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PARETE PIATTA, AUTOSUFFICIENTE ma CHIUSA.

La prospettiva ISOMETRICA estende lo spazio nella TERZA DIMENSIONE, ma anche

questo è uno spazio CHIUSO.nella prospettiva centrale tutto CONVERGE verso il

CENTRO, il punto focale. Così si può dire che questa prospettiva la MANIFESTAZIONE

dell’ INDIVIDUALISMO RINASCIMENTALE. Tutto è concepito per un osservatore singolo,

che però può spostarsi in tutte le direzioni e quindi vedere il quadro in qualsiasi

angolazione; quando si pone al centro,nel punto focale del quadro, vede l’APICE del

MONDO PIRAMIDALE che vi è ritratto. Anche ne “l’ultima cena” di Leonardo si ha questo

genere di prospettiva.

Con il passare del tempo,coi cambiamenti di stile, MUTA anche la prospettiva, il punto

focale viene spostato, fino a far diventare ECCENTRICA la vista del disegno, il PATTERN

a volte è ASIMMETRICO,ciò produce maggior profondità. Ovviamente una composizione

con queste caratteristiche apparteneva al pensiero occidentale POST MEDIOEVO, un

epoca nella quale l’individuo tendeva ad andare CONTRO la NATURA e CONTRO DIO,

facendo valere i suoi diritti. Un esempio è “l’ultima cena” dipnta dal Tintoretto;in

quest’opera il centro,il punto focale,è spostato all’angolo superiore della stanza,ecco

l’eccentricità della composizione;il Cristo sta sempre al centro ma la visuale è

completamente variata.

Centralità e “Infinitezza”.

I concetti di centralità ed infinitezza sono certamente contrastanti, per Aristotele il

centro,come il mondo,IMPLICA un SISTEMA FINITO di COSE. Per Epicuro ciò che è

INFINITO ESCLUDE la POSSIBILTA’ di un CENTRO. Tutto questo nella prospettiva

centrale si fa evidente. Si ha che la prospettiva centrale da un lato raffigura un mondo che

ha un centro, dall’altro quato centro,nella proiezione completa dello spazio

TRIDIMENSIONALE, è posto su un piano frontale. Gli artisti tendevano a NASCONDERE

questo CONFLITTO, NON definendo il punto di fuga, è implicita solo la direzione delle

linee ideali delle forme, non il punto d’incontro concreto.

Giocando con le regole.

La prospettiva centrale nasce dla PATTERN COMPOSITIVO,fatto da uno schema di

verticali ed orizzontali,questo schema si aggiungono delle linee oblique e si ottiene la

prospettiva isometrica. Da ciò la prospettiva centrale si ottiene sovrapponendo a queste

linee verticali ed orizzontali un sistema di raggi convergenti, che crerano un centro focale.

Gli artisti del ‘400 tendevano a NON voler modificare le regole. Solo in seguito,coi

SURREALISTI si è avuta una MANIPOLAZIONE del CONTESTO SPAZIALE.

La “Stanchezza dell’Infinito” è un esempio di opera che modifica le regole basilari,tanto da

sovrapporre la prospettiva centrale e quella isometrica.

Dopo i surrealisti ci furono i CUBISTI che tentarono di ritrarre il MONDO MODERNO come

l’interazione PRECARIA di UNITA’ INDIPENDENTI, vennero paragonati agli STADI di

TRANSIZIONE tra la prospettiva centrale e quella isometrica.

Il Colore.

È importante ricordare che come sono importanti i colori,è altrettanto importante,e

anzi,come avrebbe detto il pittore Odilon REDON:il “delegato della mente”, il NERO.

Forma e Colore.

Ogni APPARENZA VISIVA è un PRODOTTO del COLORE e della CHIAREZZA. Anche i

contorni delle figure dipendono dalla capacità dell’occhio di distinguere tra colori diversi e

tra aree di chiarezza.

