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L’EDUCAZIONE DELLA PERSONA
persona: persona ha assunto diverse concezioni. bisogna finalmente riconoscere un
valore intrinseco a persona. “persona” stabilisce il limite fra lecito e illecito. lecito è ciò
che non nuoce alla persona. consapevolezza di valore della persona.
prospettiva sapienziale: nell’uso biblico sapienza indica uno specifico atteggiamento
dell’uomo nei confronti della realtà creata da dio. all’uomo è preclusa possibilità di
intendere senso della vita per via puramente empirica. contemplazione è esperienza
tramite cui si conosce e si vuole e si ama ciò che si conosce. nella contemplazione si
mischiano esprit de geometrie e esprit de finesse.
MARITAIN: il primato dei mezzi sui fini e il conseguente crollo di ogni finalità certa e di
ogni vera efficacia nel realizzarla sembra essere il principale rimprovero che si possa
rivolgere all’educazione contemporanea. educazione liberale, fornire conoscenze non
settoriali e fini a se stesse. decifrare significati oltre a fatti. educazione liberale come
un training spirituale nel quale più che nozioni apprese contano il metodo di studio,
iniziazione alla capacità di riflettere sulle cose nel loro insieme. disposizioni: amore per
la verità, amore per il bene e la giustizia, amore per imprese eroiche, apertura nei
riguardi di esistenza, senso del lavoro ben fatto, rispetto per il lavoro da fare e senso
di lealtà e fedeltà e responsabilità. bisogna liberare il potere intuitivo del fanciullo
seguendo le vie dell’interesse spontaneo. non bisogna reprimere la sete di sapere dei
giovani e bisogna sviluppare il senso della cooperazione. è necessario accertarsi che
studente capisca ogni passaggio e insegnargli ad esempio, prima che a scrivere bene,
di non scrivere nulla che non gli paia bello.
dalla perfettibilità alla perfezione: perfezione è tensione verso conseguimento di
pienezza di identità umana. perfezione ha un fine naturale (determinato quindi dalla
natura stessa del soggetto, proprio degli animali) e un fine libero (proprio dell’uomo,
costituito da volontà). fini liberi non sono necessari come quelli naturali, ma dipendono
da scelta dell’uomo che quindi nasce perfettibile e diventa perfetto. uomo in quanto
immagine di dio trova il senso di sé nella scoperta del piano divino. esercizio alla
spaienza è reso possibile da condizione di perfettibilità di essere umano. centro
pedagogico della questione consiste in passaggio da perfettibilità a perfezione.
GIUSSANI: educare significa far sperimentare una libertà non autosufficiente, non fine
a se stessa ma per entrare nel tutto in cui siamo immersi. mondo è segno di una realtà
più ampia e profonda. ogni uomo per il fatto stesso di esistere afferma nella sua vita
un significato per cui vale la pena vivere. il senso religioso è dunque un’esperienza
comune anche se uomo spesso non ha coraggio di esprimere fino in fondo sua libertà
e di accettare il limite del mistero presumendo di essere in grado di trovare da solo
risposte a senso della vita. questo perché uomo non è disposto ad accettare categoria
del rischio. uomo afferma se stesso solo accettando il reale, tanto è vero che uomo
inizia ad affermare se stesso accettando di esistere. insegnare ai giovani a chiedersi il
perché delle cose, a criticare. educatore lentamente si distacca. giovane così impara
ad affrontare il mondo da solo. non si tratterà più di educato ed educatore ma di
uomini alla pari legati dalla loro maturità. la morale non è nient’altro che continuare e
preservare l’atteggiamento in cui dio crea l’uomo. per educare occorre: 1. proporre
adeguatamente il passato 2. presentare il passato dentro ad un vissuto presente 3. far
sì che l’educazione sia critica, tutto ciò che ci dicono deve costituire un problema che
va capito e risolto. paragonare la tradizione con i desideri del suo cuore, trarne le
conclusioni in modo critico e maturare.
STEIN: empatia. tutti i movimenti derivano da un impulso esterno. uomo ha impulsi
interni, è animato. non posso vedere impulsi interni di altri esseri viventi, ma posso
intuirli attraverso l’empatia.
incontro interpersonale e dialogo pedagogico: itinerario id educazione in contro con
l’altro. persona è sussistenza e coesistenza. coesistenza parte da un individuo libero di
essere se stesso che quindi può aprirsi agli altri. cammino di perfettibilità è segnato da
intersoggettività. nella donazione di sé si compie infatti un doppio processo
umanizzante: arricchimento degli altri e al tempo stesso arricchimento di sé. persona
è quindi intrinsecamente intersoggettiva. si cerca un nuovo senso da attribuire ad
esperienza dell’uomo percepito come autonomo, libero di fare ciò che vuole. con la
perdita del centro l’uomo si ritrova smarrito e si scopre problema a se stesso. ma con
apertura verso l’altro egli ritrova per sé e l’altro una traiettoria di senso. empatia: via
pedagogica per conoscenza e realizzazione di sé. co-educazione non solo tra
insegnante e discepolo ma tra persona e persona. l’uomo con l’uomo: BUBER: è contro
l’antropologia individualista. individuo non romperà sua solitudine finchè non
riconoscerà nell’altro se stesso. rapporto Io-Tu struttura colloquiale, scambio di ruoli.
