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PRATICA

Ob. dell’insegnante: condizionate l’apprendimento con associazioni stimolo-risposta.

• →

Assunti gesti convenzionali quasi sempre associabili alle stesse risposte alcuni atteggiamenti abitudinari

• dell’insegnante condizionano il comportamento degli studenti.

L’insegnante si aspetta risposte comportamentali disciplinate anche attraverso elogi e meriti o con punizioni per

• gli errori. →

(si pensa che) Stati emotivi a favore dell’apprendimento, anche se ansiosi tensione emotiva dà potenziamento

• cognitivo. Uso però dell’emozioni può avere effetto negativo sul rapporto studente-ambiente

Studente ideale: reagisce in modo positivo agli stimoli ambientali lo studente che si auto-controlla diventa

• →

autonomo nello studio eventuale aiuto da casa è ostacolo al raggiungimento dell’autonomia personale

Apprendimento del tipo 1+1+1+1...: punto iniziale e finale hanno stesso valore di difficoltà. Programmazione della

• didattica predefinita all’inizio del percorso. →

Come sapere se ha studiato? Lo manifesta. Se lo esprime con parole o comportamenti il docente si aspetta che

• →

mostri tutto ciò che sa se parla è perchè è studioso.

Interrogazioni subito dopo la spiegazione perchè secondo la relazione stimolo-risposta bisogna che l’insegnante lo

• → →

controlli subito verifiche immediate per vedere se attento e se recepito risposte come manifestazione del

comportamento. Chi risponde subito è qualificato come studioso; chi parla lentamente o indugia prima di

rispondere, è ovvio pensare che forse non ha studiato

Prevede un tempo che deve essere ridotto e minimizzato

MODELLO COGNITIVISTA

TEORIA →

Apprendimento come forma di elaborazione gestita da processi mentali riconosciuta la presenza di fenomeni

• →

mentali anche se non indagabili con certezza processo elaborativo

Oltre a stimolo-risposta c’è la variabile organismo: stimolo-organismo-risposta

• →

Mente come PC uno stimolo (input) sollecita l’organismo e vengono elaborate le informazioni che daranno un

• →

output, che è l’apprendimento lo stimolo percettivo dall’ambiente viene filtrato dal soggetto con processi di

codifica e traduce le informazioni esterne in un proprio codice di apprendimento personale. Se non traduce in modo

personale o c’è un problema di ingresso o nel corso dell’elaborazione. Le informazioni codificate diventano così

delle rappresentazioni mentali (simboli, codici, numeri..) che sono il patrimonio cognitivo di ciascuno.

Spesso è il linguaggio corporeo a esprimere idee e concetti

• →

I dati elaborati vengono archiviati in due memorie: breve termine e lungo termine mente come contenitore che

• →

può tenere un numero predefinito di informazioni possibile valutazione con test delle potenzialità intellettive

Apprendimento come sequenza crescente di acquisizione di informazioni non è più 1+1+1+..allo stesso livello, ma

• → →

somma crescente 1,2,3,4,.. dal semplice al complesso, visione ascensionale della conoscenza dalla percezione

alla concettualizzazione →

Apprendimento che deve essere significativo perchè prodotto da un elaboratore razionale, la mente scatola

• apribile, cioè indagabile.

PRATICA →

Chi impara elabora in modo personale processo di comprensione piuttosto che di memorizzazione

• Mente come hard-disk di un pc con capacità limitata

• →

Ob. indagare quante informazioni possono entrare nella mente e come è possibile farle entrare in modo da

• essere personalmente decodificate

Compito dell’insegnante misurare la quantità di informazioni che possono essere apprese. Troppe fanno

• confusione, poche demotivano. Docente deve calibrare la giusta quantità

Come inserire “dati” nella mente trasmissione dati in modo graduale (sequenze) dal semplice al complesso, così si

• →

supportano sempre più dati anche se limitati comporta due implicazioni:

1) passaggio dal pensiero concreto a quello astratto all’inizio l’insegnamento è legato al gioco (coinvolgimento

corporeo), poi gradualmente diventa astratto →

2) nascita di idee, concetti in rapporto ai precetti percorso unidirezionale dalla percezione alla concettualizzazione

Ricerca neuroscientifica dice che i primi livelli di percezione sono già in grado di elaborare informazioni come i

• processi cognitivi

La formazione di concetti non dipende dalle molte conoscenze, ma anche dal patrimonio individuale

• →

Ruolo del docente: attribuire significati ai contenuti di apprendimento perchè posso memorizzare solo se

• →

comprendo a pieno per memorizzare a lungo termine, occorre comprendere a fondo tutti i nessi e le qualità

Lo studente deve dimostrare di saper rielaborare personalmente un concetto

• Prove di apprendimento:

capacità dello studente di produrre domande riguardo l’argomento da apprendere, e va considerata in base ai tempi e

ai modi attraverso i quali apprende ed elabora:

- →

Tempi dopo aver approfondito personalmente un argomento, lo studente può fare domande, ma non sempre sono

dopo lo stimolo e significano l’avvenuto apprendimento

- →

Modi se una studente pone una domanda non è detto che studia di più di uno che non le pone.

