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RILASCIO/RINNOVO DI CONCESSIONI DI DERIVAZIONE
Il prelievo e l'utilizzo delle acque sono regolamentati da Leggi dello Stato (Regio Decreto n.1775 del 11/12/1933 e s.m.i) e della Regione in cui avviene il prelievo. Il R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775 - "T.U. delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici", modificato e integrato da normative seguenti, rimane il fondamentale riferimento per la disciplina del rilascio delle concessioni ed autorizzazioni di derivazione. Le norme Regionali specificano, tra l'altro, i criteri di rilascio delle concessioni ed autorizzazioni e le modalità che devono essere seguite per presentare la richiesta. Per il prelievo e l'utilizzo è necessario un Provvedimento di concessione rilasciato dall'Autorità competente (Regione per le grandi derivazioni, Provincia per le Piccole derivazioni). L'attività istruttoria è svolta dalle Province sia per le piccole che per le grandi.le stesse garantiscano il rispetto delle condizioni di cui alle lettere a), b) e c) sopra indicate. Le Regioni possono inoltre stabilire ulteriori condizioni e limitazioni per il rilascio delle licenze di attingimento, al fine di tutelare e preservare le risorse idriche e l'equilibrio degli ecosistemi. Le licenze di attingimento devono essere richieste alle autorità competenti e sono soggette a valutazione e approvazione in base alle normative regionali vigenti. È importante rispettare le disposizioni regionali e le condizioni stabilite per l'attingimento delle acque, al fine di garantire un uso sostenibile delle risorse idriche e la tutela dell'ambiente.siano rispettate le condizioni di cui alle lettere b) e c) e la portata non sia superiore ai 10 l/s La domanda di licenza di attingimento deve essere presentata alla Provincia/Città metropolitana secondo le modalità stabilite dalla Regione (ad es., tramite il portale SIPIUI in Lombardia). La licenza è accordata per una durata non superiore a un anno e può essere rinnovata per un massimo di cinque volte. La licenza può essere revocata in ogni momento, senza che il concessionario abbia diritto a compensi o indennizzi, per motivi di pubblico interesse. Se per lo stesso attingimento viene presentata una sesta richiesta, questa non potrà più essere istruita come licenza di attingimento, ma dovrà essere considerata domanda di concessione di derivazione d'acqua superficiale e trattata secondo le procedure definite per tali domande. Tutti i soggetti (persone fisiche e giuridiche) che intendono presentare all'Autorità competenteUn'istanza di concessione di derivazione d'acqua pubblica (nuova o rinnovo) ai sensi del R.D. 1775/1933 e del Regolamento Regionale n. 2/2006 sono tenuti alla compilazione dell'istanza e alla sua presentazione alla Provincia / Città Metropolitana secondo il criterio dell'ubicazione dell'opera di presa, sia per le grandi che per le piccole derivazioni.
Nel caso di più opere di presa ricadenti in diversi territori provinciali il riparto della competenza è effettuato secondo il criterio del luogo ove avviene il maggiore prelievo di quantità d'acqua (art. 7, c. 3 del Regolamento Regionale 2/06).
Le Regioni mettono in genere a disposizione applicativi per la gestione delle domande, come il SIPIUI (Sistema integrato di polizia idraulica e utenze idriche) nel caso di Regione Lombardia.
Non necessitano di alcun tipo di autorizzazione, ovvero non sono soggetti al regolamento regionale 2/2006, i seguenti utilizzi:
- l'utilizzo
Introdotto alcune modifiche all'Articolo 12-bis del R.D. 1775/1933:
-
Il provvedimento di concessione è rilasciato se:
- non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d'acqua interessato;
- è garantito il minimo deflusso vitale e l'equilibrio del bilancio idrico;
- non sussistono possibilità di riutilizzo di acque reflue depurate o provenienti dalla raccolta di acque piovane ovvero, pur sussistendo tali possibilità, il riutilizzo non risulta sostenibile sotto il profilo economico.
