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La didattica (e la pedagogia) si configura come l'apprendimento per tentativi; l'alunno deve scoprire da sé, senza accettare passivamente verità definite, in una scuola attiva e aperta alla collaborazione, e sviluppare al massimo la propria personalità per divenire, da adulto, parte attiva di una comunità armoniosa e giusta.
Nella sua classe bar-su-loup, offre una manifestazione di una scuola aperta alla vita e di un'educazione attiva basata sugli interessi dell'alunno e che lo permea. Al fine di migliorare il proprio metodo educativo, continuò a scrutare tecniche e strumenti didattici e pedagogici sempre nuovi e funzionali.
15. Quali principi universali dell'educazione si estrapolano dal pensiero del Decroly?
20. Si definisca il pensiero del Decroly partendo dalla sua proposta di metodo.
Declory, fra i maggiori esponenti del positivismo europeo, si contraddistingue per il suo metodo globale. La sua riflessione pedagogica pone al
Il metodo di Maria Montessori si concentra sul bambino promuovendo i sensi, centro le capacità e i bisogni del fanciullo e si basa sul concetto di una maturazione della sua natura psicologica, che deve essere osservata oggettivamente nel quotidiano. Il metodo di insegnamento deve essere individualizzato, deve partire dalle cose concrete, seppur complesse, per poi arrivare a quelle astratte, più semplici ma più difficili da capire.
A fondamento della teoresi di Decroly individuiamo due principi: il globalismo conoscitivo, che esprime la necessità nel bambino di una visione globale e non analitica delle cose, data dall'osservazione, dall'esperienza e dall'espressione; e i centri di interesse, che scaturiscono dai bisogni e determinano l'apprendimento.
16. Si definisca il rapporto che lega la Montessori alla pedagogia speciale.
17. Quale caratteristica possiede il bambino per la Montessori?
18. Su quali assunti educativi si basava il metodo Montessori?
visti come "porta dell'anima": l'educazione sensoriale è fondamentale per la corretta educazione e gli esercizi sensoriali diventano la base didattica per un proficuo apprendimento. Il bambino, sia "normale" che "anormale", è possessore di una mente capace di apprendere e assorbire esperienze e rappresenta, nella sua componente psichica, la migliore potenzialità per il miglioramento dell'intera umanità; tutto ruota attorno al bambino e il compito dell'educatore è quello di mediatore tra l'educando e l'ambiente che lo circonda. Maria Montessori sottolinea l'esigenza di studiare e educare il bambino come attore attivo del proprio sviluppo, come autoeducatore di se stesso. Il rapporto che lega Maria Montessori alla pedagogia speciale è la realizzazione nel 1906 della casa dei bambini, in cui presta attenzione ai bambini "anormali". La casa era organizzata inin né più né meno di 7 righe, il valore che Maria Montessori ha avuto per la pedagogia e l'educazione in generale. Il metodo di Maria Montessori si concentra sul bambino come attore attivo del proprio sviluppo, come autoeducatore di se stesso. Tutto ruota attorno al bambino e il compito dell'educatore è quello di mediatore tra l'educando e l'ambiente che lo circonda. I sensi, visti come "porta dell'anima", e l'educazione sensoriale diventano fondamentali, nonché base didattica per un proficuo apprendimento. Il bambino, infatti, è possessore di una mente capace di apprendere e assorbire esperienze e rappresenta, in maniera scientifica a misura di bambino, quale possessore di una mente capace di apprendere e assorbire esperienze. Il rispetto del soggetto, anche portatore di deficit, sta alla base del suo metodo, tanto da abolire ed eliminare il confine tra normale e anormale. Maria Montessori ha avuto un valore fondamentale per la pedagogia e l'educazione in generale, ponendo l'accento sull'importanza di considerare il bambino come protagonista del proprio apprendimento e valorizzando l'educazione sensoriale come base per un efficace sviluppo cognitivo.Nella sua componente psichica, la migliore potenzialità per il miglioramento dell'intera umanità. La realizzazione nel 1906 della casa dei bambini lega indissolubilmente Maria Montessori alla pedagogia speciale, incentrata sul rispetto del soggetto, anche portatore di deficit, e sull'abolizione del confine tra normale e anormale.
Lezione 00813. Su quale settore dell'educazione risiede il contributo offerto dal Mencarelli? Si argomenti la risposta.
Quale argomento pedagogico definisce il pensiero del Mencarelli?
Mario Mencarelli si è occupato in modo specifico del concetto di educazione permanente, relativo all'educazione intesa quale strumento non solo di adattamento dell'individuo alla società, ma anche e soprattutto di piena "integrale" autorealizzazione della persona. L'educazione permanente è totale, nel completo rispetto di tutti, integrale, critica, volta al dialogo e alla tolleranza.
