Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Politica agraria Pag. 1 Politica agraria Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Politica agraria Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Politica agraria Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Politica agraria Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Politica agraria Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

NELLA NUOVA PAC

(performance ambientali; innovazione strutture produttive;

organizzazione filiera; produttività e qualità alimenti)

L’INNOVAZIONE nella nuova PAC

• Rilancio ricerca attraverso strategia dell’integrazione:

COLLABORAZIONE UNIVERSITÀ-AZIENDE

• PEI-Agri Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) in materia di produttività e

sostenibilità dell'agricoltura

logica di rete 1 per ogni SM Gruppi Operativi (GO): imprese, sistema della

ricerca (Università, enti di ricerca privati) , ONG, sistema della consulenza

introduzione operativa delle innovazioni tecnico-scientifiche nel sistema

produttivo attraverso iniziative di CLUSTER Progettazione bottom-up •

Innovation broker

Possibile obiettivo PEI e GO: integrazione catena di approvvigionamento

(innovazione gestionale) per rafforzare ruolo agricoltori attraverso FILIERE CORTE

CONFERMATO l’approccio LEADER (artt. 42, 43, 44)

Nella nuova programmazione, il LEADER è:

• integrato con il Community-led local development (CLLD)

• possibile richiesta di anticipo del finanziamento (al max 50%)

• previsto un Kit di avviamento LEADER per progetti pilota su piccola scala

• finanziato anche con risorse provenienti dai fondi strutturali (FESR, FSE e FEAMP)

I SOTTOPROGRAMMI TEMATICI

1. Giovani agricoltori 2. Piccole aziende agricole 3. Zone montane 4. Filiere corte 5.

Donne nelle zone rurali 6. Mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento

ad essi nonché la biodiversità

FILIERA CORTA: filiera di approvvigionamento formata da un numero limitato di

operatori economici che si impegnano a promuovere la cooperazione, lo sviluppo

economico locale e stretti rapporti socio-territoriali tra produttori, trasformatori e

consumatori (titolo1, capo 1, articolo 2 – definizioni)

LA QUALITA’

la qualità può essere definita…..

“L’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che

conferiscono ad esso la capacità di soddisfare le esigenze, espresse o implicite, di una

potenziale utenza”.

I tre pilastri della politica UE per la qualità

1) Legislazione di base per la produzione Requisiti minimi di produzione (igiene,

sicurezza alimentare, benessere degli animali, ecc.); Norme di commercializzazione

(definizione del prodotto, norme e standard di produzione, classificazione in categorie

di qualità, requisiti per l’etichettatura).

2) Sistemi di qualità Europei Pacchetto qualità Reg.UE 1151/20122 Europei

Pacchetto qualità Reg.UE 1151/20122

Indicazioni geografiche di origine (DOP e IGP) Specificità tradizionali garantite

(STG), Prodotti biologici – Reg. 834/2007 e s.m. Indicazione di prodotto di montagna

3) Sistemi volontari di certificazione Sistemi di certificazione volontaria della qualità

dei prodotti agricoli e alimentari

Serie di regolamenti comunitari con funzione coattiva e pertanto non possono essere

derogati volti a garantire la sicurezza igienico sanitaria a tutela del consumatore

europeo e documenti ufficiali:

Libro bianco sulla sicurezza alimentare (12 gennaio 2000) e libro verde (tutela

ambientale2008); COM 148 del 2012)

Reg.(CE) 178/2002

Pacchetto igiene: Reg.(CE): 852/2004 – 853/2004 – 854/2004 – 882/2004 -2073/2005

PACCHETTO QUALITA’ REG .UE 1151/2012

E’ IL NUOVO REGOLAMENTO SUI REGIMI DI QUALITA’ DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI.

Modifica i precedenti regolamenti sulle denominazioni di origine e introduce altre

importanti novità di seguito sintetizzate:

-indicazioni in etichetta (art. 12): viene espressamente previsto che possano figurare

in etichetta sia rappresentazione grafiche della zona di origine, sia testi o simboli che

si riferiscono allo Stato membro e/o alle regioni all’interno delle quali è situata la zona

di produzione delle Dop/Igp; -marchi d’area (art. 12): viene espressamente previsto

che possano essere utilizzati in etichetta i marchi collettivi geografici insieme alle

denominazioni di origine protette e alle indicazioni geografiche protette; -prodotto di

montagna (art. 28); tra i termini facoltativi di qualità viene introdotto direttamente nel

regolamento il termine “prodotto di montagna” (per indicare un prodotto ottenuto con

materia prima e/o mangimi per animali provenienti essenzialmente da aree di

montagna ed il cui processo di trasformazione avviene nelle aree di montagna)

NUOVO PACCHETTO QUALITA’

-prodotto delle isole (art. 29b) : La materia prima deve provenire dalle isole e per i

prodotti trasformati, se la lavorazione è sostanziale per determinarne le

caratteristiche, deve avvenire nelle isole. -modifica della disciplina delle Stg (Titolo III):

-termini facoltativi di qualità: con l’obiettivo di facilitare la comunicazione per

consentire ai produttori di comunicare il valore aggiunto di un determinato prodotto

sono introdotti i termini facoltativi di qualità, diversi dai termini riservati facoltativi che

rimangono disciplinati all’interno dell’OCM unica (es. olio estratto a freddo).

