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REDDITI

meccanismo dei redditi: opera attraverso le variazioni del reddito su esportazioni e importazioni, è indispensabile

l’analisi di “m”

i limiti sono che tale riequilibrio è solo parziale rispetto al meccanismo dei prezzi e funziona solo in regime di

cambi fissi

meccanismo dei prezzi la teoria applicata alla pratica incontra dei limiti: quanto tempo occorra per creare tale

meccanismo tenendo conto del fatto che si possono formare delle aspettative che rendono difficile la realizzazione

di tale meccanismo, potrebbe infatti accadere che la quantità di moneta aumenta ma i prezzi non aumentano e

finiscono in “v” o in “t”

68) Spiega qual è l’obiettivo della politica dei redditi e quali sano le regole più frequentemente citate a cui tale

politica dovrebbe attenersi:

La politica dei redditi parte dal presupposto che non vi sia inflazione se la somma algebrica di: variazione dei salari

monetari, variazione della produttività marginale del lavoro e la variazione del mark-up sia nulla. Così si fissa una

regola che garantisce la stabilità dei prezzi, quindi la politica dei redditi significa fare accordi per cui i capitalisti

aumentano i salari ai lavoratori solo nella misura in cui aumenta l produttività. Non ci sarà inflazione se i salari

monetari crescono allo stesso tasso a cui cresce la produttività.

69) Indica quali effetti ha sulla curva IS: aumento delle esportazioni, riduzione della spesa pubblica

La curva IS può essere influenzata da:

Il crescere delle esportazioni (X) che causerà un aumento del reddito (Y) e quindi la curva trasla verso destra

Un aumento della spesa pubblica (G) che comporta una riduzione del reddito (Y) e quindi la curva trasla verso

sinistra

70) Spiega il rapporto tra base monetaria e offerta di moneta illustrando le variabili rilevanti e il loro significato.

Spiga perché i tassi di interesse possono influenzare l’offerta di moneta

La relazione che lega l’offerta di moneta alla base monetaria è data da LS=(1+h)/(1+j)*BM tale relazione deriva

dall’assunzione che l’offerta di moneta si uguale al circolante e dai depositi. In questo caso i coefficienti h e j sono

assunti come costanti, ma in generale dipendono dal tasso d’interesse che può pertanto influenzare l’offerta di

moneta. Se il tasso d’interesse è basso le banche infatti concedono meno prestiti, ci saranno più riserve libere e la

moneta che verrà creata sarà bassa.

71) In relazione ai fallimenti del mercato e del non mercato (dello stato) riconducibili ai problemi di delega, si

descrivano le principali argomentazioni riguardo le tesi della maggiore gravità di tali problemi per le istituzioni

pubbliche rispetto a quelle private

Il peso delle asimmetrie informative può essere maggiore nel caso delle istituzioni pubbliche per le seguenti 3

ragioni:

il numero di rapporti spesso è maggiore

in relazione alle strutture private operano talvolta strutture complementari (assenti nelle strutture pubbliche)

nel caso del governo la molteplicità degli obiettivi può aggravare i problemi di controllo.

72) Partendo dal mark-up enunciare la condizione sufficiente per evitare l’inflazione e spiegarne qualcosa reddito

tra salari e profitti

Il mark-up ha formula (1+g) e rappresenta tutti i costi che l’impresa deve coprire in ordine da lasciare inalterati i

profitti, esso è una componente del costo pieno laddove si evince che: il tasso di variazione dei prezzi aumenta se

quanto più aumenta il tasso di variazione del mark-up perché vuol dire che l’impresa, a fronte di un aumento dei

costi, dovrà fissare un prezzo più elevato. La condizione sufficiente perché non vi sia inflazione è che i salari

monetari crescano proporzionalmente alla produttività e che il coefficiente g rimanga invariato.

73) Illustra la condizione di Marshall-Lerner in relazione all’efficacia della manovra del tasso di cambio

Condizione di Marshall-Lerner: affinché una svalutazione del tasso di cambio migliori l’esito delle partite correnti, le

importazioni e le esportazioni devono essere sufficientemente reattive ai prezzi. In particolare se si parte da una

situazione di pareggio dei conti con l’estero, una svalutazione conduce ad un miglioramento dell’esito delle partite

correnti se e solo se la somma delle elasticità di importazioni e esportazioni è maggiore di 1.

74) Indicare i 2 principali regimi di cambio spiegandone il funzionamento:

i due principali regimi di cambio sono: a cambi fissi e a cambi flessibili.

Nel caso di cambi flessibili il cambio aumenta o diminuisce in base alla domanda netta di valuta estera.

Nel caso di cambi fissi la variazione non può discostarsi piu di tanto dal valore centrale fluttuando entro due limiti,

uno superiore e uno inferiore, tali limiti hanno natura convenzionale.

75) Quali sono le politiche per risolvere i problemi che stanno alla base del deprezzamento del tasso di cambio?

Distinguere le politiche secondo le diverse situazioni che possono determinare il deprezzamento del cambio

Le politiche per far fronte al deprezzamento del tasso di cambio sono 3:

Politiche monetarie e fiscali restrittive nel caso di deficit dei movimenti di beni dovuto all’eccesso di domanda

Nel caso di deficit dei movimenti dovuto a difetto di competitività le politiche sono: politiche dei redditi volte a

ridurre i prezzi interni, politiche protezionistiche, politiche del tasso di cambio volte ad una svalutazione

Nel caso di deficit dei movimenti di capitale invece: politiche monetarie restrittive tese ad aumentare il tasso di

interesse interno e a migliorare le aspettative sul tasso di cambio nominale.

