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LE OPERAZIONI DI ARBITRAGGIO DEI TURISTI
Si tratta di operazioni che consentono un profitto attraverso il simultaneo acquisto e vendita
tra il cambio di valute identiche (o equivalenti) in piazze diverse:
a) arbitraggio diretto quando un operatore individua una divergenza tra il
cambio di identica valuta in 2 mercati: in questo caso, egli può comprare valuta
sul mercato in cui si manifesta con un prezzo inferiore per vendere sulla piazza
che quota un prezzo superiore;
b) arbitraggio triangolare quando vengono individuati cambi non coerenti tra 3
valute.
I turisti possono sfruttare queste piccole opportunità di guadagno effettuando nei loro
spostamenti operazioni analoghe a questi arbitraggi: il turista, infatti, imposta un problema
di arbitraggio quando si chiede con quale moneta gli conviene viaggiare.
INTRODUZIONE
Come ogni attività umana, anche il turismo si sviluppa e si relaziona all’ambiente, lo
influenza e da questo è influenzato. Dato che i turisti stessi devono visitare la destinazione
per consumare il prodotto turistico, è inevitabile un suo impatto sul suo ambiente: la
“natura” diventa, contemporaneamente, fonte di sfruttamento e luogo di discarica.
Poiché è stato dimostrato che il mercato fallisce rispetto allo sfruttamento ottimale delle
all’emissione d’inquinamento, nella produzione dei beni pubblici e nella valutazione
risorse, il mercato fa pagare all’ambiente l’effetto dei suoi fallimenti.
delle esternalità, ne deriva che
Non esistono teoremi economici che dimostrino che le libere scelte degli individui,
coordinate attraverso il mercato, riescano a risolvere il problema della conservazione
ambientale; inoltre, l’esigenza di una compatibilità con l’ambiente è tanto più grande se
l’ambiente è inteso in senso olistico, in tutti i suoi aspetti:
a) ambiente naturale
b) ambiente edificato
c) ambiente socio-culturale.
L’EVOLUZIONE DELLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE
L’interrelazione tra lo sviluppo del turismo e l’ambiente è molto complessa, potendo
assumere forme diverse, e dinamica, potendo queste forme mutare ed evolvere nel tempo.
Secondo Budowski, fra l’attività economica del turismo e l’ambiente esistono 3 diverse
forme di interrelazioni:
1. la coesistenza tra i 2 insiemi vi può essere isolamento;
2. il conflitto i 2 insiemi interagiscono, e il turismo provoca evidenti danni ambientali;
a vicenda e ciascuno riceve benefici dall’altro.
3. la simbiosi i 2 insiemi si sopportano
Si ha una simbiosi quando la scoperta turistica di un territorio lo rende presente
nell’immaginario mondiale: il turismo, in “valore di esistenza”,
questo caso, fornisce un
un prezzo, all’ambiente naturale.
Le periodizzazioni proposte da Dowling per il periodo dal dopoguerra ad oggi, facilitano la
comprensione dell’evoluzione dinamica delle categorie di Budowski:
gli anni ‘50 e ’60
1. i primi movimenti: la visione prevalente è che il turismo
producesse pochi effetti sull’ambiente naturale. Tuttavia, negli anni ’60, cominciarono
le prime ricerche empiriche sugli effetti ambientali del turismo: nella Conference on the
(Stoccolma ’72, by ONU)
Human Environment si pose la condizione che qualsiasi
sviluppo turistico doveva essere completamente compatibile con la ricchezza e la
cultura locale; poco tempo dopo, la Banca Mondiale espose anche la richiesta che gli
standard ricreativi dei turisti avrebbero dovuto portare benefici alle popolazioni locali;
gli inizi del dibattito: gli anni ’70
2. furono differenti i pareri espressi sulla complessità
(’78) fu in grado di indicare una serie di
della relazione turismo-ambiente, ma Cohen
fattori da cui dipende il degrado ambientale dovuto al turismo, affermando che fosse
necessario proteggere l’ambiente “per il turismo e dal turismo”:
l’intensità dello sfruttamento turistico della risorsa naturale;
a) la resilienza dell’ecosistema (capacità di mantenere
b) costante il livello di produttività,
quando è soggetto a pressioni o a shock esterni);
l’orizzonte economico dei decisori locali, pubblici e privati;
c)
d) i caratteri evolutivi della domanda dei turisti.
Alla fine degli anni ’70, l’OECD propose un sistema per lo studio dei danni ambientali
del turismo, facendo riferimento a 4 categorie fondamentali:
a) la ristrutturazione ambientale;
b) la generazione di prodotti di rifiuto;
c) lo stress ambientale causato dalle attività dei turisti;
d) gli effetti sulla dinamica della popolazione.
