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Gruppi e competizione nelle democrazie
I gruppi e la loro competizione sono essenziali per il manifestarsi e trasformarsi nelle democrazie. L'affiliazione alle organizzazioni permette incontri e interazioni con altri individui di diverse provenienze e status (cross cutting membership), permettendo il venir meno di tensioni pericolose dell'ordine sociale.
L'articolazione dell'interesse può avvenire attraverso diverse modalità:
- Articolazione anomica: gli interessi sono relativamente nuovi e non si dispone di canali attraverso cui manifestarli. I detentori del potere hanno trascurato le preferenze e si ricorre a dimostrazioni e tumulti.
- Articolazione non associativa: la religione e l'affiliazione etnica possono consolidarsi e costituire basi nell'articolazione dell'interesse.
- Articolazione associativa: si tratta di una struttura finalizzata a valorizzare le preferenze degli iscritti che ne fanno parte liberamente, come ad esempio associazioni culturali o sindacati.
- Articolazione istituzionale: si appartiene a questa modalità entrando a far parte dell'istituzione stessa.
Le modalità di azione possono variare a seconda del contesto e degli obiettivi dei gruppi.
pressione (gruppo di pressione (lobby) il vantaggio iniziale deriva dalla maggiore concorrenza con le norme culturali generale della società) rapporti tra i gruppi e la cultura politica del sistema (armonia, crescita dell'accettabilità dei valori rispetto alle domande dei gruppi, negoziazione da parte delle norme culturali, promozione di fronte a indifferenza o tendenze culturali, conflitto tra i valori culturali e i gruppi); ogni gruppo tenta di utilizzare al meglio le risorse più accessibili (numero degli iscritti (può essere fatto valere direttamente o indirettamente; sindacati), rappresentatività (importante rispetto all'opinione pubblica), risorse finanziarie, conoscenze utilizzabili, collocazione nell'attività sociale (controllori di volo paralizzano il traffico aereo) e i canali di pressione sul potere politico più adatti anche rispetto all'opinione pubblica); reazione neoconservatrice (complessità delledemocrazie ostacolo al conseguimento del bene comune per soddisfare interessi particolari; secondo Olson è necessario spezzare la rigidità sociale di dividere le coalizioni distributive troppo ampie. Neo corporativismo (i sindacati più accentrati accettano più facilmente accordi neocorporativi decisi dai dirigenti) Movimenti collettivi: fenomeni collettivi di gruppo (i partecipanti sperimentano variazioni in se stessi e nel proprio modo di rapportarsi gli altri); quattro tesi: Smelser (movimenti collettivi conseguenza di tensioni e disfunzioni sociale; partecipanti devianti devono essere sottoposti a maggiore controllo sociale) Alberoni (stato nascente (si interrompono le forme di vita quotidiana e si entra in un nuovo stato; alla sua morte si ritorna alla vita quotidiana ma trasformata; i soggetti coinvolti dal processo di rottura sono membri delle classi minacciate e delle classi in ascesa deluse nei riguardi dell'ordine in cui avevano creduto; distingueretra chi dà inizio il movimento e chi si avvantaggia del risultato) Touraine (principio di identità (l'attore definisce se stesso e si caratterizza in un conflitto che lo contrappone agli altri) opposizione (il conflitto fa sorgere l'avversario) totalità; un movimento sociale non è espressione di contraddizione ma fa scoppiare un conflitto con cui trasforma la società in cui è nato) Tilly (squilibrio nella distribuzione del potere; dal contatto tra i gruppi si sviluppano interessi; organizzazione ossia consapevolezza dell'appartenenza a un'identità comune consente la mobilitazione delle risorse; poi si passa all'azione collettiva per perseguire i fini comuni). Tipi di movimenti (rivendicativi (imporre mutamenti nelle norme) politici (incidere sulle modalità di accesso ai canali di partecipazione politica) di classe (sconvolgere i rapporti di classe); i movimenti si possono trasformare). Il le dimensionidell'ambiente politico e le sue modalità di funzionamento incoraggiano o scoraggiano il coinvolgimento in azioni collettive; teoria delle aspettative crescenti. Il rendimento della partecipazione politica (alcuni, insoddisfatti, rientrano nella sfera del privato; per molti questa fase viene superata per un nuovo ciclo di coinvolgimento; influenza dei cittadini (solo i più attivi influiscono sulle decisioni, la selezione del leader rifletterà le esigenze di quel dato gruppo; organizzazioni si preoccupano di mobilitare individui di status inferiore, tuttavia la mobilitazione può essere pilotata da coloro che controllano l'organizzazione); ricettività dei leader (maggiore dove sia più alto livello di partecipazione politica, in tal caso è rivolta anche ai cittadini meno attivi che in tal caso fungono da free riders). Elezioni e i sistemi elettorali. Elezioni libere (competitive, scadenze prestabilite, significative) e non libere; modo.democratico (universale, libero, uguale, diretto, segreto, significativo);
elementi da regolamentare delle campagne elettorali (denaro a disposizione di candidati ai partiti, quantità è modalità di accesso alla propaganda televisiva (par condicio));
astensionismo (governanti poco rappresentativi, emarginazione delle preferenze).
