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Esempi di proposizioni esplicite e implicite

Proposizione esplicita: Dichiara che egli è innocente.

Proposizione implicita: Dichiara di essere innocente.

Proposizione esplicita: Quando l'automobile si fermò, egli si affacciò.

Proposizione implicita: Al fermarsi dell'automobile, egli si affacciò.

Proposizione esplicita: Ti ordino che tu taccia.

Proposizione implicita: Ti ordino di tacere.

La struttura della frase è quindi un alternarsi di proposizioni indipendenti e di proposizioni subordinate, queste ultime, secondo il legame di dipendenza che li unisce (tramite congiunzioni, pronomi, preposizioni, locuzioni) alla proposizione principale, assumono diverso valore: soggettive, oggettive, causali, finali, temporali, consecutive, concessive, modali, esclusive, strumentali, avversative, comparative, relative, interrogative, condizionali, aggiuntive, limitative.

Gli ultimi 50 anni sono stati contrassegnati dalla crescente diffusione dei mezzi di comunicazione che hanno agevolato l'innalzamento dei livelli d'alfabetizzazione. Da più parti è stata richiamata però...

L'attenzione sulladifficoltà di ricezione e comprensione della lingua scritta e parlata (da quella usata nei libri scolastici, quella delle leggi, dei politici, dei sindacalisti, della pubblica amministrazione, dell'informazione giornalistica). Delle tante formule elaborate per il calcolo del valore dell'interesse umano e della leggibilità, quella che ha goduto di maggiore fortuna, è stata la formula ideata da Rudolph Flesch. Essa, dal momento della sua ideazione e in particolare dopo il 1970, è divenuta il punto di riferimento nella grande maggioranza degli Stati Uniti, utilizzata per definire un codice di stile, a cui le compagnie assicurative nella redazione dei contratti, e anche le amministrazioni pubbliche nei testi rivolti al pubblico, devono attenersi, pena gravi sanzioni. Il presidente Carter nel 1979, arrivò ad emanare un decreto che impegnava tutti gli uffici governativi a migliorare la leggibilità delle loro comunicazioni. L'indice,

Tarato sull'american english, è composto di 2 formule matematiche, una per calcolare l'interesse umano, e l'altra per calcolare la leggibilità.

Per calcolare il valore di interesse umano, secondo la formula di Flesch, si inseriscono la percentuale delle parole personali (p) e la percentuale delle frasi personali (f) nella seguente formula:

Interesse umano = 3,64 p + 0,31 f

Invece la formula di leggibilità (per la lingua inglese) è la seguente:

Reading Ease Score = 206,835 - (0,864 x S) - (1,015 x W)

Le variabili considerate nella seconda formula sono 2:

S = il numero di sillabe per parola che determinano la lunghezza della parola stessa (su 100 parole), assunto come indice della difficoltà semantica;

W = la media di parole per frase (su 100 parole), assunta come indice di complessità sintattica.

L'indice di leggibilità fornisce una scala da 0 (leggibilità minima) a 100 (leggibilità massima).

Testi più facili in genere ottengono secondo la taratura di Flesch, un punteggio da 100 a 90.

Nel 1948 Dale e Chall pubblicarono un'altra formula a 2 variabili che ha avuto negli Stati Uniti un notevole successo tra gli insegnanti. Si tratta sempre di una formula che utilizza ancora "la media di parole per frase, quindi la lunghezza delle frasi come misura della difficoltà sintattica; ma per la difficoltà semantica si riferisce ad una lista di parole.

Nel 1953, Taylor propone una tecnica nuova, "il close test", come misura della capacità di comprensione. La tecnica del close si basa sulla cancellazione di alcune parole (in genere 5) da un testo, senza tener conto della loro funzione (sogg-verb-agg, non importa!). L'unità close rappresenta dunque, ogni singolo tentativo riuscito di riprodurre una parte mancante deducendola dal contesto. Il metodo close, verifica e calcola la somiglianza tra i modelli linguistici (i patterns).

usati dallo scrittore e quelli usati dai lettori mentre leggono. (Close%=1,16W+1,48S-37,95). Dove close% = percentuale di buchi riempiti; W= numero di parole costituite da una sola sillaba; S= numero di frasi su 100 parole. Come sottolineano Maxwell e Simone, l'applicazione meccanica di qualsiasi formula di leggibilità può portare però a risultati sbagliati, infatti si possono verificare i limiti di queste applicazioni nei testi di tipo scientifico. Henry, in questo senso, presenta 3 formule elaborate a diversi livelli: a) una formula "ideale" di massima validità, ma difficile da applicare perché troppo lunga, trovando scarso interesse pratico. b) una formula per i centri di ricerca. c) una formula breve, che tiene conto del numero di parole per frase; del lessico non di base; dei pronomi, punti esclamativi e segnalatori di discorso diretto. Kintsch, invece, asserisce che la principale debolezza della ricerca sulla leggibilità.consisterebbe nell'avere formule che considerano solo gli aspetti linguistici, trascurando però gli aspetti cognitivi. (Dalla fine degli anni 70, la ricerca sulle formule di leggibilità si è diffusa in tutto il mondo, grazie anche alla disponibilità di strumenti informatici che rendono assai più facile analizzare una grande quantità di testi, ed applicare le formule e le regole di stile su testi trasportati sul supporto informatico. Molti programmi informatici, dispongono ormai non solo di correttori ortografici, ma di correttori stilistici che possono evidenziare nel testo considerato le frasi troppo lunghe. Uno degli strumenti più utilizzati nei primi studi sulla leggibilità di testi in lingua italiana è stata la formula di Flesch, adattata per la prima volta da Roberto Vacca nel 1978. Rispetto alla formula originale, sono state eliminate la seconda e la terza cifra decimale del primo parametro numerico (206,835=206); ed

il secondo parametro numerico (che moltiplica il numero di sillabe) è stato modificato (da 0,846 a 0,6, dal momento che le parole italiane hanno circa in media il 40% in più di sillabe di quelle inglesi); inoltre W (numero medio di parole per frase su 100 parole) che nella formula Flesch veniva moltiplicato per il parametro numerico 1,015, qui invece viene sottratto al primo parametro numerico "206").