-
I volumi di acqua concessi sono altresì commisurati alle possibilità di risparmio, riutilizzo o riciclo delle risorse. Il disciplinare di concessione deve fissare, ove tecnicamente possibile, la quantità e le caratteristiche qualitative dell'acqua restituita. Analogamente, nei casi di prelievo da falda deve essere garantito l'equilibrio tra il prelievo e la capacità di ricarica dell'acquifero.
demaniale annuo a favore della Regione in cui avviene il prelievo.➔ C'è un'enorme differenza tra il canone per uso irriguo e altri usi.
CONSORZIO DI BONIFICA E IRRIGAZIONE
Consorzio: istituto secolare, entrato nel Codice civile del regno come istituto di diritto privato, fondamentalmente volontario, esso è andato trasformandosi in istituto pubblico, di diritto amministrativo, per diventare infine, nella legislazione sulla bonifica integrale, uno strumento di coordinazione di attività pubblica e privata.
Esso può essere costituito dallo stato anche di ufficio, all'infuori di ogni consenso dei proprietari interessati, che sono partecipi d'un più vasto organismo pubblico, soggetto a strettissimo controllo e talora totale subordinazione alla pubblica autorità, a servizio dell'opera di pubblico interesse imposta dallo stato.
Che cos'è un Consorzio di bonifica e Irrigazione? Un Ente di diritto pubblico.
Il Consorzio è un ente amministrato dai propri consorziati, che coordina interventi pubblici ed attività privata nei settori della difesa idraulica e dell'irrigazione.
Le funzioni del Consorzio sono:
- Progettare, eseguire, mantenere, gestire opere di bonifica. Concorrere a realizzazione attività di:
- difesa del suolo per contenere le alluvioni ed evitare gli allagamenti
- utilizzo e gestione delle risorse idriche per un razionale sviluppo economico e sociale
- Predisporre il Piano di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale
- Predisporre il Piano di Classificazione degli Immobili
I consorziati sono tutti i proprietari di immobili di qualsiasi natura (terreni, fabbricati, ecc.) ricadenti nel comprensorio di bonifica.
Gli Organi consorziali sono il Consiglio, eletto da tutti i consorziati, il quale, a sua volta, elegge la Giunta ed il Presidente del Consorzio. Nel Consiglio sono inoltre rappresentati la Regione e le Province.
È possibile partecipare alla gestione del Consorzio?
Si. Ogni cittadino, proprietario di immobili ricadenti all'interno di un comprensorio di bonifica, può candidarsi alle cariche consortili, in occasione delle elezioni che si tengono ogni cinque anni.
R.D. 13 febbraio 1933, n. 215 - Legge Serpieri
La nascita dei Consorzi modernamente intesi è collegata ad un provvedimento legislativo, di cui fu relatore e autore l'on. Serpieri nel 1933 e che è tuttora in vigore, che introdusse nell'ordinamento una profonda riforma per il governo del territorio attraverso un sistema organizzativo e operativo della bonifica fondato sulla nozione di bonifica integrale e sui Consorzi.
Esso, infatti, introduce per la prima volta nell'ordinamento italiano un regime giuridico unitario per l'insieme di interventi da realizzarsi in ambiti territoriali delimitati sulla base di un piano organico e costituiti da tutte le opere pubbliche e private con finalità della difesa, tutela e valorizzazione del territorio.
Art. 2.
ento e di forestazione;b) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;c) le opere di bonifica idraulica e di bonifica fondiaria;d) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;e) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;f) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;g) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;h) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;i) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;j) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;k) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;l) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;m) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;n) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;o) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;p) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;q) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;r) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;s) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;t) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;u) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;v) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;w) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;x) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico;y) le opere di sistemazione idraulica e di difesa del suolo;z) le opere di sistemazione idrogeologica e di prevenzione del rischio idrogeologico.