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Tendenze demografiche: misurazione della consistenza della popolazione

Effettuate dalle Nazioni Unite. Attualmente sei miliardi e cinquecento milioni di abitanti. La crescita non è stata sempre omogenea, a volte più veloce altre più lenta (vedi grafico trend popolazione mondiale).

Transizione demografica: primo mutamento del trend demografico agli inizi del XX secolo con la rivoluzione industriale.

IV fasi:

I fase: elevati livelli di tassi di natalità e di mortalità

II fase: caduta dei tassi di mortalità, miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie.

III fase: crescita di flussi migratori.

IV fase: tassi mortalità = tassi natalità.

Oggi: il nord attraversa la quarta fase (stazionaria); il sud è fermo alla prima espansione demografica.

Nord: Preoccupazione per l'impatto che può avere la crescita demografica sulle risorse naturali e sull'ambiente. In futuro si pensa ad un passaggio alla fase

basso stazionaria. E ci si chiede se è possibile raggiungere questa crescita zero e in quanto tempo. E soprattutto ci si chiede il perché raggiungere questo obiettivo.

Sud: presenza di molti figli per ogni famiglia. Motivo è il circolo vizioso della miseria. I figli sono lo strumento attraverso il quale passano le risorse necessarie per milioni di persone per sopravvivere. Più sono i figli più ci sono braccia per lavorare la terra.

La popolazione terrestre si avvicina ai sette miliardi circa, un numero decisamente ampio per una popolazione che vive in un pianeta finito e che prima o poi raggiungerà il limite della sua capacità di carico.

Capacità di carico: essa è la capacità del pianeta di sostenere essere umani data da: livello di consumo delle risorse; quantità di rifiuti; scelta tecnologie.

Inizialmente era aumentata grazie alla crescita della produttività nel settore.

La Community

degli Studenti di Sc.politiche –Federico II Napoliagricolo ed alimentare. Ora la capacità di carico si è ridotta a causa:contrazione del terreno coltivato; diminuzione della fertilità dei terreni;sfruttamento eccessivo dei pascoli; inquinamento e depuramento dei corsid’acqua e deforestazione + curva capacità di carico(A, K, B)

Territorio e popolazione: ecumene(spazio stabilmente abitabile) continuamente aumentato; popolazione è troppa sia rispetto al territorio cheall’ecumene i cui limiti non sono superabili. La popolazione non ha unadistribuzione omogenea, zone più popolate e zone meno. Soluzione:verticalizzazione dell’uso dello spazio cioè trasporto su ferro e parcheggio diautomobili sotto la superficie terrestre. Come i grattacieli alla luce del sole.

Popolazione e risorse naturali: risorse non abbastanza per la continua crescita. Pressione della popolazione sulle risorse problema fondamentaleper questo rapporto.

Per questo vi è bisogno di un approccio sostenibile per garantire la produzione e la conservazione del patrimonio naturale. Soluzioni: creare energia in modo alternativo e una maggiore informazione sullo stato della terra. Popolazione e risorse alimentari: Malthus, sproporzione tra crescita in proporzione geometrica della popolazione e crescita in proporzione aritmetica delle risorse. L'umanità è portata a crescere in maniera eccessiva, ma vi sono dei limiti a questa crescita, quali carestie, guerre, pestilenze, ecc. Soluzione per Malthus: controllare le nascite per riequilibrare la situazione + grafico popolazione e risorse alimentari. Fame nel mondo: sono più di un miliardo le persone che soffrono la fame nel mondo. Il grano c'è e potrebbe bastare ma il 36% serve per gli allevamenti di bestiame. Il territorio arabile viene utilizzato gran parte per la coltivazione di cereali a uso zootecnico e non per la popolazione. Le risorse esistono e

sono sufficienti ma sono distribuite in modo iniquo e impiegati in modo inefficiente.

Agricoltura sostenibile: misure di restrizione in Usa e Ue della produzione agricola. Premi per gli agricoltori che decidono di mettere a riposo la loro terra per almeno 5 anni. La sostenibilità agricola prende in considerazione la sua dimensione economica, ecologica e sociale. Più cibo con prezzi accessibili, proteggendo l'ambiente contemporaneamente e la sua biodiversità e assicurando la produttività in un'ottica di lungo periodo.

Siamo molti: all'attuale modello medio di produttività, crescita demografica e consumi la terra non è in grado di soddisfare i nostri bisogni. Sarebbe meglio se vi fosse un minor numero di persone e la crescita fosse più lenta, o ancora sarebbe meglio se il patrimonio di risorse naturali fosse distribuito in maniera più equa in modo da evitare il divario tra nord e sud del mondo.

Priorità è quella

Di ridurre l'esplosione demografica soprattutto nell'africa sahariana. Tendenze insediative: secondo uno studio delle nazioni unite il maggior numero di uomini nel 2015 sarà nel terzo mondo. Ormai da qualche decennio vi è una tendenza insediativi verso le città; per molti anni l'inurbamento è stato una caratteristica dei paesi ricchi, ma ora questo fenomeno si sta diffondendo maggiormente nei paesi del sud.

