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Definizioni in letteratura
Possiamo distinguere fra c.s. come bene pubblico e c.s. come bene particolaristico.
Bordieu descrive il c.s. come l'insieme delle connessioni, con altri attori sociali, che l'individuo
possiede il quale è legato alla classe sociale a cui appartiene. Il proprietario di c.s. può anche essere
un gruppo, pensiamo alla famiglia che accumula e trasmette questo tipo di capitale ai suoi
componenti. Sulla base delle relazioni stabili che si vengono a creare l'individuo può chiedere,
quando la relazione lo consente, informazioni, favori, appoggio, sostegno economico. Il c.s. è come
uno stock di relazioni sociali da sfruttare quando serve.
Per Coleman il c.s. è l'insieme delle relazioni sociali più o meno regolate ed istituzionalizzate,
relazioni che possono rappresentare risorse per perseguire i propri fini. Il c.s. dipende da come le
relazioni sono strutturate, acquistano diverse forme dinamiche e si concretizzano nella credibilità
(aspettativa del mantenimento degli impegni).
Autori come Putnam e Fukuyama vedono il c.s. come una dotazione più o meno variabile in una
società. Secondo gli studi di Putnam, si ha un'elevata dotazione di c.s. dove esiste una robusta
tradizione civica. Fukuyama ha enfatizzato l'importanza del c.s. ritenendo che la sua presenza o
mancanza vadano ricondotte in processi di lungo periodo in cui giocano il tipo di religione, di
struttura familiare e la presenza di particolari strutture associative.
Due significati di capitale sociale
Riprendendo la bipartizione iniziale possiamo dire che un generale rispetto delle leggi è un bene
pubblico puro, seguendo la teoria economica, del cui godimento beneficiano tutti; prescinde dai
singoli comportamenti difformi a meno che non siano troppo frequenti. Un bene particolaristico è
tale solo per un individuo, una famiglia o un gruppo ristretto.
L'ambivalenza della famiglia e dell'associazionismo
Parlando di c.s. non si può non parlare di famiglia, pensiamo ad un giovane all'inizio della sua
carriera: le conoscenze dei suoi parenti più prossimi possono essere decisive affinchè lui trovi
lavoro. Per Donati la famiglia stessa è c.s. mentre per l'autore di questo brano la famiglia produce,
detiene e gestisce c.s. particolaristico. Anche il c.s. come bene pubblico può essere trasmesso dalla
famiglia che educa i suoi membri al rispetto dei doveri civici così come potrebbe essere l'esatto
contrario: la famiglia potrebbe insegnare l'arte di arrangiarsi o che le regole possono essere
trasgredite.
Circa l'associazionismo va detto che nel Mezzogiorno esistono molte organizzazioni fittizie, il cui
unico scopo è ottenere contributi pubblici o creare contatti particolaristici e quindi possibili
opportunità lavorative. Possiamo quindi delineare un continuum fra le associazioni serie e quelle
fittizie e molte si trovano a metà strada.
Conseguenze dei due tipi di capitale sociale
Si potrebbe arrivare a sostenere che tra scarso c.s. come bene pubblico e abbondante c.s.
particolaristico vi sia una sorta di circolo vizioso: in caso di istituzioni deboli, i soggetti tenderanno
a creare c.s. particolaristico e ad avvalersene proprio perchè non si può fare affidamento su regole
imparziali.
4.Il Terzo Settore e la sfida alla comunicazione di Guido Gili
Riflessioni introduttive
Il TS o privato sociale no profit costituisce un soggetto comunicativo che si rivolge ad una pluralità
di pubblici. Le ricerche più importanti sono quelle di Martelli e riguardano la comunicazione di TS
nel Mezzogiorno. Ciò che emerge è la debolezza delle attività di comunicazione di tali
organizzazioni; tale problema presenta due aspetti:
1. il TS lamenta una scarsa attenzione da parte dei mezzi di informazione e quindi una scarsa
possibilità di accesso ad una sfera pubblica allargata;
2. è presente un deficit in termini di propensione, capacità e volontà di sviluppare una forte
azione comunicativa.
Il successo della comunicazione dipende dall'intenzionalità dei soggetti e l'atteggiamento con cui
entrano nella comunicazione nonchè dagli elementi strutturali relativi al contesto sociale e culturale
definito in cui la comunicazione avviene.
Le condizioni soggettive
Esse sono: motivazione, intenzionalità e impegno con cui i soggetti si rivolgono l'un l'altro.
Motivazione: bisogna avere qualcosa da comunicare e un perchè per farlo;
• contemporaneamente ci deve essere un interesse da parte dell'emittente ad ascoltare.
L'interesse a comunicare di queste organizzazioni sembra risiedere nell'esigenza di far
conoscere le proprie iniziative. La comunicazione esterna si aggiunge quindi a quella interna
e all'organizzazione. Le finalità sono invece: rafforzare la propria identità, creare e
consolidare le relazioni sociali ed infine riuscire a influenzare e a costituirsi come opinion
leader in uno specifico settore di azione; in sintesi acquisire visibilità. Ci possono anche
essere motivi di disinteresse verso la comunicazione tra questi abbiamo: paura che la
comunicazione possa essere precipita come un'azione di marketing e quindi contraddittoria
rispetto alle finalità e ai valori dell'organizzazione; alcune associazioni operano solo a livello
burocratico-amministrativo verso l'ente pubblico da cui ottengono già tutte le risorse
economiche di cui necessitano; il disinteresse può essere anche dovuto alle ridotte
dimensioni delle organizzazioni che hanno paura di perdere il loro equilibrio ponendosi
nuovi obbiettivi. Anche quando si dimostrano interessate, tali organizzazione sembrano non
riuscire a comunicare adeguatamente a causa di una debolezza organizzativa o una
limitatezza di competenze e risorse.
