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La scuola normale

Era una scuola di tre anni suddivisa in maschile (Forlimpopoli) e femminile (Bologna). Succedeva il percorso elementare ma era considerata rispetto agli altri canali dell'istruzione secondaria, tecnica e liceale, culturalmente inferiore, visto che la legge Casati la collocava nello stesso titolo V, relativo alla scuola elementare. Ci si poteva accedere, però, solo all'età di 15 anni per le femmine o a 16 per i maschi perché si sosteneva che le ragazze maturassero prima rispetto ai ragazzi. Veniva esercitato un forte controllo di tipo morale e, seppur abilitassero all'insegnamento, non venivano studiate alcune discipline di ambito pedagogico o psicologico. Queste ultime infatti saranno introdotte con il positivismo. È sempre in questo periodo che ci si rende conto che i maestri non sono abbastanza preparati, quindi nel 1894 il Ministro Gianturco introduce un ulteriore corso triennale che segue le elementari, appunto prima di.

entrare nella Scuola Normale.

Nel 1878 viene creato l'Istituto Superiore di Magistero Femminile per formare le future professoresse della scuola normale a Roma e a Firenze, dedicato alle ragazze che hanno fatto la scuola normale e vogliono insegnare alla scuola normale.

LA SCUOLA SECONDARIA

Dopo i 5 anni di elementari abbiamo la secondaria (a canne d'organo) divisa in:

  • GINNASIO E LICEO CLASSICO: percorso ostico su cui puntava lo stato di allora con lo scopo di formare la classe dirigente. Improntato al greco e al latino. La legge casati non segue il modello inglese che prevedeva un'autonomia scolastica, piuttosto si rifaceva all'impianto tedesco dove prevaleva un impianto centralistico, ossia che tutti dovevano seguire gli stessi programmi. Era l'unica scuola che dava accesso all'Università (medicina, giurisprudenza, scienze naturali - che poi poteva dare la possibilità di seguire un percorso per ingegneria - lettere e filosofia).

Essendo che la

ISTITUTO TECNICO: doveva formare i geometri, agronomi... suddiviso in specializzazioni. Prevedeva una scuola tecnica e poi un istituto tecnico. Seppur non abilitasse all'Università, grazie alle esigenze dei borghesi si apre questa opportunità, perché infatti frequentando un corso di integrazione fisico-matematico ci si può iscriversi poi alla facoltà di scienze naturali.

POSITIVISMO: movimento culturale che caratterizza la seconda metà dell'800 che coinvolge tutti i paesi europei. Assume delle caratteristiche che si adattano alle condizioni sociali del luogo. Parliamo quindi di un illuminismo francese, tedesco e italiano. Generalmente rappresenta un periodo di grande fiducia e ottimismo nel progresso. Migliorano infatti anche le condizioni sanitarie grazie ai progressi nella medicina. La Rivoluzione industriale fa proprio da spinta per il positivismo che è infatti fortemente stimolato anche dall'illuminismo soprattutto in Francia.

Si parla di euforia borghese. Ed è un momento in cui l'Europa incontra un periodo di pace. Anche la gente comune, quindi, ha fiducia. Le tre caratteristiche principali del positivismo sono:
  • il concetto di fenomeno considerato nell'accezione kantiana come appunto realtà, la quale va indagata attraverso l'osservazione e metodologie scientifiche che si affermano in quel periodo (la statistica)
  • misura: per appunto indagare scientificamente la realtà deve essere utilizzata una metodologia di tipo quantitativo. Dunque ci si limita a spiegare le leggi, senza effettivamente indagare sulle grandi domande del mondo
  • evoluzione: Darwin è l'esponente principale in questo caso poiché fornisce uno studio sul tema facendo appunto dell'evoluzione una categoria fondante del positivismo. Afferma che un fenomeno ha una sua storia che lo porta ad uno sviluppo di tipo migliorativo. Attraverso l'educazione si poteva migliorare.

Il positivismo ha posto al centro della propria riflessione la centralità della scienza quale motore di sviluppo. Tale orientamento ha caratterizzato un'intera fase della cultura europea, coinvolgendo i diversi campi del sapere: dalla filosofia alla pedagogia, alla sociologia, alla psicologia, al diritto, ecc.

