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La relazione educativa e l'importanza dell'educatore

l'unicità, il positivo, il presente ma soprattutto il futuro: per questo l'educatore di R. non forza ma accoglie ed aiuta nella pratica terapeutica con il colloquio a specchio. Per Rogers, è significativo se coinvolge tutta la persona, nella dimensione affettiva e cognitiva competenze del docente: empatia (empathy), autenticità, accettazione dell'altro e saper alternare momenti di lavoro di gruppo (docente = facilitatore) e nei momenti individuali o piccolo gruppo.

Marcel Postic: studia la relazione educativa dal punto di vista psicoanalitico. La relazione pedagogica è vissuta su 2 piani: quello palese ed immaginario (che non sempre coincidono perché un evento reale può scatenare reazioni inconsce, che devono essere analizzate poiché possono incidere sul processo dinamico). Per far emergere i processi immaginari (amore, odio, complicità tra educatore ed educando) usa le prove proiettive (scene che,...

davanti al soggetto, innescano associazioni): emergeranno gli elementi che orientano la percezione ed azione di adattamento all'ambiente scolastico. Gli oggetti simbolici liberano le immagini che sono manifestazioni di affetti positivi e negativi. L'x Postic è un'immagine introiettata e non una realtà incontrata! ALTRO Molti altri autori, prendendo spunto dall'impronta psicosociale di Betthleim e Winnicott... si allontanano da Freud (la relazione con l'altro x F. è causato da una spinta motivazionale nate dai bisogni istintuali). Intervento educativo ed empatia (diversa da commozione e simpatia ma che le presuppone: capacità di entrare in armonia con l'altro con 1 comunicazione senza schemi precostruiti) sono fondamentali. L'empatia è la base dell'att. educativa e x questo serve un'ottima formazione psicologica + conoscenza delle competenze relazionali e dei processi di apprendimento degli insegnanti specializzati.xkè talvolta essa può essere ostacolata da strategie difensive (transfert, controtransfert, evasione, ribellione). Il tema della comunicazione e relazione (soprattutto nell’infanzia) sono centro delle sue ricerche. L’Einfuhlung x B. è la base di 1 pedagogia fenomenologicamente fondata. Base del suo pensiero è la educazione è insita nella natura umana, naturale educabilità dell’uomo l’uomo vive x modificare presente in futuro e x essere condizionato/educato dagli antenati ed educare i discendenti. Altrui e ognuno è esito di atti socio-relazionali basati sul rispetto (rispondere di sé e riconoscere i propri atti). La responsabilità è quindi una dimensione dell’educazione, relazione intenzionale originaria reciproca! Infatti anche l’educatore deve mettersi a disposizione di propri eventuali cambiamenti dopo la relazione con l’altro. Husserl (simile a B.): larealtà umana ha una struttura intersoggettiva. L'Einfühlung passa infatti dall'intersoggettivo x diventare oggettivo: riconosco nell'altro un io (sfera psichica e personale) non con una conoscenza intellettuale ma immediata (esperienza corporea). Husserl basa la sua visione "etica ed intersoggettiva" su una "tecnica psicopedagogica" (ascolto, disponibilità ad entrare in sintonia con l'altro, accettare i propri cambiamenti) basata sull'Einfühlung pedagogico (entropatia) che risponde ai principi di responsabilità e rispetto. Gli stadi primari dell'Einfuhlung (eros, empatia, simpatia) sono fondamentali: l'educatore deve essere disponibile ad essere oggetto di identificazione x l'educando. = il distanziamento intellettuale + la consapevolezza del vissuto. Entropatia x Bertolini dell'altro + il rispetto e riconoscimento dell'alterità + il controllo dei fenomeni empatici. La

Tecnica psicopedagogica di B. usa: l'osservazione dell'educando, la conoscenza di linguaggi (verbali e non) e la reciprocità. Gli stadi primari (Eros e Thanatos) possono ostacolare il processo educativo, perché a volte la reazione immediata al vissuto altrui è la tendenza al rifiuto o, invece, ad inglobare l'altro in un'identificazione totale. C'è la tendenza a proiettare ed annullare la persona a me vicina "eroticamente" (es. educando, amico) nell'io. Il sentimento opposto in cui l'altro ci turba (es. per colore della pelle diverso, perché portatore di handicap, perché antipatico). Ma l'Einfuhlung non si ferma ai 2 processi primari perché noi conosciamo l'altro (realtà con un vissuto) tramite un atto immediato prima di quello intellettuale: l'altro mi permette di riconoscermi e di essere un io, e lo categorizzo come appartenente alla mia stessa comunità. (per B. perdere l'altro è

perdere anche se stessi). Quando al processo immediato si aggiungono distanziamento ed osservazione si ha tecnica psicopedagogica. I sentimenti affettivi ci condizionano e non ne siamo liberi; Veniamo condizionati anche dalla storia altrui: se l'incontro crea associazioni positive crea avvicinamento, se il rapporto è difficile distanziamento: è cmq utile dare la possibilità ad ogni relazione di basarsi sul confronto/dialogo, nonost. l'approccio iniziale.

