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H H

M ; W 6% 3%

H L

Caso Politica economica discrezionale:

Nel caso in cui il sindacato forma le proprie aspettative in modo razionale, e dato che il governo attribuisce un peso

maggiore alla riduzione dell'inflazione, l'unico equilibrio possibile è rappresentato da (M ; W ) che è chiaramente sub-

H H

ottimale rispetto agli obiettivi di politica economica prefissati.

Caso Regola fissa:

Se il policy maker annuncia fin dall'inizio di volersi attenere ad una politica di bassa inflazione e l'annuncio è ritenuto

credibile dal sindacato è possibile raggiungere l'equilibrio (Mj W ). In questo caso è quindi possibile raggiungere

L

l'equilibrio più efficiente. Se l'annuncio non è ritenuto credibile l'equilibrio sarà invece (M ; W ).

L H

Alcune riflessioni

Nel caso sopra analizzato l'adozione della politica dinamicamente coerente non risulta ottimale. La politica ottimale

consiste nell'adottare una regola fissa anche se tale regola può risultare dinamicamente incoerente. 27

Affinché la regola fissa possa consentire di raggiungere la soluzione più efficiente essa deve essere ritenuta credibile dagli

operatori. Una deviazione dalla regola può comportare vantaggi nel breve periodo ma, minando la fiducia degli operatori

rispetto alla credibilità dell'autorità di politica economica, vanificherà nel futuro l'annuncio di una politica economica

ottimale.

Regole fisse vs discrezionalità

Il dibattito circa la scelta tra una politica economica basata su regole fisse o sulla discrezionalità è tuttora aperto e molti

autori sottolineano come un certo grado di discrezionalità possa aiutare a raggiungere in modo efficiente gli obiettivi di

politica economica fissati. Tra i sostenitori di un insieme di regole fisse molti autori sottolineano come un certo grado di

discrezionalità possa essere inserito all'interno delle regole stesse. Essi distinguono tra:

- Regole fisse: misure di politica economica che devono essere adottate indipendentemente dall'andamento dell'economia.

- Regole di feedback: consentono alle politiche economiche di variare al variare delle condizioni dell'economia, ma sulla

base di regole predeterminate.

IL LEGAME TRA RISPARMIO, INVESTIMENTO E SALDO DELLE PARTITE CORRENTI

Argomenti trattati:

- Economia chiusa

- Economia aperta

- Saldo delle partite correnti

- Vincolo di bilancio intertemporale di un paese.

- Saldo della bilancia commerciale

- Saldo delle partite correnti.

1) Economia chiusa

In un sistema economico chiuso i residenti non intrattengono scambi di alcun tipo con il resto del mondo:

Risparmio aggregato = Investimento aggregato

L'output prodotto viene necessariamente suddiviso tra consumi e investimenti: Q = C + I e anche

il reddito percepito dalle famiglie, Q, viene suddiviso tra consumi e risparmio: Q = C + S Quindi

gli investimenti sono sempre pari al risparmio prodotto dal sistema economico.

2) Economia aperta

In un'economia aperta i residenti possono intrattenere rapporti sia di natura commerciale che di natura finanziaria con il

resto del mondo. Se le famiglie risparmiano una quota di reddito superiore a quella che desiderano investire all' interno

del paese vi sarà un eccesso di risparmio. Il paese accumula attività finanziarie (crediti) nei confronti del resto del mondo.

3) Saldo delle partite correnti

Saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti = Risparmio - Investimenti

Un surplus di parte corrente implica che il paese sta accumulando crediti netti sotto forma di attività finanziarie (B*) verso

il resto del mondo.

Un deficit indica che il paese sta decumulando il proprio stock di crediti netti (oppure accumulando debitinetti)verso il

resto del mondo. In generale il saldo di parte corrente è una funzione crescentedel tasso di interesse,poiché un au

mento di quest'ultimo tende ad accrescere il livello del risparmio e a diminuire quello della spesa per investimenti.

Il saldo di parte corrente equivale alla variazione subita dalla posizione creditizia netta del paese verso il resto del mondo:

CC = B* - B *

-1

- Se PCN > 0 il paese è creditore netto verso il resto del mondo.

- Se PCN < 0 il paese è debitore netto verso il resto del mondo.

Il saldo delle partite correnti può essere definito anche come la differenza tra il risparmio prodotto dal sistema economico

e la spesa per gli investimenti realizzati: CC = S - I

- Come la differenza tra il reddito e l'assorbimento:

CC = Y - A

- Come la somma del saldo della bilancia commerciale e dei pagamenti netti ai fattori di produzione provenienti dal

resto del mondo: CC = X - IM + RNE

Fattori che contribuiscono a determinare il saldo delle partite correnti di un paese piccolo che opera in condizioni di

perfetta mobilità dei capitali nei confronti del resto del mondo:

Variazioni dei tassi di interesse sui mercati: con un incremento del tasso di interesse mondiale,si assisterà ad un

aumento del risparmio nazionale e ad una diminuzione delle spesa per consumi; di conseguenza si avrà una diminuzione

dell'assorbimento interno che determinerà un miglioramento del saldo di parte corrente.

- Variazione delle prospettive di investimento interno: con un miglioramento delle prospettive di investimento, si assisterà

28

ad un incremento del livello degli investimenti che non determinerà nessuna variazione del tasso d'interesse interno

(poiché economia aperta) ma si avrà soltanto un peggioramento del saldo delle partite correnti.