ciò che caratterizza in modo singolare il mondo degli uomini è da ricercare nel fatto
che tra uomo e uomo intercorre qualcosa che non ha l’eguale in natura. uomo diventa
“io” solo a contatto con “tu”. sfera di interrelazione. chi esalta autonomia del soggetto
misconosce il significato di libertà che da sola non basta ad assicurare la vera
educazione. padronanza del mondo può avvenire solo attraverso relazione dialogica.
ogni dialogo è autentico solo se c’è comprensione. educatore in incontro conl’altro
avverte di cosa ha bisogno l’altro e cosa percepisce e anche cosa l’altro può dare. il
carattere è obiettivo ultimo di educazione. rapporto dialogico costituito da
condivisione e comprensione. riconoscimento dell’altro come individuo. rapporto
educativo è quindi un rapporto dialogico. 3 forme di rapporto dialogico: 1.
ricomprensione astratta ma reciproca (capisco l’altro senza perdere mio punto di
vista) 2. ricomprensione concreta ma unilaterale (educatore deve osservare se stesso
a partire da educando in modo da esperire l’essere educato. ma educando non
percepisce l’educare) 3. ricomprensione concreta e reciproca ( amicizia, educazione di
sé vedendo percezione che l’altro ha di me. capisco limiti e cosa posso dare.
pedagogia dell’incontro: GUARDINI: uomo può diventare artefice di propria
autodistruzione anziché proprio artefice. esperienza religiosa è esperienza formativa
per visione del mondo. entrando in relazione attivamente con realtà, cioè secondo
modalità di incontro, si forma identità dell’uomo. uomo diventa adulto aprendosi, non
pensando di poter bastare a se stesso. dimensione ultima e totale è la prospettiva
religiosa. pienezza di esperienza umana dipende da altre persone. incontro con dio dà
senso a incontri tra persone. educazione come incontro con qualcosa di non stabilito e
che quindi mi fa conoscere. atteggiamento aperto verso l’imprevedibile, non tutti sono
aperti e quindi non percepiscono le cose come nuove. necessario insegnare ad
incontrare la realtà col coraggio di correre dei rischi, sguardo sensibile su ciò che è
caratteristico e peculiare di quella situazione. educazione significa guidare
l’adolescente verso un atteggiamento in cui si fondono coraggio e senso
dell’esperienza, presa di posizione personale e disponibilità ad imparare.
maestro esemplare e la forza della parola:maestro prendendosi cura di discepolo viene
modificato oltre che modificare. giovani hanno bisogno di autorità adulti che li guidino
e li sostengano che rappresentino dei modelli che pongano loro degli obiettivi elevati.
funzione educativa di parola che ha valore umanizzante. io e tu non esistono senza
parola. maestro non soggioga l’allievo, solo presa di posizione di altri in favore di
verità fa riconoscere tale verità. parola consente di vincere peggior male dell’uomo, la
solitudine.
pedagogisti della parola: FREIRE: progetto di alfabetizzazione. annuncio cristiano è
salvezza non solo in futuro ma anche in presente. la persona può finalmente attuare
se stessa ed essere libera solo a condizione di rompere cappa di ignoranza e
incapacità di far valere proprie ragioni. oltre ad alfabetizzazione è necessario processo
di coscientizzazione (inscindibili) che si svolge attraverso valorizzazione delle
cosiddette parole generatrici e cioè mediante analisi e comprensione di parole già
note, dense di significato sia dal punto di vista grammaticale che personale.
apprendimento deve essere sempre legato a presa di coscienza e a situazione reale e
vissuta. brasile, alfabetizzazione per creare coscienze critiche. trovare risposte
pedagogiche a transizione del brasile verso la democrazia. lo sviluppo non implica solo
questioni tecniche, ma passaggio da una mentalità all’altra. popolazioni urbane
avevano fame di educazione in rapporto diretto con il sorgere di loro coscienza
transitiva, mentre le popolazioni rurali non ne sentivano la mancanza. man mano che
democratizzazione si generalizza, è difficile che masse restino nell’ignoranza (intesa
come inesperienza, incapacità di intervento). per brasiliani si pensò ad
un’alfabetizzazione non meccanica ma che passasse attraverso una coscienza critica.
l’educazione deve sviluppare l’impazienza, la vivacità propria di chi cerca inventa e
trasforma.
DON MILANI: borghesia è negazione delle ragioni dello spirito. solo attraverso
padronanza della parola che la cultura dei più poveri può uscire dalla marginalità e
manifestarsi con i suoi valori e capacità. la parola che arricchisce coincide con la
parola di dio, ed è in quanto tale, generazione di vita in tutte le sue dimensioni. è
dunque il punto focale di cammino verso dio.
scuola per la persona: lo scopo dell’educazione scolastica è quello di promuovere la
crescita globale dell’allievo come capacità di conoscere, capacità di vivere con gli altri,
di amare, di interrogarsi su senso vita e mistero e dunque di aprirsi all’Assoluto.
docente incoraggia e accompagna. scuola non può essere neutrale perché deve avere
progetto. non può essere neanche sc