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L'intervista autobiografica: un'arte e una scienza
L'intervista autobiografica ha una componente soggettiva, ma anche casuale: uno stesso ri-
cercatore, per esempio, può usare domande diverse con persone diverse e ottenere ugual-
mente delle biografie complete. Per realizzare un'intervista efficace, è necessaria la flessibilità
e la capacità di adattarsi alle circostanze. In particolare, è necessario che l'intervista sia effet-
tuata come una sorta di attività artistica. L'intervistatore deve applicare a modo suo la struttura
dell'intervista, cioè le domande da porre, inoltre è importante anche considerare la personalità
dell'intervistato. 7
CAP. 2 - PIANIFICARE L'INTERVISTA
Quando ascoltiamo la narrazione autobiografica di una persona, possiamo aiutarla guidandola
in una comprensione più profonda della sua vita. Per capire la vita delle persone l'intervista
autobiografica è il metodo più efficace e adatto. Per ottenere in modo più facile lo stesso risul-
tato dell'autobiografia, si può registrare l'intervista, soprattutto se le persone da intervistare
non vogliono o non sono abituate a scrivere. La trascrizione dell'intervista potrebbe essere una
prima bozza, dove il ricercatore decide di aggiungere o modificare qualche passaggio. La du-
rata dell'intervista può variare a seconda dei casi: quando l'intervista dura solo un'ora o anche
meno, per avere una narrazione autobiografica più approfondita bisogna trascrivere l'Intervista
e inviarla all'intervistato, il quale valuterà se aggiungere qualcos'altro o meno. Per avere infor-
mazioni più che sufficienti su quello che si vuole per la ricerca, l'intervista autobiografica do-
vrebbe essere formata da almeno 2 o 3 interviste della durata di un'ora, un'ora e mezza cia-
scuna.
I possibili benefici del condividere il racconto della propria esistenza
In genere alle persone piace trovare qualcuno disposto ad ascoltare le loro vicende e quindi la
maggior parte non ha problemi a concedere un'intervista. Ci sono, però, persone riluttanti a
raccontare la vita perché timide, imbarazzate o a disagio. Raccontare la propria vita, comun-
que, comporta numerosi vantaggi:
si ha una prospettiva più chiara delle esperienze personali, quindi la propria vita assu-
me maggiore significato
si ha una maggiore conoscenza di sé e una maggiore autostima
si condividono con altri delle esperienze positive
nel condividere con altri queste esperienze, ci si sente felici e soddisfatti
raccontare la propria vita è un modo per scaricare tensioni e riconoscere l'esperienza
personale
condividere la propria vita con altre persone può farci capire di avere più cose in comu-
ne con gli altri di quanto immaginassimo
le narrazioni autobiografiche aiutano gli altri a vedere più chiaramente e diversamente
la loro vita
le altre persone si conosceranno e capiranno meglio
potremmo avere un'idea più chiara di come vorremmo finisse la nostra vita
L'intervista autobiografica si divide in 3 fasi:
1. la pianificazione, cioè la preparazione dell'intervista che comprende le ragioni per cui
una narrazione autobiografica può esserci utile
2. l'effettuazione dell'intervista, ovvero si guida la persona a raccontare la sua vita e si
registra l'intervista su una video o audio cassetta
3. la trascrizione e l'interpretazione dell'intervista, cioè si tolgono le domande e i com-
menti dell'intervistatore, così come le ripetizioni; infine si fa leggere la trascrizione
all'intervistato, il quale è libero di apportarvi tutte le modifiche che ritiene necessarie.
Alla fine si avrà una narrazione autobiografica fluida, contenente le parole dell'intervistato e
senza ripetizioni e informazioni inutili. A questo proposito è bene che gli intervistati abbiano
sempre l'ultima parola per quanto riguarda la trascrizione del loro racconto.
Direttive principali per l'intervista 8
Per effettuare correttamente l'intervista, bisogna seguire dei suggerimenti specifici:
Decidete chi volete intervistare: la scelta della persona da intervistare dipende sostan-
zialmente dall'obiettivo che si vuole raggiungere con l'intervista. Se si è interessati a
capire come le singole vite evolvono nel tempo e interagiscono con le altre, le persone
più adatte da intervistare sono un amico, un conoscente o una persona incontrata per
caso. L'intervistato deve comunque avere a che fare con qualche parte della vita dell'in-
tervistatore. Le interviste autobiografiche in genere più coinvolgenti dal punto di vista
emotivo sono quelle effettuate ai genitori.
Spiegate il vostro obiettivo: bisogna informare subito la persona da intervistare del pro-
prio scopo e spiegarle che l'intervista serve alle proprie ricerche, se è destinata agli in-
tervistati oppure se verrà pubblicata. Gli intervistati, inoltre, devono avere sempre l'ulti-
ma parola e decidere se approvare o meno la trascrizione. Alle persone da intervistare
bisogna chiedere anche il permesso di utilizzare il registratore, spiegando l'uso che se
ne intende fare, e chiedere di firmare un'autorizzazione nella quale si consente ad altre
persone di ascoltare la cassetta o leggere la trascrizione. Per convincerla ad accettare
queste richieste, è importante mostrarsi rassicuranti ed entusiasti.
