Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 24
Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 1 Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Pedagogia: Vygotsky, Bruner, Dewey Pag. 21
1 su 24
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LEZIONE E DISCUSSIONE

La maggior parte degli insegnanti considera la classica lezione frontale come il principale

strumento dell'insegnamento. Alla lezione deve poi seguire lo studio individuale a casa e,

insieme, la verifica in aula. La lezione presenta numerosi vantaggi:

è economica in termini di tempo

 è facile da organizzare e programmare

 non c'è il rischio che si presentino incertezze o che si verifichino imprevisti. Anche le

 domande di chiarimento sono preventivate e vengono gestite senza difficoltà

Gli svantaggi della lezione, invece, sono:

parte dal presupposto che gli alunni siano tutti uguali in termini di vissuti, esperienze

 pregresse, stili cognitivi, interessi, affettività

si basa sul principio secondo il quale esiste un'unica conoscenza valida che è quella

 che viene proposta dall'insegnante

si basa sul principio dell'ascolto e sull'idea secondo la quale è sufficiente che

 l'insegnante dica e che l'alunno ascolti affinchè si verifichi l'apprendimento

La lezione si basa sulla concezione dell'apprendimento per esposizione didattica.

La discussione può essere un altro strumento di insegnamento, anche se solitamente viene

utilizzato poco. La discussione si basa sulla concezione dell'apprendimento attraverso lo

scambio intersoggettivo in quanto con la discussione di arriva alla costruzione condivisa

della conoscenza.

In generale, presenta vantaggi e svantaggi complementari a quelli della lezione. È molto

difficile da gestire, sia in termini di tempi, sia in termini di gestione dei contenuti e degli

interventi; tuttavia, se viene utilizzata regolarmente con il tempo diventa sempre più efficace

e diventa più semplice da gestire. Alcune ricerche, infatti, mostrano che dopo un anno di

pratica regolare di tale attività, decresce la percentuale degli interventi relativi ad aspetti

organizzativi e relazionali ed aumenta notevolmente la percentuale di interventi di

ideazione, valutazione e meta-cognizione.

La discussione può essere utile anche nel favorire lo sviluppo dell'autonomia, in quanto

insegna ai bambini la gestione del tempo, degli interventi e degli obiettivi. Questo è

fondamentale in quanto l'autonomia non è una competenza innata che si sviluppa da sola e,

quindi, è importante favorirne lo sviluppo e stimolarla adeguatamente.

Come si insegna, come si impara a scrivere e a leggere…

Lo studio di come si impara a leggere e a scrivere, in realtà è cominciato dallo studio di

come tali abilità vengono insegnate. Si sono occupate di questa tematica Emilia Ferreiro e

Ana Teberosky a partire dagli anni '70-'80 attraverso degli studi che avevano come obiettivo

cercare di comprendere cosa accade nelle mente dei bambini quando si sperimentano nelle

attività di scrittura e di lettura. Queste ricerche vennero condotte su bambini non

alfabetizzati che appartengono ad ambienti sociali particolarmente svantaggiati, attraverso il

colloquio clinico di derivazione piagetiana.

Secondo il modello teorico delle 2 autrici, i bambini seguono un processo per tappe nella

costruzione di concetti relativi alla lingua scritta:

situazione iniziale è quella che precede l'ingresso a scuola dei bambini. I bambini

 producono segni definiti "scarabocchi" dai quali emerge che non avvertono la

distinzione tra disegno e non-disegno (lettere). Si parla di grafemi non iconici.

primo periodo comincia ad avvenire la differenziazione tra disegno e non-disegno.

 I bambini cercano degli elementi distintivi tra le rappresentazioni figurative e quelle

non figurative.

Inizia anche la ricerca delle condizioni di interpretazione degli oggetti sostitutivi.

secondo periodocomincia la ricerca delle condizioni formali di leggibilità. Ad

 esempio, i bambini cominciano a sviluppare delle idee ingenue relative alle regole

della quantità, per le quali ritengono che una lettera isolata non significhi niente, che

sono necessarie almeno 3 lettere. Un'altra regola che sviluppano è quella della

variazione interna, per la quale una stringa di segni tutti uguali non ha alcun

significato.

Il significato, inizialmente, è dato dalla prossimità dell'oggetto: se la scritta è vicina

al disegno del gatto, significa gatto. Gradualmente, il bambino elabora un nuovo

criterio: per poter leggere scritte riferite ad oggetti diversi, è necessario che le scritte

siano diverse.

terzo periodo si sviluppa il processo di fonetizzazione, che è complesso e non

 regolare. La fonetizzazione inizia in forma sillabica: ogni segno rappresenta una

sillaba (esempio: la parola bambino ha 3 sillabe e, quindi, 3 segni). Quando però, il

bambino cerca di leggere scritture che sono state prodotte da altri, si rende conto che

vi è un numero di simboli troppo elevato secondo la sua logica. Da questo

confronto/conflitto si sviluppa la tendenza ad abbandonare progressivamente l'ipotesi

sillabica. Il passo successivo sarà quello di un ibrido: una scrittura non ancora

alfabetica, ma al tempo stesso non più sillabica.

Questo importante modello teorico evidenzia alcuni concetti costanti e fondamentali:

lo sviluppo del processo di concettualizzazione è indipendente dal processo formale

 di insegnamento e dall'età cronologica

l'assenza di consapevolezza relativa alle operazioni mentali compiute

 la comparsa di modalità di costruzione e di soluzione progressivamente più elaborate

 e non necessariamente di tipo lineare

Froebel (1782-1852)

Si occupò soprattutto di educazione prescolare. Creò i primi kindergarten, cioè le prime

scuole dell'infanzia.

