legato
direttamente ai volumi di produzione (MOI, ammortamenti, manutenzioni).
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BUDGET DEI COSTI DIRETTI è dato dalla somma tra i budget della MOD, delle materie
prime e delle lavorazioni esterne.
A) Budget MOD= Q. prodotta X std. Fisico (mod) X P. costo unitario.
FABBISOGNO TOTALE= Q. prodotta X std. Fisico.
COSTO UNITARIO= Std. Fisico MOD X P. costo unitario.
B) Budget materie prime= budget dei consumi di MP X budget acquisti MP.
Budget consumi di MP = Q. prodotte X std fisico X P. costo fattore.
Esso indica il Valore di MP che utilizzo nella produzione.
FABBISOGNO di MP= Q. prodotte X std fisico.
Budget acquisti di MP = Approvvigionamento X P. costo unitario.
Esso rappresenta la Quantità di materie prime che si deve acquistare.
Approvvigionamento (Q. d’acquistare) = Fabbisogno MP + Rim. Finali
– Rim. Iniziali.
N.B: Le Rim. Iniziali di aprile sono pari alle Rim. Finali di marzo.
C) Budget di lavorazione esterne= Budget di esternalizzazione nuovo programma di
produzione nell’ipotesi di esternalizzazione.
Il budget degli approvvigionamenti è incluso in quello dei costi di produzione perché
l’approvvigionamento è un processo che riguarda i fattori produttivi destinati alla
produzione.
Approvvigionamento=scorte finali + consumo MP – scorte iniziali.
Budget dei servizi centrali.
Il budget dei servizi centrali è il budget delle unità organizzative che partecipano
indirettamente al globale processo di produzione economica. I servizi centrali sono tutti
quei servizi funzionali e di supporto alle singole unità operative, le quali sono esterne
all’area commerciale e quella di produzione, ovvero:
• Direzione generale
• Direzione amministrativa , finanziaria, controllo
• Direzione personale
• Direzione sistemi informativi.
La difficoltà consiste nel fatto che non c’è un rapporto fra risorse impiegate e risultati
ottenuti. Non esiste uno standard fisico.
La misurazione del budget dei servizi centrali può avvenire seguendo due tipi di approccio:
a) Incrementale: Il valore del budget dipende dai costi sostenuti nell’anno precedente
e viene incrementato di una percentuale definita sulla base di 2 parametri:
• Livello di inflazione attesi;
• Introduzione/modifica dei programmi di produzione.
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Budget (costo) servizi generali T1 =
Costo servizi generali T0 X ( Livello di attività T1 / Livello attività T0 ) X ( 1+ Tasso di
inflazione atteso).
b) Zero based budget: Riguarda specificamente il processo di formazione del budget
ed è usato soprattutto quando emergono difficoltà nel definire o gestire i costi di
servizi generali oppure quando su di essi è necessario un intervento strutturale.
Budget degli investimenti.
Il budget degli investimenti permette di valutare l’impatto degli investimenti sul master
budget dell’azienda. Un investimento indica l’acquisto di un bene durevole nel tempo (a
utilizzo pluriennale). Esistono tre tipologie di investimento:
1) Commerciale: troviamo gli investimenti di marketing e di ricerca e sviluppo.
2) Produttivo: troviamo (ad esempio) investimenti in impianti e macchinari.
3) Strutturale: troviamo (ad esempio) investimenti per il sistema informativo.
Il budget degli investimenti prende in considerazione anche i disinvestimenti, cioè
variazioni di tipo riduttivo. È importante considerare i disinvestimenti perché da essi:
• Possono derivare variazioni finanziarie positive.
• Può generarsi una componente straordinaria di reddito (plusvalenza e
minusvale