Reading Ease Score di Flesch = 206,835 - (0,864 x S) - (1,015 x W)

La formula proposta da Vacca è invece la seguente: IL = 206 - W - 0,6 x S

Dove: IL = indice di leggibilità. W = numero medio di parole per frase. S = numero di sillabe per 100 parole.

Ad ogni modo, non sono mancati in seguito all'applicazione della formula di Flesch poi adattata da Vacca, seri dubbi sulla sua validità. Maria Corda Costa conduce la prima verifica della validità della formula. Le critiche conseguenti alla verifica, riguardano per un verso,

“la sbagliata misurazione delle variabili accusate di non rispecchiare l’effettiva incidenza nella comprensione del testo”.

Prendendo in analisi ciò che sosteneva Flesche confutandolo:

  1. Flesch sosteneva che il numero di sillabe di date e di numeri va valutato in riferimento allapronuncia (divenendone difficile, perché la parola ne risulta troppo lunga, esempio 1984=millenovecentoottantaquattro). Quindi, se si accetta questa indicazione, un testo molto semplice che contiene un paio di date, contribuirebbe ad abbassare così il valore di leggibilità.
  2. Come contare il numero di sillabe di “sigle, simboli chimici, abbreviazioni”? Flesch non dà indicazioni su questo punto.
  3. Come decidere dove termina una frase? Non sempre la punteggiatura ha valore univoco nel segnalare l’articolazione dei periodi!

Per l’altro verso, “la scarsa considerazione della struttura logica, dell’impaginazione, la presenza

ditabelle , grafici, immagini, sottotitoli,sottolineature, neretti,corsivi,ecc.- che influenzano ampiamente sullacomprensibilità”. A seguito del disagio avvertito nei confronti dell’utilizzazione della formula di Flesch, siprocede ad una revisione della stessa ad opera sempre di Vacca insieme a Valerio Franchina, presentando nel1986 un secondo adattamento della formula sempre in italiano. La formula proposta è la seguente:

IL = 217 – 1,3 x W – 0,6 x S

Dove sempre: IL = indice di leggibilità.
W = numero medio di parole per frase.
S = numero di sillabe per 100 parole

Nella direzione di questa nuova formula il Gruppo H ha proceduto alla definizione di una serie di regoleconseguenti ad un accordo nell’applicazione della formula, sia per superare alcune difficoltà oggettive, sia perottenere risultati che si potessero confrontare all’interno dello stesso gruppo di lavoro. Il Gruppo H, dal 1985lavora alla stesura e ristesura di testi

informativi e di istruzione, destinati ad un pubblico con livelli di abilità molto bassi (handicap), quindi con difficoltà oggettive. Nel 1990, viene pubblicato un mensile di facile lettura "Due parole" ad opera del Gruppo H, che viene destinato a portatori di handicap ed è però utilizzato con buoni effetti nei corsi per lavoratori adulti italiani e stranieri; dagli studenti stranieri; da comunità di anziani; da alcuni ragazzi della scuola dell'obbligo.

Negli stessi anni, altre ricerche tra il 1985 e l'89, frutto della collaborazione tra le cattedre di Pedagogia (Maria Corda Costa) e di Filosofia del Linguaggio (Tullio de Mauro), portarono allo sviluppo di un altro indice tarato sulla lingua italiana, il Gulpease. Gulp sta per: Gruppo-universitario-linguistico e pedagogico. Questo gruppo (Gulp) ha messo anche a punto altre formule di leggibilità (Solobase, Gulpbase, Gulpsint, Gulpltfr) specifiche per diversi tipi di testo.

La formula Gulpease per il calcolo della leggibilità è la seguente:

Indice Gulpease = 89 - (Lp / 10) + (3 x Fr)

Dove:

  • Lp = è il totale delle lettere del campione per 100 fratto il totale delle parole del campione.
  • Fr = è il totale delle frasi del campione per 100 fratto il totale delle parole del campione.

Come la formula di Flesch, il Gulpease presenta una scala di valori della leggibilità tra 0 (leggibilità minima o nulla) e 100 (leggibilità massima). Diversamente dalla formula di Flesch, il Gulpease ci permette di individuare i valori della leggibilità di un testo rispetto a 3 livelli di scolarizzazione: (A = elementare; B = media; C = superiore). Analizzando quindi un testo con la formula Gulpease, risulterà facile per le 3 popolazioni se ha un valore di leggibilità per ognuna di:

  • 80 per la popolazione A (scuola elementare).
  • 60 per la popolazione B (scuola media).
  • 40 per la popolazione C (scuola superiore).

Questa

à è tarata sulla popolazione generale sarà più facile da comprendere per la maggior parte delle persone, mentre un testo tarato sulla popolazione specialistica potrebbe risultare più complesso e richiedere una conoscenza specifica del settore. La scala di leggibilità è un utile strumento per valutare la comprensibilità di un testo e adattarlo alle esigenze dei lettori.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anita K di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Spadafora Giuseppe.