Intenzionalità: è intenso nel senso di essere rivolto verso l'altro a cui si comunica; tenendo
• conto dell'altro nella comunicazione. Per comunicare bene bisogna anche sapere indossare i
panni dell'altro. Ogni organizzazione è costituita da pubblici interni ed esterni. I primi sono i
volontari, operatori o membri e comunicano attraverso relazioni faccia a faccia. I pubblici
esterni sono tanti e diversificati fra loro e quindi possono avanzare aspettative diverse. Una
buona comunicazione prevede che vi sia un equilibrio virtuoso fra la propria intenzione
comunicativa, che deriva dalla natura e finalità dell'associazione, e le aspettative dei vari
soggetti sociali e istituzionali con cui si comunica.
Impegno: esso dipende dall'interesse e motivazione a comunicare. In realtà le organizzazioni
• tendono ad impegnarsi in altre attività che ritengono più importanti quali la coesione e la
solidarietà interna. Spesso la loro è una cultura dell'agire più che una cultura della
comunicazione. Impegnarsi a comunicare implica l'impegnarsi nell'apprendere le capacità e
competenze comunicative (quindi formazione del personale); occorre uno sforzo
organizzativo ed infine bisogna fare anche uno sforzo immaginativo.
Le condizioni strutturali e contestuali
Esse sono: la disponibilità dei mezzi e degli strumenti per comunicare, il prestigio e la credibilità di
cui gode il comunicatore presso i suoi pubblici e una cultura della comunicazione.
Gli strumenti e i mezzi della comunicazione: esistono due strategie principali cioè la
• comunicazione auto-prodotta ed etero prodotta. La comunicazione auto-prodotta è costituita
dalla attività autonome di comunicazione con cui un emittente cerca di raggiungere i suoi
pubblici senza intermediari (manifesti, lettere, newsletter e riviste). Il vantaggio sta nel fatto
che tale comunicazione risponde pienamente all'intenzione comunicativa dell'emittente; il
limite sta nella sua ristrettezza e nella scarsa efficacia comunicativa. La comunicazione
etero-prodotta avviene attraverso i mass media che potrebbero rendere i messaggi
dell'organizzazione anti-etici. In termini generali l'efficacia di entrambi i tipi di
comunicazione dipende dalle risorse economiche, dalle competenze professionali e dalla
possibilità di accesso ai media. Fondamentale è comunque la credibilità ed il prestigio di cui
parleremo fra poco.
La credibilità dell'emittente: la credibilità può essere riferita sia a soggetti singoli che
• collettivi anche se in realtà, per il sentire comune, la credibilità è una caratteristica
personale. Un carattere fondamentale della credibilità è la percezione che il ricevente ha
dell'integrità della fonte. L'integrità di un'istituzione si basa sulla sua storia e la sua
reputazione; sulla credibilità attuale (se è cioè capace di assolvere le sue finalità e funzioni
sociali); su alcune figure chiave che, nel nostro caso, saranno i fondatori o dirigenti. La
credibilità che dà prova di sè diventa reputazione la quale a sua volta si basa su elementi
certi, si forma col passare del tempo, è pubblica ed è resistente. La reputazione non dipende
da cosa si dice ma da cosa e come si fa.
Una cultura della comunicazione: come sappiamo, specie nel Mezzogiorno, emerge la
• mancanza di competenze e conoscenze tecniche nel campo di vecchi e nuovi media. Inoltre
spesso la comunicazione è vista come un'azione dell'organizzazione da inserire accanto le
altre; in realtà azione e comunicazione non sono due realtà contrapposte ma due dimensioni
insperabili della stessa realtà.
5.New media e capitale sociale: comunicazione e culture partecipative di Giovanni Boccia Artieri
Capitale sociale e comunicazione: tra biografia fai da te e relazioni sociali mutate
L'individuo percepisce sè stesso sempre meno in relazione a realtà ascritte quali famiglia d'origine e
ruolo sociale e sempre più a partire da connessioni comunicative costruite attorno ad una biografia
fai da te. Gli individui sono trattabili non più come singolarità bio-psichiche ma come persone cioè
costrutti sociali che progettano la propria identità come carriera. L'identità si fa sempre più multipla.
Oggi emerge la tecno-connettività: viviamo nel mondo del simultaneo e le tecnologie si evolvono n
a formare una rete accentuando l'aspetto di connettività. La realtà è dunque caratterizzata da uno
stato permanente di mediazione. La comunicazione è in tale realtà moderna la principale leva sia
per auto collocarsi nel sociale e costruire specifiche biografie vitali che per produrre e riprodurre
relazioni sociali. E si tratta di una comunicazione mediata.
Capitale sociale e social media
Secondo Bordieu il c.s. è un mix di risorse materiali ed im