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Riassunto esame Pedagogia Sperimentale e Valutazione Scolastica, prof. Olmetti, libro consigliato Il Metodo Osservativo nei Contesti Formativi di Peja Pag. 1 Riassunto esame Pedagogia Sperimentale e Valutazione Scolastica, prof. Olmetti, libro consigliato Il Metodo Osservativo nei Contesti Formativi di Peja Pag. 2
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INTRODUZIONE

In questo libro ci si occupa dell’osservazione, esaminando quegli apparati metodologici che

consentono di intercettare, selezionare, codificare, leggere, interpretare i più significativi

eventi e fenomeni che configurano i processi formativi.

L’osservazione sistematica è quel tipo di osservazione condotta scientificamente attraverso

modalità e procedure di raccolta delle informazioni.

CAPITOLO I – Il continuum dell’osservazione

Premessa

Vedere è un fatto naturale, un’azione percettiva legata all’utilizzo degli organi di

senso. Si intende il “percepire con gli occhi la realtà concreta”, “trovarsi in un

determinato luogo”, “essere testimoni di un evento”.

Guardare è un’azione intenzionale, è un’applicazione del verbo ‘vedere’.

Osservare è un fatto culturale. Si intende il guardare con attenzione e l’esaminare. Azione

consapevole e intenzionale.

L’osservazione:

- Si caratterizza come una delle principali forme di approccio alla conoscenza;

- È un processo mirato alla comprensione delle caratteristiche che denotano i fatti per

collocarli in una rete di senso.

Il ricorso ad un sapere scientifico limita le conseguenze critiche di interventi basati sulle

caratteristiche del sistema percettivo, sulle convinzioni personali e sulla sensibilità

soggettiva. L’osservazione è un processo mediato a più livelli:

- Percettivo, in quanto filtrato dalle caratteristiche del sistema sensoriale;

- Psicologico, perché condizionato dalle caratteristiche della persona che osserva

(punti di vista, preconcetti, competenze sviluppate individualmente; la storia di

ognuno influenza la percezione, si può correre il rischio di interpretare le cose sulla

base della nostra esperienza e questo si oppone all’attendibilità);

- Metodologico/strumentale, perché dipende dal sistema procedurale usato per

l’osservazione o registrare i dati (la metodologia mette in equilibrio gli aspetti

percettivi e psicologici della percezione).

L’osservazione è un continuum tra percettivo, psicologico e metodologico/strumentale. In

questo continuum un estremo è libero da vincoli mentre l’estremo opposto è più vincolante:

a) Le osservazioni quotidiane sono caratterizzate da vincoli meno formali (si osserva “a

tutto campo” senza limitazioni);

b) Le osservazioni deliberate sono più formali delle precedenti, ma non soggette a

controllo (si inizia a focalizzare l’attenzione su qualcosa di specifico);

c) Le osservazioni sistematiche sono legate a vincoli sempre più formali e sottoposte a

criteri di controllo (l’osservazione è selettiva e intenzionale, è guidata da una teoria

di riferimento, segue delle regole ben precise, consente un controllo interno ed

esterno).

L’osservazione sistematica e le sue caratteristiche

L’intento dell’osservazione determina che cosa deve essere fatto e in che modo, e che cosa

deve essere ottenuto.

L’osservazione sistematica deve rispettare dei criteri:

- Occorre che lo scopo dell’osservazione sia esplicitato;

- Occorre che siano utilizzate procedure sistematiche di raccolta delle informazioni;

- Occorre che l’organizzazione dei dati sia strutturata.

È necessario che l’osservatore sia formato a separare le interpretazioni dai fatti, che il

giudizio sia sospeso, la descrizione sia accurata e che ci si attenga strettamente agli eventi

che accadono. Infine, occorre che i dati siano validati tramite il confronto interindividuale;

ciò avviene facendo in modo che due osservatori osservino lo stesso fenomeno

individualmente e raggiungano un accordo, circa il significato da attribuirgli, attraverso il

confronto dei loro differenti punti di vista.

Le scienze dispongono di più modelli e modi per affrontare il proprio campo di indagine,

non già metodi, poiché vi è un solo metodo di ricerca. Ci sono vari modi di indagare la

realtà; l’unico metodo di ricerca prevede: ipotesi, osservazione, raccolta dati,

classificazione, interpretazione.

Ci sono senz’altro modelli più o meno in grado di rispecchiare e interpretare rigorosamente

e ampiamente la realtà; il problema è quello di non considerarli in contrapposizione ma di

assumere una prospettiva integrata, aperta alla ricchezza e alla complementarità dei punti

di vista dei diversi approcci.

L’osservazione condotta in modo sistematico presenta delle caratteristiche: intenzionalità,

progettualità, selettività e propensione all’oggettività.

WEICK identifica i tratti salienti che determinano un metodo osservativo:

- Selettività: presenta un’elevata pervasività, agisce anche oltre il livello di prospettiva

teorica di riferimento;

- Scelta del problema da studiare;

- Situazione in cui osservare;

- Spaccato di realtà da inquadrare;

- Strumenti e procedure da utilizzare.

L’osservazione come processo: la centralità del contesto

WRIGHT fa una distinzione tra ambiente e situazione. L’ambiente è l’entità di luogo e di

tempo in cui si verificano alcune condizioni. Ogni ambiente dà origine a situazioni

specifiche. La situazione ha un’influenza maggiore sul comportamento del soggetto molto

più che l’ambiente, all’interno del quale vengono a crearsi determinate situazioni.

