Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Kanizsa, libro consigliato Modelli e strumenti di insegnamento, Santoianni
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Prefazione per insegnare?
Ricette
Uno degli aspetti più importanti è rappresentato dalla capacità personale di elaborare/rielaborare ipotesi progettuali.
• →
Questa personalizzazione dell’insegnamento concreto vs possibile (tra ciò che si potrebbe fare e tra ciò che si
può effettivamente fare)
La formazione di un buon insegnante è di riuscire a “staccarsi dalla ricetta, per procedere in modo sempre più
• →
autonomo, per iniziare a fare a occhio e, pian piano, a provare nuove soluzioni e inedite combinazioni”
ricordandosi che non si arriva mai agli stessi risultati perchè non si può ripetere più volte la stessa ricetta
Vi sono quindi molteplici variabili:
•
→ individuale: l’apprendimento è diverso non solo tra i soggetti, ma anche negli stessi a seconda del momento
→ contestuale: l’ambiente di formazione cambia
→ relazionale: si trasformano le dinamiche di relazione
→ adattiva: gli ambienti di formazione non vanno a buon fine solo n base a dei criteri progettuali, ma vanno seguiti
perchè un’azione può essere facilmente dirottata.
La formazione è un processo dinamico, mai uguale a se stesso e da una ricetta sbagliata, ne può nascere un’altra,
• magari migliore
Vi sono delle suddivisioni riguardo il susseguirsi dei vari modelli d’insegnamento
•
1) Nel corso del 1900: comportamentismo - cognitivismo, che porteranno poi al post-cognitivismo
2) Riguarda il ruolo del docente con impostazione asimmetrica dei ruoli, e riguardanti lo studente e sulla relazione
formativa
Docente vede lo studente come “mente” che apprende come una spugna, elabora informazioni, è una tabula rasa
• perchè senza strutture proprie.
Riguardo lo studente vi sono diverse interpretazioni
•
1) Natura razionalista: evidenzia una mente parzialmente strutturata; ambiente: contesto adattivo
2) Storico-sociale: evidenzia come lo studente può diventare una mente a sé stante; ambiente: contesto sociale,
ecologico
Nota introduttiva
→
Obiettivo che ciascuno si riconosca nei modelli proposti e rifletta sul suo metodo di insegnamento; approfondire
• aspetti positivi e negativi
Schede inizio percorso --
Le ricette tradizionali →
Nel corso del 1900: comportamentismo, cognitivismo e metariflessivo che condivide alcuni aspetti caratteristica
• →
comune: relazione insegnante-discente è asimmetrica. Evidente differenza docente-classe docente trasmette →
informazioni e la classe le riceve. L’efficacia si basa sulla quantità di informazioni che possono essere trasmesse
natura trasmissiva da chi ne sa di più a chi ne sa di meno
Modello comportamentista: rilievo insegnante e ambiente di apprendimento; apprendere significa associare stimoli a
• →
risposte si controlla che l’alunno sa ripetere la lezione
Modello cognitivista: focalizza il discente; apprendere significa elaborare individualmente informazioni al fine di
• →
svolgere un determinato compito alunno deve conoscere e usare strategie individuali per organizzare le nozioni
Modello metariflessivo: non è svolta radicale, riflettere sulle modalità di apprendimento proprie; focalizzato sul
• →
discente e il metalivello della riflessione individuale e non riguarda la comunità di apprendimento; apprendere
→
significa riflettere sul funzionamento dei processi di acquisizione e organizzazione di nozioni e strategie alunno
deve riflettere sui suoi apprendimenti e avere strategie per gestire le nozioni
MODELLO COMPORTAMENTISTA
TEORIA →
Apprendimento è risposta a uno stimolo alunno sollecitato da stimolo, da una risposta.
• →
La mente non può essere conosciuta perchè è una scatola nera lo studente è l’insieme delle azioni che manifesta,
• si valuta solo ciò che si può osservare
Stimolazione è esterna (insegnamento), mentre la risposta varia al variare del soggetto (apprendimento)
• Ruolo dell’ambiente: definisce e condizioni e le opportunità per imparare.
