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L'inclusione come principio di mainstreaming

L'inclusione è da intendere come "mainstreaming", assicurazione del principio "tutti a scuola/tutti dentro" nell'attuazione del diritto all'educazione per ciascuna persona, nessuna esclusa, nelle classi comuni, rendendo abituali i percorsi solitamente eccezionali.

Il principio è "nessuno escluso". Si parlava di ciò nelle classi perché è da lì che è nato. Successivamente l'inclusione si diffuse in tutte le attività umane come nello sport, specie negli ultimi 20 anni. Loro hanno il diritto di essere accompagnati, noi il dovere di aiutarli non per regalargli niente, ma per metterli in condizione di fare meglio quello che potrebbero fare e non è facile perché dobbiamo metterci in discussione.

Integrazione: (al prof piace di più questa parola) La parola latina "integratio" nei vocabolari della lingua latina viene tradotta con "rinnovamento".

“accrescimento”; a a che fare con la parola che usava piajet.Ogni volta che si usa questo processo, cambia il nostro “io” perché ci si mette in sintonia, ci si modifica se→stessi per entrare in sintonia con quello di fronte a me si torna al concetto di persona come prosouros. Ilprof dice che sta roba è la chiave di volta, sta roba l’aveva scritta già qualche altro filosofo Ricoeur indicatonel libro del profNei dizionari della lingua italiana viene definita con parole o frasi del tipo “che completa”, “fusione etnica erazziale all’interno di una società”, “cooperazione fra vari Stati” ecc. vuol dire che siamo incompleti etendiamo verso la nostra completezza. L’evoluzione umana è andare verso la completezza personale, è loscopo dell’educazione. Si può usare anche a livello istituzionale (Ad esempio il rapporto tra gli stati. Ilconcetto di sovranismo ha

un limite bruttissimo perché a che fare a livello individuale con l'egoismo (iprossimi 2 punti neanche li ha letti)- Integrare è far si che qualcosa interagisca e si interconnetta con qualcos'altro, senza lospostamento dell'attenzione su uno di due poli, ma facendo nascere qualcosa di nuovo e di più significativo che valorizzi i vari punti di vista per costruire un approccio più complessivo e unitario. L'integrazione mira a costruire una nuova area di intersezione tra due soggettualità, senza perdentima con il reciproco riconoscimento.- È principio da sviluppare e costruire, perché afferma un valore che richiede che si concretizzi nel processo di umanizzazione e civilizzazione, attraverso scambio e reciprocità.- Integrare presuppone un processo di inter-azione, di "azioni tra" più soggetti, in cui ciascuno è importante per l'altro, è portatore di significati e con-correalla visione/costruzione della realtà secondo forme nuove e più complessive, in un approccio ecosistemico di un sistema aperto, soggetto al flusso possibile di continue interazioni co-costruttive. L'integrazione avviene nell'intersezione- L'integrazione è frutto di interazioni e di aggiustamenti attivi, con accomodamenti utili a renderci più flessibili e ad inglobare la novità, in reciprocità, attraverso il cambiamento e l'approfondimento del proprio punto di vista, grazie all'incontro con quello altrui.- L'integrazione richiede una disposizione verso l'altrui punto di vista, fa leva sul riconoscimento attivo dell'alterità per fare integrazione si deve modificare il nostro modo di interagire con l'altro e maturare quella che viene detta una disposizione verso l'altro punto di vista, essere disponibili ad ascoltare, a sentire, ad apprezzare ma anche a dissentire perché non

Bisogna essere d'accordo altrimenti mi assimili, riconoscendo in maniera attiva l'alterità non in maniera passiva (32:33)(55:40)- Il termine inclusione, quindi, non sembra aggiungere nulla che non sia già presente nel termine integrazione (da più di trenta anni, ad esempio, viene sottolineato che l'integrazione scolastica comporta una ristrutturazione radicale anche della scuola, dato che l'allievo con disabilità deve restare in classe, dove dovrebbe venire privilegiato un insegnamento differenziato e cooperativo→ecc.). già nel termine integrazione, se la facessimo seriamente, avremmo l'inclusione. Però una diversità ci sta…→OCDE o OCSE in italiano organizzazione per la cooperazione per lo sviluppo economico. È un'organizzazione internazionale come l'UNESCO, sotto all'ONU→1994 OCSE ha definito l'integrazione come processo atto ad aumentare al massimo grado.

L'interazione tra gli allievi e le persone con disabilità e gli altri vuol dire che ciò che ci promuove come umani è il fatto che riusciamo ad interagire tra tutti noi al massimo livello possibile sviluppando un processo di costruzione e co-costruzione. È stato scritto parecchi anni dopo le dichiarazioni a cui abbiamo fatto riferimento e dopo c'è Salamanca. Ci sono periodi storici importantissimi dove vengono fatti una serie di documenti, come il '48, gli anni '90 a livello nazionale e internazionale.

