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CAP. 2 - L'INTERESSE DEL MONDO DELL'UNIVERSITA' E DELLA SCUOLA PER LE

"TECNOLOGIE EDUCATIVE" 2

Le tecnologie educative, che comprendono diverse dizioni tra cui tecniche didattiche, didattica dei

media, tecnologie didattiche, tecnologie dell'insegnamento, tecnologie dell'istruzione ecc., sia a

livello di ricerca empirica e sperimentale che a livello di applicazione e di verifica, hanno

cominciato a interessare l'università e la scuola già da tempo. Oltretutto la dimensione

tecnologica costituisce ormai una costante delle situazioni educative e formative. Secondo

Mialaret, l'azione esercitata dall'educatore sull'allievo rappresenta una corrente di messaggi e al

tempo stesso un mezzo di trasmissione; cioè l'educatore ha un'intenzione e l'azione che cerca di

esercitare si scompone almeno in due parti. Vi sono prima di tutto gli scambi normali che si

producono generalmente tra persone e vi sono anche i messaggi particolari che stanno per

essere trasmessi in una certa maniera, che saranno trasmessi grazie ad una certa tecnologia. In

questo modo l'azione esercitata si decompone e si ha un nuovo schema: si può infatti accettare

che la tecnologia schematizzi le tecniche educative utilizzate per trasmettere messaggi. Nei casi

più semplici, la voce dell'educatore sarà la sola tecnica mentre dispositivi come la lavagna, il libro,

l'immagine gli verranno in aiuto per dare forma al contenuto che egli vuole trasmettere. Il

psicopedagogista Thorndike ha sottolineato l'esigenza e la necessità di una nuova tecnologia

dell'educazione, pertanto già nel 1912 elaborò la cosiddetta istruzione programmata.

Nel 1954 viene invece pubblicato il testo di una conferenza tenuta da Skinner dal titolo "The

Science of learning and the Art of teaching" che ha segnato l'avvio dell'istruzione programmata

come tentativo empirico di trasformare l'insegnamento artigianale in una teoria dell'istruzione,

aprendo quindi la strada a una vera e propria tecnologia dell'educazione. Skinner fa poi alcune

considerazioni sulla figura dell'insegnante, a cui spetta secondo lui una funzione più importante di

quella di dire giusto sbagliato, inoltre i suoi rapporti con l'allievo non possono essere svolti in

maniera sostitutiva da uno strumento meccanico. In questo senso, secondo Skinner, i vari sussidi

strumentali servono semplicemente migliorare il rapporto tra insegnante e scolaro e, in

particolare, possono essere usati per eliminare la parte più tediosa dell'attività dell'insegnante,

anche se non è detto che riducano il tempo durante il quale gli insegnanti rimangono in contatto

con gli alunni. Egli fa poi presente che:

La tecnologia chiarifica le variabili nonché i loro effetti

1. la tecnologia dell'insegnamento aumenta la dignità dell'uomo

2. La tecnologia dell'insegnamento permette all'insegnante di insegnare più di quanto sa

3. La tecnologia è molto utile nell'aumentare la produttività dell'insegnante, in quanto gli

4. permette di insegnare di più in una data materia, in più materie e a un maggior numero di

studenti

Allo stesso tempo possiamo prefigurare un'alleanza tra scuola e ricerca (e quindi università) in

relazione alle possibilità offerte dalla tecnologia dell'insegnamento per la formazione dell'uomo,

lavorando su contesti, ambienti, risorse, strumenti, mezzi, tecnologie di processi e di prodotto,

programmazione, progettazione, strategie, linguaggi, metodi ecc.

Un altro studioso che ha sottolineato l'importanza della tecnologia educativa è Kenneth

Richmond, il quale afferma che per le persone è molto difficile capire i media e ciò che essi

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stanno causando nel loro modo di percepire e di pensare, anche se conoscono il loro

funzionamento e i loro meccanismi; pertanto le persone hanno bisogno di sapere quali mezzi

occorrono e per quali esperienze di apprendimento. Per capire gli effetti che i media hanno su di

noi Richmond individua tre leggi della tecnologie dell'educazione:

1) la prima legge è che la strumentazione influenza l'orientamento: ciò che la persona è in grado

di fare è in gran parte deciso da quali i media e dal genere di strumentazione che ha a propria

disposizione. Nell'800, gli unici mezzi a disposizione dell'insegnante erano la bocca per parlare, il

gesso e la lavagna, mentre l'alunno aveva come uniche fonti di informazioni gli adulti che gli

parlavano e i libri. Oggi, invece l'insegnante e gli alunni hanno a loro disposizione un'ampia

gamma di possibilità offerte dai media. Ma per utilizzare le nuove tecnologie in modo corretto è

necessario acquisire abilità e competenze specifiche.

2) la seconda legge è che la strumentazione influenza la presentazione: cioè il modo di

presentare il messaggio è influenzato dai media utilizzati.

3) la terza e ultima legge invece è che la strumentazione cambia la situazione di apprendimento.