Città e ambiente: nella città è magg sott. la dicotomia tra crescita economica e ambiente, perciò per realizzare uno sviluppo sostenibile bisogna iniziare dalle città. La città è la sede di tutte quelle attività negative dell'uomo controla natura. Le aree urbane accumulano un deficit ecologico perché la popolazione sta superando la capacità d carico regionale. Necessaria la riconversione ecologica della città.

www.politologi.com La Community degli Studenti di

Sc.politiche –Federico II Napoli

Città: centro di servizi, luogo privilegiato per il settore terziario e i servizi che offre vanno oltre l’ambito urbano. Ci sono dei limiti fisici e funzionali che se vengono superati portano alla distruzione della stessa città (megalopoli, necropoli). Elementi critici: scarsa mobilità, congestione, bassa qualità degli ambienti di vita domestica e di lavoro.

Deurbanizzazione: progressivo calo della popolazione delle grandi città verso le piccole città. Causa, il desiderio di vivere in città a misura d’uomo, in aree urbane di minore densità e il cui peso sia sostenibile dall’ambiente circostante.

Qualità città: tre indicatori – 1) abitazione: spazio interno e esterno; comfort e servizi; stato locativo e rapporto tra reddito e costo. 2) occupazione e servizi: accessibilità e qualità di questi servizi. 3) ambiente e nocività:

Qualità di aria, acqua, rumore, raccolta di rifiuti, condizione climatiche e paesaggio urbano.

Sostenibilità urbana: capacità di soddisfare i bisogni degli abitanti, nel limite del rispetto dell'ambiente.

Ecosistema urbano: città studiata come ecosistema. Una costruzione umana che per funzionare in modo corretto necessita di essere alimentata da continui flussi di materia e di energia dal territorio che la circonda. Flussi: cibo, carburanti, energia, merci e materiali. Flussi in uscita: rifiuti e sostanze inquinanti.

Parassitismo urbano: flussi in entrata si trasformano in sostanze inquinanti, quindi la città vive e si sviluppa di parassitismo, sfruttando risorse non rinnovabili. Appare poco realistico pensare ad una città che si fondi su se stessa, creando energia e materia da sola.

Raccolta differenziata e riciclaggio: passaggio dei rifiuti da problema a risorsa. Molti rifiuti che presentano un elevato contenuto calorico possono essere

convertiti utilmente in energia attraverso impianti di termovalorizzazione. Inoltre parte dei rifiuti può essere utilizzato come fertilizzante.

Inquinamento area: gas serra inquinano l'area, causati dalla combustione del petrolio. Trasporto pubblico invece che privato, creano meno gas serra. Utilizzo di pannelli solari e materiali di architettura che riducono la dispersione termica.

Progetti sostenibilità urbana:

  1. Consiglio nazionale per le iniziative locali per l'ambiente (ICLEI) primo tentativo di costruire una rete internazionale di governi locali per conseguire un miglioramento tangibile delle condizioni ambientali globali per mezzo di una sinergia di azioni locali.
  2. Città per la protezione del clima, obiettivo è quello di rallentare il riscaldamento del pianeta, migliorare la qualità dell'aria e la vivibilità della città.

V capitolo

A causa di una popolazione in forte crescita che attraverso le proprie

Attività: crea eventi naturali catastrofici, e a causa di una forte deurbanizzazione poiché la vita nelle aree urbane risulta scadente è necessario un intervento che possa risolvere tutti questi problemi a livello planetario. I primi interventi cercarono di sorgere nel 1954 dove dal rapporto presentato dalla commissione Beaver si cercò di valutare i costi e i benefici nell'eliminazione delle principali cause dell'inquinamento. L'attuazione di queste politiche ambientalistiche viste dal punto di vista economico sono una riduzione monetaria del reddito nazionale, ma se si capisse che queste attuazione potrebbe portare benefici per i beni immateriali come l'aria e che ci potrebbe essere un aumento dell'efficienza del modo derivante da una diminuzione degli agenti dannosi, allora si capirebbe come questa spesa sia anche un aumento monetario del reddito.

Nazionale. Indagine ENI-ISVET: si tratta di un'indagine effettuata dall'ISVET per conto dell'ENI relativo all'intervento pubblico contro l'inquinamento. L'indagine parla dei costi da sostenere per ottenere dei benefici a livello di miglioramenti ambientali. Questi benefici possono essere divisi in diretti e indiretti ma entrambi sono difficilmente quantificabili in termini monetari, mentre sono più facili da quantificare i costi di disinquinamento, e grazie a questa relazione costi-benefici, si è capito che è conveniente per l'intero mondo. L'intervento ipotizzato dall'ISVET è più tecnologico, cioè apparecchiature di depurazione senza l'opportunità magari di ridurre a monte le cause di degrado ambientale, il costo ipotizzato dall'ISVET è di 9 miliardi che danno però dei benefici pari a 12 miliardi.

L'elevata produzione di rifiuti causata da un eccessivo utilizzo di risorse terrestri

è fonte di informazione
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
15 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof La Foresta Daniela.