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PARTE II MODELLI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA E MONETARIA
UEM - AREA VALUTARIA OTTIMALE?
DOCENTE: PIERLUIGI MONTALBANO
Email: p.montalbano@dte.uniroma1.it
Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza"
La politica monetaria nei Trattati costitutivi
Nonostante l'importanza riconosciuta alla politica economica e monetaria, la "questione monetaria" assume scarso rilevo nel Trattato. Perché? L'unione monetaria rappresenta una fase di integrazione da considerarsi successiva rispetto all'integrazione commerciale e dei fattori della produzione (obiettivo del Trattato: UD e MEC). Fino al 1971 la stabilità monetaria è stata garantita dal sistema monetario internazionale nato dagli accordi di Bretton Woods (luglio 1944), tramite condizioni monetarie stabili, parità fisse (ma aggiustabili) ed il ruolo del FMI nel caso di squilibri commerciali di natura strutturale. Le profonde differenze esistenti negli indirizzi e nel grado di
intervento delle autorità di governo nelle rispettive economie impedivano di definire azioni e politiche comuni d'intervento Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza" LE TAPPE DELL'UEM 1969 - Conferenza dell'Aja 1970 - Piano WERNER 1972 - Accordi di Basilea ("serpente monetario" fino al 1979) 1977 - Progetti Mc Dougall e Jenkins 1979 - Il Sistema Monetario Europeo (SME) 1989 - Piano DELORS 1992 – Trattato di Maastricht 1.1.1999 – UEM 1.1.2002 – Passaggio EURO Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza" Le aree valutarie ottimali Cosa è un'area valutaria ottimale 2 questioni distinte: 1. quando si può parlare di area valutaria 2. quando tale area può dirsi ottimale 1. Quando si può parlare di area valutaria? Un'area valutaria o monetaria è basata su due elementi essenziali: Assenza tassi di cambio irreversibilitàUniversità di Roma "La Sapienza"Deitassi di cambio
Moneta unica Politica Monetaria Unica (problema della "credibilità")
Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza"
Le aree valutarie ottimali (segue)
2. Quando un'area valutaria è ottimale?
Un'area valutaria si considera ottimale quando l'assenza dei tassi di cambio e la politica monetaria unica non comporta alcuna perdita di benessere per i paesi aderenti.
Affinché ciò accada, tre elementi sono di importanza cruciale:
- deve esistere elevata mobilità dei fattori all'interno dell'area
- eventuali shock devono avere effetti analoghi su tutta l'area (shock simmetrici)
- deve esistere una elevata interdipendenza in termini di scambio di prodotti e servizi
In sintesi:
Definiamo Area Valutaria Ottimale economie strettamente legate fra loro in termini di scambio di prodotti e servizi e mobilità dei fattori (Krugman ed Obstfeld, 1995)
Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza"
Università di Roma "La Sapienza"
I benefici dell'integrazione monetaria:
- Guadagno di efficienza monetaria
- Eliminazione rischi di cambio (incertezza e costi di transazione)
- Incentivo alla specializzazione produttiva (crescita dei flussi di commercio e di investimento intra-area)
- Migliore sfruttamento delle economie di scala nella produzione derivante dall'ampliamento del mercato
- Maggiore disciplina politica monetaria e fiscale
- Incentivo alla convergenza ed alla stabilità dei prezzi
Pierluigi Montalbano - Università di Roma "La Sapienza"
I costi dell'integrazione monetaria:
- Perdita di stabilità economica rinuncia al TC quale meccanismo di aggiustamento degli shock asimmetrici
- Perdita di gradi di libertà nell'utilizzo della politica monetaria per la stabilizzazione della produzione e dell'occupazione
- Rinuncia alla sovranità economica
- Costi di "armonizzazione" delle politiche
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
AVO: Prescrizione
I vantaggi e gli svantaggi legati all'entrata di un paese in un'area a cambi fissi dipendono dal livello di integrazione dei paesi partner.
In particolare, un'area valutaria si considera più appropriata per le aree strettamente integrate in termini di commercio internazionale e di movimento dei fattori della produzione (capitale e lavoro), ovvero se ricorrono i seguenti elementi:
- Interdipendenza scambio beni e servizi
- Mobilità delle risorse all'interno del paese
- Ampia omogeneità strutturale tra i paesi membri
- Coordinamento delle politiche fiscali e monetarie
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Le aree valutarie ottimali (segue)
Guadagno Pefficienza Vmonetariae perdita di stabilità
Paese entrante EV P0 A
Grado di integrazione economica paese entrante e area
monetaria
Pierluigi Montalbano - Università di Roma "La Sapienza"
Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza"
UEM=AVO?
Pierluigi Montalbano - Università di Roma "La Sapienza"
Pierluigi Montalbano – Università di Roma "La Sapienza"