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La democrazia e il progresso individuale secondo Dewey
Ma egli continuò dicendo che ciò non è abbastanza, e che la democrazia è un modo di vita individuale. Da notar bene che Dewey non postula però due traguardi, ovvero il benessere generale e lo sviluppo individuale, per Dewey sono conciliabili. La democrazia sottolinea Dewey è messa però in pericolo da due lati: l'eccessivo individualismo nella forma del capitalismo del "laissez faire" da un lato, e il collettivismo dall'altro. Il capitalismo del laissez faire, osservò Dewey, tende a proteggere la libertà del ricco e del potere alle spese di quella del povero e del debole. Il collettivismo tende a bloccare le iniziative individuali. Il pensiero fondante di Dewey risulta allora questo: "Il progresso sociale si basa sulla capacità degli individui di sviluppare un "giudizio intelligente" e "il coraggio morale", e il fine sta nella forza di tradurre quel giudizio in azione intelligente.
La società in tutto questo deve fornire le condizioni in cui questi giudizi possono aver luogo. Ruth Anna Putnam sottolinea che Dewey rifiuta la visione di una democrazia semplicemente come forma di governo, ma deve essere intesa idealmente come individualità, dove tutti, a prescindere dalla moralità di uso comune, dagli ambienti culturali, imparare ad essere critici di quella stessa moralità, ed avere l'opportunità di criticare e riflettere nelle questioni pubbliche, ciò significa partecipare alla costruzione del bene comune. Queste riflessioni caratterizzano il saggio The Ethics of Democracy, qui si trova la consapevolezza dell'autore dell'enorme abisso economico fra le classi sociali, la democrazia politica e sociale privava il povero della piena possibilità di sviluppo morale. Dewey, vedeva come cura, come formula, la vita associata, dove il pubblico, l'organizzazione, siano promossi in modo tale da eguagliare.
L'opportunità per tutti. L'educazione, intesa come filosofia dell'educazione, nella visione pragmatica di Dewey, servirebbe a superare i dualismi: tra mente e corpo; tra teoria e pratica, etc. Questi dualismi nella concezione deweyana riflettono dei dualismi sociali di padrone e schiavo, di capi e lavoratori, di ricco e povero. L'educazione come Dewey la prospetta, supererebbe questi dualismi sradicando le barriere tra classi socio-economiche, fra governanti e governati.
L'impedimento maggiore al pieno esplicarsi della scientificità e del senso comune deriva dal peso che esercitano su di esso l'autoritarismo e il dogmatismo delle filosofie tradizionali. La concezione del conoscere come mera contemplazione e la svalutazione del mondo della pratica e del lavoro, che è caratteristica di queste filosofie, ha le sue radici, secondo D., in determinate condizioni economiche e sociali. Interpretate delle più alte tradizioni democratiche.
americane e, in particolare, dello spirito del New Deal rooseveltiano, la filosofia di D. è permeata dell'idea che democrazia e scienza sono due aspetti complementari di una stessa realtà. Come la fede democratica ha infatti la sua radice nell'idea della perfettibilità dell'uomo, nella convinzione cioè che l'uomo può migliorarsi e correggersi con l'esperienza, la scienza presuppone, a sua volta, una società democratica e libera in cui il ricambio e la circolazione delle idee non siano ostacolati né da pregiudizi di casta né da privilegi sociali. I principi filosofici di John Dewey e la globalizzazione post-moderna (venti tesi) di Nikita Pokrovsky p. 221-229 Nei paragrafi di apertura di Democracy and Education, John Dewey, tra la sua teoria sociale mette in rilievo tre concetti fondamentali: continuità-trasmissione-comunicazione. 1) la continuità è un continuo riadattamentodell'ambiente ai bisogni degli organismi viventi.- La trasmissione è il trasmettere un patrimonio esperenziale alle generazioni successive.
- La trasmissione avviene per via della comunicazione.
L'industrialismo occidentale e le democrazie liberali avrebbero assorbito e trasformato le strutture del "Comunismo dell'est", quindi le economie occidentali, la politica e la cultura, avrebbero assoggettato le istituzioni sociali comuniste. Ciò avrebbe condotto ad una "società mista" che combina funzionalmente tutti gli aspetti positivi di entrambe le mega-strutture sociali. Ma entrambe le strutture, ignorano in modo analogo il significato della conoscenza e del bisogno sociale, fatto che va contro il principio di continuità e comunicazione di Dewey. Ciò mostra quanto entrambi i sistemi siano totalmente disfunzionali per la sopravvivenza del sistema di vita del genere umano. Il perdurare della condizione di fragilità delle strutture sociali significa interruzione dell'esperienza umana e colloca parallelamente il processo di globalizzazione. Tutto ciò porta a delle strutture "irrazionali" ovvero disfunzionali.
