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4) SUPERARE LA CONTRAPPOSIZIONE TRA DIRITTI DEI BAMBINI E INTEGRITA' DELLA FAMIGLIA?
I dir itti del bambino e i dir itti e le responsabilit à dei genitor i: la CRC da una parte stabilisce:
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il diritto del bambini a essere allevato dai suoi genitori
il diritto del bambino a preservare le sue relazioni famigliari
il diritto del bambino a non essere separato dai genitori contro la sua volontà
il diritto del bambino ad essere tutelato contro ogni forma di violenza, oltraggio, brutalità fisiche e mentali, abbandono, negligenza,
maltrattamento, sfruttamento e violenza sessuale
Dall'altra parte sancisce:
la responsabilità, il diritto ed il dovere dei genitori di dare al bambino e all'adolescente i consigli adeguati all'esercizio dei diritti che gli
sono riconosciuti dalla Convenzione
la garanzia del riconoscimento del principio secondo il quale entrambi i genitori hanno una responsabilità comune per quanto riguarda
l'educazione e lo sviluppo del bambino
la responsabilità fondamentale di assicurare le condizioni di vita necessarie allo sviluppo del bambino spetta ai genitori o alle persone che
hanno l'affidamento del bambino
Progettare e attuare interventi nei contesti di vita del bambino: al giorno d'oggi è diffusa la convinzione che sia
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prioritario progettare e attuare, dove possibile, interventi nel contesto famigliare e nell'ambiente di vita del minore, poiché il benessere del
minore e quello degli altri membri della famiglia sono inscindibili. La CRC mette in evidenza come le relazioni affettive, educative e
sociali di bambini e adolescenti prendono forma ed acquisiscono senso all'interno e a partire dall'ambito famigliare.
Dal punto di vista dell'evoluzione sociale e storica del CFW come nasce l'idea del superamento dell'antitesi tra tutela del minore e
protezione delle relazioni famigliari?
Un lungo cammino iniziato con il ricovero negli istituti: dalla metà dell'800 agli anni settanta del secolo scorso la
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risposta più ovvia alle difficoltà famigliari è stato il ricovero in istituti di assistenza quali brefotrofi per gli illegittimi, orfanotrofi per gli
orfani o i figli di famiglie povere e convitti per l'adempimento all'obbligo scolastico. L'affidamento a tali istituti era motivato soprattutto
dalla necessità del bambino dal suo ambiente ordinario considerato incompetente o pericoloso
Le pr incipali tappe in Italia, dall'Ottocento alla Repubblica: in Italia nella seconda metà dell'800 caratterizzata da
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guerre, carestie, industializzazione, migrazioni ecc..., sorsero le prime Società di mutuo soccorso che segnarono l'assunzione di un nuovo
ruolo da parte dello Stato, che si fece garante dei diritti dei cittadini all'assistenza, attraverso il finanziamento e il controllo di queste
attività
Effetti negativi dell'istituzionalizzazione: l'analisi della condizione dei bambini e degli adolescenti negli istituti mette in
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evidenza i gravi effetti negativi dell'istituzionalizzazione sullo sviluppo psicosociale dei bambini. Le conseguenza più preoccupanti
dell'istituzionalizzazione sono collegate all'assenza di relazioni significative con adulti capaci di prendersi cura e di proteggere i bambini e
alla separazione precoce e prolungata dalla madre nei primi anni di vita
Le esper ienze dei “gruppiappartamento”: negli anni '60 vennero attivate le esperienze dei “gruppiappartamento”a Ferrara,
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Bologna e Ravenna e successivamente venne istituita la prima comunitàalloggio da parte del comune di Torino. Queste esperienze mirano
a rispondere in modo innovativo a condizioni di bisogno ben precise e si configurano certamente come soluzioni migliori degli istituti,
ponendosi come un'alternativa ad essi
La situazione attuale degli allontanamenti in Italia: negli ultimi 15 anni abbiamo assistito ad un aumento significativo
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(+28%) dei bambini e dei ragazzi allontanati dalla famiglia e collocati in comunità residenziali o accolti in affido famigliare. Tale
fenomeno può essere spiegato analizzando una serie di fattori:
sul piano culturale la trasformazione sociale in relazione alle idee, alle rappresentazioni e alle culture che gli adulti hanno circa
l'infanzia e l'adolescenza, genera maggiore attenzione ai bambini
sul piano dell'organizzazione e dei servizi del welfare, lo sviluppo dei servizi locali all'infanzia, ha potuto rilevare e far emergere
situazioni di grave difficoltà famigliare
L'aumento degli allontanamenti si è tradotto in un aumento del ricorso agli affidamenti famigliari (+65%) che, per la prima volta, hanno
superato i collocamenti in comunità residenziali che rimangono numericamente invariati. L'attualità degli allontanamenti presenta
ulteriori sfaccettature:
un elevato ricorso al collocamento in comunità dei bambini con meno di 5 anni
la forte presenza di adolescenti prossimi alla maggiore età e quindi in uscita dal sistema di protezione
l'eccessiva durata della permanenza in affido e in comunità: il 37% dei bambini e dei ragazzi, infatti, è fuori dalla propria famiglia
d'origine da più di 4 anni.
