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Il pensiero di un autore sull'esperienza, la democrazia e la scuola

Muore nel 1952. Concetto di esperienza: secondo l'autore, l'esperienza si ha grazie al rapporto tra uomo e natura, il pensiero nasce dall'esperienza, intesa come esperienza sociale. L'esperienza educativa deve quindi partire da dove l'individuo vive. È esperienza quando si amplificano le conoscenze del bambino.

La democrazia: (basandosi su rilettura di altri autori nella sua formazione) l'ambiente sociale, è la società democratica (consente di arrivare al benessere delle persone) -> bene di tutti con l'impegno di tutti, la società è in continuo cambiamento. L'educatore deve far uscire gli impulsi naturali degli alunni, ed assecondarli e farli diventare nuove esperienze (non è più l'educatore che "trasmette", ma l'impulso è già dentro il bambino).

La scuola: -istituzione sociale, -attività quotidiane all'interno della scuola per fare esperienze nella

Vita sociale - tema industrializzazione: introdurre il lavoro a scuola per fare pratica.

Scuola e società: il pensiero pedagogico di Dewey risiede in un insegnamento guidato dagli impulsi dell'alunno e non da compiti imposti dal maestro. La scuola deve portare la vita e le esperienze della quotidianità degli studenti. La pedagogia prende come campo di indagine l'esperienza. La scuola ha il compito di introdurre il lavoro come fattore formativo.

Scuola attiva: concetto di attivismo pedagogico e scuola progressiva: le attività sono proposte per uno sviluppo progressivo del bambino. Si parte dalle conoscenze acquisite in famiglia per poi ampliarle a scuola. Si studiano quindi anche i metodi e non solo le nozioni.

Età evolutiva: Sono tre fasi: 4-8 anni (bisogni spontanei che si sviluppano con giochi ed attività) 9-12 (bambino frequenta la scuola primaria, acquisisce informazioni culturali, tema del lavoro, attività pratiche ed attività)

(logiche-deduttive) 12-14 (possibilità di ampliare le conoscenze apprese come scuola media). Si guarda lo sviluppo cognitivo e fisico e si adatta l'apprendimento.

I principi di Froebel applicati nella scuola di Dewey:

  1. Aiutare i ragazzi a vivere in cooperazione e a fare lavori di gruppo, concetto di interdipendenza, traducendo lo spirito in atti sociali.
  2. Tema dello spirito: mente-> spirito, è la persona nella sua composizione generale (fisico, emozioni, parte etica e morale. Soggettività completa, persona umana completa.
  3. Ogni attività educativa è racchiusa in attività istintive ed impulsive del fanciullo, il gioco come altre attività istintive sono considerate educative.
  4. Le attività e le tendenze individuali devono mantenere la vita di cooperazione e riprodurre le attività vitali dell'uomo nella cooperazione sociale.

Metodo per Dewey: il lavoro e la pratica: attività che riproducono in maniera generale i

Lavori nell'azienda. Dewey propone un modello di scuola: mette in rapporto le sue idee con l'applicazione stessa delle sue idee. La biblioteca è al centro, accanto al sapere mette i laboratori a seconda del tipo di scuola elementari-> laboratori di cucina). Officine meccaniche: vive l'avvio delle industrie delle auto, vuole coinvolgere la scuola con le innovazioni del momento nella società. Nella primaria c'è il giardino-> coltivazione per produrre il cibo. Proponeva alla scuola un processo di sviluppo sostenibile, rapporto diretto con le materie prime per il mantenimento del pianeta. Dagli anni 70' questi modelli sono stati completamente dimenticati. Non c'è rapporto tra mente e azione oggi. (vedi schema) fare ed agire è guida allo sviluppo del pensiero. (Codignola dice: pensa troppo al fare Dewey, ma sbaglia perché io penso perché tocco ed agisco, lui pensava solo che si agisse perché

sipensa.) modello scuola secondaria: biblioteca e museo al centro, il museo raccoglie la vita umana, la disciplina dal fare nella scuola primaria diviene sempre più teorica (fisica, chimica). Laboratorio di musica ed arte. Nei nidi toscani ci fu una grande influenza dell'arte. La scuola di Dewey, quindi, fa entrare dentro di sé la vita sociale, la scuola deve essere tutto un organico con il resto della vita del bambino. Lavori di astrazione costruendo il pensiero mediante l'imparare cose e fare azioni.

Libro scuola e società: libro scritto nel 1899 con 8 capitoli più appendice: lettera che scrive ai genitori per coinvolgerli all'interno dell'educazione di bambini. Temi: scuola e progresso sociale, scuola e vita del fanciullo, sperperi dell'educazione, psicologia istruzione elementare, principio educativi di Froebel, (inventato il gioco educativo nei giardini con humus) psicologia delle occupazioni, sviluppo dell'attenzione, scopo

Storia nell'istruzione elementare. ->Adulti sani e istruiti hanno avuto una buona infanzia e educazione. Imparare facendo: attenzione, osservazione, memoria e linguaggio. Il lavoro manuale è visto come partenza per poi studiare materie come biologia, matematica geografia ecc. la scuola, quindi, deve essere laboratorio e dare una grande importanza alle emozioni. Trova un punto tra filosofia ed arte (c'è sempre un comportamento umano) e scienza (perché si basa sui dati) è la pedagogia (secondo Dewey). La pedagogia-> non è scienza, è un sapere pratico dell'educazione, per applicarli deve avere delle evidenze pratiche: psicologia, sociologia, la filosofia (scienze riconosciute). Una delle ultime pagine della prefazione si parla di Codignola, filosofo: secondo lui Dewey da poca importanza alle lettere, accennando le scienze (lo dice in modo critico). Mette al centro dell'attenzione bambino dal punto di vista emotivo ed affettivo.