L'istruzione educativa deve essere in grado di attivare un'intelligenza critica e costruttiva, di far maturare un pensiero organizzato e aperto, di promuovere la capacità di partecipare in modo libero, creativo e responsabile alla vita comunitaria. 15. Quale teoria elabora il Bruner per spiegare i suoi principi educativi? Su quali assunti si basa tale modello? Bruner fu uno dei maggiori esponenti del comportamentismo ma propone una sintesi del tutto personale dell'educazione. Una delle sue grandi idee su cui si fonda la scuola italiana è quello dell'organizzazione dei contenuti, secondo una "spirale a progressione ottimale". Il movimento a spirale che parte da un approccio intuitivo alla conoscenza per proseguire con ciclici approfondimenti e successivi ritorni e iterazioni, permette di comprendere le idee di base connesse alle varie discipline e permette di insegnare qualsiasiLa problematica riguarda chiunque in ogni età, purché si adegui il materiale da insegnare alla modalità di rappresentazione della realtà di chi apprende. La flessibilità dei contenuti è data dalle fasi di sviluppo dell'apprendimento, che seguono momenti rappresentativi attivi.
La teoria dell'istruzione di John Dewey parte dall'assunto che la struttura conferisce semplicità e sostiene l'apprendimento; l'educazione diviene così una continua azione di apprendimento delle strutture.
Per John Dewey, il fine dell'agire educativo è riassumibile nella semantica: "assegnare il posto giusto per ogni persona". Si definisce il contributo di Dewey alla pedagogia partendo proprio da questa frase.
Il pensiero di Dewey si erige su principi educativi che si riassumono nel credo educativo di Dewey.
Dewey riassume la sua teoria nella frase "assegnare il posto giusto per ogni persona".
sottolineando così la finalità sociale dell'educazione, incentrata sullo sviluppo soggettivo di abilità e conoscenze funzionali all'individuo, partendo dai suoi interessi. Bisogna "imparare facendo": l'educazione deve partire dallo svolgimento di attività comuni e quotidiane, che ripropongano saperi coerenti con la società in cui l'individuo vive, e che permettano una costante liberazione delle proprie conoscenze; liberazione, questa, che consente alla scuola, intesa come educazione, di configurarsi come strumento essenziale per fare democrazia. 18. Quale contributo offre il Piaget all'educazione? Piaget ha il grande merito di elaborare un modello integrale di uno sviluppo del bambino che tende all'equilibrio, partendo dall'assunto secondo il quale il processo evolutivo avviene tramite una influenza reciproca e costante tra il soggetto, con la propria natura biologica e il proprio pensiero, el'individuo avviene attraverso l'interazione con l'ambiente sociale che lo circonda. Lo sviluppo dell'individuo è regolato dalla legge dell'assimilazione, cioè l'incorporazione degli oggetti negli schemi della condotta, e dell'accomodamento, capacità dell'intelligenza di attribuire significato e riprodurre mentalmente simboli e concetti. Il contributo più noto della teoria piagetiana in campo educativo riguarda il concetto di idoneità all'apprendimento. La maturazione del bambino avviene per fasi (senso motoria, senso-percettiva, operazioni concrete e operazioni formali): Piaget scoprirà che i principi della nostra logica iniziano a definirsi prima dell'acquisizione del linguaggio, generandosi tramite l'attività sensoriale e motoria in interazione con l'ambiente, soprattutto quello socioculturale, e che un soggetto risponde a stimolazioni auto-prodotte e non da spinte che gli provengono dall'esterno; la costruzione del sapere da partedegli adulti è quello di fornire un ambiente preparato e materiali appropriati per favorire l'apprendimento autonomo. Montessori credeva che ogni bambino avesse un potenziale innato per imparare e che l'educazione dovesse rispettare e nutrire questa capacità. Il suo metodo si basa sull'osservazione e sulla comprensione delle fasi di sviluppo del bambino, offrendo attività e materiali che soddisfano i suoi bisogni e interessi in ogni fase. Montessori ha contribuito a cambiare il modo in cui si concepisce l'educazione, mettendo l'accento sull'importanza dell'indipendenza, dell'autonomia e dell'autodisciplina nel processo di apprendimento.epistemologica” si riferisce alla necessità di mantenere una costante attenzione e critica nei confronti delle teorie e dei concetti utilizzati nella pedagogia. Questo significa essere consapevoli dei limiti e delle possibili distorsioni che possono derivare dall'applicazione di determinate teorie o modelli educativi. La vigilanza epistemologica implica quindi una continua riflessione e revisione delle proprie pratiche educative, al fine di garantire un approccio scientifico e basato sull'evidenza nella pedagogia.La "epistemologia" intende la codificazione di informazioni che provengono dall'ambiente, che derivano appunto da una scrupolosa vigilanza epistemologica, grazie alla quale ogni soggetto può essere in grado di tradurre dati sociali in cambiamenti significativi.07. Piaget utilizza una metafora per definire la relaz