Il numero di colori che possiamo riconoscere sono sei, tre primari e tre secondari, perché

possiamo distinguere delle SFUMATURE diverse, ma quando si tratta di identificare i

colori si hanno delle difficoltà  le DIFFERENZE DI GRADO SONO DIFFICILI DA

RICORDARE RISPETTO ALLE DIFFERENZE DI GENERE.

Le DIMENSIONI del colore facilmente riconoscibili sono:

il FATTORE 1) ROSSO

2)BLU

3)GIALLO

Inoltre.. c’è la SCALA DEI GRIGI.

Per identificare i colori è molto utile la FORMA perché questa offre una maggior

VARIETA’di DIFFERENZE QUALITATIVE, e perché le caratteristiche che la definiscono

sono più RESISTENTI delle VARIAZIONI AMBIENTALI.

In base all’ILLUMINAZIONE la PERCEZIONE del COLORE CAMBIA, sotto una luce forte i

rossi appaiono più chiari, ad esempio,così come sotto la luce bassa risaltano colori come il

blu e il verde,sempre più biancastri.

I colori quindi sono INFLUENZATI dalla LUCE, mentre le FORME RESTANO INVARIATE.

Come la luce diminuisce il nostro occhio(o meglio,la nostra RETINA) si adatta

selettivamente alle condizioni “Nuove” di luce, e questo accade anche quando predomina

un solo colore sul campo visivo.

La FORMA è più ATTENDIBILE del colore. I bambini,secondo alcuni studi, al’età di 2-3

anni preferiscono scegliere le figure in base alla loro FORMA,mentre quelli di età

compresa dai 2-3 ai 6 anni sceglievano in base al colore.

La scelta tr COLORE e FORMA può essere studiata dalle tavole racchiuse nel TEST DI

RORSCHACH. Queste tavole offrono l’oppostunità all’osservatore di basare la descrizione

di quello che vede sul colore,e nn sulla forma. Da ricordare anche che si può distinguere

una forma anche se il colore è diverso da qll che conosciamo/ci aspettiamo.

Le differenze di REAZIONE sono anche COLLEGATE all PERSONALITA’.

SCHACHTEL ha fatto notare che il COLORE o l’esperienza di esso,ASSOMIGLIA a quella

dell’ EMOZIONE. In entrambi i casi ci comportiamo da RECETTORI PASSIVI dello

STIMOLO. L’EMOZIONE NON È IL PRODOTTO DEL’ATTIVITÀ ORGANIZZATRICE

DELLA MENTE ed essa ci colpisce nello stesso modo in cui ci colpisce il colore. La

FORMA invece ESIGE una RISPOSTA ATTIVA.

Nella visione del colore si ha l’azione che parte dall’oggetto e si esplica sulla persona, per

percepire la forma è la mente organizzatrice che va verso l’oggetto.

IL COLORE = ESPERIENZA EMOTIVA.

LA FORMA= CONTROLLO INTELLETTUALE.

La forma è quindi più importante del colore, e deve mantenere il suo predominio su esso,

perché il colore appartiene alla categoria degli stimoli sensoriali, mentre la forma

conferisce bellezza e voglia di contemplazione al quadro.

Come si realizzano i Colori.

Le tre linee principali del processo di identificazione delle proprietà del colore sono state

definite prima da…

NEWTON -> Il colore è il PRODOTTO della PROPRIETA’ dei RAGGI che

1) compongono le FONTI LUMINOSE. Il colore quindi NON è una QUALIFICAZIONE

della LUCE, derivante dalla riflazione o dalla riflessione, ma PROPRIETA’

ORIGINALE, CONNATURATA, DIVERSA a seconda dei DIVERSI RAGGI.

Poi da….

GOETHE -> si levò in difesa della PUREZZA della LUCE SOLARE, perciò i colori

2) sono definiti come lumen opacatum(luce schermata), si generano dall’interzione tra

LUCE e TENEBRE, ATTI e AFFLIZIONI(ciò che ha luogo quando la purezza della

luce è sottoposta a dei media opachi e velati) della luce.