Fase:

  • LEGGE 118/1971 - proteggere mutilati e invalidi civili, disabilità fisica;
  • LEGGE 517/1977 - non ci sono più le scuole chiuse e speciali ma tutte le persone, a prescindere dalle condizioni fisiche, psiche e sociali devono poter stare nelle classi con i compagni così detti "normali". All'art. 12 si dice che si potessero concedere i locali fuori dall'orario scolastico alle associazioni sportive.

teatrali ect... al di fuori dell'orario scolastico

II fase: →- LEGGE 104/1992 si userà l'espressione handicappato ma non è un problema. Si userà portatore di handicap non handicappato. È il processo importante.→- LEGGE 17/1999 stabilisce che ogni università italiana assicuri il soddisfacimento del diritto allo studio e all'istruzione a tutti gli studenti che ne fanno domanda compresi quelli con qualche disabilità. Con questa legge vennero individuati due servizi: uno che ogni università deve avere un delegato del rettore che segue i processi dell'inclusione e dell'integrazione nell'universitàEntrambi le leggi riguardando soltanto ciò che accadeva nelle scuole, il rapporto tra la famiglia e la famiglia con persone con disabilità. La scuola secondaria non era considerata. Dopo fu sancito che anche la scuola secondaria doveva rientrare nella legge 17? (517) dopo un processo della

Cortecostituzionale perché i genitori si sono lamentati perché non erano tutelati come nella scuola elementare e secondaria di primo grado (scuola media). L'università non era considerata fino al 99III fase: LEGGE 328/2000

Di integrazione si è cominciato a fare all'inizio degli anni 70, ovvero dopo il 68 perché c'è stato un grande movimento e dei grandi pensatori. Si inizia a capire che le persone sono tali a prescindere tali condizioni fisiche e quindi le persone valide e mutilati civili devono avere una legge che li proteggesse legge 118 del 71 è fatta apposta per proteggere loro. Dopo si è visto che ci sono anche altri tipi di disabilità, come i down.

Fino a quel momento (1° e 2° fase), prima e seconda fase gioca tutto nel rapporto tra le persone con disabilità, le famiglie con persone e disabilità e le strutture formative formali (scuola e università). Una volta uscita dall'università?

→III fase: LEGGE 328/2000 Terza fase dell'integrazione: dalla famiglia, alla scuola, alla/con la società ...far fronte al problema del "dopo di noi"... sancisce che il problema della vita, della prosecuzione delle attività... delle persone con disabilità se ne occupi l'intera società facendo fronte al problema "dopo di noi" ovvero, "quando io non ci sarò più, che fine farà mio figlio? Chi se ne occuperà non essendo autonomo?" (proprio ieri Mattarella ha richiamato l'attenzione dei sindaci, di elaborare piani di zona per cui siano assicurate le più ampie attività di vita formativa a tutte le persone) Si aspetteranno 16 anni per avere una legge specifica sul dopo di noi, dove si prevedono delle strutture presidenziali dove le persone possono essere accolte in case famiglia in cui ci sarà bisogno della nostra opera professionale (chinesiologi), facendo attività,

animazione ect.. per andare verso la rete di sistemi integrati di intervento

LEGGE 112/2016: «Dopo di Noi»: piani d’intervento tarati sugli specifici bisogni della persona assistita, soluzioni abitative organizzate come spazi domestici per allontanare l’idea dell’ospedalizzazione, opportunità d’inserimento nel mondo del lavoro. Evitare l’istituzionalizzazione dei disabili gravi nel momento in cui mancano i genitori e di incrementare le risorse per l’integrazione e lo sviluppo di una rete di protezione attraverso iniziative che vanno dall’istituzione di un fondo per l’assistenza successivo alla scomparsa dei genitori/familiari all’introduzione di regimi fiscali agevolati per l’assistenza.

“Valutazione multidimensionale”: capacità della persona di curare se stessa, inclusa la gestione di interventi terapeutici, la mobilità, la comunicazione e altre attività cognitive, le attività

strumentali e relazionali della vita quotidiana Rete sistemi integrati di intervento Il soggetto in età evolutiva, sia il bambino, che il ragazzo che l'adolescente ma è anche il giovane. Perché quando si parla di età evolutiva è tutto il percorso di vita di una persona. Un Paese come il nostro ad alto tassi di anziani, di incremento della prospettiva di vita, avremo tantissimi anziani, molti in salute e qualcun altro avrà dei problemi... e per questi bisogna inventare altre modalità, altri servizi. All'inizio deve pensarci la famiglia, la scuola e l'università finché possono, i servizi socio sanitari devono attivarsi ma na noi serve lavorare sulle attività aggreganti nel tempo libero, soddisfando il desiderio di stare insieme in altre realtà, come quelle di gioco, di giardinaggio ecc... Tutta a 4 area, in basso a destra, è la nostra prospettiva di lavoro Integrazione: quel qualcosa checi porta a modificare le relazioni a livello micro tra di noi, interpersonale

Inclusione: si inizia a vedere con una logica più di

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Publisher
A.A. 2021-2022
54 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia1020 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Moliterni Pasquale.