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PREGIUDIZIO RELIGIOSO
- PREGIUDIZIO VERSO L’HANDICAP: Riguarda qualsiasi particolarità fisica della
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persona.
PREGIUDIZIO MISOGINO: Contro la figura femminile.
- PREGIUDIZIO ETERO-SESSISTA: Radicato nella nostra cultura, investe le
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persone di diverso orientamento sessuale.
PREGIUDIZIO IN RAPPORTO AL RUOLO DEI SESSI: Pretesa inferiorità di uno
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dei due sessi, in genere quello femminile.
PREGIUDIZIO VERSO LE CLASSI SOCIALI: Attribuzione di caratteristiche e
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comportamenti negativi a determinate categorie di persone che si collocano in genere agli
strati più bassi della società.
Le idee preconcette possono trovare correzione in una corretta contro informazione.
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1.12 Pregiudizio nell’età della globalizzazione
Nel mondo dell’informazione globalizzata si diffondono stereotipi. Il fenomeno delle
migrazioni ha accresciuto le distanze, alimentate da preoccupazioni individuali e sociali per il
lavoro, l’ordine pubblico, le risorse e l’identità culturale. (Esempio i naziskin). Con
l’intensificarsi del fenomeno migratorio si affermano atteggiamenti di non accoglienza e
rifiuto verso lo straniero e anche persone con responsabilità di governo si atteggiano a
pregiudizi. Una ricerca del 2003 ha accertato una forte presenza del pregiudizio razziale
verso minoranze etniche nel nostro Paese. Si giunge alla conclusione che il pregiudizio è
connaturato alla natura umana e che una corretta informazione e una puntuale contro
informazione di idee distorte non sono sempre utili.
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1.13 Il nuovo razzismo
Nella società globalizzata si delinea una nuova forma di razzismo, che si esprime in
maniera indiretta verso i valori tradizionali e che si caratterizza per sentimenti ematici e
comportamenti di solidarietà verso il diverso. In prevalenza però il razzismo rimane verso gli
immigrati. Nel terzo millennio, nei paesi occidentali, il razzismo si presenta come tale.
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2. GENESI E FONTI
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2.1 Famiglia
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Tra le più incidenti fonti di pregiudizio va messa la famiglia che agisce attraverso
l’insegnamento diretto e indiretto. L’adulto genitore è responsabile di instillare nel bambino
sentimenti di ostilità verso altre persone approfittando del suo atteggiamento fiducioso e della
sua inesperienza. La tipologia id nucleo familiare in più facilmente si instaura il pregiudizio è
quella maniaco-depressiva, al cui interno matura una personalità autoritaria, ricca di
pregiudizi, rigida e intollerante.
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2.2 Scuola
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Il pregiudizio può venire anche dagli insegnanti. Ciò avviene ad esempio in regimi
autoritari dove l’insegnante si fa portavoce dell’ideologia del potere. La scuola si fa agente di
pregiudizi per superficialità e scarsa sensibilità.
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2.3 Ambiente sociale
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Il ruolo del clima del proprio ambiente sociale nell’instaurazione di elementi di chiusura
verso stranieri e minoranze etniche è innegabile. Il bambino acquisisce questa mentalità trait
e l’insegnamento diretto e l’osservazione. Si parla di “pregiudizi di seconda mano” assimilati
dall’ambiente familiare e sociale. Può nascondere una volontà di dominio dei più deboli o un
disegno teso a salvaguardare posizioni economiche. Su questa base dei è sviluppata anche
l’apartheid.
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2.4 Narrativa per ragazzi
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Tra le fonti di pregiudizio negativo viene inserita anche la letteratura.
- FIABA. E’ quella più gravida di pregiudizi negativi perché riflette aspetti della propria
cultura di appartenenza. In alcune fiabe vengono stigmatizzati gli ebrei e i neri. Gli
elementi del pregiudizio non vengono colti immediatamente dal piccolo ascoltatore, ma
rimangono nell’inconscio e difficilmente la provocazione può rimanere inattiva nella
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società. nei racconti orientali è la donna ad essere oggetto di pregiudizi, perché curiosa e
disobbediente al marito. Anche l’handicap è sintomo di pregiudizio, in quanto allude alla
malvagità.
- CLASSICI. I romanzi salgariani sono percorsi da anglofobia e antisemitismo. Salgari
risente della mentalità del tempo, eurocentrica: anche l’Africa viene stereotipata come terra
di conquista legittima.
- NARRATIVA RECENTE. Tra le due guerre sono molti i libri con pregiudizi verso il
socialismo, il comunismo, gli ebrei e le democrazie occidentali, usati come strumento di
propaganda. Nei libri italiani del secondo dopoguerra i tedeschi e i fascisti sono etichettati
come feroci criminali e i partigiani come eroi. In merito al disceso Palestina/Israele sono
editi molti libri xenofobi che non giovano al processo di ravvicinamento tra i due popoli.
- IMMAGINE DELLA FAMIGLIA. molti libri per ragazzi recenti costruiscono
un’immagine distorta della famiglia: ciò aumenta atteggiamenti di sfiducia nei confronti del
matrimonio e un’immagine negativa del mondo degli adulti quasi sempre immaturi e
inaffidabili. Fino alla pubblicazione di “Pippi Calzelunghe” i romanzi di questo tema erano
definiti di rottura, in quanto si inserivano in un’ambiente dove la famiglia era istituzione
solida.
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2.5 Fumetti
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fumetti e cartoni animati sono intrisi di pregiudizi e diventano veicolo di distribuzione.
