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Estratto del documento

Con “Pw” indichiamo il prezzo internazionale del bene preso

in esame (ammettendo una situazione di mercati aperti,

quindi internazionalizzati). Introducendo un DAZIO (Pd>Pw)

la quantità delle importazioni di quel bene diminuiranno. In

termini di benessere sociale la manovra dei dazi produce un

costo sociale rappresentato dai due triangoli azzurri

(inefficienze): tali inefficienze si compongono di benefici per

alcuni e costi per altri, ma parliamo comunque di inefficienze in quanto i costi superano i benefici.

Il triangolo di destra rappresenta la domanda di persone che esce dal mercato del bene (si tratta di

una “perdita secca” perché i consumatori si rifiutano di comprare quel bene, a quel determinato

prezzo semplicemente rinunceranno. Il consumo viene colpito in maniera generalizzata; infatti il

dazio non modifica il prezzo internazionale ma il prezzo interno. Il triangolo a sinistra, invece,

indica i costi che dovranno essere affrontati per aumentare la produzione del bene in questione.

L'area tra i due triangoli ci indica esattamente quanto lo stato incassa dal dazio. L'area di quel

rettangolo si compone infatti del prodotto tra la base – rappresentata dalla quantità di quel bene

importato successivamente al dazio – e l'altezza – che si identifica con la maggiorazione del

prezzo. Non si tratta di un guadagno netto perché lo Stato incassa ma qualcun altro (i

consumatori) paga per quell'aumento.

Le misure protezionistiche hanno come finalità quella di proteggere la propria produzione e la

propria occupazione. È ormai noto che la disoccupazione non deve essere considerata solamente

una malattia economica, ma soprattutto una malattia sociale.

I dazi possono essere sottoposti sulle unità (A), ad valorem (B) o possono essere introdotti dei dazi

misti (A+B).

Un altro strumento protezionistico che comprime le

importazioni è il meccanismo delle QUOTE. Anziché fissare un

dazio (agendo sul prezzo del bene) si fissa una quota per

intervenire sulla quantità. Il dazio ostacola il commercio ma

accompagna l'aumento della domanda, la quota ostacola la

quantità dei beni: in termini statici sono simili, in termini

dinamici divergono.

L'unione doganale grava sul benessere del paese? All'interno del precedente grafico ipotizziamo di

analizzare il mercato della carne, dove abbiamo un prezzo interno, un prezzo internazionale e un

prezzo di un paese terzo (es. carne italiana, carne argentina, carne olandese - l'Olanda è il paese

con cui stiamo riflettendo se realizzare un'unione doganale). Dove i triangoli azzurri tra il P3 e il

Pw+d rappresentano la “creazione di un commercio” che altrimenti andrebbe perduto (in quanto

il Pw senza dazio è inferiore al P3), e il rettangolo verde identifica la “diversione del commercio”

(comprare un bene da un paese meno efficiente). L'Unione doganale risulta conveniente se la

creazione di commercio supera la diversione, mentre se avvenisse il contrario graverebbe sul

benessere del paese risultando sconveniente.

[*Benefici degli imprenditori per internazionalizzazione, statici e dinamici: vantaggi assoluti del

commercio internazionale di Smith, e vantaggi relativi del commercio internazionale di Ricardo.]

Gli squilibri del commercio internazionale e le misure protezionistiche hanno portato di fatto a

guerre durante tutto il corso della Storia. Si parla di equilibrio del terrore. Come ad esempio la

controversia tra Cina e Stati Uniti sul controllo del Mare Cinese Meridionale: la Cina rivendica il

controllo, gli Stati Uniti si oppongono in quanto la Cina non detiene ancora un apparato militare

che possa confrontarsi o fronteggiare quello statunitense; ma la Cina detiene gran parte del debito

pubblico americano, e potrebbe destabilizzare l'economia americana.

Esistono di fatto degli svantaggi netti, consistono nella dipendenza produttiva del paese che

importa. Finché c'è distensione nessun problema. In caso di mancata distensione, compromessi e

competizione scorretta. Si cede in ricatti economici e politici. (Analisi connessa al concetto di

"specializzazione")

Il sistema monetario internazionale (SMI) è un sistema di pagamenti internazionali. Esso è dato

da un insieme di regole e norme definite dai trattati internazionali e integrate da convenzioni e usi

accettati dai paesi che ne fanno parte, riguardanti i criteri di regolamento dei pagamenti

internazionali, il grado di stabilità dei tassi di cambio fra le valute dei paesi membri e gli aiuti

finanziari fra Banche centrali o Stati in caso di crisi di bilancia dei pagamenti. L'utilità e le necessità

di un SMI aumentano con la dimensione degli scambi commerciali, e quindi la specializzazione

produttiva dei paesi. L'iniziativa per la loro istituzione appartiene sempre al paese

economicamente e politicamente dominante (Inghilterra nel Tallone Aureo, gli Stati Uniti nel

secondo dopoguerra con il Gold Exchange Standard), rendendo di fatto il sistemi monetari

internazionali generalmente “asimmetrici”. Si parla anche del fenomeno di “signoraggio”: i paesi

che assumono un ruolo guida tendono a trasferire gli oneri della loro moneta su paesi terzi,

economicamente più deboli, traendo solo i benefici dall'emissione della propria valuta (Il beneficio

che si trae dal signoraggio è dato dalla differenza tra il potere d’acquisto della moneta e il suo

costo di emissione). La moneta conferisce a chi la crea il potere del signoraggio che è tanto

maggiore quanto più ampia è l’area che utilizza tale moneta.