Le denominazioni di origine

Regolamenti comunitari e nazionali che tutelano le produzioni di determinate aree

geografiche, o ottenute nel rispetto di tradizionali tecniche di produzione e/o

utilizzando materie prime tradizionali:

I sistemi di qualità agricoli e alimentari sono descritti dal Regolamento (UE) n. 1151

del 21 novembre 2012, dal Regolamento delegato (UE) n. 664 del 18 dicembre 2013 e

dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 668 del 13 giugno 2014 :

• La Denominazione di origine protetta (DOP) garantisce al consumatore che tutte le

materie prime utilizzate provengano da una determinata area geografica, in cui

avvengono tutte le fasi della lavorazione descritte in dettaglio da un disciplinare. L

´ambiente geografico comprende fattori naturali ed umani per ottenere un prodotto

inimitabile al di fuori della zona di origine.

• L´ Indicazione geografica protetta (IGP) è meno vincolante della Dop, è sufficiente

infatti che solo una parte della materia prima o alcune fasi della lavorazione si

svolgano in un´area geografica delimitata. Da questo legame territoriale dipendono

però una o più specifiche caratteristiche di qualità che determinano la fama del

prodotto. Anche in questo caso deve essere rispettato un disciplinare di produzione.

• La Specialità tradizionale garantita (STG) riguarda i prodotti che rispettano una

ricetta tradizionale tipica. E’ il metodo di produzione, e non la zona di origine, che

contraddistingue il prodotto. Per utilizzare il marchio STG è sufficiente rispettare il

disciplinare e che il luogo di produzione e l´origine delle materie prime siano all

´interno dell´Unione Europea.

L’Autorità competente è il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il

quale, prima di procedere all’inoltro della richiesta in Commissione Europea, richiede il

parere alla Regione competente per territorio.

DOP

Il nome di una Regione, di un luogo determinato che serve a designare un prodotto

agricolo o alimentare:  la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute

essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico;

PRODUZIONE TRASFORMAZIONE ELABORAZIONE

 

TUTTE LE FASI DEL CICLO PRODUTTI SONO IN UN’AREA GEOGRAFICA LIMITATA

Per beneficiare di una DOP:

 Conformità ad un disciplinare di produzione

 Organismo di controllo verifica il rispetto delle regole produttive

IGP

Il nome di una regione, di un luogo determinato che serve a designare un prodotto

agricolo o alimentare: ◦ del quale una determinata qualità, la reputazione o altre

caratteristiche possono essere attribuite a tale origine geografica

PRODUZIONE TRASFORMAZIONE ELABORAZIONE

 

Almeno una fase del ciclo produttivo è in un’area geografica determinata

Per beneficiare di una IGP:

 Conformità ad un disciplinare di produzione

 Organismo di controllo verifica il rispetto delle regole produttive

STG

Non si riferisce all’origine territoriale, ma a un metodo o ingredienti tradizionali che

esistano sul mercato da almeno una generazione umana, cioè almeno 25 anni. Es. una

ricetta. Differenze IGP-DOP

1. Il marchio IGP, come la DOP, identifica il prodotto con il territorio, ma per l’IGP il

legame con il territorio è più blando.

2. L’IGP è un marchio attribuito a prodotti originari di uno specifico ambito territoriale,

ma per il quale, a differenza della DOP, è sufficiente che un solo ingrediente provenga

dall'area geografica determinata, o che una sola fase del processo di lavorazione

avvenga in essa.

2. Per le DOP ha importanza fondamentale l’origine della materia prima, mentre

per le IGP non è richiesta necessariamente la produzione in loco della materia

prima, ma viene riconosciuto, in particolare, il valore della componente umana,

della tradizione e della evoluzione dei processi che consentono la produzione di

un alimento.

DOP-IGP IN ITALIA- PRODUZIONE

Il fatturato della produzione certificata registra un graduale aumento nel tempo, ma

poche produzioni contribuiscono alla sua formazione.

227 prodotti tra Dop e Igp in Italia, leader in Europa

DOP-IGP IN ITALIA-CONSUMO

Il consumo interno è stagnante:

 Negli ultimi anni, la dinamica dei consumi di DOP-IGP appare sostanzialmente stabile

(peggiore rispetto al totale agro-alimentare);

 Molti segmenti DOP-IGP registrano performance deludenti rispetto agli omologhi

convenzionali;

 Gli effetti della crisi sul mercato interno deprimono i prodotti più costosi, come quelli

a D.O., spostando le scelte dei consumatori sui corrispondenti prodotti convenzionali.

La difficoltà è legata alla crisi o al posizionamento?

Per poter presentare la domanda di registrazione allo stato membro sul cui territorio è

situata l’area geografica in oggetto, è necessario il disciplinare di produzione.

Dopo i controlli da parte dello stato membro, l’istanza viene inoltrata alla

commissione che verifica che i requisiti del regolamento siano osservati, se non ci

sono opposizioni al riconoscimento, la denominazione è iscritta nel registro delle DOP

e IGP. LA PRODUZIONE BIOLOGICA

Sistema globale di gestione dell’azienda agricola Pratiche ambientali

Alto livello di biodiversità

Salvaguardia delle risorse naturali

Benessere animale

Produzione ottenuta con sostanze e

procedimenti naturali

Duplice funzione sociale: mercato specifico

2) fornisce beni pubblici: tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo

svilupp

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
21 pagine
5 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica agraria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Finco Adele.