BAILEY ha suddiviso gli studi sull’osservazione secondo due criteri:

- Grado di strutturazione dell’ambiente: ambiente naturale e artificiale;

- Grado di strutturazione della situazione: osservazione naturalistica e osservazione

in condizioni controllate.

Il modello dello sviluppo umano – l’approccio ecologico.

L’ambiente ecologico è confezionato secondo un principio di insiemi che stanno l’uno

dentro l’altro. BRONFENBRENNER afferma, a proposito dell’ecologia dello sviluppo

umano, che il contesto è concepito come un insieme di strutture incluse l’una nell’altra,

simili a una serie di bambole russe.

Al livello più interno c’è il microsistema, che comprende l’individuo in via di sviluppo. Gli

elementi che caratterizzano questo sistema sono l’insieme di attività, ruoli e relazioni

interpersonali di cui l’individuo ha esperienza in un determinato contesto.

In un secondo livello c’è il contesto meso (mesosistema), è un sistema di microsistemi che

comprende le interrelazioni tra due o più situazioni ambientali alle quali un individuo

partecipa attivamente.

In un terzo livello c’è l’esosistema, che si riferisce a una o più situazioni in cui l’individuo

non è partecipante attivo.

Infine c’è il macrosistema, che racchiude tutti gli altri sistemi ed è caratterizzato

dall’insieme delle ideologie politiche e sociali che determinano l’organizzazione della

società o della cultura di cui un individuo fa parte.

Nei contesti micro e meso l’individuo è coinvolto direttamente influendo con il suo

sviluppo.

Nei contesti eso e macro l’individuo non è partecipante attivo.

Nel contesto eso il bambino subisce l’influenza esterna (non è direttamente coinvolto).

Nel contesto macro il bambino è influenzato dal contesto (religioso, politico ecc.).

Transizione ecologica: accezione utilizzata da BRONFENBRENNER e indica il

passaggio del soggetto da una situazione a un’altra, oppure da un cambiamento di ruolo o da

entrambi gli elementi. La transizione ecologica si verifica ogni volta che i soggetti entrano

in contatto con nuovi ambienti, nuovi ruoli, nuovi rapporti.

Il piano di osservazione

Esistono molte definizioni di osservazione, quella proposta da WEICK individua alcuni

tratti salienti:

- Selezione: comprende la scelta del problema da indagare, la situazione in cui

osservare, lo spaccato di realtà da focalizzare all’interno della situazione, la

combinazione di strumenti per immagazzinare e registrare il segmento di realtà da

studiare, i soggetti da osservare, i metodi di raccolta.

- Provocazione: si fa riferimento a quei cambiamenti improvvisi dei comportamenti

dei soggetti osservati, che vengono messi in atto nel naturale svolgimento dei fatti e

servono a incrementare la chiarezza dei risultati.

- Registrazione: riguarda l’annotazione grezza degli eventi.

- Codifica: è una semplificazione delle registrazioni, mediante l’apporto di strumenti

come i sistemi di stima, i sistemi di categorie o l’annotazione delle frequenze.

Set: Weick si riferisce all’insieme di misure che gli studi osservativi dovrebbero usare in

situazioni differenti. Può essere inteso anche nel senso di differenti raggruppamenti di

comportamenti o situazioni che possono produrre diversi risultati.

In situ: indica l’accorgimento ecologico usato per ottenere dati in situazione naturale.

Finalità empiriche: i diversi scopi verso cui può essere indirizzata l’osservazione.

La sistematicità è garantita da:

- L’utilizzazione di strumenti calibrati per focalizzare l’oggetto o la situazione;

- La determinazione delle condizioni;

- L’intenzionalità nell’azione in quanto rapportata a obiettivi previsti;

- La selezione di procedure ripetibili.

Si può parlare anche di scientificità quando l’osservazione permette la comunicabilità e la

ripetibilità dei dati, mediante il controllo di quegli aspetti che potrebbero ridurre il valore

della ricerca.

Soggettività e oggettività

Alcuni studiosi affermano che l’osservatore influisce in maniera minima sulla situazione;

altri sono di parere opposto e sostengono la tesi secondo la quale la presenza

dell’osservatore provoca delle modifiche sostanziali nella situazione. La KOHN,

analizzando la situazione che si crea con la presenza dell’osservatore, afferma che il

rapporto tra questi e l’osservato provoca una perturbazione reciproca. L’osservatore occupa

un posto di potere e ha un ruolo prevalente sul campo.

Si può affermare che il problema della soggettività permane: non può essere

completamente neutralizzata anche nelle procedure più rigorose e controllate. Un aspetto

importante relativo alla neutralità dell’osservazione è quello del linguaggio utilizzato. Per

rispettare l’obiettività si deve evitare l’uso di commenti, di valutazioni e di parole ambigue

che possono essere interpretate. Questa procedura viene chiamata a debole inferenza.

All’opposto si colloca la procedura definita a forte inferenza, la quale implica

l’attribuzione di significati ai fatti sottopo

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Publisher
A.A. 2013-2014
9 pagine
12 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuliaf92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e valutazione scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Olmetti Peja Daniela.