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INTENSIFICAZIONE AVVENTO DEI
à TIRANNIDE
DELLA COLONIZZAZIONE LEGISLATORI
figura alternativa al l’aristocrazia deve
nasce dallo squilibrio tra le risorse legislatore, legata ad una autocensurarsi per le
e i bisogni della madrepatria (es: politica economica e sociale pressioni sociali con leggi
Italia meridionale) propulsiva per iscritto
Cronologia della ceramica protocorinzia.
STILE PROTOCORINZIO ANTICO (PCA) 720 – 690 a.C.
STILE PROTOCORINZIO MEDIO (PCM) 690 – 650 a.C.
STILE PROTOCORINZIO TARDO (PCT) 650 – 630 a.C.
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Cronologia della ceramica protoattica vasi attici figurati di età orientalizzante.
STILE PROTOATTICO ANTICO 710 – 680 a.C.
STILE PROTOATTICO MEDIO 680 – 630 a.C.
STILE PROTOATTICO TARDO 630 – 600 a.C.
3. ETÀ ARCAICA (SECOLO VI a.C.)
In età arcaica si verificarono trasformazioni sociali e politiche che videro il formarsi e il consolidarsi del
prestigio delle classi artigianali, un dato visibile dalle dediche su acropoli e dall’aumento delle firme sulle opere;
la padronanza delle tecniche e il controllo delle rotte sul Mediterraneo hanno garantito una crescita libera della
manifattura, con la fortuna dei vasi da Corinto e Atene e dei bronzi da Sparta. Grazie alle tirannidi dei Cipselidi
a Corinto e dei Pisistratidi ad Atene, si ebbe un notevole incremento economico, agevolato dall’introduzione
della moneta dalla Lidia. Per l’equilibrata distribuzione della ricchezza si crearono santuari di donari cittadini
dedicati a benevole divinità cittadine; lo spirito di spontaneo impeto combattivo contro il comune nemico
persiano anima “kouroi”, “korai” e ceramiche, scene mitologiche e di vita quotidiana.
I primi anni del VI secolo a.C. vedono un aumento dei conflitti sociali tra ricchi e poveri: emerge ad Atene la
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figura di Solone (594 – 593 a.C.), pacificatore e mediatore delle tensioni civili nel rispetto della legge riforma
monetaria; riduzione dei debiti; abolizione della schiavitù per debiti; esportazione dell’artigianato.
Dopo la pace ripresero nuovi tumulti e con essi la nuova figura politica di Pisistrato, che tentò per ben tre volte
di imporsi ad Atene (561, 549, 534 a.C.) come tiranno, prima legittimamente, poi illegalmente: ci riuscì grazie
agli aiuti in denaro e militari di Ligdamo, e la governò dal 534 al 528 a.C., quando morì. Pisistrato apportò non
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poche migliorie con la sua politica assegnazione di cariche cittadine a parenti e amici; sviluppo agricolo;
razionalizzazione urbana; allestimento di una flotta; impulso dell’attività artigianale; progetti edili. In politica
estera si assiste all’affrancamento economico di Atene da un’influenza politico-economica su ristretta sfera
regionale.
Nel 528 a.C. muore Pisistrato e gli succede il figlio Ippia, con il conseguente inasprimento delle forme di potere;
questo regime dura fino alla crisi del 514 a.C., quando Ipparco, l’intellettuale di famiglia, viene assassinato dai
tirannicidi Armodio e Aristogitone, subito uccisi. Grazie alla famiglia degli Alcmenoidi, con l’aiuto di Sparta,
Ippia viene cacciato da Atene nel 511 – 510 a.C.; si aprì il dibattito tra l’alcmenoide Clistene e l’oligarchico
Isagora. Con Clistene, negli ultimi anni del VI secolo a.C., si conclude il governo oligarchico e nasce la “boulé”,
con la procedura dell’ostracismo: è il momento della democrazia.
