Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Riassunto esame Politica dell'ambiente, prof. Leone, libro consigliato Nuove politiche dell'ambiente Pag. 1 Riassunto esame Politica dell'ambiente, prof. Leone, libro consigliato Nuove politiche dell'ambiente Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Politica dell'ambiente, prof. Leone, libro consigliato Nuove politiche dell'ambiente Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Politica dell'ambiente, prof. Leone, libro consigliato Nuove politiche dell'ambiente Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Modifiche climatiche causate dall'intervento umano

(USA) Inconsapevoli: modifiche generate in modo indiretto e non voluto dalle attività umane. (caso sahel, in cui si nota come l'intervento umano possa indirettamente causare modifiche climatiche: la siccità avvenuta a causa dell'eccessivo sfruttamento in epoca coloniale, è stata aggravata dal cattivo uso delle risorse da parte degli abitanti che impauriti dall'avanzamento del deserto si è spostata verso l'equatore causando una forte pressione sulla vegetazione non ancora raggiunta dalla siccità provocando così un indebolimento del suolo. In più riducendo la vegetazione c'è stato una diminuzione di quelle particelle che creano le piogge, e quindi una reazione a catena)

Incoscienti: modifiche causate da un comportamento dell'uomo completamente incosciente e sconsiderato. (esempio: effetto serra artificiale. Differente da quello creato efficacemente dalla natura in modo da mantenere costanti le

temperature perché altrimenti sarebbero decisamente basse)

Effetto serra: esso è causato dalla presenza eccessiva dei cosiddetti gas serra (anidride carbonica, metano e vapore acqueo) i quali mantengono la temperatura terrestre alta. Essi hanno due principali compiti: 1) filtrano le radiazioni provenienti dal sole; 2) ostacolono l'uscita delle variazioni infrarosse. I gas serra infatti tendono a non disperdere tutti i raggi del sole i quali tendono a rimbalzare sulla terra e a finire nell'atmosfera portando così nuovo calore.

Il principale nemico da combattere sono le emissioni di anidride carbonica, infatti la maggior parte di queste provengono dalla combustione del carbone, petrolio e metano. Con l'industrializzazione è aumentato. La CO2 ha una durata di 100 anni. Le reazioni dell'ambiente sono discontinue e irreversibili e si notano soprattutto con l'accentuazione di fenomeni naturali disastrosi come uragani, tempeste e inondazioni.

Non si può dire con certezza quali possono essere le conseguenze per il pianeta, un motivo in più per affrontare con urgenza il problema dell'effetto serra. Buco dell'ozono: causato dalla diminuzione ogni anno della concentrazione dell'ozono stratosferico situata in prossimità dell'Antartide a causa di variazioni naturali, durante la primavera dell'emisfero australe, per poi tornare al suo livello iniziale. Questa continua diminuzione ha fatto parlare fin dagli anni '70 di buco dell'ozono. Necessità per far fronte a questo problema: drastica riduzione dell'impiego di clorofluorocarburi (CFC) oltre che una minor produzione di anidride carbonica. Protocollo di Kyoto: firmato nel 1995 ma entrato in vigore nel 2005 per tagliare le emissioni dei gas responsabili dei principali stravolgimenti climatici. Per i paesi più industrializzati c'è l'obbligo di riduzione di questi di almeno il 5% dal 2008 al

2012.Devono anche predisporre progetti per la protezioni di boschi e foreste ed esportaretecnologie pulite ai paesi in via di sviluppo guadagnando carbon credits. In più ognipaese dovrà fare una stima delle proprie emissioni e dovrà essere creato unsistema globale per compensarle.

Area a rischio: varie definizioni ma tutte si basano su due concetti• fondamentali:alterazioni ambientali causate da azioni umane; insieme dicaratteristiche naturali predisponenti.

Previsione: obiettivo delle comunità scientifiche quelle di creare strumenti e• procedure di previsione per poter avere una serena convivenza col rischio.

Prevenzione: Ogni evento potenzialmente calamitoso da delle avvisaglie che si• deve essere in grado di comprendere in tempo. Informare la popolazione sullaconsistenza di un rischio e di come comportarsi nel caso in cui avvenga è il compitoprincipale della politica dell’ambiente. L’organizzazione della protezione civile

È importante ma il loro intervento sarà effettuato solo dopo un certo numero di ore, in quel lasso di tempo la popolazione deve essere in grado si autogestirsi e l'informazione è fondamentale affinché avvenga questo al meglio.

III capitolo

Qualità dello sviluppo: 1968 all'università di Berkley il movimento giovanile di contestazione getta le basi del dibattito sulla qualità dello sviluppo. Il mondo politico inizia ad interessarsi alla salvaguardia dell'ambiente. 1970 anno della salvaguardia della natura; Giornata della terra. 1972 Stoccolma, contrapposizione tra paesi ricchi e poveri.

Stoccolma 1972: i paesi poveri temevano che la salvaguardia per la natura portasse ad un ulteriore ritardo del loro sviluppo; i paesi ricchi riconoscevano come indispensabile un intervento mirato alla salvaguardia delle risorse naturali. Alla fine conciliabilità sviluppo con salvaguardia.

