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FRA BARTOLOMEO
(1472-1517)
Baccio della Porta
- scuola di Piero di Cosimo, Leonardo, Fiamminghi, Masaccio.
1500 - seguace di Savonarola entra in convento domenicano
1504 – riprende a dipingere
profondo trasporto religioso
• figure monumentali
• colore brillante
• e chiaroscuro leonardesco
•
1508 – viaggio a Venezia → esperienza del colore.
Anno in cui Raffaello lascia Firenze.
1513 – A Roma
Tornato a Firenze:
pittura grandiosa ma pacata
• trasmise echi romani di Raffaello e Michelangelo
•
1515 – Pietà
solidità monumentale → Michelangelo
• tranquilla solennità → Madonne di Raffaello
• serenità dei colori caldi, soffusi e tenui.
•
GIULIO ROMANO
(1499-1545)
1520 – muore Raffaello e la sua bottega continua ad avere importanti commissioni
Emerge Giulio negli anni '30
1520 – Discorso di Costantino
libera rielaborazione disegni Raffaello
ricerca effetti enfatici e spettacolari → accentuando gestualità e mimica
• facciale
1524 – Mantova
1525-30 – Palazzo Te
Villa Madama → Raffaello
sperimentalismo illusionistico
•
Sala dei Giganti
nega razionalità rinascimentale → Caduta-spinta verticale architettura
• impossibile serena stabilità
gusto meraviglia e artificio ingegnoso → Barocco
(1503-1540)
Francesco Mazzola
Dopo partenza Giulio Romano, a Roma si stempera eredità Raffaello e Clemente VII
chiama sempre giovani artisti. Fra questi Parmigianino.
Formato in Emilia a contatto con Correggio.
1524 – Autoritratto
1534-39 – Visione di S. Gerolamo
esemplare dello stile clementino
accentuato verticalismo
• innaturale allungamento forme
• esito: sofisticata raffinatezza
• disposizione libera personaggi → paradosso compositivo
•
1530 – Carlo V vince Francesco I
1532 – Lega di Smalcalda
1527-32 – Bologna
Parma
1534-39 – Madonna dal collo lungo
incompiuta, bellezza artificiale e ricercata. Estetica dell'allungamento
anatomico, gusto decorativo elitario
(1494-1556)
Jacopo Carucci
collega nella bottega di Del Sarto, di Rosso → entrambi avversi alla ordinata
compostezza maestro.
Sempre in Toscana.
1512 – Tornati a Firenze i Medici
1517-18 – Giuseppe in Egitto
stravaganti invenzioni
figure di Michelangelo avvitate in complesse torsioni
• dai colori freddi e stridenti, Tondo Doni e Sistina
•
e artisti nordici come
Durer
• Luca di Leida
•
Rappresentare più scene contemporaneamente, senza ordine spazio-temporale
disordine disposizione personaggi
• curiosi fondali architettonici
•
Anni '20 – Roma poi Medici
Villa Poggio a Caiano
1523 – peste in Firenze
Certosa del Galluzzo
Storie della Passione di Cristo
tragica, intensa spiritualità alla Durer
• carica di emozione
• stile disarmonico
•
1525 ca – torna a Firenze
1527 – Trasporto di Cristo al Sepolcro
Cappella Capponi a Santa Felicita
elementi michelangioleschi
• articolazione serpentinata pose
◦ anatomia esibita con vesti attillate sui corpi
◦ tinte innaturali, dissonanti, tenui che sembrano estremizzare la
◦ Sistina
deposizione Baglioni Raffaello
• originale:
• momento sacro → danza incorporea e allucinata
◦ figure a tinte pastello e quasi prive di chiaroscuro paiono riversarsi
◦ sui fedeli coinvolgendoli
nessun elemento ad indicare luogo e tempo → + drammatico l'evento
◦
1527-30 - Repubblica
1530 – tornano i Medici e lavora per loro
ritratti di grande introspezione psicologica
(1495-1540)
Giovanni Battista di Jacopo
allievo di A. Del Sarto
1518 – Madonna col Bambino e Santi
Rivoluzionaria
spigolose sfaccettature volumi
• abolizione ordine gerarchico
• deformità S. Gerolamo
•
1521 – Deposizione
Ribellione vs armonia e equilibrio composizione. Volontà di autonomia.
Disposizione delle figure a linee spezzate suggerite da concitato moto e
• panneggi
scena in verticale non scala in profondità
• luce irreale, effetti quasi metallici
• accese e insolite soluzioni cromatiche
• violenti contrasti contro lastra del cielo → Rosso annulla qualsiasi
• credibile rapporto con la realtà naturale.
1523 – Roma
abbandona veemenza espressiva pro
eleganza vicina a quella di Parmigianino
•
ma si nota anche in una delle ultime opere fiorentine
1523 – Lo spasalizio della Vergine
Radicalizza estetica michelangiolesca introducendo una
tensione insolita nella rappresentazione di questo soggetto
• enfasi gesti
• innaturale ostentazione anatomica corpi
• sgargianti vesti inamidate.
• Maggiore autocontrollo formale
• espressioni non concitate
• gesti meno teatrali
• colori acidi, dissonanti, variante più accesa di quelli della Sistina
• sottile sensualità femminile → preludio opere successive
•
1525-26 – Cristo morto
incarnati lisci e morbidi, quasi di cera
• stesura del colore minuziosa, accurata
• violenza espressiva si attenua
• ricercatezza formale rielaborata da Michelangelo (Cristo, un ignudo della
• Sistina) e dal tardo Raffaello nel
chiaroscuro morbido e velato → Svolta stilistica.
•
1530 – Fontainebleu → ciò si accentua
sofisticata nota sensuale → tipica manierismo
• finezza, seduttività
• raffinata eleganza
•
Tratti cortesi dello stile clementino.
(1510-63)
1543-45 – Storie di Camillo
Palazzo Vecchio. Esempio sofisticato stile clementino.
Eleganti figure
• linea serpentinata
• colori vivaci, raffinati, dissonanti
• oreficerie preziose
• manierismo romano e classicheggiante
•
CELLINI
(1500-71)
1554 – torna a Firenze, dopo soggiorno Roma di Clemente VII e Fontainbleau, dove
dominavano Rosso e Primaticcio.
1545-54 – Perseo
Piazza della Signoria.
Preziosità, eleganza, ricercatezza formale → Fontainbleau
• ispirandosi alla statica nudità eroica di Michelangelo, David
• finitezza cesellata Giuditta di Donatello + vigorosa solennità
•
spirito Fontainbleau
sinuose, eleganti, esili figure del basamento
• capricciosa decorazione a festoni e volute → genuino manierismo di Cellini
• raffinatezza di ogni dettaglio
•
1545-48 – Busto di Cosimo I
inquietante energia vitale
• argento del bianco degli occhi → vero sguardo concentrato e penetrante
• preziose finiture
• non ufficiale decoro aristocratico tipico invece del Bronzino.
•
SECONDA PARTE DEL SECOLO
gusto più cortese. Ultimi decenni Francesco I e Ferdinando I
GIAMBOLOGNA
(1529-1608)