Prendetevi il tempo necessario a una adeguata preparazione: è opportuno pensare be-
ne ciò che si vuole ottenere, riordinando le riflessioni, le domande e i materiali e infor-
marsi della vita dell'intervistato, in modo da sapere esattamente di cosa sta parlando. In
base a ciò che si sa o si si vuole sapere si prepara una serie di domande da effettuare.
E' bene anche assicurarsi che tutte le apparecchiature funzionino correttamente e di
saperle ovviamente utilizzare. Infine, è consigliato lasciare un po' di tempo alle persone
da intervistare in modo che queste possano rinfrescarsi la memoria e organizzare i
propri pensieri.
Fotografie: le fotografie e altri oggetti possono aiutare le persone a ricostruire fatti e vi-
cende della loro vita. Ad esempio, mostrare agli intervistati alcune fotografie a cui sono
particolarmente affezionati gli aiuterà a rivivere il passato e le situazioni immortalate
nelle immagini.
Create l'ambiente giusto: per un'intervista, l'ideale è scegliere un ambiente rilassato e
confortevole che l'intervistato conosce molto bene, come per esempio la casa o qual-
siasi altro ambiente famigliare. L'ambiente, infatti, aiuta il soggetto a sentirsi a proprio
agio e questo è fondamentale per il buon esito di un'intervista. Un altro utile accorgi-
mento è dialogare un po' prima di iniziare, in modo da riscaldare l'atmosfera. Una volta
trovato l'ambiente adatto, prima di cominciare l'intervista si registra la propria introdu-
zione, che può servire anche a verificare il corretto funzionamento del registratore. Poi
si etichetta la facciata A e B della cassetta.
Mettetevi in ascolto: il compito di un intervistatore è aiutare gli intervistati a esprimere
ciò che rende importante e significativa la loro vita. Per essere sicuri che il resoconto
della vita dell'interlocutore proceda senza problemi, bisogna prima di tutto sentirsi sicuri
di quello che si sta per fare e rilassarsi.
Usare l'intervista aperta: l'intervista aperta significa consentire all'intervistato di "occu-
pare la scena", parlando senza interruzioni per tutto il tempo che vuole, su un determi-
nato argomento o periodo della sua vita. Questo tipo di intervista può quindi favorire ri-
sposte più ricche e pprofondite. Quando si adotta questo tipo di intervista, però, è bene
tenere a portata di mano delle domande pronte all'uso da usare in caso di necessità.
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Per esempio, se la persona intervistata tende a divagare troppo su episodi poco signifi-
cativi per la sua vita, bisogna cercare di reindirizzarla su episodi centrali e importanti,
ovviamente in modo delicato e rispettoso. Se si usano domande chiuse, dove bisogna
rispondere sì o no, invece, le domande successive dovranno essere aperte e informarsi
sulle ragioni del sì o del no. È importante ricordare che le domande preconfezionate
possono essere il punto debole dell'intervista: infatti, se si utilizza un set di domande
pronte all'uso effettuate una dopo l'altra, le risposte saranno probabilmente stereotipate
e superficiali.
L'intervista non è una conversazione: l'intervista anche se assomiglia a una conversa-
zione, nella realtà non lo è. Nell'intervista, infatti, è l'interlocutore che ha un ruolo domi-
nante, mentre l'intervistatore si deve limitare ad ascoltare, ed essere solamente una
fonte di supporto e incoraggiamento.
Siate reattivi e flessibili: in un'intervista bisogna cercare di trovare un sincero interesse
su ciò che gli altri hanno da dire e di dimostrarlo: per esempio, si può guardare l'interlo-
cutore o reagire a quello che dice; l'importante, comunque, è testimoniare il proprio in-
teresse e la propria curiosità in tutti i modi possibili. In questo modo, l'intervistato rivele-
rà molte più cose. Quando l'interlocutore dice una cosa che non è chiara, bisogna cer-
care di chiedergli subito delle delucidazioni a riguardo, mentre quando l'interlocutore
appare eccitato dall'argomento di cui sta parlando, bisogna essere flessibili e permette-
re all'intervistato di spiegare cosa ha trovato più stimolante nella sua vita.
Siate delle abili guide: l'intervistatore deve svolgere il ruolo di guida e sapere esatta-
mente quali domande fare, come farle e quando farle. Una buona guida sa interpretare
i segnali che gli dicono quando è il momento di fare un'altra domanda o di investigare
ulteriormente su quanto è stato detto, e quando invece è il momento di cambiare argo-
mento. Infine, quando gli intervistati hanno terminato di esprimere il loro pensiero, è uti-
le complimentarsi con loro.
Ascoltare attentamente: l'obiettivo principale dell'intervistatore è ascoltare il più atten-
tamente possibile. Ascoltare, però, è difficile e richiede grande attenzione e concentra-
zione. Ascoltare la narrazione autobiografica di una persona significa essere testimone
di quello che viene detto. Se si hanno pregiudizi nei confronti della persona da intervi-
stare, per ascoltare bene bisogna dimenticarsi di questi pregiudizi, trattare il narratore
con il massimo rispetto ed ess