• Se apprendere è un condizionamento, ogni comportamento può essere appreso dall’ambiente, tranne riflessi innati e
• le emozioni primarie
Individuo come spugna che assorbe dall’ambiente
• La motivazione si sviluppa solo in conseguenza a stimoli esterni
• →
Responsabilità dell’insegnante: motivare gli alunni allo studio (teacher centred) attenzione posta all’insegnante
• →
come figura trasmissiva, e ruolo dell’alunno passivo: chi insegna trasmette e chi apprende usa procedure imitative
alunno riceve informazione e cerca di rifarsi all’esempio avuto (imita) →
Aspettative dell’insegnante: risultato comune a tutti (aspettativa standard di mastery performance) concetto
• base: tutti possono imparare tutto in tutti i modi e nello stesso tempo. Dato uno stimolo, tutti possono e devono
avere un risposta. Se non tutti riescono, il difetto è dello stimolo.
No diversità individuale
• 1
PRATICA
Ob. dell’insegnante: condizionate l’apprendimento con associazioni stimolo-risposta.
• →
Assunti gesti convenzionali quasi sempre associabili alle stesse risposte alcuni atteggiamenti abitudinari
• dell’insegnante condizionano il comportamento degli studenti.
→
L’insegnante si aspetta risposte comportamentali disciplinate anche attraverso elogi e meriti o con punizioni per
• gli errori. →
(si pensa che) Stati emotivi a favore dell’apprendimento, anche se ansiosi tensione emotiva dà potenziamento
• cognitivo. Uso però dell’emozioni può avere effetto negativo sul rapporto studente-ambiente
→
Studente ideale: reagisce in modo positivo agli stimoli ambientali lo studente che si auto-controlla diventa
• →
autonomo nello studio eventuale aiuto da casa è ostacolo al raggiungimento dell’autonomia personale
Apprendimento del tipo 1+1+1+1...: punto iniziale e finale hanno stesso valore di difficoltà. Programmazione della
• didattica predefinita all’inizio del percorso. →
Come sapere se ha studiato? Lo manifesta. Se lo esprime con parole o comportamenti il docente si aspetta che
• →
mostri tutto ciò che sa se parla è perchè è studioso.
Interrogazioni subito dopo la spiegazione perchè secondo la relazione stimolo-risposta bisogna che l’insegnante lo
• → →
controlli subito verifiche immediate per vedere se attento e se recepito risposte come manifestazione del
comportamento. Chi risponde subito è qualificato come studioso; chi parla lentamente o indugia prima di
rispondere, è ovvio pensare che forse non ha studiato
Prevede un tempo che deve essere ridotto e minimizzato
•
MODELLO COGNITIVISTA
TEORIA →
Apprendimento come forma di elaborazione gestita da processi mentali riconosciuta la presenza di fenomeni
• →
mentali anche se non indagabili con certezza processo elaborativo
Oltre a stimolo-risposta c’è la variabile organismo: stimolo-organismo-risposta
• →
Mente come PC uno stimolo (input) sollecita l’organismo e vengono elaborate le informazioni che daranno un
• →
output, che è l’apprendimento lo stimolo percettivo dall’ambiente viene filtrato dal soggetto con processi di
codifica e traduce le informazioni esterne in un proprio codice di apprendimento personale. Se non traduce in modo
personale o c’è un problema di ingresso o nel corso dell’elaborazione. Le informazioni codificate diventano così
delle rappresentazioni mentali (simboli, codici, numeri..) che sono il patrimonio cognitivo di ciascuno.
Spesso è il linguaggio corporeo a esprimere idee e concetti
• →
I dati elaborati vengono archiviati in due memorie: breve termine e lungo termine mente come contenitore che
• →
può tenere un numero predefinito di informazioni possibile valutazione con test delle potenzialità intellettive
→
Apprendimento come sequenza crescente di acquisizione di informazioni non è più 1+1+1+..allo stesso livello, ma
• → →
somma crescente 1,2,3,4,.. dal semplice al complesso, visione ascensionale della conoscenza dalla percezione
alla concettualizzazione →
Apprendimento che deve essere significativo perchè prodotto da un elaboratore razionale, la mente scatola
• apribile, cioè indagabile.