società? 2) Come sviluppare un'educazione che sia in grado di formare cittadini attivi e responsabili? 3) Come affrontare i nuovi problemi sociali che emergono nel contesto dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione? Dewey sosteneva che l'educazione dovesse essere orientata verso l'esperienza concreta degli studenti, in modo da renderla significativa e utile per la loro vita quotidiana. Inoltre, credeva che l'educazione dovesse essere un processo attivo, in cui gli studenti fossero coinvolti nella ricerca e nella risoluzione dei problemi. Per Dewey, l'educazione progressiva non si limitava alla trasmissione di conoscenze e competenze, ma mirava anche a sviluppare le capacità di pensiero critico e di problem solving degli studenti. In questo modo, gli studenti sarebbero stati in grado di affrontare in modo efficace i problemi complessi che si presentano nella società contemporanea. Per realizzare questi obiettivi, Dewey sottolineava l'importanza di una collaborazione attiva tra insegnanti, studenti e comunità. Gli insegnanti dovevano essere facilitatori dell'apprendimento, guidando gli studenti nella scoperta e nell'elaborazione delle conoscenze. Gli studenti, a loro volta, dovevano essere coinvolti attivamente nel processo di apprendimento, partecipando a progetti e attività che avessero un impatto reale sulla loro comunità. In conclusione, secondo Dewey, l'educazione progressiva doveva essere orientata verso la formazione di cittadini attivi e responsabili, capaci di affrontare i problemi complessi della società contemporanea. Questo richiedeva un cambiamento radicale nel modo in cui veniva concepita e praticata l'educazione, mettendo al centro l'esperienza concreta degli studenti e promuovendo il pensiero critico e il problem solving.1) La produzione industriale imbriglia le forze della natura su larga scala e in modo economico, creando mercati globali per i beni industriali americani. Questo sistema aveva raccolto nelle città industriali dell'America persone provenienti dalle zone più lontane della terra. Esso sostituì il sistema di produzione basato "sull'organizzazione familiare e di vicinato", in cui ogni membro, inclusi i bambini molto piccoli, avevano compiti definiti. Il sistema famiglia addestrava così i bambini alle realtà di responsabilità sociali della vita. L'introduzione del sistema industriale smantellò la funzione produttiva delle famiglie e del vicinato, solo le scuole rimanevano disponibili come agenzie per procurare conoscenze di base nell'esperienza del mondo reale e nella responsabilità sociale. La scuola
si fa garante dei quattro istinti vitali: sociale, intellettuale, costruttivo ed espressivo, ora non più impiegati in famiglia come fonte di occupazione. La caratteristica "sociale" delle occupazioni è il fatto "fondamentale", e la scuola è paragonabile ad una "società allo stato embrionale". Un'educazione "progressiva" quindi che fosse in grado come fine di garantire una funzionalità sociale, ma ciò era possibile nella visione deweyana da una necessaria trasformazione della scuola, per renderla una agenzia di ricostruzione sociale ed democratica, contro un modello passato di scuole inadeguate ed adeguate solo per la massificazione meccanica dei bambini, uniformata nei curriculum e nel metodo, ecc. Quindi le strutture fisiche ed organizzative dell'istruzione scolastica appaiono inadeguate rispetto alla situazione emergente di distribuzione e utilizzazione della conoscenza. Così ilIl problema centrale dell'educazione dell'era industriale era quello di far incontrare la natura interiore del bambino con le obiettive domande dell'ambiente naturale e sociale, dove la crescita industriale forniva un mercato in espansione per il lavoro manuale. Il fondamento della pedagogia deweyana risiede nella teoria dell'interesse, posto in intima interrelazione con il concetto di sforzo: "lo sforzo senza interesse è pratica da lavoro forzato, ma l'interesse che non suscita sforzo non è interesse vero" (Visalberghi). Il concetto d'interesse, inoltre, è al centro della concezione deweyana della scuola come vita. Per D. non c'è scuola attiva senza presenza del lavoro incentrato sull'interesse. L'educazione è "attiva" in quanto "formatrice di attitudini atte ad adeguare plasticamente l'individuo alle sempre rinnovanti condizioni ambientali e in quanto promotrice di
maturitàcritica e di spirito d'intrapresa".. Lo sviluppo adeguato del processo educativo è reso possibile dall'assetto democratico, fuori da ogni divisione classista e da ogni chiusura nazionalistica. La concentrazione industriale e la divisione del lavoro, emarginando la funzione produttiva della famiglia, hanno reso impossibile la partecipazione e l'interesse dei ragazzi ai processi di produzione. Dewey nel 3° capitolo di The School and Society fornisce dei modelli correttivi sulla scuola, basandola "sul lavoro di scuola sperimentale". Le aree di interesse pratico (tessili, negozi, cucine) sono al confine della struttura scolastica ed il suo ambiente naturale. Tali aree sono raggruppate intorno alle nuove aree di insegnamento e apprendimento che sostituiscono le tradizionali classi in cui si ci limitava a ripetere la lezione. Nonostante la considerevole influenza di Dewey, sugli educatori, intellettuali, e pubblico istruito, i metodi che egliprescrisse non furono estesamenteadottati e non imposero nessun cambiamento significativo nelle scuole.
Ed oggi, rispetto alla situazione di un secolo fa, la scuola è economicamente inadeguata, talunivedono (neo-progressivi) come speran