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Estratto del documento

A B

del vincolo di bilancio -p /p .

x y

L'allocazione dell'equilibrio del mercato in concorrenza perfetta è pareto-

efficiente.

5) 2 teorema dell’economia del benessere

Il secondo teorema del benessere afferma che: “qualunque allocazione

efficiente può essere ottenuta come equilibrio di mercato, ma a condizione che

sia posta in essere un’appropriata redistribuzione delle risorse iniziali.”

i limiti di questo teorema sono una situazione di redistribuzione attraverso

tasse o esproprio.

-le imposte modificano le dimensioni del diagramma di Edgeworth: una

pressione del 100% modifica la scatola azzerandola. Le imposte sono

distorsive, non sono neutrali perché distolgono le scelte dei consumatori.

-ci sono anche imposte non distorsive, ma comunque non si può coniugare

programmazione centrale ed efficienza economica.

gli stati capitalisti possono effettuare la redistribuzione delle risorse attraverso

la tassazione delle persone ed usare il gettito dei tributi per incrementare il

livello di reddito di chi non ne ha. Nell’effettuare la redistribuzione lo stato deve

cercare di realizzare una tassazione che non modifichi i comportamenti degli

individui e quindi la disponibilità totale delle risorse: si richiede cioè l’utilizzo di

una tassa non evitabile (lump sum tax)

6)Beni pubblici e privati

Un bene è detto pubblico quando non si esclude la possibiltà che il suo

consumo possa essere di tutti. Ha due caratteristiche fondamentli:

1-NON RIVALITA’: il consumo del bene da parte di un individuo non preclude

l’uso dello stesso bene da parte di un altro.

2-NON ESCLUSIONE: nessuno può essere escluso dalla possibilità di utilizzare il

servizio.

Beni e servizi privati hanno le seguenti caratteristiche:

1-RIVALITA’ : il consumo del bene da parte di qualcuno preclude

necessariamente il consumo del bene da parte dia qualcun altro

2-ESCLUSIONE: un bene è esclusivo se il proprietario ha il diritto, la

convenienza e la capacità di escludere gli altri dal consumo.

fra beni pubblici puri e beni privati puri esiste una continuità di casi possibili:

una diffusa categoria di beni e servizi è quella dei beni di club; sono

parzialmente non rivali ma il loro utilizzo può essere regolato sulla base

dell’esclusione.

7)Condizione di efficienza di beni privati e dei beni pubblici

La condizione di efficienza (di baver, lindhal e samuelson) implica che per

avere efficienza in presenza di beni pubblici la somma dei saggi marginali di

sostituzione (valori soggettivi) deve essere pari al saggio marginale di

trasformazione. Σi SMS=SMT x,y

=1

Per il bene privato invece, la condizione di efficienza è che i SMS eguaglino il

SMT ovvero tutti gli individui devono assegnare lo stesso valore soggettivo ai

beni privati. Se consideriamo il bene privato come numerario (es. moneta) e

ricordando che il SMS indica la quantità di beni privati, a cui un individuo è

disposto a rinunciare per avere un’unità in più di bene pubblico, allora il SMS

indica la quantità di bene privato , a cui un individuo è disposto a rinunciare per

avere un’unità in più di bene pubblico ,allora il SMS può essere visto come la

disponibilità marginale a pagare da parte di un individuo per avere una unità in

più di bene pubblico.

In questo caso il SMT ci indica quanti soldi sono necessari per produrre un’unità

in più di bene pubblico. Di conseguenza l’efficienza di Lindhall si avrà quando la

produzione di bene pubblico è tale per cui la somma delle disponibilità

marginali a pagare per tale bene è uguale al costo marginale di produzione. Nel

caso di un economia di Lindhall, a differenza di quella Walrasiana, i prezzi

personalizzati possono essere manipolati dalle famiglie, perché nascondendo le

vere preferenze possono pagare un prezzo inferiore per il consumo del bene

pubblico(problema del free-ride). Questo comportamento è la causa

dell’impossibilità di raggiungere l’efficienza in qualunque economia nella quale

siano presenti beni pubblici.

8)Paradosso della maggioranza di Condorcet

Con la votazione a maggioranza le votazioni possono diventare cicliche,

le scelte democratiche sono intransitive, cioè qualunque scelta si prende

è irrazionale.

infatti chi possiede il potere di stabilire l’ordine delle votazioni può anche

influenzare il risultato finale.

siamo di fronte al paradossi di Condorcet (o paradosso del voto o della

maggioranza): se le preferenze hanno un solo picco e il numero di votanti

è dispari allora la scelta a maggioranza non genera contraddizioni. Quindi

la presenza di picchi singolo garantisce l’assenza di paradossi di voto.

9)Funzione sociale del benessere

l’indice di benessere collettivo sarà una qualche funzione che aggreghi il

benessere dei singoli individui: W=F(U ,U ,…,U ). Tale funzione di

1 2 n

aggregazione prende il nome di funzione sociale del benessere: W= Σ U

i=1 i

il problema di questa funzione è che somma le utilità; le utilità per essere

sommate devono essere cardinali, cioè misurabili e confrontabili.

