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PIERO DELLA FRANCESCA
(1412 ca-1492)
Il mondo in fermo immagine.
Consentaneo alla ricerca di assolutezza matematica, tipica del clima urbinate.
Ma a Urbino restò pochi anni e il suo rapporto con la corte non è chiaro.
1469-72 – Urbino, forse.
Eccezionale coerenza stilistica del suo percorso
attenzione alla struttura prospettica e ritmica delle composizioni
• semplificazione geometrica delle forme
• accordo tra solennità liturgica e verità umane
• luce meridiana che schiarisce le ombre e permea i colori
•
questi sono il terreno comune col mondo urbinate.
Quella che forse è la sua opera più antica:
1448-50 – Battesimo di Cristo
Scomparto centrale di un trittico per abbazia camaldolese di S. Sepolcro.
riunificazione Chiese, sancita a Firenze nel 1439. Ambrogio Traversari abate
generale camaldolesi → superare scoglio Trinità
geometria → scienza che porta alla luce la perfezione indiscutibile del cretao.
Immagine rigorosa e pacata, dove tutto ha radici nella geometria.
Da MASACCIO →
Plasticità maestosa delle figure, ma non la attualizzazione figure sacre.
• Al suo spettatore non chiedeva coinvolgimento emotivo, ma intellettuale
DONATELLO e FILIPPO LIPPI → Se ne tenne lontano
BEATO ANGELICO → si ai suoi colori brillanti
DOMENICO VENEZIANO → ombre
1439 – dipinse con Veneziano nel coro della Chiesa di S. Egidio a Firenze.
Fece molti viaggi: Ferrara,Rimini,Ancona,Roma,Urbino.
Accrebbe i suoi interessi scientifici → matematica e geometria
• e la conoscenza della pittura fiamminga
•
1529-59 – Storie della Vera Croce
l'opera più completa che abbiamo di Piero. Arezzo, Chiesa di S. Francesco.
Commissione della famiglia Bacci a Bicci di Lorenzo, che vi lavorò 1447-52 anno
della sua morte. Fece solo la volta.
Gli successe allora Piero, probabilmente fino al 1459.
testo di base la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (XIII sec).
Piero include episodi nuovi
racconto con andamento solenne, ricco ma depurato del pittoresco.
•
Adorazione del legno sacro e Incontro di Salomone con la Regina di Saba
ritmo lento di una cerimonia liturgica → per questo effetto
usa uno stesso cartone capovolto per comporre il seguito della regina
• forme semplificate al massimo (pieghe pesanti che cadono a piombo, ovale
• del volto)
calma imperiosa dei gesti
• precisione spazi
•
sanno infondere nobiltà alle azioni più quotidiane.
Evitata ogni accentuazione emotiva
•
esempio le battaglie: è messo un freno ad ogni potenzialità drammatica o
dinamica.
Battaglia tra Eraclio e Cosroe
ispirato a bassorilievi romani, ma
i gesti sono bloccati, quasi visti al rallentatore
• la battaglia più che rappresentata è evocata → da ciò l'intensità.
•
Novità
Incontro di Salomone con la Regina di Saba
come nella Porta del Paradiso allude alla riconciliazione tra Chiesa d'Oriente e
d'Occidente.
Vittoria di Costantino su Massenzio
celebra vittoria su un esercito pagano. In Costantino volto e copricapo
dell'imperatore di Bisanzio Giovanni VIII Paleologo → allusione della crociata
che il pontefice voleva organizzare per riconquistare Bisanzio caduta nel 1453.
complessità significati
• tecnica raffinata: parti ad affresco, a tempera, a secco, a olio per
• differenziare otticamente le superfici.
Sogno di Costantino
vertice luministico
impercettibile chiarore dell'alba e riproduce non un cielo stellato
• astratto, ma tessuto di stelle di diversa grandezza
angelo circondato di luce che investe la tenda dell'imperatore
• schiarisce la figura dell'attendente
• fa luccicare elmo sentinelle
• accende di misteriose penombre l'interno
• con una sensibilità che testimonia studio attento dei fiamminghi
•
1445-54 – Polittico della Misericordia
OPERE DELLA MATURITA'
Corte di Federico da Montefeltro
studio su possibilità di resa dei fenomeni luminosi è uno dei fili rossi
• della sua pittura.
Che raggiunge il culmine in alcune opere a Urbino.
1465 - Ritratti di Battista Sforza e Federico da Montefeltro
olio su tavola
modello umanistico medaglia che presentava sui due lati un profilo del
personaggio e una raffigurazione simbolica è innovato grazie al rapporto inedito
istituito con il paesaggio e dalle due parti tra di loro.
Il paesaggio si stende a perdita d'occhio memore delle lontananze infinite
• fiamminghe
ogni possibile riferimento spaziale è eliminato: i volti e le spalle
• giganteggiano sul paesaggio lontanissimo → così diventa immediatamente
percepibile il dominio dei signori sul territorio e il loro isolamento da
qualsiasi cosa quotidiana.
Unica luce dalle spalle di Federico, che sbianca Battista
•
sul retro i Trionfi
dall'iconografia classica cristianizzata → presenza delle Virtù che con le
iscrizioni caratterizzano i due sposi come diversi e complementari. Davanti a
Federico le 4 Virtù cardinali che fondano l'agire cristiano; davanti a
Battista,che legge, le tre teologali, quelle propriamente legate a Dio, che
rendono l'uomo capace di vivere in relazione con la Trinità.
1466-72 – Pala Montefeltro
Sintesi di un percorso tra
rigore spaziale
• verità luminosa
•
Un tempo sull'altare maggiore della Chiesa di S. Bernardino, chiesa però avviata
dopo a morte del Duca
sembra un ambiente a forma di croce, alluso dagli archi si aprono ai lati
• e dalle porzioni di trabeazione che vediamo in alto e che suggeriscono la
presenza di un quarto braccio, dove idealmente si trova chi guarda il
dipinto.
I personaggi sono lontani dall'abside ellittica
• in porzione di spazio più vicina a noi che all'uovo
• architettura monumentale e distante
• costruzione complessa e ambigua resa più verosimile grazie alla
• distribuzione di luci e ombre che ci fa percepire il gruppo vicino
all'abside e come se la Madonna occupasse un posto centrale.
La Vergine è illuminata in modo simile all'uova → ci sarà una altra fonte
• di luce allora → finestra ad arco che lascia il suo riflesso su Federico,
sopra il quale una luce circolare, che corrisponde a un oculo.
L'invenzione Madonna con Bambino in una Chiesa era fiamminga e intendeva
esprimere la tradizionale identificazione Maria/Chiesa
Piero è riuscito a conciliare maestà figure
• articolata costruzione dello spazio
• verosimiglianza reciproche proporzioni
•
legame tra testa Vergine e uovo:
luce astratta e immobile, comunque diversa da quella vibrante dei
• fiamminghi
Mani ridipinte da Berruguete
ispirò Giovanni Bellini, Antonello da Messina
spazio profondo nel quale
• indulge una luce immobile
•
in questo → Bramante, un urbinate che non lavorò in patria.