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Obiettivo "Convergenza"

L'obiettivo Convergenza si concentra sulla promozione della crescita e dell'occupazione nelle regioni meno sviluppate e più in particolare sulle regioni con un PIL pro-capite inferiore al 75% della media europea a 25, delle regioni che a fine 2006 usciranno dall'obiettivo 1 per "effetto statistico" e degli stati che possono beneficiare del Fondo di Coesione poiché hanno un PIL pro-capite inferiore al 90% della media dell'Unione a 25. Nello specifico, l'azione dei Fondi si concentra sull'innovazione e la knowledge-based.

Fonte: Commissione Europea. Cohesion Policy, , 2007. 40 Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 - Dispensa 3 © Umberto Triulzi

Creazione di una società, sull'adattabilità ai mutamenti economici e sociali, sulla qualità dell'ambiente e l'efficienza amministrativa. A tale obiettivo sono destinate l'81.5% delle risorse previste dall'attuale ciclo programmatorio, per un totale di circa 251 miliardi di euro.

Nell'UE-27 questo obiettivo interessa, in 17 Stati Membri, 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria, nonché - su una base di esclusione progressiva (out) - altre 16 regioni con 16.4 milioni di persone. Per l'Italia rientrano nell'obiettivo convergenza la Campania, la Calabria, la Sicilia e la Puglia, mentre entra a far parte delle regioni in fase di esclusione la Basilicata. La maggioranza delle regioni coinvolte appartengono inevitabilmente ai nuovi Stati Membri, mentre permangono ancora regioni facenti parte della Germania, Grecia, Francia.

30 31Spagna , Portogallo ed Inghilterra .32 33 34Obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione”L’obiettivo Competitività Regionale e Occupazione intende rafforzare lacompetitività e l’attrattività delle region,i nonché l’occupazione a livello regionalemediante un duplice approccio. In primo luogo, programmi di sviluppo intesi adaiutare le regioni ad anticipare e promuovere il cambiamento economico e, inBrandenburg-Nordost, Mecklenburg-Vorpommern, Chemnitz, Dresden, Dessau, Magdeburg, Thüringen29 Anatoliki Makedonia, Thraki, Thessalia, Ipeiros, Ionia Nisia, Dytiki Ellada,30Peloponnisos, Voreio Aigaio, KritiGuadeloupe, Martinique, Guyane, Réunion31 Galicia, Castilla-La Mancha, Extremadura, Andalucía32 Norte, Centro, Alentejo, Região Autónoma dos Açores33 Cornwall and Isles of Scilly, West Wales and the Valleys34 41Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa

3 © Umberto Triulzi

Secondo luogo, posti di lavoro e di investimento nelle risorse umane. I particolare idue pilastri che orienteranno l'Obiettivo sono:

  • Competitività regionale:
    • Innovazione e società della conoscenza
    • Accessibilità e servizi di interesse generale
    • Ambiente e protezione dei rischi
    • Responsabilità delle città, subdelega della regione (URBAN+)
  • Occupazione e adattabilità dei lavoratori:
    • Aumento dell'occupazione

Si tratta, quindi, di orientare l'azione dei Fondi verso le tematiche affrontate anche nell'Ob.1, sempre con la finalità di contribuire all'implementazione della Strategia di Lisbona. Riuniti sotto questo unico obiettivo sono gli Obiettivi 2 e 3 della programmazione precedente e le regioni coinvolte sono tutte quelle non incluse nell'Obiettivo convergenza, nonché le regioni out dell'ex - Obiettivo 1 che hanno raggiunto un livello di PIL pro-capite

superiore al 75% della media dell'UE-15. In particolare, nell'UE-27 le regioni ammesse saranno 168, per un totale di 314 milioni di persone, mentre le risorse disponibili destinate all'obiettivo 2 ammontano al 15.95% delle risorse complessive, ossia 49,12 mld di euro.

Ireland: Border, Midland and Western

Greece: Sterea Ellada, Notio Aigaio

Spain: Castilla y León, Comunidad Valenciana, Canarias

Italy: Sardegna

Cyprus: all the territory

Hungary: Közép-Magyarország

Portugal: Região Autónoma da Madeira

Finland: Itä-Suomi

United Kingdom: Merseyside, South Yorkshire

Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa 3 © Umberto Triulzi

Obiettivo "Cooperazione Territoriale Europea"

Con l'obiettivo 3, Cooperazione Territoriale Europea, l'azione dei fondi si propone di favorire un'integrazione armoniosa ed equilibrata del territorio europeo, sostenendo la cooperazione al fine di per

Prevenire nuove linee di demarcazione lungo le frontiere esterne ed interne dell'Unione Europea, questo obiettivo è sicuramente uno degli aspetti più innovativi della nuova programmazione 2007-2013. È la prima volta che un obiettivo è interamente dedicato alla cooperazione, ed in particolare all'integrazione della politica di coesione con alcuni programmi e strumenti appartenenti alla politica esterna dell'Unione. La dotazione finanziaria complessiva dell'obiettivo 3 sarà di 7,5 miliardi di euro, pari al 2,4% delle risorse previste per la nuova programmazione. La scarsità delle risorse messe a disposizione dal bilancio comunitario, riduce, tuttavia, la possibilità di raggiungere risultati concreti in questa direzione. La cooperazione territoriale andrà a sostituire tutto ciò che nella precedente fase di programmazione (2000-2006) è rappresentato da INTERREG III e sarà volto a diviso in tre.