Frase classica del docente cognitivista “non è farina del tuo sacco” perchè non ha rielaborato

• 2

Per apprendimenti duraturi: stabilizzazione nel tempo delle informazioni nella memoria studente messo alla

• →

prova, nelle interrogazioni deve sapere anche le lezioni precedenti e non solo quella del giorno. consentire le

interrogazioni programmate così da non creare “zone d’ombra”

Aspetto da considerare: organizzazione linguistica dei concetti rappresentazione mentale come risultante di

• processi di codifica e di traduzione in simboli personali del linguaggio che viene assimilato

Bisogna differenziare? Si. Prima si pensava che la valutazione era solo in base alla quantità di intelligenza , mentre qui

• si pensa a come può essere intelligente lo studente. →

Ci si chiede quali sono i modi preferenziali attraverso cui lo studente apprende in relazione al tipo di intelligenza

• →

del soggetto riferimento ad aspetti di natura elaborativa, la mente elabora in modo differente in ciascun individuo

in relazione alle modalità preferite per l’apprendimento →

La didattica, quindi, andrebbe individualizzata e personalizzata nel concreto, dividere la classe in gruppi differenziati

• per livello e lezione uguale, proposta in modo differente..

MODELLO METARIFLESSIVO (postcognitivismo)

TEORIA →

Diffuso alla fine del 1900 rivisitazione del concetto di mente, apprendimento e insegnamento. Questo modello

• congiunge i modelli precedenti con quelli successivi →

Formula 1+3, cioè insegnamento asimmetrico con trasmissione da chi ne sa di più a chi ne sa meno. si focalizzano

• i processi attraverso i quali il sistema cognitivo gestisce la conoscenza di ciò che ha appreso e come lo ha appreso

Docente valuta le modalità di apprendimento valuta la capacità soggettiva di controllo delle informazioni.

• Incentiva lo sviluppo delle proprietà gestionali attraverso la riflessione.

Riflessione visione delle proprie conoscenze e modi attraverso le quali le conoscenze stesse sono state acquisite

• →

Docente come esempio di organizzazione dei concetti visione decisamente asimmetrica

• →

Riflessione di II livello usata dal docente per rendere esplicite le conoscenze implicite che vi sono tra le

• →

acquisizioni (← ob.) perchè ogni studente ha questi due tipi di apprendimenti. Apprendimenti impliciti spesso non

si apprende consapevolmente (sia a livello corporeo che mentale) e sono comportamenti abitudinari, quindi senza

elaborazione. Significativo per la formazione di un pensiero proprio. Quando è negativo quando disturbano il

funzionamento dell’intero sistema.

Conseguenze al fatto di rendere gli studenti in grado di gestire il proprio apprendimento

1) Apprendimento implicito negativo e vengono valutati i disturbi alla formazione. L’insegnate quindi fa emergere idee,

teorie e concetti e considerazioni personali, lasciandoli esprimere facendoli diventare espliciti

2) Si tende a considerare la dimensione dell’implicito in sè, senza far leva sugli aspetti impliciti dell’apprendimento.

PRATICA →

Ruolo del docente: rendere gli alunni consapevoli dei modi attraverso i quali apprendono devono essere in grado

• →

autonomamente di valutare la propria preparazione insegnare in base alla gestione cognitiva (riflessioni)

Studio personale sostenuto da processi di monitoraggio:

- → →

Ease of Learnign (EOL) facilità di apprendimento dell’offerta formativa prima di acquisire Chiedere agli alunni,

prima della spiegazione, quanto può essere difficile la lezione che si sta per avere; dopo la lezione chiedere

nuovamente. lo studente si rende così conto del suo giudizio ed è consapevole sul proprio modo di studiare. Lo

scoraggiamento si ha quando non appena si applica a un compito, dice di non capire e abbandona con sfiducia in se

stesso

- →

Judgement of Learning (JOL) valutazione riguardo la probabilità di ricordare una cosa appresa. Processo che si

attiva durante lo studio personale: se non calcola il tempo giusto per studiare può riservare troppo poco tempo

studiando male e il JOL infierisce sull’attenzione. Come migliorare? Far scrivere agli alunni il voto che essi stessi a

casa si sarebbero dati mentre ripetevano per poi vedere che voto effettivamente conseguono in classe.

- →

Feeling of Knowing (FOK) misura la sensazione di conoscere un’informazione che tuttavia non si riesce a

ricordare causa possibile: l’emotività, che poi con fa ritornare in mente le cose; ritenzione mnemonica a breve

termine, che le info non sono disponibili all’immediato richiamo

- →

Prediction of Total Recall (PTR) regola la previsione della quantità del ricordo finale rispetto alla sessione di

apprendimento autovalutazione di quando l’alunno ricorda ciò che ha studiato. (perchè spesso credono di aver

dato molto tempo allo studio, ma magari non è stato sufficiente). Insegnate può indicare il tempo medio di studio

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A.A. 2014-2015
8 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Diana Artemide di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Kanizsa Silvia.