l’approfondimento del dibattito: i primi anni ’80 nel Settembre dell’ ’80, veniva
3. approvata e pubblicata la dichiarazione di Manila, fondata sul riconoscimento dei danni
ambientali che le presenze turistiche potevano provocare; parallelamente, cresceva nel
mondo accademico e politico l’attenzione alle relazioni dell’ambiente con tutte le
attività del sistema economico: si iniziava, così, a parlare di sviluppo eco-compatibile;
dall’idealismo al realismo: i tardi anni ’80 dei politici, l’idea
4. entrò, nella riflessione
del turismo come argomento a favore della conservazione: nel turismo si riconobbe una
forte giustificazione a supporto della richiesta di devolvere fondi e risorse al recupero e
alla conservazione dell’ambiente;
l’idea di sostenibilità degli anni ’90
5. nasce la convinzione che le 3 relazioni indicate
da Budowski possono coesistere simultaneamente in località e con turismi diversi: nel
1987, la World Commission on Environment and Development, con il Rapporto
di sviluppo sostenibile: “è
Bruntdland, introdusse la definizione quello sviluppo che
soddisfa le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle
Anche la relazione
generazioni future di soddisfare a loro volta le proprie necessità”.
nell’ambito del turismo sostenibile: la definizione
turismo-ambiente fu collocata
richiedeva che la domanda espressa da un numero crescente di turisti fosse soddisfatta
in maniera da continuare ad attrarre i flussi, ma anche di rispettare le esigenze della
l’ambiente naturale della destinazione. Nel ’92, la
popolazione locale, salvaguardando
Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni Unite lanciò l’Agenda 21, il
primo accordo su un programma generale di interventi ambientali; tuttavia, è solo una
non vincolante per le nazioni che l’hanno approvata. L’idea
dichiarazione di principi,
dello sviluppo sostenibile è velocemente entrata nell’uso corrente dei rapporti politici e
degli studi degli economisti dell’ambiente;
la novità del secolo è l’affermarsi
6. agli inizi del XXI secolo del turismo responsabile,
cioè di una domanda, espressa direttamente dai turisti, di salvaguardia dell’ambiente:
sono i turisti stessi che nei loro comportamenti diventano più responsabili nei confronti
dell’ambiente fisico e sociale; le imprese, di conseguenza, iniziano a seguire la
domanda e a proporre soggiorni e viaggi a basso impatto ambientale, rispettosi
dell’ecosistema e in armonia con la popolazione residente.
La conclusione è che gli effetti che il turismo produce sull’ambiente possono essere sia
positivi sia negativi:
a) positivi:
- la preservazione e il restauro di monumenti, siti e edifici storici e culturali;
- la creazione di parchi naturali e di aree protette;
la distruzione del territorio, sia nelle vie d’accesso, sia nella modifica
b) negativi:
dell’ambiente dovuta allo sfruttamento delle sue risorse.
LO SFRUTTAMENTO TURISTICO DELLE RISORSE NATURALI
È lo sfruttamento di quei beni di produzione o di consumo non prodotti, cioè non ottenibili
in un dato momento storico con un qualsiasi processo economico di produzione: la loro
riproduzione deve, cioè, essere un fatto naturale e non il risultato di un processo produttivo.
In questo senso, è possibile classificare le risorse naturali secondo diversi aspetti:
a) secondo la disponibilità esauribili e non esauribili;
b) secondo la possibilità naturale di reintegrazione riproducibili e non riproducibili;
(quest’ultime: beni
c) secondo lo stato di diritto appropriabili e non appropriabili
comuni). il loro decadimento dovuto all’uso e
La classificazione delle risorse naturali secondo
secondo la loro riproducibilità dà luogo a 4 possibilità:
1. risorse naturali indistruttibili e irriproducibili la loro utilizzazione non modifica la
loro disponibilità futura (energia solare): la risorsa non muta nel tempo.
2. risorse naturali irriproducibili ed esauribili il loro utilizzo le distrugge in parte. Nel
turismo, ciò può dipendere dalle presenze turistiche: nasce, così, la questione della loro
utilizzazione intertemporale, poiché maggiori presenze turistiche per la generazione
presente compromettono la ricchezza delle generazioni successive;
3. risorse naturalmente riproducibili ed esauribili anche se soggette ad esaurimento
per sfruttamento, sono capaci di riprodursi; tuttavia, nel caso del turismo, le presenze
non devono depauperare le risorse con un’intensità superiore a quella della loro capacità
di riproduzione;
4. risorse naturalmente riproducibili e non esauribili è il raro caso delle risorse
naturali: non si esauriscono con l’uso, ma, anzi, si accrescono ad un tasso naturale.
Queste risorse pongono, allora, il problema economico del loro tasso di utilizzo: se le
presenze turistiche non seguono la velocità di accrescimento della risorsa, essa diverrà
progressivamente sempre più inutilizzata fino a divenire un bene libero (senza prezzo).
Allora, semplici regole possono essere:
a) non eccedere la capacità di carico delle risorse indistruttibili per non
comprometterne la qualità;
b) evitare lo sfruttamento delle risorse esauribili;
riproducibili nell’ambito del tasso naturale di
c) limitare lo sfruttamento delle risorse
riproduzione o limitare l’inquinamento della risorsa nell’ambito della sua
rigenerazione naturale, cioè della sua capacità di assorbimento;
tra l’utilizzazione
5. appropriabilità della risorsa e proprietà comuni distingue
economica di una risorsa naturale che assume la caratteristica di un bene privato e
quella di una risorsa naturale che assume la caratteristica di un bene comune. Un tipo di
inefficienza che accomp