L'interesse per i sussidi tecnologici audiovisivi cresce in particolare nel decennio che va dal 1965

al 1975, soprattutto in seguito a due tecnologie fondamentali: la televisione e il computer. Per

quanto riguarda la televisione, si analizzano i suoi diversi aspetti, le sue funzioni, gli usi e gli effetti

mentre per quanto riguarda il computer, si sviluppano l'insegnamento e l'apprendimento assistiti

da elaboratore che offrono nuove prospettive di ricerca e si moltiplicano a partire dal 1960. Agli

inizi degli 80, invece, si individuano una serie di tendenze in atto:

1) nella scuola primaria, l'insegnamento e l'apprendimento assistiti da elaboratore, proposto come

completamento dell'insegnamento tradizionale fornito dal maestro, determina una crescita media

del rendimento di una metà dello scarto tipo, in rapporto agli studenti che non beneficiano di

questo sussidio aggiuntivo;

2) sono condotte una serie di ricerche sugli insegnanti e gli allievi che hanno praticato

l'insegnamento e l'apprendimento assistiti da elaboratore e i risultati mostrano come questo

metodo d'insegnamento abbia prodotto risultati superiori e un risparmio di tempo rispetto a quello

tradizionale;

3) da altre analisi si ricava inoltre che i risultati di studenti, sia bravi che deboli, aumentano e il

loro atteggiamento nei confronti dello studio migliora leggermente nei casi in cui viene praticato

l'insegnamento e l'apprendimento assistiti da elaboratore.

Il LOGO è il primo sistema informatico concepito per scopi psicologici e pedagogici e si tratta di

un linguaggio di programmazione creato appositamente per insegnare ai bambini l'uso del

computer. Questo sistema è stato concepito a Boston da un gruppo di studiosi e poi è stato

ripreso e sviluppato dal matematico Papert, specialista dell'intelligenza artificiale.

CAP. 3 - LA FAD NELLA SCUOLA E NELL'UNIVERSITA'

La FAD (Formazione a distanza) rende possibile sia rispondere ai bisogni formativi di chi, per

diverse ragioni, non può essere presente e frequentare un corso, sia praticare la formazione

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attraverso le tecnologie, in modo da garantire la competenza necessaria per vivere nella società

dell'informazione e nella società tra conoscenza. La formazione a distanza è una forma di

istruzione caratterizzata da:

la quasi permanente scissione tra docente e allievo per tutta la durata del processo

1. educativo, a differenza della tradizionale istruzione faccia a faccia;

l'influenza di un'organizzazione educativa sia nella progettazione preparazione dei

2. materiali di apprendimento sia nella fornitura allo studente di tutti gli strumenti di supporto

didattico;

l'uso di mezzi tecnici come stampa, audio, video e computer;

3. la comunicazione a doppio binario affinché lo studente possa beneficiare del dialogo;

4. la quasi permanente assenza di altri allievi per tutta la durata del processo di

5. apprendimento, in modo da impartire un insegnamento individuale e non collettivo.

Non fanno invece parte della formazione a distanza:

l'uso di materiali di apprendimento (stampati, basati su sistemi audio-video o computer) in

1. classe, seminari, corsi tutoriali e sessioni di laboratorio;

l'uso di materiali di apprendimento stampati (basati su sistemi audio-video o computer)

2. nello studio privato.

La FAD SI è sviluppata attraverso 3 distinte generazioni. Le origini di questo metodo di

formazione sono fatte risalire alla metà dell'800 in Inghilterra e in Svezia, grazie all'azione delle

Università che elaborarono modelli di attività didattica per corrispondenza. Si è invece passati da

una generazione all'altra attraverso lo sviluppo delle tecnologie di produzione, distribuzione e

comunicazione scelte e utilizzate da istituzioni, enti e società che proponevano questa modalità di

istruzione.

Prima generazione: formazione per corrispondenza

Lo sviluppo delle procedure di formazione a distanza coincide con i processi di generalizzazione e

velocizzazione dei sistemi postali. In particolare, nel 1833 in Svezia vi erano corsi per

corrispondenza. Ma è in Inghilterra che nel 1840 si verifica una svolta fondamentale: Isaac Pitman

lancia infatti il "penny post", ossia un corso per corrispondenza in stenografia che ebbe notevole

successo tale da indurre il suo ideatore a fondare una società per l'insegnamento della

stenografia. Negli Stati Uniti, invece, l'istruzione a distanza registrò una notevole crescita

nell'ultimo quarto del 19º secolo: nel 1874, infatti, l'Illinois University istituì un corso per

corrispondenza avanzato con l'obiettivo di eliminare le differenze determinate dall'appartenenza

dei soggetti interessati a classi svantaggiate dal punto di vista sociale ed economico. Nel 900,

invece si ha l'intervento statale nell'ambito dell'istruzione a distanza prima a Melbourne nel 1914,

poi a Vancouver nel 1919, e in Nuova Zelanda nel 1922. Nell'Urss l'istruzione a distanza viene

invece introdotta negli anni 20, per cercare di estendere il livello di scolarizzazione della

popolazione. Tutti questi sono stati comunque interventi basati principalmente sulla

corrispondenza, dove il mezzo era cartaceo mentre l'interazione tra studente e docente era in

genere circoscritta alla sola spedizione di elaborati e in rarissimi casi erano previsti incontri faccia

a faccia. In questi anni, inoltre l'istruzione a distanza era applicata alle tecnologie della

comunicazione allora disponibili, il telefono e la radio. 5

Seconda generazione: formazione molti o plurimediale o, meglio, formazione a distanza

A partire dagli anni 60 ai sistemi di prima generazione (o per corrispondenza), succedono i sistemi

FAD multimediale di seconda generazione, caratte

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valja di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Di Gregorio Leonardo.