Stoccolma 1972: secondo tema che

causò contrapposizione, aumento vertiginoso della popolazione: gli Usa credevano che l'aumento della popolazione nel terzo mondo avesse causato una diminuzione delle risorse naturali; i paesi poveri ritenevano che invece fosse causato da un prolungato utilizzo errato da parte dei paesi ricchi. Agli inizi degli anni 70: viene smentita l'equazione sviluppo economico = degrado ambientale; la differenza tra crescita e sviluppo divenne chiara a tutti e non solo agli studiosi; si iniziò a puntare sulle industrie del disinquinamento; tra i ceti sociali più abbienti si diffusero stili di vita basati sulle cose buone di una volta. Distacco nord e sud: causato dal differente livello di sviluppo tra paesi ricchi e poveri. Si è creato un nord e sud economico, con i confini definiti dal numero di popolazione e la quantità di risorse economiche. Nord: elevato livello di sviluppo e anche degrado ambientale che, anche se elevato, viene

Riconosciuto e combattuto dalle politiche locali e nazionali.

Sud: meno sviluppati ma non per questo con meno degrado ambientale.

  • Produrre e svilupparsi in modo pulito porta costi maggiori, i maggiori costi li hanno avuto quelli del nord. Il nord sta "aiutando" il sud trasferendo le lavorazioni di base che sono le massime produttrici di inquinamento. Il degrado costa pure tanto quanto risanare, quindi risanare porta sia benefici per il vantaggio economico avuto dall'intervento, sia un minore costo di degrado.

Affinché vi sia uno sviluppo sostenibile si devono mettere in discussione tutte le politiche economiche. Riconversione e ristrutturazione gestita dalla politica dell'ambiente. La convenienza di disinquinare ha aperto le strade al business ecologico, consistente in un insieme di azioni e interventi soprattutto nelle industrie per poter abbassare i costi con l'introduzione di strumenti che rispettino l'ambiente.

Tasse verdi:

Incentivi a non inquinare. Altri meccanismi di incentivo che ancora sono tenuti in disparte sono i pannelli solari, riciclaggio, che portano agli stessi risultati solo con il rispetto dell'ambiente. Questi incentivi devono essere fatti in modo da portare a non inquinare più, altrimenti verrebbero visti come una sorta di pubblica tangente. Chi inquina paga e smette di inquinare.

Molti paesi hanno calcolato il loro degrado e i costi per il loro risanamento. Il PIL non tiene conto dei generici costi economici derivanti dai danni ambientali.

PIL verde: PIL - spese per la protezione ambientale + costi per danni ambientali subiti - perdita netta di patrimonio naturale.

Mediterraneo: paesi sul mar mediterraneo sono laboratorio di sviluppo sostenibile. Il centro dello sviluppo economico si è spostato verso l'Europa continentale. Lo spostamento è avvenuto in contemporanea con il passaggio della società da agricola a industriale.

da rurale in urbana, da un'economia insimbiosi con l'ambiente ad una contro l'ambiente. Mezzogiorno: nell'Italia meridionale sviluppo collegato alle trasformazioni ambientali per due motivi: 1) incompatibilità tra industrie inquinanti e ambienti di particolare qualità, porta a deindustrializzare; 2) la necessità di dover passare dall'industrializzazione e non poterla saltare e passare direttamente allapostindustrializz, porta a cercare di industrializzare in modo che sia compatibile con l'ambiente. Sviluppo sostenibile migliore soluzione per poter riacquistare sicurezza e vivibilità ambientale. IV capitolo Conferenza Cairo 1994: problema dell'importante e massiccio aumento demografico. Come fa un pianeta finito a soddisfare i bisogni presenti e futuri umani illimitati? Per sapere ciò bisogna sapere le tendenze demografiche e i modelli di insediamento. Tendenze demografiche: misurazione della consistenza.della popolazione• effettuate dalle Nazioni Unite. Attualmente sei miliardi e cinquecento milionidi abitanti. LA crescita non è stata sempre omogenea, a volte più veloce altrepiù lenta(vedi grafico trend popolazione mondiale).Transizione demografica: primo mutamento del trend demografico agli inizi• del XX secolo con la rivoluzione industriale. IVfasiI fase: elevati livelli di tassi di natalità e di mortalità• II fase: caduta dei tassi di mortalità, miglioramento delle condizioni igienico -• sanitarie.III fase: crescita di flussi migratori.• IV fase: tassi mortalità = tassi natalità.• Oggi: nord attraversa la quarta fase(stazionaria); il sud è fermo alla prima• espansione demografica.Nord: Preoccupazione per l’impatto che può averela crescita demografica sulle risorse naturali e sull’ambiente. In futuro sipensa ad un passaggio alla fase basso stazionaria. E ci si chiedese è possibile raggiungere questa crescita zero e in quanto tempo. E soprattutto ci si chiede il perché raggiungere questo obiettivo. Sud: presenza di molti figli per ogni famiglia. Motivo è il circolo vizioso della miseria. I figli sono lo strumento attraverso il quale passano le risorse necessarie per milioni di persone per sopravvivere. Più sono i figli più ci sono braccia per lavorare la terra. La popolazione terrestre si avvicina ai sette miliardi circa, un numero decisamente ampio per una popolazione che vive in un pianeta finito e che prima o poi raggiungerà il limite della sua capacità di carico. Capacità di carico: essa è la capacità del pianeta di sostenere essere umani data da: livello di consumo delle risorse; quantità di rifiuti; scelta tecnologie. Inizialmente era aumentata grazie alla crescita della produttività nel settore agricolo ed alimentare. Ora la capacità di carico

si è ridotta a causa:contr

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
15 pagine
10 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Leone Ugo.