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Gli emendamenti allo Statuto del FMI

Un accordo su un nuovo modello di stabilizzazione del sistema monetario viene raggiunto in Kingston, Giamaica, nel 1976 riguardante un emendamento dello statuto del Fondo. I punti più importanti furono 4:

a) Il ruolo dell'oro: l'obiettivo che il FMI si prefigge è quello di realizzare la monetizzazione dell'oro, avendo per oggetto l'abolizione sia del prezzo ufficiale dell'oro sia l'obbligo di utilizzare il metallo nei pagamenti che i paesi effettuano con il Fondo. Gli stessi DSP vengono ora calcolati in base ad un paniere delle 16 maggiori valute, successivamente ridotto a 8.

b) La funzione dei DSP: con l'accordo si tenta di rilanciare il ruolo dei DSP con l'obiettivo non solo di integrare le altre riserve valutarie, ma di sostituirle nel futuro sistema monetario internazionale.

c) L'accresciuta posizione del FMI: per quanto riguarda l'attività del FMI si stabilisce di...

ampliare le possibilità di prelievo sulle sue risorse e di adottare provvedimenti a favore dei paesi in via di sviluppo.

d) Il tasso di cambio si ufficializza il principio della flessibilità del tasso di cambio; in tal modo cessa il principio del regime dei cambi fissi ma aggiustabili. Inoltre si ricerca di evitare andamenti erratici dei tassi di cambio e interventi aggressivi nel senso di svalutazioni competitive. Per garantire il rispetto di tali comportamento viene conferito al Fondo un potere di "stretta sorveglianza" sull'amministrazione dei tassi di cambio, stabilendo appositi principi di guida per la fluttuazione.

A) Le origini dell'euromercato

Bisogna considerare il cosiddetto mercato delle eurovalute, vale a dire il mercato monetario e finanziario internazionale in cui le transazioni avvengono in valuta diversa rispetto a quella del paese di appartenenza. Il mercato più importante e diffuso è quello dell'eurodollaro.

Sebbene la moneta americana mantenga una posizione di assoluto predominio, sull'euromercato vengono negoziate le valute dei principali paesi. Lo stesso termine euro appare essere alquanto restrittivo rispetto all'ampiezza che il fenomeno ha assunto nel corso degli anni; infatti, se la formazione del mercato ha avuto origine in Europa, successivamente l'attività dei mercati privati ha assunto dimensioni mondiali. I fondi intermediati sull'euromercato provengono da organismi ufficiali (banche centrali e governi), da operatori nazionali (banche commerciali e società multinazionali), da privati e da speculatori in generale. Tali soggetti trovano convenienza a depositare su tale mercato le loro eccedenze di liquidità, in virtù dei rendimenti più elevati che riescono a ottenere. Ciò si spiega con le modalità di formazione del tasso di interesse il quale, su questi mercati, è espressione solamente dell'andamento delladomanda e dell'offerta di fondi, senza che sussistano vincoli o controlli da parte delle autorità monetarie locali. Pertanto, le eurobanche godono del privilegio di non essere sottoposte all'obbligo di riserva e di qualunque altra regolamentazione dei tassi di interesse, conseguente a tali istituzioni di assicurare una struttura dei tassi più vantaggiosa sia per i prestatori che per i mutuatari. Ci sono 4 principali fonti all'origine effettiva di questo fenomeno: - La decisione assunta da alcune banche dell'Europa orientale di trasformare i propri depositi in dollari dalle banche americane a quelle europee a seguito delle incertezze relative alla guerra in Corea da parte degli USA. - L'opportunità di negoziare i depositi in dollari presso l'euromercato a motivo della maggiore convenienza in termini di remunerazione degli stessi. L'adozione del Regulation Q da parte della Federal Reserve implica una limitazione circa.

La possibilità delle banche americane di corrispondere elevati tassi d'interesse su depositi vincolati.

Restrizioni imposte dal governo britannico in ordine all'uso della sterlina nelle operazioni di finanziamento degli scambi internazionali.

Il deficit della bilancia dei pagamenti USA ha contribuito all'espansione del mercato dell'eurodollaro, in quanto il massiccio afflusso di dollari in Europa ha consentito agli organismi bancari internazionali una crescente acquisizione di disponibilità liquide.

Nella fase anteriore alla crisi petrolifera erano i paesi industrializzati ad alimentare l'offerta di fondi con il deposito delle eccedenze valutarie. Con il forte aumento del prezzo delle materie prime sono invece i paesi produttori di petrolio a diventare i maggiori fornitori del mercato. Muta però il soggetto richiedente: a differenza del passato, in cui la richiesta di mezzi finanziari proveniva soprattutto

d'interesse e delle scadenze dei prestiti, consentendo così una maggiore flessibilità e adattabilità alle esigenze dei debitori. Inoltre, le eurobanche possono adottare strategie di diversificazione del rischio, investendo in diversi settori e paesi, al fine di ridurre l'esposizione a eventuali insolvenze. È importante sottolineare che, nonostante queste misure di prevenzione, il rischio di insolvenza da parte dei paesi deficitari rimane sempre presente e può comportare conseguenze negative per le eurobanche. In conclusione, l'evoluzione del sistema bancario internazionale ha portato a un cambiamento nella dinamica dei debitori e dei creditori, con una maggiore responsabilità dei paesi industrializzati e dei PVS non produttori di petrolio. Le eurobanche devono adottare strategie di gestione del rischio per proteggersi da eventuali insolvenze e garantire la stabilità del sistema finanziario internazionale.

d'interesse attivi in relazione alle variazioni che itassi subiscono sul mercato monetario.Il punto di riferimento sulla formazione del prezzo nel mercato delle eurovalute è ilcosiddetto LIBOR, ossia il tasso d'interesse corrente corrisposto sul mercato interbancariodi Londra con scadenza a tre o sei mesi.È importante considerare come una parte dei fondi presi a prestito viene successivamenteridepositata sul mercato e la differenza tra il costo del finanziamento e il rendimentoottenibile dal successivo deposito eurobancario costituisce una sorta di premio diassicurazione.