76) Indica le politiche in grado di ridurre il disavanzo elencando per ciascuna di esse gli specifici strumenti di cui ci

si può servire

Il disavanzo può essere ridotto mediante politiche monetarie o fiscali restrittive. Tra le prime vanno considerate la

riduzione della BM, aumento del coefficiente di riserva obbligatoria, aumento del tasso di sconto. Per le politiche

fiscali restrittive vanno considerate l’aumento delle imposte e la riduzione della spesa pubblica.

77) Indicare le condizioni che assicurano l’efficacia del deprezzamento del cambio per ridurre il disavanzo

Una politica di deprezzamento del tasso di cambio risulta efficacie se viene rispettata la condizione di Marshall-

Lerner secondo cui la somma delle elasticità di importazioni e esportazioni deve essere maggiore di uno.

78) Indica tutti gli strumenti di politica economica capaci di ridurre un disavanzo dei movimenti di beni dovuto ad

un eccesso di domanda interna

Gli strumenti di politica economica capaci di ridurre un disavanzo dei movimenti di beni dovuti ad un eccesso di

domanda interna sono: la politica monetaria e la politica fiscale. La prima volta a ridurre la Base monetaria e la

seconda volta ad un aumento delle imposte e riduzione della spesa pubblica

79) Indica le politiche tramite le quali un paese piò accresce la competitività delle proprie merci sui mercati esteri

Per accrescere la propria competitività un paese può:

ridurre i prezzi interni

ridurre il tasso di cambio

80) Illustra la cosiddetta regola semplice di Friedman e dire quale comportamento della banca centrale si oppone

La regola semplice è un caso di comportamento pubblico prefissato o di regola automatica. Friedman oppone ad

essa gli interventi discrezionali delle autorità monetarie, questa consiste in interventi decisivi di volta in volta delle

autorità monetarie.

Nelle situazioni di basso livello della domanda si compirebbero azioni monetarie espansive e viceversa nell’altro

caso. In particolare un semplice rimedio pensato da Friedman sta nell’aumentare la quantità di moneta in

circolazione ad un tasso equivalente a quello dell’aumento del reddito reale del sistema economico, in basse alla

teoria quantitativa questo assicurerebbe prezzi costanti.

81) Enuncia le 2 ipotesi essenziali sulle quali si fondano le conclusioni della Nuova macroeconomia classica

sull’efficacia dell’intervento pubblico

La teoria della nuova macroeconomia classica condivide e rafforza la corrente di pensiero dei monetaristi

basandosi su ipotesi ottimistiche secondo le quali il sistema economico privato sia in grado di riequilibrarsi.

Giungendo perciò a conclusioni ancora piu negative per quanto riguarda l’intervento pubblico. Le ipotesi

fondamentali sono 2:

i mercati sono continuamente portati in equilibrio dal movimento dei prezzi

gli operatori sono guidati da aspettative razionali, ovvero basandosi sulle informazioni che hanno per agire di

conseguenza

82) Con riferimento ad un’economia chiusa, si illustrino gli effetti di un aumento imprevisto e permanente

dell’offerta di moneta secondo la nuova macroeconomia classica

Un aumento imprevisto dell’offerta di moneta secondo la nuova macroeconomia classica, nel caso in cui gli agenti

economici non riescano a prevedere possibili interventi pubblici tramite le loro aspettative razionali, sarà allora

possibile l’effettivo verificarsi del risultato delle politiche economiche. In particolare l’aumento dell’offerta di moneta

si traduce solo in prezzi crescenti, quindi far crescere l’offerta di moneta allo stesso tasso al quale cresce il reddito

reale.

83) Spiega come lo stato sociale possa influenzare l’equità e l’efficienza

Lo stato sociale ha innanzitutto finalità redistributive del reddito e quindi incide sull’equità. Esso può dare un

contributo anche all’efficienza perché risolve alcuni problemi che sorgono in un’economia di mercato, come quelli

di rischio non assicurabile e asimmetria informativa o ancora quelli del free-riding

84) Dopo aver chiarito le 2 principali motivazioni dell’intervento pubblico nell’economia descrivi cosa si intende per

stato sociale e si elenchino almeno 4 settori del suo intervento

Per welfare si vuole indicare l’impegno assunto dallo stato a tutela della collettività nelle società capitalistiche. Le

principali cause di intervento dello stato sono:

Welfare state per garantire un reddito minimo all’intera collettività tramite politiche redistributive

Welfare state come assicurazione sociale

Welfare state come intervento pubblico per regolarizzare la domanda di beni e servizi

85) Prescott sull’incoerenza temporale

Il tema dell’incoerenza temporale illustra le problematiche che possono nascere laddove ci sia un’iterazione

strategica tra police-makers ed agenti economici. Il presupposto è che dato un asse temporale multi-periodale se

un soggetto al tempo T0 decide di adottare una determinata politica, gli agenti, conseguentemente scelgono

l’azione ad ess corrispondente basandosi pertanto sulle dichiarazioni del governo. Al tempo t1 se gli agent

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A.A. 2016-2017
14 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jacopopagliaccia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Franzini Maurizio.