- Variazione nel livello della produzione: con una diminuzione temporanea della produzione (dovuta per esempio a

condizioni metereologiche avverse), si assisterà ad una diminuzione del risparmio mentre il livello dei consumi non

subirà nessuna variazione (secondo la teoria del ciclo vitale), di conseguenza si avrà un peggioramento del saldo di parte

corrente. Nel caso di una variazione permanente della produzione il livello del risparmio resterà invariato con nessuna

conseguenza sul saldo di parte corrente.

- Fluttuazione delle ragioni di scambio RS = (PX/PM): con un aumento transitorio delle ragioni scambio che determinerà

un aumento del reddito corrente ma non del reddito permanente, si assisterà ad un incremento del risparmio e di

conseguenza ad un miglioramento del saldo di parte corrente. Nel caso di una variazione relativa ad un aumento

permanente delle ragioni di scambio, si assisterà ad una variazione del livello dei consumi mentre il livello del risparmio

resterà invariato, quindi il saldo di parte corrente non subirà alcun miglioramento.

Il reddito permanete di un paese è quel livello di reddito di lungo periodo il cui valore attuale rappresenta la media tra

il reddito corrente del paese e quello atteso per il futuro. Tutte le altre variazioni del reddito hanno natura transitoria.

Y Q

Q2 Yp (Q

Y + —^=(Q, -I ) + (1 + r)

I1 ) (1 + r)

Dove:

Y = reddito permanente;

P

Q e Q = output prodotto rispettivamente dal paese nel primo e nel secondo periodo;

1 2

I = investimenti;

r = tasso d'interesse.

4) Vincolo di bilancio intertemporale di un paese

L'idea di fondo è: come per le famiglie, i livelli di risparmio, della spesa per investimenti e del saldo delle partite correnti di

un paese influiscono sui sentieri futuri del reddito aggregato e del consumo aggregato.

C1 + +■■■ = 1 + n + (Q1 -112 '+T2T Ci +77^ = 2 -112

( r)B q 2

+ r ) " " r r - v ' r r ( ) r ) r r ^

(1 ^

1 + r r +

+

Ciò che vale per la singola famiglia vale anche per il sistema economico nel suo complesso. In altre parole, il valore attuale

della spesa aggregata per consumi C1 e C deve essere uguale al valore attuale della produzione nazionale Q1

e Q2 al netto della spesa per investimenti I.

Il vincolo di bilancio intertemporale di un paese può esprimersi anche in altri due modi, ovvero considerando i:

1) saldi della bilancia commerciale BC

2

+ —

B C 1 n +

(1 r )

dove per BC intendiamo il saldo della bilancia commerciale in ciascun periodo. Ciò implica che un deficit della bilancia

commerciale nel primo periodo deve essere compensato da un surplus della bilancia commerciale nel secondo.

2) saldi delle partite correnti CC

C C + —

1

n +

(1 r )

Nel secondo caso poiché CC = B * - B * e CC = B * - B * e assumendo che in un modello a due periodi B * = B * = 0. Il

1 1 0 2 2 1 1 2

Vincolo di bilancio intertemporale di un paese in un modello con più di due periodi:

+(1+■■■= + + '

C1 (1 r )Bn (Q1 - 1

Osservazione:

Il modello teorico di base qui presentato non tiene in considerazione alcuni aspetti che possono verificarsi nella realtà:

1) la presenza di controlli sui movimenti di capitali

2) la dimensione del paese in esame (il discorso diventa più complesso se il paese è di grandi dimensioni)

3) la possibilità che i debiti contratti non vengano onorati dal paese in questione (se debitore netto) 29

IL SETTORE PUBBLICO

Argomenti trattati:

- Le entrate e le uscite del settore pubblico

- Le decisioni di risparmio, investimento e ricorso al credito da parte del governo

- Il legame tra il saldo delle partite correnti e il settore pubblico

- L'interazione tra il settore pubblico e il settore privato

1) La suddivisione delle ENTRATE e delle USCITE del settore pubblico in categorie principali

La principale fonte di entrata per il governo è costituita dalle imposte. Queste ultime possono essere suddivise in tre

categorie principali:

1. Imposte sul reddito degli individui e su quello delle imprese;

2. Imposte sulla spesa (imposte sulle vendite, imposte sul consumo e le tariffe sulle importazioni);

3. Imposte sulla proprietà (imposte su case ed edifici, sulle eredità)

Le Imposte vengono suddivise in:

- Dirette: ci si riferisce in genere a quelle imposte che colpiscono gli individui e le imprese in modo diretto;

- Indirette: si riferisce invece a tutte quelle imposte che colpiscono l'acquisto di beni e di servizi in quanto tale

Osservazione:

quanto più un paese è arretrato in termini di sviluppo economico, tanto più il governo di tale paese ricorre a imposte

indirette, e in particolare a tariffe sulle importazioni. Un sistema fiscale basato prevalentemente sulle imposte indirette

tende ad avere un carattere regressivo, ovvero a far pagare ai cittadini poveri, sotto forma di imposte, una percentuale del

proprio reddito superiore a quella che viene fatta pagare ai cittadini più ricchi.

Spesa pubblica: la spesa pubblica può essere suddivisa in quattro categorie principali:

- La spesa per i consumi effettuati dal governo (G) (salari corrisposti ai dipendenti pubblici e le spese sostenute per

l'acquisto

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
34 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale315 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica Economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Scandizzo Pasquale Lucio.