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Pedagogia dell'apprendimento

La pedagogia, che nel corso di tutto l'Ottocento era ritenuta una pratica fondata sull'etica, sulla filosofia, sulla teologia o su considerazioni psicologiche di tipo empirico, comincia con Dewey ad essere considerata una scienza autonoma. E' per questo motivo che Dewey può essere ritenuto uno dei promotori della pedagogia scientifica e dell'attivismo. Per comprendere adeguatamente l'attivismo pedagogico americano e in particolare il pensiero di Dewey è indispensabile richiamare almeno a grandi linee il pragmatismo filosofico da cui l'attivismo deriva. Con il termine pragmatismo si può intendere in prima approssimazione un movimento filosofico, di origine americana, che in sintonia con la mentalità dominante nel mondo anglosassone ritiene che il criterio decisivo di validità delle teorie scientifiche non sia di natura teorica ma piuttosto di natura pratica e che coincida sostanzialmente con.Il loro successo. In Italia dopo la seconda guerra mondiale, per quanto riguarda la formazione, con l'entrata in vigore della costituzione della Repubblica si svilupparono alcuni tentativi di rinnovamento scolastico, abbiamo tra gli articoli più importanti: - Art. 3: pari dignità fra tutti i cittadini - Art. 9: diritto allo studio - Art. 33: libertà dell'insegnamento - Art. 34: obbligatorietà della scuola Dopo il secondo conflitto mondiale, in Italia l'elemento fondamentale delle trasformazioni culturali della pedagogia è il "paradigma delle scienze dell'educazione" che non ha rappresentato soltanto un momento fondamentale per costruire una pedagogia scientifica, che comprendeva la psicologia, la sociologia e la filosofia dell'educazione, ma ha posto in primo piano la professionalità del docente. La differenza rispetto al docente di formazione Gentiliana, che era solo un trasmettitore di contenuti, secondo laalla Seconda Guerra Mondiale, l'attivismo diventa una delle principali teorie pedagogiche adottate nella scuola italiana. Questa teoria si basa sull'idea che gli studenti imparino meglio quando sono attivamente coinvolti nel processo di apprendimento. Secondo l'attivismo, l'insegnante non è più solo un trasmettitore di conoscenze, ma diventa un animatore della vita scolastica e una guida nelle attività degli studenti. L'insegnante deve essere in grado di applicare le conoscenze delle scienze umane per creare situazioni di apprendimento specifiche. L'obiettivo principale dell'attivismo è lo sviluppo della personalità individuale degli studenti, in vista del loro inserimento nel contesto sociale. Questo approccio pedagogico mira a promuovere una trasformazione democratica nella scuola, in cui gli studenti sono coinvolti attivamente nel processo di apprendimento. Negli anni '40, l'attivismo è stato introdotto nei programmi di Washburne e ha rappresentato una delle principali innovazioni didattiche nella scuola italiana fino agli anni '70. L'attivismo ha avuto un impatto significativo sulla pedagogia italiana, promuovendo un approccio più interattivo e coinvolgente all'apprendimento. Questa teoria ha sottolineato l'importanza dell'insegnante come guida e animatore della vita scolastica, contribuendo a creare un ambiente educativo più dinamico e partecipativo.alla Liberazione fino agli anni '50 la scuola italiana non ebbe una forma definita. Sono gli anni in cui fu respinta la proposta avanzata da Carleton W. Washburne su un rinnovamento dei programmi scolastici. Secondo Washburne erano necessari una serie di provvedimenti:
  • riduzione quantitativa dei contenuti culturali dei programmi scolastici
  • una migliore scelta qualitativa degli stessi
  • una individualizzazione dei contenuti culturali
Il progetto di Washburne, partito con l'emanazione dei programmi, prevedeva anche di creare un collegamento tra scuola e l'ambiente, di introdurre nell'ordinamento scolastico elementare il Consiglio insegnanti-genitori e il consiglio di direzione per porre le basi per una comunità scolastica. Nel 1963 entra in vigore la legge sull'obbligo scolastico, questa è dovuta soprattutto ai comunisti dell'epoca che avevano come riferimento la scuola sovietica, che assicurava l'istruzione di base a tutti, con l'apertura.della scuola alla società di massa. Nel 1968 si ha la statalizzazione della scuola dell'infanzia perché prima le scuole infantili appartenevano al privato. In questo periodo si ha anche la descolarizzazione della società, in cui si avverte l'esigenza di emanciparsi di sottrarre l'apprendimento dei giovani all'autorità, questo fu al centro dell'attenzione riguardante il dibattito educativo in America e in Europa negli anni '70. Nel 1971 con la legge n. 820 si inseriscono all'interno della scuola elementare nuove discipline, introducendo il tempo pieno, ovviamente non si trattava soltanto di aumentare il numero di ore della scuola, ma di un nuovo modo di concepire la scuola, aperta sia orizzontalmente (tempo pieno) che verticalmente (educazione permanente) alla società. Questo perché la rivoluzione industriale ha mutato il modo di vivere degli uomini, la struttura della famiglia, le relazioni interpersonali, lostesso spazio-fisico. Le moderne società sono state private del contatto spontaneo che nelle società preindustriali aveva con l'ambiente naturale. Compito della scuola è quello di consentire al bambino tutte quelle esperienze che non si possono ricavare dal mondo extra-scolastico. La scuola deve diventare un luogo di lavoro di socializzazione e non più un luogo deputato solamente alla trasmissione di informazioni. Fondamentali sono i Decreti Delegati e la legge 517/77 in cui si desta sempre più attenzione al concetto di democrazia della scuola aperta al sociale. La democrazia per Dewey è quella forma di organizzazione della società in cui gli individui, non solo hanno la possibilità di esprimersi, ma vengono addirittura stimolati a farlo. Compito di una3
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A.A. 2012-2013
4 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher unigruppi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Catalfamo Giuseppe.