Il dollaro può essere definito come “valuta di riserva”, in riferimento al suo utilizzo da parte di

altri paesi per saldare conti commerciali internazionali. Ad esempio, se il Canada acquista merci

dalla Cina, quest’ultima potrebbe preferire un pagamento in dollari statunitensi invece che in

dollari canadesi. Il dollaro è la valuta più “commerciabile” a livello internazionale e ciò significa

che la maggior parte dei paesi lo accetta in pagamento, per cui la Cina può usare i suoi dollari per

acquistare beni da altri paesi, non solo dagli Stati Uniti. Tale non è il caso per il dollaro canadese e

la Cina dovrebbe detenere dollari canadesi fino a quando non trovasse qualcosa da comprare in

Canada. Senza una valuta ampiamente accettata, l'entità degli scambi commerciali internazionali

rallenterebbe e vedrebbe aumentare i suoi costi.

Uno dei vantaggi chiave di emettere valuta internazionale è quello di poter denominare le

proprie passività sull'estero nella propria valuta e quindi di potersi indebitare ad un tasso inferiore

di quello che si ottiene sulle proprie attività sull'estero. Un paese che ha ambizioni di emettere

valuta internazionale dovrebbe anche farsi carico di mantenere un valore il più possibile stabile nei

confronti delle altre divise. In particolare, due sono gli elementi critici da tenere sotto controllo:

uno riguarda il livello di inflazione, che deve essere tenuto ad un livello basso e stabile, l'altro

concerne il grado di indebitamento del paese, sia interno che estero.

I Sistemi monetari sono, quindi, sostanzialmente dei sistemi di pagamento, che possono essere

classificati a seconda del regime di cambi e dalle modalità nella quale le riserve vengono tenute

dalle banche nazionali.

Cambi flessibili e fissi. Un range tra i due estremi. Sostanzialmente rigido e quasi del tutto

flessibili. Dirty flouting, amministrazione controllata di fatto nascosta, ad opera delle banche

centrali.

Il cambio flessibile per essere gestito, affidato ad un mercato tra D valuta e S valuta, non ha

bisogno di riserve ufficiali. Mentre nel caso di cambio fisso o semifisso le riserve ufficiali sono

estremamente necessarie, in quanto si dovranno acquistare o vendere le proprie riserve di valuta

per difendere la propria moneta, in base alla svalutazione o alla valutazione.

Di fronte alla vexata quaestio per il policy maker, su quale regimi di cambi dover adottare risulta

fondamentale individuare le finalità che tale politico intende perseguire: a seconda degli obiettivi

fissati si può consigliare un regime piuttosto che un altro.

Il mercato finanziario può risultare favorevole o sfavorevole, è incerto. Potrebbe cambiare il tasso

di cambio. Un arbitraggio scoperto, posto il rischio del cambio. Mentre nel regime fisso il paese ha

firmato un impegno per mantenere quello stesso tasso.

In relazione alle oscillazioni delle valute non assorbite da un'adeguata copertura monetaria, le

operazioni di copertura (hedging) risultano necessarie sia alle aziende che importano dall'estero

sia a quelle che esportano all'estero. La copertura dal rischio di perdite sul cambio nel bilancio di

esercizio è costituita da tre opzioni: le SWAP (che coprono l'intera quantità movimentata), i

FUTURES o mercati futuri e, infine, il mercato delle OPZIONI.

Mercato di Futures, significa acquistare un contratto futuro. Si paga solo un piccolo margine per

non mobilitare subito la somma di denaro relativa al contratto. Es. Con un 5x1000 acquisto oggi

ad un prezzo prefissato che pagherò tra un anno, senza mobilitare l'intera somma del contratto.

Guadagnando sull'intera somma anche se è stata investita una piccola somma. Nel caso di perdita

si può scegliere di pagare un altro margine o cambiarlo. Fino a due mercoledì prima è possibile

scambiare il contratto. Dopodiché arriverà il sottostante, ovvero il reale oggetto dell'acquisto, ad

esempio rame, caffè, dollari o tondini di ferro. Si tratta di contratti già fissati e non modificabili. È

un contratto con un prezzo e un sottostante già fissato. A noi spetta solo scegliere se comprare o

non comprare il suddetto pacchetto. Esempio, 5000 euro di caffè.

Mercato delle Opzioni. Contratti a comprare o a vendere, senza presuppore il possesso di quel

bene o servizio. Si dice “andando nudi sul mercato”. Avendo molto probabilmente una banca che

sostiene tali operazioni. L'opzione conferisce a chi la compra il diritto di acquistare (opzione CALL)

o il diritto di vendere (opzione PUT) una determinata quantità di valuta o di un bene X ad un

prezzo e ad una data prefissati.

L'opzione a comprare (CALL) non vincola all'azione; se ci si è impegnati a comprare una quantità di

valuta o di un bene X si può eventualmente rifiutarsi di acquistare, mentre chi si è impegnato a

vendere (PUT) non può tirarsi indietro, quindi se ci si è impegnati nel vendere non si può tradire la

propria parola.

La Bilancia dei Pagamenti rileva le transazioni economiche che si verificano in un dato periodo di

tempo tra i residenti e i non residenti; transazioni che danno luogo ad accreditamenti e

addebitamenti, per i qu

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
25 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frabenepal12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica europea e delle istituzioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Romagnoli Gian Cesare.