Elezioni (procedure istituzionalizzate per la scelta di rappresentanti selezionati tra alcuni o tutti i membri riconosciuti di un'organizzazione) elezione delle cariche monocratiche (capi degli esecutivi; diretta o indiretta; maggioranza assoluta; ballottaggio fra due candidati; altre formule per eleggere cariche monocratiche)
sistemi elettorali (maggioritari a un turno in collegi uninominali (plurality); maggioritari a doppio turno in collegi uninominali (majority); rappresentanza proporzionale)
Sistemi maggioritari a turno unico (numero dei candidati che si presentano dipende dal numero dei partiti e dalla strutturazione del sistema partitico;
con molti candidati la vittoria avviene con percentuali relativamente basse di voti; di fatto in ciascun collegio si sviluppa una competizione bipolare con due candidati in grado di conquistare il seggio; sistema bipartitico e minoranze; partito con maggioranza dei seggi forma di governo e leader diventa primo ministro). Sistemi maggioritari a doppio turno (primo turno vince chi ha la maggioranza assoluta, se non raggiunge secondo turno in cui vince chi ottiene più voti; doppio turno aperto (ammissione di tutti i candidati del primo turno o anche di nuovi; poi diventerebbe plurality ma più strategico (votare meglio, rinunciare per favorire la formazione di alleanza di governo) e doppio turno chiuso (ammissione al secondo turno dei primi due candidati (ballottaggio); obbliga i partiti a stringere alleanze preventive; penalizza partiti piccoli e che non trovano alleati; funziona bene per le cariche monocratiche mentre è troppo costrittivo in caso di assemblea)rappresentativa; soglia elevata per l'accesso al secondo turno (contenere frammentazione, incentivare coalizioni di partiti) desistenza (un candidato piazzato rinuncia al secondo turno per favorire la convergenza dei voti sul candidato che ha maggiore possibilità di vincere); critiche (una coalizione può conquistare una maggioranza schiacciante con una quota di voti parecchio inferiore a 50%); criteri alternativi (consentire l'accesso secondo turno ai primi tre candidati oppure a coloro in grado di superare una soglia alta; sistemi elettorali misti (sindaci italiani)). Sistemi di rappresentanza proporzionale (strumenti per ridurre la frammentazione (dimensione delle circoscrizioni (numero dei seggi che si attribuiscono in quella circoscrizione e non il numero degli elettori; sono grandi quelle che leggono più di 15 rappresentanti piccole quelle meno di dieci; circoscrizioni grandi in assoluto occupano l'intero territorio nazionale; più grande è lacircoscrizione più facile sarà per i partiti piccoli conquistare seggi; recupero dei voti non utilizzati) clausole di accesso a distribuzione dei seggi (soglie di esclusione (fissate in termini percentuali); numero dei parlamentari da eleggere (minore il numero dei parlamentari minore è la proporzionalità e viceversa; un partito piccolo è poco rappresentativo, un parlamento grande è poco funzionale); formule di traduzione dei voti in seggi (Sainte League modificata; Hondt; Hare)
Meriti e demeriti dei sistemi proporzionali (la proporzionale frammenta il sistema dei partiti; consente di fotografare la configurazione di un sistema partitico e quindi il multipartitismo dove già esiste; consente e facilita le scissioni; i sistemi proporzionali sono generalmente associate a sistemi multipartitici) sistemi misti (Ungheria, Giappone, Nuova Zelanda, Italia (per tre quarti maggioritario a turno unico in collegi uninominali, per un quadro proporzionale;
Per la camera (2 voti, uno per il candidato nel collegio uninominale l'altro per la lista di partito) per il senato (voto unico e recupero proporzionale su base regionale di voti che non hanno già portato all'elezione dei senatori)
Partiti e sistemi di partito
Nascono quando i candidati alle cariche sentono la necessità di dare organizzazione alla propria attività elettorale e di allearsi con altri candidati che condividono le loro posizioni; un partito è qualsiasi gruppo politico identificato da etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni ed è capace di collocare attraverso queste ultime candidati alle cariche pubbliche; il partito deve avere strutture per consentire la partecipazione dei suoi scritti; deve formulare un programma di politiche pubbliche, deve poter durare più di una tornata elettorale; prospettiva genetica (modalità attraverso cui sono nati nel tempo i partiti; cleavages (fratture che danno origine a
organizzazioni politiche (fra centro e periferia, fra Stato e Chiesa; fra interessi agrari e industriali e fra interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori; collocazione da destra a sinistra; fratture politiche (movimenti fascisti a destra e comunisti a sinistra, facilitati dall'espansione del suffragio) prospettiva strutturale (distinguere i partiti in base alle caratteristiche organizzative; con suffragio limitato si parla di organizzazioni quasi partitiche a base parlamentare; all'ampliarsi del suffragio nascono strutture extraparlamentari; quando il sistema partitico è consolidato eventuale malcontento fa nascere organizzazioni antiparlamentari). Tipi di partiti: secondo l'obiettivo (partiti di notabili (strutture attivabili solo in occasione elettorale) partiti di massa (basati su struttura permanente in costante attività; si basano sugli iscritti) partiti di quadri (si riuniscono notabili per preparare e dirigere le elezioni, notabili prestigiosi etecnici); partito di rappresentanza individuale; partito di integrazione sociale (organizzazione estesa permanente aperta alla partecipazione degli scritti); eccezione di Stati Uniti; kirkenheimer (partiti pigliatutti; ricercano indipendentemente dall'identità tutti i sostenitori ed elettori possibili per espandersi (riduzione del bagaglio ideologico; diminuzione del ruolo del singolo iscritto).