Cooperazione Transfrontaliera. L'obiettivo è quello di integrare le zone separate dai confini nazionali con problemi comuni che richiedono soluzioni comuni. Le sfide in questione, cui devono far fronte tutte le regioni frontaliere dell'Unione, sono generalmente connesse alla frammentazione dei mercati, della forza lavoro, dei modelli d'investimento, delle infrastrutture, delle risorse fiscali, delle istituzioni e perfino dei servizi di interesse generale. Le priorità tematiche individuate dalla CE sono quattro: 1) Promuovere lo sviluppo sociale ed economico; 2) Lavorare insieme per affrontare le sfide comuni (ambiente, sanità, lotta e prevenzione del crimine), 3) Assicurare frontiere efficienti e sicure; 4) Promuovere la collaborazione people-to-people. Per quanto riguarda la cooperazione transfrontaliera, che coinvolgerà le regioni all'interno dei confini dell'Unione Europea, la prossima programmazione 2007-2013 prevede la realizzazione

di circa 53 programmi. Per la cooperazione transfrontaliera esterna, invece, le regioni dell'UE3636 Come stabilito dal Regolamento ENPI (Regolamento (CE) No 1638/2006), potranno beneficiare dei programmi di cooperazione transfrontaliera esterna tutti le regioni e province che condividono una frontiera o un tratto di mare che si affaccia su un medesimo bacino marino. 43Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa 3 © Umberto Triulzis volgeranno azioni di concerto con le regioni prospicienti dei Paesi del Vicinato e con i Paesi Candidati. Nel primo caso sono previsti 15 programmi specifici che si avvarranno del finanziamento congiunto del FESR e dell'ENPI, mentre nel secondo caso sono stati promossi 1237 programmi che verranno sostenuti dal FESR e dall'IPA. Alla cooperazione transfrontaliera verrà destinato il 73,8% delle risorse dell'obiettivo 3, per un totale di 5.5 mld di euro. Cooperazione Transnazionale. E' lo strumento per

La promozione di una migliore integrazione all'interno dell'Unione attraverso la formazione di gruppi di regioni europee e il coinvolgimento diretto delle autorità nazionali, regionali e locali. I programmi transnazionali di cooperazione seguono le raccomandazioni dello SSSE (Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo) rivolte ad incoraggiare uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio europeo, nonché una migliore integrazione tra gli Stati membri e i paesi candidati ed altri paesi limitrofi. All'interno di questo volto, l'azione dei Fondi si concentrerà su 13 programmi specifici e su 4 temi: prevenzione e gestione delle risorse idriche, miglioramento dell'accessibilità alle grandi reti e inter-operabilità dei sistemi; prevenzione dei rischi ambientali e tecnologici e sicurezza marittima; ricerca e sviluppo tecnologico. Alla cooperazione transnazionale sono assegnati 1,5 mld di euro, pari al 21% dell'Obiettivo.

3;voletCooperazione Interregionale - questo ha l'obiettivo primario di migliorare l'efficacia delle politiche e degli strumenti di svilupporegionale tramite un ampio scambio di informazioni e di esperienze (creazione di reti). Vi sarà un solo programma che coprirà tutta l'Europa e i progetti specifici riguarderanno il recupero urbano, la gestione dei programmi di cooperazione, e studi e analisi sulle tendenze dello sviluppo. A questo volet va il 5,2% delle risorse dell'obiettivo 3, per un ammontare totale di 392 mln di euro.

37 European Neighbourhood and Partnership Instrument.

38 Instrument for Pre-accession Assistance

44 Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa 3 © Umberto Triulzi

Tab. 15 Ripartizione indicativa degli stanziamenti per Stato membro, periodo 2007-13 (in milioni di euro, prezzi 2006) 45

Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa 3 © Umberto Triulzi

Grafico 2. Distribuzione

Finanziaria dei Fondi Strutturali (2007-2013) per Obiettivo e per Paese

Fonte: Commissione Europea. Cohesion Policy, 2007-2013 Commentaries and Official Texts, 2007.

46 Corso di Politica Economica Europea AA. 2006/2007 – Dispensa 3 © Umberto Triulzi

3.4 Il Fondo di coesione

Il Fondo di coesione è stato introdotto, nel 1992, dal Trattato di Maastricht (art. 130D, Trattato Cee, ora art. 161) con il compito di fornire, nei paesi meno prosperi dell'Unione, un sostegno finanziario ai progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di trasporto, allo scopo di diminuire la pressione sui loro debiti pubblici e di agevolarli nella partecipazione all'Unione economica e monetaria. Tale Fondo è stato istituito nel 1994 (Reg. Cee n.1164/94), in ritardo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 1993.

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
57 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Triulzi Umberto.