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COSTRUTTI DI RICERCA:
- Sviluppo della comprensione emotiva
Include una gamma di competenze relative a:
-l’attribuzione di significato a eventi interni, o stati mentali, di natura emotivo-affettiva
-la costruzione di una concezione della «mente emotiva», che orienta le azioni dell’individuo
durante gli scambi sociali.
E’ parte di un più ampio sistema di abilità socio-emotiva designate dal costrutto di social-cognition
E’ strettamente legata allo sviluppo delle competenze socio-relazionali e alle condizioni di
benessere psicologico. (capacità di gestire le emozione, alla cui base c’è la capacità di interpretare e
attribuire significato agli eventi).
Rappresenta un importante pre-requisito di una serie di comportamenti adattivi connessi al
successo scolastico (sanno gestire ansia, noia e mantenere concentrazione)
- → lessico psicologico: Insieme di termini che fanno riferimento a stati mentali. E’ considerato un
importante indicatore di precoce comprensione della mente o di Teoria della Mente da parte del
bambino. A partire dell’anno e mezzo/due, i bambini sono in grado di utilizzare nelle conversazioni
spontanee quotidiane un lessico psicologico percettivo e volitivo. Compaiono poi termini
appartenenti al lessico emotivo e, successivamente, dai tre anni anche termini cognitivi e di giudizio
morale
- Socializzazione emotiva: Processo di trasmissione intergenerazionale dei significati e delle
conoscenze sulle emozioni, in linea con i modelli validi in una determinata società e realtà culturale
E’ connotata da una natura intrinsecamente bidirezionale e interattiva. Il bambino è socialmente
attivo: decodifica, organizza e interiorizza le informazioni provenienti dall’ambiente,
appropriandosi dei modelli sociali attraverso il filtro della propria interpretazione ed elaborazione
soggettiva
Avviene in maniera costante e spesso inconsapevole, all’interno delle interazioni e attività a cui il
bambino partecipa, secondo modalità culturalmente connotate
→ conversazione sulle emozioni: È un valido strumento attraverso il quale i bambini possono
potenziare le loro abilità di comprensione emotiva
I bambini sollecitati in famiglia a considerare i sentimenti e i desideri come oggetto di discussione
mostrano maggiori competenze di comprensione emotiva.
In particolare, l’uso di termini cognitivi, e il riferimento agli stati interni nella lettura di storie, da
parte delle madri, correla positivamente con lo sviluppo della comprensione emotiva nei bambini
- Comportamento pro-sociale: Azione volontaria per promuovere il benessere altrui, spesso
accompagnata da un senso di cura e di preoccupazione per l’altro. Include un’ampia gamma di
comportamenti che riguardano il prestare aiuto, conforto e consolazione, condivisione di oggetti e
informazioni orientati a portare beneficio e vantaggio all’altro
Alcuni studi hanno indagato il legame tra sviluppo della comprensione emotiva e la manifestazione
di comportamenti pro-sociali nei bambini di 3-5 anni
LO STATO ATTUALE DELLA RICERCA: 11
due filoni di ricerca-intervento:
1. Programmi «evidence-based» condotti in contesti di disagio socio-economico, da
educatrici opportunamente formate, per promuovere abilità socio-emotive,
soprattutto in America e con bambini più grandi
•Emotion Course (Izard, Trentacosta, King, & Mostow, 2004)
•Lo studio di Domitrovich, Cortes, & Greenberg , 2007
2. Training conversazionali condotti in contesti familiari O in contesti scolastici e pre-
scolastici
LE DOMANDE APERTE:
Quali effetti/risultati con i bambini più piccoli di 4 anni? Quali effetti con training conversazionali al nido?
Quali risultati con training conversazionali condotti in gruppo?
OBIETTIVI DI RICERCA
Verificare l’effetto del programma d’intervento su:
- Abilità cognitive ed emotive → comprendere il legame fra emozione e desiderio, riconoscere le
diverse emozioni dagli indizi facciali, e comprenderne le cause
- Competenze linguistiche → possesso e frequenza d’uso del lessico psicologico nelle interazioni
spontanee fra pari
- Competenze sociali dei bambini → messa in atto di comportamenti pro-sociali
IPOTESI: gruppo sperimentale mostrasse un incremento significativamente maggiore delle competenze
socio-emotive indagate rispetto al gruppo di controllo
PARTECIPANTI: 90 bambini con sviluppo tipico, età media 30 mesi di 7 nidi nella provincia di Milano,
suddivisi in gruppo sperimentale e di controllo. 37 educatrici di età media di 38 anni, di cui 18 con il gruppo
sperimentale. Le famiglie.