La minorazione fisica e sensoriale è assunta come indice di malvagità (Gambadilegno). Nei
cartoni animati il nero compare di statura modesta, obeso e con un osso tra i capelli. Il
fumento è stato usato dai regimi totalitari per diffondere la loro ideologia e instillare l’odio
razziale. Il Giappone è oggi la nazione dove fioriscono fumetti nazionalisti e negazionisti,
contenenti giudizi sui popoli e sulle vittime dell’imperialismo nipponico.
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2.6 Libri di testo
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I manuali scolastici sono uno strumento di indottrinamento e di modellamento delle
coscienze: alcuni manuali ispirano a sentimenti di chiusura e di avversione verso popoli e
Paesi la cui storia è intersecata con la nostra. I libri scolastici sono la prima fonte di
pregiudizio etnico-nazionalistico. Sono aumentate negli ultimi anni le condanne a popoli
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protagonisti di imprese coloniali, ad esempio gli Spagnoli e i tedeschi. I regimi totalitari si
sono serviti dei manuali per aumentare il consenso e l’odio verso i propri nemici. I libri di
testo giapponesi tacciono dei crimini dell’esercito giapponese negli anni antecedenti al
secondo conflitto mondiale. Nei libri di lettura ci si avvale di racconti di tono umoristico per
sancire la pretesa di inferiorità di altre razze.
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2.7 Stampa quotidiana e periodica
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La stampa quotidiana e periodica è veicolo di pregiudizi e stereotipi sedimentati
nell’immaginario collettivo. Il linguaggio utilizza termini apparentemente di significato
analogo, ma con differente impatto emotivo (migranti / clandestini). L’enfatizzare
comportamenti devianti alimenta nell’opinione pubblica l’immagine dello straniero come
soggetto delinquente. La stampa quotidiana ha una pesante responsabilità su stereotipi
sessisti: la donna come oggetto e il trattamento irrispettoso per la donna anziana. Negli ultimi
anni si assiste ad una rivalutazione del ruolo femminile e una più equilibrata presenza del
sesso femminile in dibattiti.
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2.8 Saggistica
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Pregiudizi si ritrovano anche nella saggistica più illuminata. Condizionata dai pregiudizi
è la posizione di Schopenhauer sulla razza nera: gli uomini neri sono anche intellettualmente
arretrati. Stessa cosa per il mito del buon selvaggio. Ricorrente nella saggistica è il pregiudizio
misogino, dai quali non è esente neanche la pedagogia.
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2.9 Film
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Anche il cinema ha una pesante corresponsabilità: in esso gli effetti della comunicazione
sono rafforzati dall’effetto fascination proprio dell’immagine in movimento che si fissa nella
memoria tendendo a perdurare nel tempo. nei confronti degli italiani, anche nei film italiani,
è sempre presente un gesticolare e una mimica facciale che il rende riconoscibili allo
spettatore straniero. Il cinema statunitense presenta l’immagine dell’americano avventuroso e
coraggioso, combattente per la giustizia e la libertà. Particolarmente presi di mira la figura
dell’omosessuale. Non di rado nei film si ripropongono e si perpetuano stereotipi verso
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determinate categorie di persone: più delicata la presentazione di minorazione fisica e
handicap. Il cinema propone anche stereotipi positivi, parimenti inobiettivi come quelli
negativi.
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2.10 Televisione
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E’ riconosciuta anche l’incidenza della TV e dei media sulla riproduzione del
pregiudizio. La Tv condiziona fortemente stili e ideali di vita ed è quindi tra le principali fonti
di pregiudizio. Lavora sulla dicotomia “noi-loro” tipica anche dei giornali. I media tendono a
diffondere rappresentazioni del tutto prive di sfumature e corrispondenti agli stereotipi.
Persiste nella pubblicità un’immagine stereotipata della donna, in relazione ad aspetti estetici
come la bellezza e la giovinezza. I mass tendono a conformare il singolo alla scala di valori e
ai miti del sistema sociale. Molti programmi culturali, invece, contribuiscono a fare giustizia ai
giudizi frettolosi, maturando spirito critico e autonomia di giudizio. Anche la radio può
concorrere a orientare i suoi messaggi con atteggiamenti e giudizi di valore. La sua azione è
più incisiva all’interno di paesi e società del terzo mondo dove questo medium è un canale
privilegiato e ha un alto indice di ascolto.
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2.11 Internet
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Preziosa banca dati e potente strumento di comunicazione raccoglie al suo interno
pericoli e insidie. La libera circolazione di idee permette a ciascuno di esprimersi.
L’antiebraismo sopravvive e si alimenta in internet.
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2.12 Sport spettacolo
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Ill tifo del calcio spettacolo è occasione per lo sfogo di sentimenti razzisti e xenofobi e
per l’esplodere di ostilità campanilistiche e nazionalistiche, rappresentando un canale di
trasmissioni e di rafforzamento per i pregiudizi.
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2.13 Pubblicità
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La pubblicità è il sistema di comunicazione più rigido e quindi più chiuso. Al suo
interno sono quindi presenti slogan e frasi fatte che si prestano alla diffusione di stereotipi. La
stereotipizzazione si verifica per lo più in spot rivolti all’infanzia, dove c’è anche una minora
presenza di figure femminili.
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2.14 Canzonette
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2.15 Barzellette
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Nelle barzellette è rilevante la furberia dell’italiano che si insinua in uno stereotipo già<