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Davis per inserire i punti cardine del metodo integrato dell’empatia parte dalla definizione
dell’episodio prototipico empatico che è formato dai seguenti tre punti: 1) Il soggetto che osserva;
2) Il soggetto osservato mentre sperimenta una situazione emotiva; 3) La risposta dell’osservatore.
Quindi l’episoodio prototipo è formato da quattro espressioni che costituiscono l’empatia: a) le
peculiarità dell’osservatore, dell’osservato e della sua situazione; b) i meccanismi cognitivi
dell’osservatore che acconsentono la conoscenza dell’osservato; c) la risposta che avviene
nell’osservatore davanti alla situazione emotiva dell’empatia cognitiva o afffettiva ; d) i
comportamenti interpersonali che provengono dall’esposizione agli stati doanimo dell’osservato.
Le componenti cognitive, affettive dell’empatia che contraddistinguono le risposte empatiche sono
quattro: l’abilità di adottare il punto di vista dell’altro (Perspective Taking), la tendenza a
immaginasi situazioni fittizie (Fantasia), la condivisione dell’esperienza emotiva altrui
(Considerazione Empatica), la consapevolezza dei propri stati di ansia, di preoccupazione in
situazioni relazionali (Disagio Personale). Le prime due componenti concernono le abilità
cognitive, mentre le altre due si riferiscono alla reazione emotiva del soggetto.
È interessante notare le due differenti modalità con cui può verificarsi la componente emotiva
dell’empatia: la prima reazione è originata dal disagio personale ed è caratterizzata da una
motivazione egoistica: in questo caso l’osservazione della sofferenza altrui determina
nell’osservatore uno stato di tensione e di conseguenza il comportamento indirizzato a favore
dell’osservato ha come finalità la liberazione di quel disagio che l’osservatore in prima persona
prova. La seconda modalità è al contrario caratterizzata da una motivazione altruistica: in tal caso
l’osservatore condivide gli stati emotivi dell’altro e mette in atto dei comportamenti prosociali
affinché possano migliorare le condizioni dell’osservato.
L’empatia culturale ed etnoculturale
L’empatia è stata per tanti anni studiata in generale, ma solo attualmente molti studiosi hanno
esaminato le forme che l’empatia può adottare in ambienti specifici differenti come la scuola, nelle
relazione che si stabilicono in determinati ambiti lavorativi, organizzativi, culturali, etnici. Infatti
tutto questo ha portato all’identificazione speciali forme di sentire vicario che sono:
a) l’empatia culturale che è l’abilità di avere un interesse nei confronti delle altre persone, di avere
un’attenta intuizione dei loro pensieri, sentimenti, atteggiamenti, esperienze (Van Oudnhoven, Van
der Zee, zooz). Quindi questo tipo di empatia tratta all’apertura di accettare modi di fare, abitudini
di un ambito culturale differente dal proprio; b) l’empatia etnoculturale concerne nella capacità di
empatia culturale che si rivolge sia a persone che fanno parte di altri gruppi culturali che di razze o
etnie diverse dalla propria. In questo tipo di empatia ci sono sia le tradizionali componenti affettive,
cognitive sia una componente che compre un’enorme rilevanza che è quella comunicativa, ossia
l’abilità di comunicare alle altre persone i propri sentimenti, i propri pensieri di comprensione della
condizione che vivono le persone facenti parte ad altre etnie e l’abilità di essere informati sui più
interessanti avvenimenti politico-sociali che le concernono, di accettare le diversità culturali.
Terre di confine
Il dibattito sulla concettualizzazione e anche sulla misurazione dell’empatia resta ancora oggi
aperto, sebbene come abbiamo visto il fenomeno sia stato ampiamente trattato ed esaminato.
La formulazione di una definizione univoca, esaustiva non è infatti stata affatto facilitata
dall’enorme utilizzazione del costrutto empatia in vari dominii, branche della psicologia. Inoltre
non dobbiamo dimenticare quanto questo costrutto possa essere complicato, evanescente affermano
Bonino, Lo Coco e Tani (1998), proprio in quanto è formato da livelli intereconnessi che contano e
si contraccambiano, tra cognizioni e affetti, revisioni delle esperienze personali e sentimenti sociali
e anche coscienza dei limiti del propio sè e accettazione emotiva dell’altra persona.
Vi è un’altra questione che è rappresentata dall’impiego, usuale in letteratura, di termini quale
empatia e simpatia quali sinonimi, empatia e role taking affettivo, etichette che si riferiscono bensì
ad avvenimenti distinti, con implicazioni e correlati molto differenti fra loro.
Per questo motivo, dopo avere rappresentato le più importanti definizioni di empatia, bisogna
rafforzare i limiti contraddistinguendola da altri concetti simili e per altre forme possano coincidere,
come role taking, risposte affettive come la simpatia, il disagio personale, il contagio emotivo.
Inoltre dobbiamo precisare che anche le definizioni di questi termini sono stato molte volte
modificate dagli studiosi che hanno esaminato ogni volta punti di vista diversi.