DISEGNO DI RICERCA
Pre-test →training →post-test
Attività condotte dalle educatrici: formazione prima dell’inizio del training e monitoraggio durante il
percorso. (rischio di perdita di controllo, ma forte impatto formativo, in quanto si appropriano dell’abilità e
possono sperimentarle in un ambiente strutturato)
GLI STRUMENTI
Misure genitori: primo vocabolario bambino, questionario lessico psicologico, questionario sull’empatia
Misure bambini: desire-emotion task, puppet interview, osservazioni di comportamenti prosociali e uso
lessico psicologico
Diario educatrici semistrutturato sui cui annotare impressioni, episodi e comportamenti significativi
IL TRAINING:
gruppo sperimentale: lettura storia e conversazione su espressione, cause e regolazione emozioni
gruppo di controllo: lettura storia e attività di gioco libero, no conversazione su emozioni
IL SETTING:
l’attività si svolge nello spazio della sala normalmente dedicato alla lettura. L’educatrice siede di fronte ai
bambini e legge la storia mostrando le immagini. Ogni giorno per circa due mesi
LA FORMAZIONE DELLE EDUCATRICI
Durata: 10 incontri a scadenza di 15-20 giorni
Temi:
- credenze delle educatrici sulla socializzazione emotiva;
- aggiornamento teorico sullo sviluppo emotivo e relative implicazioni educative nella relazione con i
bambini al nido 12
- come conversare sulle emozioni: metodo, strategie, il ruolo del linguaggio
- l’uso delle storie nella conversazione…
Metodo partecipativo:
•discussioni a partire dalla visione delle videoregistrazioni
•esercizi a piccoli gruppi
•analisi di protocolli osservativi
RISULTATI
Efficacia dell’intervento sulle abilità linguistiche dei bni: Gruppo sperimentale migliora di più del gruppo di
controllo nel PVB, possesso e uso spontaneo di lessico psicologico
Efficacia sulle abilità cognitive: Gruppo sperimentale migliora di più del gruppo di controllo nel desire-
emotion task
Efficacia sulle abilità emotive: Gruppo sperimentale migliora di più del gruppo di controllo nella Puppet
Interview
Efficacia sull’empatia: Gruppo sperimentale migliora di più del gruppo di controllo nell’empatia
Efficacia sul comportamento pro-sociale: Gruppo sperimentale mostra aumento di comportamenti
prosociali maggiore rispetto al gruppo di controllo.
Il cambiamento nei bambini è immediato. Causa: focalizzazione dei training →addestramento ma anche le
educatrici spostano l’attenzione su questi aspetti e dimensioni. Il cambiamento delle educatrici è
fondamentale, come anche una continua stimolazione del contesto anche dopo lo studio. Infatti se si lavora
sull’adulto l’effetto sui bambini sono più duraturi e profondi.
Qualsiasi ricerca che coinvolge delle persone deve passare al vaglio del comitato etico dell’ateneo. Perciò il
progetto di ricerca è sempre più controllato e si va incontro a una modulistica infinita di documenti per il
consenso e autorizzazione (sia da parte delle educatrici sia dei genitori dei bambini)
PASSAGGI:
1. contattare i servizi
2. descrizione minuziosa del progetto con ricadute educati e vantaggi, dichiarate in maniera chiara e
comprensibile
3. incontro di conoscenza con i vertici (comune) e poi con educatrici, spiegandone i vantaggi e i
motivi. Importante è la restituzione in un incontro formativo. Difatti se la ricerca poi non serve a chi
opera sul campo non ha senso. Devono essere utili a migliorare il contesto pratico.
4. Dopo vi sono gli incontri con i genitori, volti a sensibilizzare alla rilevanza del tema. Se sensibilizzati
allora saranno poi più propensi a dare il consenso
Inoltre la collaborazione in studi scientifici portano prestigio al servizio
Anche i genitori devono poi avere una restituzione
DISCUSSIONE
Il modello di training conversazionale sulle emozioni già sperimentato con bambini dall’età prescolare in
poi, è efficace anche con bambini di 2-3 anni nel favorire precocemente lo sviluppo di competenze socio-
emotive.
Il contesto dell’asilo nido, non solo quello familiare, è particolarmente significativo per la realizzazione di
percorsi di socializzazione emotiva.
Il training conversazionale condotto in piccolo gruppo sotto la guida di un adulto consente ai bambini di
apprendere condividendo, attraverso la co-costruzione di significati e conoscenze.
Il cambiamento dei bambini nelle diverse fasi del training si coglie a più livelli: 13
- Ruolo bambini/educatrice
- Dalla storia alla propria esperienza personale
- Gradualità: dalla espressione delle emozioni ad aspetti evolutivamente più complessi come
comprensione delle cause e regolazione emotiva
IMPLICAZIONI EDUCATIVE
- La conversazione come strumento di socializzazione emotiva estremamente potente, che consente al
piccolo di contribuire attivamente alla costruzione delle sue nuove conoscenze, sotto la guida di un adulto
consapevole.
- Favorire lo sviluppo e il potenziamento di competenze socio-emotive sin da età così precoce è auspicabile
in quanto esse fungono da fattore di protezione rispetto a traiettorie di sviluppo disadattive
LINEE DI RICERCA FUTURE
-Sarebbe interessante, in futuro, verificare l’efficacia del modello di training proposto anche con
popolazioni con sviluppo atipico o in situazione disagiata.
-Dati di follow-up per verificare la tenuta dell’effetto nel corso del tempo
VIDEO
Inoltre è molto importante la scelta del libro, che deve attirare l’attenzione e coinvolgere la dimensione
immaginativa. La storia deve essere breve, importante che i bambini si appropriano della storia, che hanno
bisogno inizialmente di comprendere e poi soffermarsi sulle emozioni e dettagli. È un errore non
considerare l’interesse dei bambini, bisogna infatti sintonizzarsi su quello di cui hanno bisogno. L’interesse
inoltre sviluppa la concentrazione, l’attenzione. Il ritmo deve essere quello del bambino! Ci deve essere un
principio di gradualità, partendo dal loro interesse. Domande troppo insistenti o incalzanti rischiano di
introdurre la conversazione