Distanziamento: questa fase prepara alla costruzione dello spazio relazionale comune tra io e l'altro. Più alta forma di condivisione (ma consapevoli che non si può MAI condividere tutto con nessuno).

Educazione: è cambiamento in una relazione. L'educatore nella situazione educ. strutturata (con ruolo simmetrico) deve indurre il cambiamento. Quindi responsabilità e Einfuhlung sono la struttura pertanto di una buon'azione educativa, accompagnata dalla

giusta distanza: infatti sia la proiezione identificatoria che l'eccessiva distanza sono comportamenti egocentrici che impediscono di accettare la sfida delle differenze nella condivisione. L'accettazione della fatica emotiva della relazione è la base della condivisione entropatica, in cui i processi comunicativi sono complessi e molto importante è il linguaggio verbale/non. L'educatore deve così creare un cammino comune, senza reazioni secche (rifiuto/identificazione) mantenendo sempre il suo ruolo asimmetrico.

Cap. 5 - Epochè. L'epochè è il primo di una serie di strumenti che permette l'accesso allo spazio precategoriale dell'esperienza (così depurata dai pregiudizi x avere una visione oggettiva e non distorta). X Bertolini l'epochè è importante anche in ambito pedagogico xkè funge da stimolo di auto-AElig;chiarificazione (riflessione e rigenerazione) x i soggetti.

L'è è conoscitiva, etica, religioso, sociale educativa. Un educatore che rifiuta o non sa auto rigenerarsi non può impostare un rapporto educativo in modo corretto. B. estende la necessità di autoanalisi anche alle comunità sociali: andar vs l'interesse mondano di autodifesa e mettersi in discussione è 1 comportamento epedagogico politico. Æ ideale e non privato. universale L'è non è un generico invito a limitare l'atteggiamento giudicante. Sospendere il giudizio (usato il pedagogia, ricerche, sociologia, ecc.). Nella fenomenologia l'è mi ricorda che ho dei pregiudizi e preconoscenze da cui devo distaccarmi xkè condizionano la mia esperienza e non permettono una conoscenza del mondo fedele alla realtà. Non è (solo) l'è scettica. L'è preesiste alla fenomenologia e significa non fidarsi Ædi cose non palesi, senza.fidarsi di sensi/ragione restare senza opinione (scettici) =atarassia/imperturbabilità vs dogmi. Per gli scettici l'epochè come sospensione del giudizio è necessaria perché non esistono rappresentazioni conoscitive della realtà, non esistono conoscenze. Non è l'epochè scettica moderna né post moderna. Nella fenomenologia di Husserl non c'è la sfiducia nella ragione ed irrazionalismo postmoderno. L'epochè non è dubbio ma mettere tra parentesi ciò di cui non dubito, MA che non uso: è andare contro la semplificazione dogmatica e permette di interrogarsi sul mondo per me. L'epochè cartesiana di Husserl. Per Husserl il riferimento più vicino all'epochè è il dubbio metodico cartesiano: per Cartesio l'epochè è l'unico modo per avere una conoscenza razionale e ricostruire l'edificio della filosofia. Il dubbio metodico cartesiano NON è negazione.

della conoscenza, MA un mezzo per giungere alla certezza sospendendo il giudizio su tutto: l'epochè fenomenologica nasce per la stessa esigenza ma non uguale al d.m. Dal greco "epochè" significa arrestarsi, in astrologia trovare il punto 0 (punto d'inizio dell'attività cognitiva). Husserl si rifà all'epochè scettica di Cartesio, in cui si deve mettere in discussione ogni convinzione usata nei propri giudizi: solo chi lo fa almeno una volta nella vita è filosofo. Da questa epochè scettica Cartesio giunge all'ego mettendo in dubbio il mondo cogito, scientifico e della vita e sostenendo che ogni dubbio si risolve da solo con la ragione. I fenomeni per il cogito sono tutte le idee che esso attribuisce loro. L'epochè crea l'ego. L'ego costruisce il senso del mondo: inizia qui l'epochè husserliana! La differenza da Cartesio è che vede nell'ego

(soggettività trascendentale) la Husserl assoluto funzione di costruzione del mondo. Nella Crisi sono descritti 2 tipi di epochè: 1. La prima sospende sia il giudizio sia l'assenso sulle scienze oggettive; 2. la seconda riduce l'Ego assoluto alla funzione di qualsiasi costituzione = riduzione trascendentale. Bertolini considera l'epochè e la riduzione 2 percorsi infiniti e sempre aperti: ognuno si è libero dalla teoria di un Io x scoprire se stesso col proprio vissuto, esperienza dell'altro intersoggettività. Epochè nelle idee e nella Crisi. In Idee Husserl descrive il metodo vs l'atteggiamento naturale del mondo: non si deve negare il mondo, MA non si deve neanche assumere il mondo come già dato: Husserl non attua più alcuna esperienza del reale in senso ingenuo e diretto. Si mira a neutralizzare ogni posizione conoscitiva assunta davanti al mondo ed.
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Publisher
A.A. 2012-2013
49 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher KrazyGin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Michielin Paolo.