Role taking
E’ necessario distinguere per prima l’empatia da altre forme simili di esperienza emotiva in risposta
alle esperienze di altre persone per capire le diversità, fermandoci sui diversi modi di risposta
emotiva che possono crearsi nella persona che esamina le emozioni dell’altra persona: role taking o
assunzione di ruolo, si intende la capacità di immedesimarsi nell'altro assumendone il ruolo anche
se differente dal nostro senza però che venga offuscato il nostro punto di vista.
Risulta esserci un grande accordo tra i diversi autori nel riconoscere all’interno del role taking tre
dimensioni: una emozionale, una percettiva ed una cognitiva.
Quest’abilità interviene nelle forme di empatia più mature ed esclude un coinvolgimento di tipo
affettivo.
Nel momento in cui vi si aggiunge un vissuto emotivo si comincia a parlare di una risposta affettiva
all’emozione altrui che può essere di tipo simpatetico o di tipo empatico.
Inoltre quando nel role taking si annette un’esperienza emotiva si incomincia a parlare di una
risposta affettiva all’emozione di un’alto individuo che può essere del genere empatico e simpatico.
Sostanzialmente, il role taking è un'esperienza mentale che si configura come una forma di
osservazione delle definizioni che l'altro attribuisce al proprio Sè, al proprio stato emotivo e alla
situazione contingente nella quale si trova ad agire.
Appunto come riscontrano Bonino, Lo Coco, Tani vi è un accordo fra molti autori nell’approvare
che all’interno del role taking vi siano tre dimensioni: a) role taking emozionale, che è
responsabile del riconoscimento dello stato emotivo altrui e del rispondervi in maniera appropriata.
Può essere paragonata a una preoccupazione empatica; b) role taking cognitivo, quando una
persona può comprendere cause, pensieri, intenzioni di un’altra persona e inoltre d’accordo con
Hoffam (2000) consiste in un meccanismo tramite il quale una persona si pone in maniera cognitiva
nella situazione dell’interlocutore abbandonando il suo punto di vista e tantando di capire pensieri e
stati interni; c) role taking percettivo, è intesa come l’abilità di capire come un determinato
oggetto, insiemi di oggetti è visto da un altro individuo che non occupa il nostro medesimo posto
nello spazio ed esso coincide con la capacità di perspective taking.
Davis utilizza talvolta i termini perspectivetaking e roletaking in modo intercambiabile. il
roletaking, interviene come componente nelle forme di empatia più mature e non implica un
coinvolgimento di tipo affettivo. E pur vero che la capacità di mettersi cognitivamente nei panni
dell'altro può certamente indurre un vissuto emotivo, in questo casosi parla di una risposta affettiva
all'emozione altrui che può essere, , di tipo simpatetico o di tipo empatico.
Empatia, simpatia, disagio personale e contagio emotivo
E’ obbligatoria fare una seconda distizione fra le varie definizioni di empatia e le altre forme simili
di esperienza emotiva formatesi in risposta alle esperienze di altre persone: la simpatia, il disagio
personale, il contagio emotivo.
Per capire meglio le differenze fra simpatia, disagio personale, contagio emotivo, bisogna inserire
una circostanza di vita concreta, soffermdoci ad un esempio di una vecchietta che mentre sta
passeggiando in una via del centro viene scippata da due giovani che sono su un motorino.
Infatti questo esempio genera un risposta empatica intende la capacità di immedesimarsi
nell'altro assumendone il ruolo anche se differente dal nostro senza però che venga offuscato il
nostro punto di vista, per capire nei migliori dei modi l’avvenimento che una persona sta vivendo
(in questo esempio immedesimandosi nella vecchietta scippata), condivisione dell’emozione
dall’altra persona (in questo esempio la paura). Caratteristiche che risultano selettivi per poter
asserire che siamo davanti a una risposta empatica sono: il focus attentivo dell'osservatore che è
volto verso l’esperienza dell'altro, l'emozione sperimentata dall'osservatore che è conforme con
l’emozione provata dal individuo viene esaminato ed da essa è stata prodotta.
“Risposta simpatetica o simpatica” o simpatia è un modo di risposta affettiva che va verso il
vissuto di un altro individuo. E si esprime nell’avvertire dispiacere, interesse, sollecitudine,
preoccupazione per un’altra persona e si accompagna nella necessità di operare in qualche maniera
per agire a favore o sorreggere la persona per cui si sente una simpa. (Eisenberg, Strayer; 1987;
Hoffaman, 2000).
Vediamo che vi sono due aspetti che differenziano la simpatia dall’empatia: Il primo aspetto è che
l’empatia è come un “sentire come” qualcun altro; invece la simpatia è come un "sentire per"
qualcun altro e questo orientamento affettivo che va verso l’altra persona si avvia verso
l’accettazione del comportamento dell’altra persona e sul comprendere l’esperienza dell’altra
persona (Bonino 1998); il secondo aspetto è che la simpatia consiste nel fatto che la necessità di
aiutare l’altra persona si realizza in un comportamento prosociale che rendere la risposta
simpatetica indispensabile per lo sviluppo morale della persona; mentre coon l’empatia vi è un
mettersi nei panni dell’altro senza che vi sia l’accettazione del comportamento dell’altra persona e
capire il suo vissuto.