L'ambiente modella la capacità di ascolto e dell'apprendimento. Scuola e società di Dewey: borghi/Codignola erano professori che insegnarono al magistero di Firenze pedagogia-> preparavano le insegnanti per andare a lavorare alle elementari e medie. Sono intellettuali, filosofi, Codignola fonda una casa editrice, a scandici: la nuova Italia, casa editrice che ha diffuso le conoscenze pedagogiche in tutte le facoltà italiane che si interessavano di educazione. Fonda la scuola cittadina-Pestalozzi, la prima scuola nel 1945 post-bellica, tempo pieno, si studia l'apprendimento e non materie specifiche, è stata per decenni una scuola unica. Anche borghi, ebreo, quindi con le leggi raziali, andò a lavorare alla Columbia University che trova Dewey. Nel '49 torna a Firenze. Iniziano a tradurre tutte le opere di Dewey con la casa editrice del collega Codignola. Hanno quindi creato la scuola di pedagogia fiorentina. Dewey sostiene che

L'educazione è il percorso giusto per raggiungere una società democratica. Per avere lo sviluppo umano con il rapporto uomo-ambiente e un rapporto politico e sociale -> tutto grazie alla scuola, la scuola rappresenta la vita. Per mezzo di processi educativi e formativi.

Psicopedagogia: Dalla relazione interpersonale alla relazione educativa: costruire lo sguardo dell'educatore: rapporto tra educazione-formazione-relazione.

RELAZIONE: base di ogni processo educativo e cognitivo. Se voglio progettare un processo educativo e formativo (differenze) come riferimento devo avere la relazione, nella relazione abbiamo chi guida e chi è guidato. La relazione si pensa generalmente ad un carattere micro, l'uomo che riflette sulla sua interiorità personale -> maschera di fronte agli altri, siamo persone estranee a noi stessi. La relazione è definita antinomica, in quanto c'è chi guida e chi è guidato. La Relazione ha due significati.

semantici:

  1. re-ligo: legarsi, assicurare, inteso come una qualità dellarelazione.
  2. re-fero: ricondurre a sé, ricerca della qualità della comunicazione.

Si parla di relazione quando i due soggetti mettono in atto il processo intra-personale: relazione che avviene tra noi stessi e che viene rispecchiata nell'altro e il processo interpersonale: rapporto che ho con l'altro esternamente a me. La relazione diviene il luogo che mi mette in contatto con l'altra persona. (mezzo per formazione genitore-bambino e insegnante-allievo, per la formazione umana, base di ogni relazione educativa e formativa e la base dei processi di apprendimento).

->in: l'altro è dentro di me,

-> con: l'altro è con me,

->tra: l'altro è tra noi.

le relazioni interpersonali: mezzo per la formazione del genitore e del bambino, dell'insegnante e dell'allievo. È in oltre il mezzo per la formazione umana. La relazione interpersonale,

quindi, è alla base dell'organizzazione educativa e formativa dei processi di apprendimento. La relazione educativa: è un legame tra relazioni interpersonali (conoscenza dell'altro) e intrapersonali (conoscenza del sé) utile per una capacità di ascolto attiva, capacità di introspezione e autotrasformazione. La scoperta dell'inconscio ha aiutato a capire meglio questo concetto (Freud e psicoanalisi). Modelli relazionali in età adulta -> se voglio riflettere su cos'è la relazione educativa devo vedere la relazione materna primaria: legame che si crea tra madre-bambino: mente e corpo si sviluppano in rapporto a quello che la madre gli trasmette. (Il legame si crea dall'inizio della gravidanza -> Bowlby e imprinting di Lorenz) La relazione ha radici quindi infantili che possono portare ad avere una visione di speranza/paura ogni situazione che si presenta. Avviene anche il transfert: il modo in cui percepiamo le cose.

Le interpretiamo e ci comportiamo di conseguenza. Ainsworth studia le tipologie di attaccamento:

  1. sicuro: permette al bambino di sentirsi accudito e ha la certezza che non è mai solo, percepisce nell'ambiente il senso della certezza. Deve essere garantito dalla società.
  2. insicuro evitante: il bambino sa che deve fare a meno della madre, perché da un punto di vista affettivo sono sfuggenti.
  3. insicuro resistente/ambivalente: il bambino non è in grado di capire quando la madre è affettuosa o meno (madre ambivalente).
  4. insicuro disorganizzato: recente, più problematico, si sviluppa di fronte a malattie psichiatriche o in presenza di abusi. C'è un rapporto tra emozioni, attaccamento e memoria. L'attaccamento è dato dalle esperienze.

Nel 1923 Martin Buber scrive un saggio "io e tu" elabora la filosofia dialogica: quando mi occupo del soggetto uomo, automaticamente mi occupo dell'altro. (prima volta

Il concetto dell'altro rispetto a me). Neuronispecchio (Rizzolatti negli anni 90') calotta prefrontale cranica (dietro la fronte) e nellaparietolaterale (dove sono le tempie). Permettono l'apprendimento (es. Famiglia). La relazione pe
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Publisher
A.A. 2021-2022
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Auross di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Boffo Vanna.