Alla luce di queste considerazione, nel Marzo del 2001 è stata emanata la legge che ha previsto la chiusura di tutti gli istituti ed ha
enunciato come valore fondamentale il diritto del bambino a crescere nella propria famiglia
Alla ricerca di un equilibrio tra integrit à della famiglia e diritti dei bambini: i servizi del CFW devono supportare
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il benessere delle famiglie e dei loro figli. Gli studiosi individuano 3 principi che sostengono l'integrità della famiglia da un lato:
le famiglie sono il posto migliore in cui un bambino può crescere
le famiglie hanno diritto di fruire di risorse e opportunità
le famiglie hanno diritto alla riservatezza, a meno che i loro figli non subiscano danni
E dall'altro, individuano 3 principi che focalizzano i diritti dei bambini:
i genitori hanno diritti nei confronti dei propri figli nella misura in cui li proteggono e ne promuovono il benessere
i figli hanno diritto a godere di protezione, benessere e cure e, laddove questi non sono garantiti dai genitori è la comunità locale che deve
farsene carico. Gli studiosi evidenziano, inoltre, la necessità di un cambiamento di prospettiva negli interventi che porti gli operatori a
condividere il potere con i genitori, a definire gli obbiettivi e a procedere attraverso un processo di collaborazione reciproca. Il sostegno alle
famiglie vulnerabili non deve essere orientato alla ricerca dei problemi e delle difficoltà, ma all'individuazione di quelle che sono le risorse
ed i punti di forza che la famiglia possiede
Equilibri in costruzione: trovare un equilibrio tra diritti dei bambini e diritti dei genitori non è una questione semplice
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soprattutto nella quotidianità. Gli operatori si trovano, infatti, combattuti tra la consapevolezza dell'importanza della famiglia e dei
genitori per un bambino e la vicinanza fisica, emotiva, relazionale e quotidiana con bambini e ragazzi maltrattati, dimenticati e non visti
con le loro paure, insicurezze, lividi e ferite. Non esistono delle soluzioni predefinite adatte ad ogni situazione, ma sono le capacità e la
sensibilità del professionista che devono guidare l'interpretazione e la comprensione di ogni singola situazione.
Lo sguardo professionale si concentra sul genitore: i diversi operatori che entrano in contatto con la famiglia vulnerabili
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sono:
assistenti sociali: effettuano un assessment sociale, ovvero una valutazione della situazione del bambino e della sua famiglia al momento
dell'avvio del processo decisionale
psicologo: effettua valutazioni psicodiagnostiche
educatore: effettua valutazioni sulle competente genitoriali
In ogni caso, quindi, seppur da punti di vista differenti, il genitore diviene il soggetto dello sguardo professionale
La capacità genitoriale come costrutto semantico: il mestiere del genitore può essere appreso solo facendolo concretamente.
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Secondo Milani il concetto di capacità genitoriale è un costrutto semantico che si riferisce alle capacità pratiche che i genitori posseggono
per guidare, proteggere, educare e assicurare una crescita armoniosa ai loro bambini
Ripensare la distanza professionale per costr uire partnership: l'interrogativo ricorrente tra i vari operatori delle
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professioni sociali è: qual'è la giusta distanza/vicinanza dal/con il nucleo famigliare? Il compito dell'educatore di trovare la propria
posizione di concretizza in una duplice attenzione: marcare la differenza e far sentire la vicinanza. L'uso consapevole, flessibile e
modulare del proprio sé da parte dell'educatore, dipende dalla fiducia reciproca, dal rispetto e dalla capacità di tenere dei confini
professionali autorevoli
Cominciare dalla fiducia e dalla chiarezza: diverse ricerche attestano che la presenza di una relazione di fiducia tra gli
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operatori e le famiglie sembra essere un fattore determinante per il successo degli interventi, inoltre, appare fondamentale anche riuscire a
favorire la partecipazione ed il coinvolgimento dei genitori nella definizione e attuazione del piano di intervento. Serve, quindi, chiarezza
nel comunicare alla famiglia che tipo di relazione si intende costruire e quali sono gli obbiettivi che si vogliono raggiungere. La scelta della
chiarezza comporta, evidentemente, maggiori rischi o probabilità di conflitto, ma può anche produrre fiducia, confronto e condivisione
Sostegno come affiancamento nel concreto delle scelte educative: l'oggetto primario degli interventi formativi da
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sviluppare con i genitori vulnerabili è costituito dalle funzioni e competenze educative. Il genitore ha necessità di sperimentare non solo
momenti di colloquio individuale, counselling e terapia, ma anche situazioni quotidiane in cui poter affiancare ed essere affiancati da un
operatore. Le competenze essenziali che un educatore deve possedere per affiancare un genitore sono riconducibili ad alcune parole chiave:
riconoscimento: il genitore va riconosciuto nel suo ruolo
comprensione del punto di vista del proprio figlio: porre le condizioni affinchè il genitore sappia cogliere il punto di vista del proprio
figlio
indicazioni concrete: l'educatore deve offrire indicazioni concrete, utili ed efficaci alla gestione di problematiche connesse all'educazione
dei figli
farsi da parte: l'educatore per sostenere il genitore deve essere in grado di farsi da parte gradatamente
L'allontanamento del bambino e la genitorialit à infranta: se viene riscontrata la presenza di negligenza o
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