E infine da…

SCHOPENHAUER-> (anticipò la TEORIA di EWALD HERING)teorizzò il ruolo che

3) ha la retina nell’esperienza del colore:il BIANCO si ha quando la retina risponde ad

un’azione piena, in NERO quando si ha l’assenza di azione, le COPPIE di COLORI

COPLEMENTARI appaiono per BIPARTIZIONE QUALITATIVA della FUNZIONE

RETINICA. ↓

TEORIA di HERING:

Il sistema visivo incarna 3 processi distinti, ciascuno dei quali è capace di 2

modalità OPPOSTE di REAZIONE. I raggi dello spettro visibile hanno un effetto

dissimilante sulla sostanza bianca e nera, solo alcuni raggi però hanno un effetto

dissimilante sugli altri colori. Questa teoria esige sensibilità ai 6 volori base: bianco e nero,

giallo e blu, rosso e verde.

I Primari generatori.

I due principi fondamentali sottesi all’ottica e alla psicologia del colore sono:

COLORI PRIMARI

A) COLORI COMPLEMENTARI.

B)

I colori primasi si dividono in:

GENERATORI: colori necessari a produrre fisicamente e fisiologicamente altri colori;

1) FONDAMENTALI: sono i principali COLORI PURI sui quali i senso della vista

2) costruisce l’organizzazione percettiva dei PATTERN di colore.

Il principio fondamentale è però questo:

Un numero ridotto di colori è sufficiente a produrne per COMBINAZIONE un

- numero elevato.

Da numerosi studi Young e Heimhoiltz conclusero che la luce bianca si poteva ottenere

mischiando due parti di rosso, quattro di verde e una di viola/blu,perciò questi tre colori

furono proposti come i probabili colori primari generatori . successivamente si capìì che

sono BLU/VIOLA, VERDE e GIALLO.

Addizione e Sottrazione.

i colori sono combinato o per ADDIZIONE o per SOTTRAZIONE.

Le luci possono essere combinate per ADDIZIONE, ma devono essere sovrapposte su

uno schermo da proiezione. I FILTRI colorati che si usano per ottenere queste luci

colorate hanno un’azione SOTTRATTIVA sulla luce che li attraversa.

I colori ricevuti dal senso della vista sono il risultato di un processo additivo perché i tre tipi

di recettori del colore(che si trovano uno accanto all’altro nella superficie

retinica)associano gli stimoli che ricevono.

La sensazione del colore avviene per sottrazione quando è prodotta da quanto rimane

dopo l’assorbimento.

I tre colori primari generatori più adatti ai filtri sottrattivi sono :

Blu verdastro;

- Giallo;

- Magenta.

-

Che a coppie si combinano rispettivamente al BLU, al ROSSO e al VERDE.

I colori complementari si dividono in:

Colori complementari GENERATORI:sono quelli che in combinazione fra loro

1) producono in MONOCROMO BIANCO o GRIGIO;

Colori complementari FONDAMENTALI:sono che a giudizio dell’occhio si richiedono e

2) completano a vicenda.

Woodsworth e schtosberg indicano i seguenti colori colori complementari:

ROSSO e BLU-VERDE;

- ARANCIONE e VERDE-BLU;

- GIALLO e BLU;

- GIALLO-VERDE e VIOLA;

- VERDE e PORPORA.

-

Helmholtz indica invece questi come colori complementari:

ROSSO e BLU-VERDE;

- GIALLO e BLU;

- VERDE e ROSA-ROSSO.

-

Comunque è importante sapere che qualsiasi gruppo di COLORI si PUO’ COMBINARE

PRODUCENDO UN EFFETTO MONOCROMATICO.

Newton scoprì che ogni TONALITA’ dello SPETTRO è COMPLEMENTARE a tutte le altre

insieme.

Un Medium Capriccioso.

Nella pittura non si vedranno mai i colori originali, sia per via dei secoli che logorano le

pitture,sia per il fatto che la pittura “assorbe tutto il sudiciume” e si modifica,sia perché i

colori nel tempo subiscono delle trasformazioni chimiche.

I restauri,ad esempio,conducono a risultati poco attendibili.

Il

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lola878 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Percezione e comunicazione visiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof De Michele Sonia.
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