PRATICA →
Chi impara elabora in modo personale processo di comprensione piuttosto che di memorizzazione
• Mente come hard-disk di un pc con capacità limitata
• →
Ob. indagare quante informazioni possono entrare nella mente e come è possibile farle entrare in modo da
• essere personalmente decodificate
→
Compito dell’insegnante misurare la quantità di informazioni che possono essere apprese. Troppe fanno
• confusione, poche demotivano. Docente deve calibrare la giusta quantità
→
Come inserire “dati” nella mente trasmissione dati in modo graduale (sequenze) dal semplice al complesso, così si
• →
supportano sempre più dati anche se limitati comporta due implicazioni:
→
1) passaggio dal pensiero concreto a quello astratto all’inizio l’insegnamento è legato al gioco (coinvolgimento
corporeo), poi gradualmente diventa astratto →
2) nascita di idee, concetti in rapporto ai precetti percorso unidirezionale dalla percezione alla concettualizzazione
Ricerca neuroscientifica dice che i primi livelli di percezione sono già in grado di elaborare informazioni come i
• processi cognitivi
La formazione di concetti non dipende dalle molte conoscenze, ma anche dal patrimonio individuale
• →
Ruolo del docente: attribuire significati ai contenuti di apprendimento perchè posso memorizzare solo se
• →
comprendo a pieno per memorizzare a lungo termine, occorre comprendere a fondo tutti i nessi e le qualità
Lo studente deve dimostrare di saper rielaborare personalmente un concetto
• Prove di apprendimento:
•
capacità dello studente di produrre domande riguardo l’argomento da apprendere, e va considerata in base ai tempi e
ai modi attraverso i quali apprende ed elabora:
- →
Tempi dopo aver approfondito personalmente un argomento, lo studente può fare domande, ma non sempre sono
dopo lo stimolo e significano l’avvenuto apprendimento
- →
Modi se una studente pone una domanda non è detto che studia di più di uno che non le pone.
Frase classica del docente cognitivista “non è farina del tuo sacco” perchè non ha rielaborato
• 2
→
Per apprendimenti duraturi: stabilizzazione nel tempo delle informazioni nella memoria studente messo alla
• →
prova, nelle interrogazioni deve sapere anche le lezioni precedenti e non solo quella del giorno. consentire le
interrogazioni programmate così da non creare “zone d’ombra”
→
Aspetto da considerare: organizzazione linguistica dei concetti rappresentazione mentale come risultante di
• processi di codifica e di traduzione in simboli personali del linguaggio che viene assimilato
Bisogna differenziare? Si. Prima si pensava che la valutazione era solo in base alla quantità di intelligenza , mentre qui
• si pensa a come può essere intelligente lo studente. →
Ci si chiede quali sono i modi preferenziali attraverso cui lo studente apprende in relazione al tipo di intelligenza
• →
del soggetto riferimento ad aspetti di natura elaborativa, la mente elabora in modo differente in ciascun individuo
in relazione alle modalità preferite per l’apprendimento →
La didattica, quindi, andrebbe individualizzata e personalizzata nel concreto, dividere la classe in gruppi differenziati
• per livello e lezione uguale, proposta in modo differente..
MODELLO METARIFLESSIVO (postcognitivismo)
TEORIA →
Diffuso alla fine del 1900 rivisitazione del concetto di mente, apprendimento e insegnamento. Questo modello
• congiunge i modelli precedenti con quelli successivi →
Formula 1+3, cioè insegnamento asimmetrico con trasmissione da chi ne sa di più a chi ne sa meno. si focalizzano
• i processi attraverso i quali il sistema cognitivo gestisce la conoscenza di ciò che ha appreso e come lo ha appreso
→
Docente valuta le modalità di apprendimento valuta la capacità soggettiva di controllo delle informazioni.