Secondo Froebel, il fanciullo è come una pianta e le maestre devono prendersi cura di lui e

farlo crescere bene.

Froebel attribuisce grande importanza al gioco infantile ed è molto interessato all'ambiente

ed ai materiali che vengono forniti al bambino.

Nella sua pedagogia era presente anche l'aspetto religioso, relativo, però, ad una religiosità

interiore piuttosto che alla conoscenza di una specifica dottrina.

Le sorelle Agazzi (1866-1951/1870/1947)

Nel 1896 aprirono a Monpiano (Bs) una "casa dei bambini", che servì da modello a tanti

altri asili infantili dell'epoca. Tale modello propose la realizzazione di un forte legame tra la

vita scolastica e le esperienze quotidiane dei bambini, attraverso lo svolgimento delle

attività tipiche della vita domestica (come fare acquisti, ordinare l'ambiente, cucinare,

ecc…).

Inoltre, ritengono importante l'instaurazione di un rapporto affettivo con l'allievo.

Anche per le sorelle Agazzi era importante il sentimento religioso, m spesso questo

interesse si traduceva in un atteggiamento moralistico.

Maria Montessori (1870/1952)

Partecipò a battaglie per la conquista dei diritti delle donne ed ebbe un grande impegno

scientifico e sociale a favore dei bambini portatori di handicap o economicamente

svantaggiati. Fondò la prima "casa dei bambini2 nel 1907 a Roma, nel quartiere di San

Lorenzo.

I principi fondamentali alla base del pensiero di Maria Montessori sono:

profonda consapevolezza della funzione sociale delle case dei bambini all'interno dei

 contesti di degrado nei quali erano inserite

l'importanza data alla cura degli ambienti (spazi e materiali), affinchè la scuola possa

 consentire il libero svolgimento dell'attività del fanciullo, cioè favorire lo sviluppo

attraverso lo svolgimento di attività dotate di significato

l'insegnante organizza l'ambiente e guida il bambino nelle sue scoperte

 l'attenzione data alle abilità senso-percettive e al materiale che ne consente stimola lo

 sviluppo

la casa dei bambini non è subordinata o propedeutica alla scuola elementare, ma ha

 dignità di scuola con le sue particolari caratteristiche

LA LEGISLAZIONE SCOLASTICA

Legge Casati (1859)

Segna le basi di una scuola nazionale italiana e continua ad esistere, con poche modifiche,

fino alla Riforma Gentile.

Attribuisce grande importanza all'istruzione classica, mentre trascura quella scientifica e

tecnica.

La scuola elementare viene suddivisa in 2 gradi biennali dei quali soltanto il primo è

obbligatorio (fino a 6 anni).

Questa legge realizza un accentramento amministrativo e burocratico dell'istruzione perché

l'istituzione delle classi scolastiche viene affidata al comune. Tale istituzione era gratuita ed

era prevista in tutte le sezioni nelle quali la popolazione infantile raggiungeva le 5p0 unità.

Vengono istituite scuole diverse per maschi e femmine.

Il principale vantaggio di questa legge riguarda il fatto che l'istruzione viene resa gratuita e

obbligatoria, anche se soltanto fino a 6 anni. Un grande punto debole, invece, riguarda la

preparazione degli insegnanti che era molto carente. Gli insegnanti, infatti, dovevano avere

soltanto una "patente di idoneità2 all'insegnamento e un attestato di moralità. La patente si

conseguiva dopo aver frequentato uno specifico corso della durata triennale, ma le deroghe

a tale norma erano moltissime.

Legge Coppino (1877)

Sottolinea maggiormente l'obbligatorietà dell'istruzione elementare inferiore che viene

estesa dai 6 ai 9 anni. Viene ribadita la gratuità e la aconfessionalità dell'istruzione.

Tale legge prevede anche delle ammende per i genitori inadempienti verso l'obbligo

scolastico, ma non venivano presi provvedimenti seri e strutturali per affrontare in modo più

funzionale questa problematica che era legata a condizioni economiche svantaggiate e alla

necessità di far lavorare anche i bambini. In concreto non si faceva nulla per aiutare queste

famiglie, il cui sostentamento derivava anche dal lavoro dei bambini.

Legge Orlando (1904)

Viene ulteriormente ampliato l'obbligo scolastico, che viene esteso fino ai 12 anni.

Al termine della quarta classe elementare, coloro che intendevano proseguire gli studi

potevano sostenere un esame di maturità che serviva per l'ammissione alla scuola

secondaria.

Per la prima volta è prevista la formazione di classi miste.

Questa legge, inoltre, cerca di combattere il problema dell'analfabetismo e della scarsa

istruzione istituendo corsi serali e festivi per adulti analfabeti. Viene prevista anche

l'assistenza scolastica per i bambini che appartengono a famiglie disagiate.

Viene previsto un aumento dello stipendio degli insegnanti

Programmi ministeriali del 1914

Viene sancita una netta distinzione tra scuola ed asilo, ognuno dotato di specificità proprie.

Tali programmi prendono spunto dalle idee di Frobel e delle sorelle Agazzi per quello che

riguard

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
24 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sararossi4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cesareni Maria Donatella.