Nel corso del VI secolo a.C. avvenne la definizione del ruolo di Sparta nel Peloponneso, con prevalenza sulle
altre popolazioni; nacque la lega peloponnesiaca, formata da spartani e loro alleati: è un organismo federale di
coordinamento (tributi in denaro). Sparta, fino alla metà del VI secolo a.C., era in grande fervore economico
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con ceramiche e bronzi distribuiti in Occidente e in Cirenaica si chiuderà in sé stessa al seguente
cosmopolitismo. Corinto, dopo la caduta dei Cipselidi nel 585 a.C., continua ad avere una grande attività
economica, che tramonta alla metà del VI secolo a.C. sotto la concorrenza dei vasi attici.
L’autonomia, la ricchezza e l’intraprendenza economica delle città greco-orientali si infransero con la caduta
della Lidia, nel 546 a.C., sotto il controllo di Ciro, re dei Persiani, che avrebbe preso il controllo di un’area
vastissima. La nuova entità politica è la Persia, che provocò una diaspora di Ioni verso la Grecia a causa delle
pressioni persiane. Si arrivò ad una serie di rivolte e alle guerre persiane: la prima combattuta da re Dario contro
Atene a Maratona (490 a.C.) e da Serse contro la Grecia di Temistocle; la seconda, da re Serse contro la Grecia
alle Termopili, Salamina e Platea (480 – 479 a.C.). Sparta rientrò poi in una dimensione più regionale,
diversamente da Atene, che rivelò il suo ruolo decisivo dopo le vittorie sui Persiani assumendo l’immagine di
paladina della grecità, fattore che portò a svolte decisive in politica, economia ed anche nell’arte figurativa.
Cronologia della ceramica corinzia.
STILE TRANSIZIONALE (TR) 630 – 620 a.C.
STILE CORINZIO ANTICO (CA) 620 – 590 a.C.
STILE CORINZIO MEDIO (CM) 590 – 570 a.C.
STILE CORINZIO TARDO (CT) 570 – 550 a.C.
PIONIERI DELLE FIGURE ROSSE: 520 – 500 a.C.
4. ETÀ DELLO STILE SEVERO (480 – 450 a.C.)
Sono gli anni della grande ascesa di Atene, guida politica e spirituale dopo la vittoria sui persiani.
• Nel 477 a.C. Atene e le città ioniche coinvolte nell’espansionismo della Persia fondano la Lega delio-
attica, con sede a Delo.
• Nel 465 a.C., nonostante gli interventi spartani, è ancora Atene che sconfigge i Persiani, con Cimone,
alla foce dell’Eurimedonte, in Asia minore.
Atene assume il controllo di tutta la Grecia centrale, col Pireo come principale porto commerciale; con il
trasferimento del tesoro della Lega ad Atene (454 a.C.), la tregua quinquennale con Sparta (451 a.C.) e la Pace
di Callia con la Persia (449 a.C.), la Lega perde d’importanza lasciando Atene egemone, con un imperialismo
che alla metà del secolo porta alla rottura con Sparta e alla guerra del Peloponneso (431 – 404 a.C.).
• Nel 480 a.C. le città greche della Sicilia sconfiggono i Cartaginesi a Imera, col trionfo dei tiranni di
Agrigento e Siracusa che diventano difensori della grecità.
I decenni che seguono le guerre persiane e che precedono la legittimazione dell’impero ateniese, con la
ricostruzione dell’Acropoli nel 447 a.C., sono decisivi per la storia del mondo greco. In politica estera i Greci
sentono la necessità di ribadire i propri valori, in un’esaltazione nazionalistica che si rifletterà sulla produzione
artistica: nasce lo stile severo, con la perdita totale degli stilemi arcaici e nuovi tentativi di introspezione (l’uomo
come “essere pensante”). Sono gli anni della nascita della tragedia e dei progressi nel campo delle scienze e
della filosofia.