Alcune considerazioni criticheL'elevato grado di flessibilità e di efficienza raggiunto dal mercato delle xenovalute haconsentito il superamento di due crisi petrolifere, ma l'intero meccanismo non è esente dacritiche:a) Il mercato si è andato sviluppando in condizioni di completa autonomia rispetto allavolontà e alle decisioni delle autorità

monetarie nazionali, ossia al di fuori di ognivincolo e libero da ogni tutela, evolvendosi secondo criteri di scarsa trasparenza degliindici di funzionamento e dei metodi gestionali delle banche.

L'elevato indebitamento di taluni paesi fa aumentare la domanda di nuovifinanziamenti con il rischio di situazioni di insolvenza che possono trasmettersisull'intero sistema dell'intermediazione internazionale.

Lo sviluppo del mercato ha anche reso irrilevante l'attuazione di un riordinamentodel sistema monetario internazionale a causa della facilità con la quale i vari paesipossono ora finanziare persistenti disavanzi.

L'indebitamento dei PVS 41All'accresciuta necessità dei PVS di ricorrere all'indebitamento esterno per finanziare ideficit della bilancia dei pagamenti, l'intermediazione finanziaria privata ha rappresentato ilcanale fondamentale di reperimento delle risorse. Occorre sottolineare il fatto che i prestitiottenuti

dal settore bancario privato, diversamente da quelli concessi dal FMI, non hanno carattere condizionato, in quanto non esiste il vincolo della disciplina della situazione economica interna. Ciò ha condotto a una sostanziale emarginazione del FMI in ordine alla capacità sia di erogare crediti che in generale di conferire ordine al sistema delle relazioni internazionali. Ecco perché vengono avanzate non poche preoccupazioni circa le dimensioni raggiunte dal debito estero dei PVS. Vi sono altri 2 fattori che hanno concorso all'accelerazione della posizione debitoria dei PVS: l'alto livello dei tassi d'interesse reali e l'affermarsi di una situazione di recessione su scala mondiale. Diversi paesi debitori hanno manifestato crescenti difficoltà nell'assicurare il regolare rimborso dei prestiti contratti. Pertanto, il problema principale consisteva nel consentire il rifinanziamento dei debiti scaduti, una volta constatato che una parte.PVS (Paesi in Via di Sviluppo). Questo rende gli investimenti negli Stati Uniti più attraenti e porta ad un aumento della domanda di dollari, causando così l'apprezzamento della valuta.  La politica monetaria restrittiva degli Stati Uniti, finalizzata a combattere l'inflazione, che porta ad un aumento dei tassi d'interesse e ad una riduzione della liquidità disponibile sul mercato.  La crisi petrolifera degli anni '70, che ha portato ad un aumento dei prezzi del petrolio e ad una riduzione delle riserve di valuta estera dei PVS. Questo ha causato una maggiore domanda di dollari per l'acquisto di petrolio e ha contribuito all'apprezzamento della valuta americana. L'apprezzamento del dollaro ha avuto profonde ripercussioni sull'economia globale. Da un lato, ha reso più difficile per i PVS ripagare i loro debiti denominati in dollari, aumentando così il rischio di default. Dall'altro lato, ha reso le esportazioni dei PVS meno competitive, poiché i loro prodotti diventavano più costosi per i paesi che utilizzavano altre valute. Ciò ha contribuito ad una riduzione del reddito e della produzione nei PVS e ha alimentato la deflazione. In conclusione, l'apprezzamento del dollaro negli anni '80 ha avuto un impatto significativo sull'economia globale, in particolare sui PVS. Ha contribuito alla crisi debitoria dei PVS e ha causato una riduzione del reddito e della produzione. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla crisi petrolifera e dalla politica monetaria restrittiva degli Stati Uniti.

principalipaesi industrializzati.

L'esigenza di finanziare l'ingente somma di disavanzo, determinando una pressione costante sui mercati dei capitali e il cui effetto sarà quello di spingere verso l'alto il tasso d'interesse.

La politica economica posta in essere dagli Stati Uniti in quel periodo produce conseguenze sull'indebitamento dei PVS. Infatti, oltre il 70% dei debiti contratti dai PVS sono denominati in dollari, il che significa che l'elevato tasso d'interesse comporta per tali paesi debitori conseguenze onerose. 42

In conclusione, l'elevatezza dei tassi d'interesse reali, l'ascesa della quotazione del dollaro, il protrarsi della fase di stagnazione e il peggioramento delle ragioni di scambio per i PVS e per quelli OPEC sono i fattori che hanno accresciuto il disordine finanziario internazionale dell'epoca.

CAPITOLO VII

L'AREA VALUTARIA OTTIMALE

I REQUISITI DI UN'AREA VALUTARIA OTTIMALE

Nonostante il

passaggio verso un sistema di cambi flessibili

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
84 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fricassè di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Mauro Giuseppe.