• Incentiva lo sviluppo delle proprietà gestionali attraverso la riflessione.
→
Riflessione visione delle proprie conoscenze e modi attraverso le quali le conoscenze stesse sono state acquisite
• →
Docente come esempio di organizzazione dei concetti visione decisamente asimmetrica
• →
Riflessione di II livello usata dal docente per rendere esplicite le conoscenze implicite che vi sono tra le
• →
acquisizioni (← ob.) perchè ogni studente ha questi due tipi di apprendimenti. Apprendimenti impliciti spesso non
si apprende consapevolmente (sia a livello corporeo che mentale) e sono comportamenti abitudinari, quindi senza
→
elaborazione. Significativo per la formazione di un pensiero proprio. Quando è negativo quando disturbano il
funzionamento dell’intero sistema.
Conseguenze al fatto di rendere gli studenti in grado di gestire il proprio apprendimento
•
1) Apprendimento implicito negativo e vengono valutati i disturbi alla formazione. L’insegnate quindi fa emergere idee,
teorie e concetti e considerazioni personali, lasciandoli esprimere facendoli diventare espliciti
2) Si tende a considerare la dimensione dell’implicito in sè, senza far leva sugli aspetti impliciti dell’apprendimento.
PRATICA →
Ruolo del docente: rendere gli alunni consapevoli dei modi attraverso i quali apprendono devono essere in grado
• →
autonomamente di valutare la propria preparazione insegnare in base alla gestione cognitiva (riflessioni)
→
Studio personale sostenuto da processi di monitoraggio:
•
- → →
Ease of Learnign (EOL) facilità di apprendimento dell’offerta formativa prima di acquisire Chiedere agli alunni,
prima della spiegazione, quanto può essere difficile la lezione che si sta per avere; dopo la lezione chiedere
nuovamente. lo studente si rende così conto del suo giudizio ed è consapevole sul proprio modo di studiare. Lo
scoraggiamento si ha quando non appena si applica a un compito, dice di non capire e abbandona con sfiducia in se
stesso
- →
Judgement of Learning (JOL) valutazione riguardo la probabilità di ricordare una cosa appresa. Processo che si
attiva durante lo studio personale: se non calcola il tempo giusto per studiare può riservare troppo poco tempo
studiando male e il JOL infierisce sull’attenzione. Come migliorare? Far scrivere agli alunni il voto che essi stessi a
casa si sarebbero dati mentre ripetevano per poi vedere che voto effettivamente conseguono in classe.
- →
Feeling of Knowing (FOK) misura la sensazione di conoscere un’informazione che tuttavia non si riesce a
→
ricordare causa possibile: l’emotività, che poi con fa ritornare in mente le cose; ritenzione mnemonica a breve
termine, che le info non sono disponibili all’immediato richiamo
- →
Prediction of Total Recall (PTR) regola la previsione della quantità del ricordo finale rispetto alla sessione di
→
apprendimento autovalutazione di quando l’alunno ricorda ciò che ha studiato. (perchè spesso credono di aver
dato molto tempo allo studio, ma magari non è stato sufficiente). Insegnate può indicare il tempo medio di studio
della lezione assegnata, o far scrivere loro quanto ci hanno impiegato e discuterne poi.
Tempi di apprendimento: non si possono ben definire
• →
Sì allo studio collaborativo degli studenti autovalutazioni reciproche
• Docente: rivede le sue strategie e le migliora
•
Le ricette attuali
Premessa → →
Ultimo 1900 costruttivista, culturalista, contestualista post cognitivismo: modo diverso di rapportarsi a chi
• apprende. → →
Critica ai modelli precedenti: conoscenza avviene in modo astratti e senza contesto in ambito ideale solo
• parte razionale della mente e a livello individuale →
Spostamento dell’asse dallo studio in vitro (studio microscopico) a in vivo emotività si lega al cognitivo in modo
• da essere al pari 3
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