5. ETÀ CLASSICA (SECOLO V a.C.)
Dopo la metà del V secolo a.C. spetta ancora ad Atene l’egemonia culturale e militare sulla Grecia: dopo
l’ostracismo di Cimone e l’assassinio del democratico Efialte, Pericle, nipote di Clistene, ricopre dal 443 a.C.
alla morte il ruolo di stratega, uomo potente per dignità e incorruttibilità e capo indiscusso; il periodo di circa
quindici anni che egli presiede prende il nome di “secolo di Pericle”, circa dalla Pace di Callia del 449 a.C.
all’inizio della guerra del Peloponneso. L’arte è un’arte “di regime” a servizio dell’ideologia del potere, che
apporta il messaggio politico e morale dello Stato.
Atene nel V secolo a.C. è la città più ricca e potente della Grecia, con una grande flotta navale, il possesso delle
miniere del Laurion di piombo argentifero e del tesoro della Lega delio-attica (454 a.C.). Nel 447 a.C. si inizia
a ricostruire l’acropoli col tesoro della Lega. Atene però applica una politica estera imperialista e aggressiva,
che condurrà alla guerra del Peloponneso (431 – 404 a.C.) tra essa e le città alleate della Lega contro le città
della Lega del Peloponneso con a capo Sparta: si ha tuttavia un momento di stasi tra il 415 e il 413 a.C.
Ultimi anni del V secolo a.C. vedono un lento declino di Atene, nella quale ritorna un regime oligarchico,
rovesciato poi dai democratici. Con la sconfitta di Atene nel 405 a.C. ad Egospotami, la città non tornerà mai
agli splendori del secolo di Pericle. Tutta la Grecia è segnata dalla guerra: il volgere del secolo segna il tramonto
dell’epoca nata sull’esaltazione per la vittoria sui persiani. Questo clima porterà all’età classica, nozione che
indica l’arte e la civiltà greca tra i secoli V e IV a.C.
6. ETÀ CLASSICA (SECOLO IV a.C.)
La fine della guerra del Peloponneso (404 a.C.) segna il tramonto di Atene e l’affermarsi di Sparta, ma non
l’inizio della pace, per una serie di guerre interne tra le quali quella che oppone alla città laconica una lega tra
Atene, Argo, Tebe, Corinto, e che si protrae dal 395 al 386 a.C.; segue la Pace di Antalcida voluta dai persiani,
che si annettono le città dell’Asia Minore e lasciano quelle greche (386 a.C.).
Segue una notevole ripresa: nel 377 a.C. Atene ricostruisce la Lega marittima che batte gli Spartani a Nasso;
tebe stringe a sé le città della Beozia. Nel 371 a.C. l’esercito spartano interviene in Beozia, ma a Leuttra viene
sconfitto. È l’inizio di un decennio di supremazia tebana.
Messeni e Arcadi si affrancano da Sparta con l’aiuto dei Beoti ma, nel 362 a.C., nella battaglia di Mantinea in
Arcadia, l’esercito tebano viene decimato; ne consegue una pace generale di breve durata, alla quale succede
una guerra locale per l’occupazione di Delfi da parte dei Focesi, tra 356 e 346 a.C., nella quale intervengono
anche i recenti stati del nord: Tessaglia e Macedonia. La vittoria a Cheronea di Filippo II di Macedonia nel 338
a.C. segna il tramonto delle poleis indipendenti.
Nella prima metà del IV secolo a.C. si ebbe una ripresa economica ed edilizia in tutto il Peloponneso, con la
costruzione delle capitali di Messene (369 a.C.) per i Messeni, e di Megalopoli (368 a.C.) per gli Arcadi, dotate
di urbanistica regolare, monumenti, possenti mura, che fanno intendere uno sviluppo delle tecniche militari e
delle macchine da guerra.
7. L’ETÀ DI ALESSANDRO (336 – 323 a.C.)
Nel IV secolo a.C. si ha l’affermazione della Macedonia tra gli stati greci, una compagine statale diversa dalle
vecchie poleis che vive per secoli alla periferia del mondo greco, estesa e governata da un’unica dinastia. Re
Archelao interviene a fianco di Atene nella guerra del Peloponneso, con una