Si afferma l'idea che la pedagogia è una scienza applicata così come la medicina. Perché entrambe sono scienze derivate visto che i loro risultati derivano da altre scienze. La medicina, ad esempio, interviene sul caso grazie ai dati che le provengono dall'anatomia... La pedagogia, a suo modo, è una scienza dell'intervento e ma anche derivata perché deriva appunto dalla sociologia e dalla psicologia... interviene sul problema dell'apprendimento, sul deficit mentale. È anche grazie alle biografie dei maggiori pedagogisti che possiamo comprendere meglio questo collegamento tra le due scienze visto che anche la

Montessori, ad esempio, studia medicina e si dedica alla pedagogia. Ci si rende conto che la medicina, come la pedagogia, sono anche scienze che agiscono in un'ottica preventiva. Anche i medici devono educare, hanno bisogno di educare all'igiene, per esempio (la pediatria nasce in questo periodo). Il positivismo considera fondamentale l'attività sociale. L'attività dei medici, così come quella dei pedagogisti, è un intervento sociale. In Francia, il positivismo si collega in modo organico all'Illuminismo. Lo sviluppo dell'industria e della tecnica, le grandi e continue scoperte delle scienze hanno determinato una diffusa credenza in un progresso irreversibile, simbolicamente rappresentato dalla costruzione della Torre Eiffel (1889) durante l'esposizione universale, 100 anni dopo la rivoluzione francese. COMTE La teoria dei tre stadi del progresso: 1. Infanzia della comunità - stadio teologico. Si vuol dare una

Spiegazione di un fatto attribuendo la responsabilità al divino (monarchia assoluta)

Lo stadio metafisico corrisponde all'adolescenza della società. Vuole dare una spiegazione filosofica alla realtà. Si vuole cogliere l'essenza delle cose (monarchia costituzionale)

Lo stadio scientifico, nonché quello finale in cui governeranno gli scienziati (stato liberale governato da scienziati). Nelle "Riflessioni filosofiche sulla scienza e gli scienziati" (1826) Comte sostiene che con la nascita dell'industria e della scienza è emerso un nuovo tipo di intellettuale, non più il cortigiano ed erudito dei tempi passati, subordinato al potere, ma lo scienziato in possesso di un sapere utile e universalmente valido: ora allo scienziato si affida il ruolo di guida della società. La comunità scientifica rappresenta pertanto quell'autorità morale di cui ha bisogno la società moderna per essere stabile.

e nello stesso tempo in continuo progresso. LA SOCIOLOGIA (leggi che potessero spiegare il come sono avvenuti dei fenomeni, infatti dice che la psicologia implica una soggettività per questo non può essere considerata una scienza): in Francia grazie a lui si diffonde una tradizione sociologica. Secondo lui la fisica sociale va studiata secondo due aspetti:
  • la statica sociale: devo studiare una società particolare a livello storico e cogliere quelle strutture invariate. Individuo quegli elementi che hanno caratterizzato quella società nel tempo. La famiglia ad esempio è un'istituzione che è rimasta con una sua struttura e ha fatto quindi da collante della società.
  • la dinamica sociale: è grazie alla dinamica sociale che evolviamo. Il sociologo deve individuare quei fattori di cambiamento che sono intervenuti e hanno modificato l'assetto della società. Esempio illuminismo, urbanizzazione... è importante anche
la comparazione con altre società per cogliere le differenze. Inghilterra In Inghilterra il positivismo si collega alla grande tradizione dell'empirismo e dell'utilitarismo: il piacere e il dolore considerati alla base del comportamento umano; giusti quegli atti che recano la maggiore felicità possibile. DARWIN 1859 esce L'origine della specie di C. Darwin (1809-1882): la teoria dell'evoluzione viene suffragata sul piano scientifico: le origini dell'uomo sono spiegabili con le medesime leggi di selezione ed evoluzione, applicabili ad ogni forma di vita. Lui ci dice che l'evoluzione è un percorso avvenuto nel corso del tempo e accomuna tutte le specie umane. C'è un'origine comune è l'istinto di sopravvivenza che poi ha apportato delle differenze. La lotta per la sopravvivenza scaturisce da mutevoli e imprevedibili relazioni che si instaurano nell'ambiente. Il comportamento si definisce quale strategia diadattamento all'ambiente: il bisogno è la "molla" dell'azione umana. Colui che è in grado di adattarsi alle condizioni ambientali, allora sopravvive e trasmette per eredità ai discendenti quella caratteristica che ha garantito la sua sopravvivenza. (SELEZIONE NATURALE) SPENCER Spencer è il pedagogista che diffonde le idee di Darwin. Fonda le teorie di Darwin sul piano della pedagogia e della psicologia. È proprio grazie a lui che la psicologia si diffonde in Inghilterra. Una psicologia che ha matrici biologiche. Il fattore genetico diventa fondamentale per spiegare il comportamento umano, tanto che lui afferma che il fattore ereditario genetico è più importante di quello ambientale. Infatti l'educazione non riesce in questa sua missione di cambiamento. Le categorie a priori di Kant le abbiamo acquisite dallo sviluppo della specie. Siamo passati dall'istinto (bisogno di rispondere all'ambiente) allamemorizzazione e poi all'intelligenza. Riferimenti all'evoluzionismo di J.B. Lamarck (1744-1829), più che a Darwin: teoria dell'ereditarietà delle caratteristiche acquisite- la mutazione vantaggiosa, trasmessa per ereditarietà ai discendenti permette la sopravvivenza di quel
Dettagli
A.A. 2022-2023
38 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiacrocini2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pironi Tiziana.