10)Utilitarismo classico di Bentham

Secondo il criterio dell’utilitarismo classico di Bentham, se le preferenze

degli individui sono identiche si troverà un punto equi distributivo, se le

preferenze degli individui non sono identiche non si terrà conto

dell’equità ma si prenderà in considerazione la massimizzazione del

benessere collettivo, ovvero la massimizzazione della capacità

contributiva. Se si ammette che tutti gli individui sono diversi tra loro il

punto di ottimo che massimizza la funzione di benessere sociale non è

l’equi distribuzione, ma è una distribuzione delle utilità che premia colui

che assegna maggior valore alle cose. Il paradosso dell’utilitarismo

classico può essere verificato qualora si abbia una frontiera delle possibili

distribuzioni di utilità lineare; in questo caso la distribuzione che renderà

massimo l’indice del benessere sociale collettivo sarà una distribuzione

completamente sperequata infatti, tutto il benessere dovrebbe andare ad

uno solo degli individui. Quindi in un’ottica utilitaristica classica non si dà

peso all’equità ma soltanto alla capacità contributiva.

1.2 1.2

1 1

0.8 0.8

0.6 0.6

0.4 0.4

0.2 0.2

0 0

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2

11)Contrattualismo di Rawls

Il caso estremo alla funzione di benessere alla Bentham è il contrattualismo di

Rawls. In base a questa teoria il benessere collettivo è pari al minimo del

benessere degli n individui

W=minimo (U1,U2,…,Un)

il contrattualismo si basa sull’idea che gli individui acconsentano ad un

contratto sociale che obbliga tutti. Ciascun individuo è chiamato a scegliere la

regola sociale , per lui migliore dietro un “velo di ignoranza”: ciascuno non

conosce la propria posizione sociale. In questa situazione a soluzione ottima

sarà la massimizzazione del minor livello di benessere dell’individuo più

svantaggiato. Attraverso questa teoria si tiene conto della struttura della

funzione del benessere degli individui ed inoltre si misura il benessere collettivo

sulla base di colui che è l’individuo più svantaggiato. Possiamo rappresentare la

funzione del benessere alla Rawls tramite un insieme di cura di livello a forma

di L. L’indice di benessere collettivo aumenta man mano che si passa su curve

di livello più lontane dall’origine degli assi

l’indice di benessere sociale cambia a condizione che si modifichi il benessere

dell’individuo più svantaggiato.

Quindi la funzione di benessere alla Rawls apparentemente identica nell’equi

distribuzione l’equilibrio ottimale, indipendentemente dalla struttura delle

preferenze degli individui.

1.2

1

0.8

0.6

0.4

0.2

0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2

12) Confronto Rawls e Bentham

1.2 Quanto più la curva di livello si avvicina alla

1 forma della curva di livello di Rawls tanto

maggiore sarà il peso che si assegna alla

0.8 distribuzione del reddito. Invece, tanto più la

forma della funzione del benessere diventa

0.6 piatta tanto minore sarà il peso che si

0.4 assegnerà alla struttura della distribuzione

del reddito.

0.2

0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2

13)L’indice di benessere di Gini. Se diminuisce il benessere dei poveri

peggiora?

La curva di Lorenz mostra il legame esistente tra la percentuale cumulata delle

famiglie in ordine crescente di reddito e la corrispondente percentuale di

reddito cumulato. Quanto il reddito è distribuito in modo diseguale, tanto più la

curva di Lorenz si allontana dalla retta di perfetta uguaglianza. Se coincidesse

con asse orizzontale e il lato destro del quadrato tutto il reddito apparterrebbe

ad una sola famiglia. L’area A è chiamata area di concentrazione.

1.2 Attraverso l’indice di Gini è possibile fornire

1 una misura della distanza della curva di

0.8 Lorenz dell’equi distribuzione. L’indice di Gini

0.6 viene calcolato partendo da tutte le

differenze dei redditi di tutti gli individui e

0.4 facendo la media di tutte le differenze,

0.2 rapportandolo infine con il reddito medio

0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2

delle persone. L’indice va da 0 a 1; se G=1 vi è forte sperequazione, mentre se

G=0 vi è equi distribuzione. La curva di Lorenz è legata all’indice di Gini dalla

seguente relazione: G=A/(A+B=1/2)=2A=1-2B

Di solito un aumento dell’indice di Gini

1.2 induce a pensare che vi sia un

1 peggioramento nella distribuzione del

reddito, però può non essere così. Nel

0.8 grafico, anche se l’area della curva B è

maggiore dell’area disegnata da α, le classi

0.6 di individui intermedie stanno peggio rispetto

a prima, ma gli individui più svantaggiati

0.4 sono in una posizione migliore. Gli individui

0.2 più poveri della curva segnata, infatti sono

collocati in una posizione migliore rispetto a

0 quelli dell’altra curva fino al punto i.

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 Se le curve di Lorenz si intersecano il giudizio

sulla nuova ridistribuzione sarà soggettivo.

14) Le esternalità

Il mercato non riesce a raggiungere l’efficienza anche a causa delle esternalità.

Si hanno esternalità quando le azioni di uno o più soggetti economici hanno

effetto sul benessere o sulla capacit&ag

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Publisher
A.A. 2017-2018
14 pagine
7 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alebecks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Moramarco Vito.