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MEZZO FINE

Educazione e promessa rispondono al medesimo paradigma in quel gioco

tra mezzi e ni dove i se/le promesse sono i mezzi, da mezzi educativi sani,

congruenti, coerenti, opportuni, “allora” discendono i ni raggiungibili e/o

raggiunti.

EDUCAZIONE E INTIMITA’:

Educare all’intimità vuol dire infondo educare alla pienezza. Una persona

capace di intimità è una persona davvero ben educata, libera, autonoma.

Intimità e intimismo sono diversi tra loro. L’intimità è governata da un

progetto, l’intimismo è governato dal “qui e ora”. Secondo Berne, l’intimità fa

stare bene; una persona capace di intimità è una persona che sta bene con

se stessa e con gli altri. Inoltre, Berne distingue 6 livelli di strutturazione del

tempo dove la solitudine è il livello più basso e l’intimità è il livello più alto.

fi ff fi fi ff

Insieme alla solitudine, la fragilità è la condizione esistenziale che connota

maggiormente la società attuale. La fragilità è la condizione di

trasformazione odierna e la solitudine è l’ossatura portante della fragilità. La

fragilità è trasversale, è dei bambini, degli adulti, degli anziani, ma in

particolare degli adolescenti, anche se la società contemporanea è

caratterizzata dal fenomeno dell’adolescentilizzazione culturale, sospesa tra

“io posso tutto” e “nulla mi è vietato”.

EDUCAZIONE E TENEREZZA:

L’educazione contiene tenerezza, che deriva da “tengo” e da “tenax” =

l’abbracciare e l’essere saldi, la morbidezza e la fermezza. La tenerezza

educa alla pace: laddove non c’è tenerezza è probabile che si sviluppino

comportamenti violenti.

• Morin: diceva che agli antipodi della tenerezza c’è la violenza

• David B. Lynn: dice che la cultura della tenerezza, così come quella

violenza, si apprende in famiglia. Dove i coniugi assumono condotte violente

spesso c’è il “crollo degli atteggiamenti materni”, patologia familiare che

provoca la di coltà di provare tenerezza verso l’altro diventando indi erenti.

• James W. Prescott: ha scoperto che la tenerezza familiare è presupposto di

una società paci ca: laddove le culture orientano i bambini con tenerezza,

sono ridotti furto, uccisione, tortura.

Esiste una forza educativa nell’essere teneri. Il soggetto di animo tenero è in

grado di comprendere le fragilità proprie e altrui, di perdonare e di

perdonarsi.

- La tenerezza ricevuta in età infantile è positivamente correlata alla salute

psico- sica

- Chi è stato educato con tenerezza ha grandi possibilità di divenire un

adulto tenero

- I soggetti deprivati delle cure primarie sono a rischio di sviluppare, in età

adulta, disagi psichici e comportamentali

- c’è correlazione tra tenerezza e sviluppo di comportamenti responsabili

EDUCAZIONE E REALTA’:

L’educazione deve ispirarsi al principio di realtà. Una persona sana è guidata

dal principio di realtà, nella quotidianità cammina con i piedi per terra. Il

principio di realtà chiamato a governare l’educazione non può non prendere

atto della pluralità degli eventi educativi in quanto questa è un evidenza di

base, un evidenza storica. Quindi, come anche già detto, tutto il

ragionamento pedagogico-educativo deve transitare dal singolare al plurale.

EDUCAZIONE E NORMALITA’:

Oggi la normalità non va di moda. Una persona normale sarebbe un

individuo quasi scialbo, insigni cante. Si fa il tifo piuttosto per l’imprevisto, la

trasgressione. La verità è che abbiamo una concezione sbagliata di

normalità che è, al contrario, il tratto fondante di una vita piena e

degnamente vissuta.

fi ffi fi fi ff

RAPPORTO EDUCATIVO

ASPETTO STATICO ASPETTO DINAMICO

L’aspetto statico è la forma del L’aspetto dinamico è la sostanza del

rapporto educativo. rapporto educativo.

Ci sono due enunciati fondamentali: L’educazione è dinamica perché è un

1) L’educazione è funzione processo storico con in niti rapporti

dell’ambiente e delle persone educativi.

coinvolte. Da questo scaturiscono:

2) L’educazione è funzione dei -la molteplicità e la tendenza

sistemi sociali (ambienti) e degli all’in nito dei rapporti educativi che

educatori e degli educandi (persone storicamente si sono dati, si danno e

coinvolte). si daranno (l’educazione si articola in

Il rapporto educativo dal punto di molteplici rapporti educativi)

vista statico ha una struttura -il tentativo di suddividere i rapporti

tridimensionale data, appunto, educativi in classi/sistemi

dall’incontro di almeno un educatore, legittimando diverse pedagogie di

un educando e un ambiente settore (es. la pedagogia familiare si

caratterizzato da uno spazio e un occupa di rapporti in famiglia; la

tempo (la stessa auto-educazione è pedagogia speciale si occupa dei

sempre un rapporto interiorizzato bisogni speciali nelle disabilità)

con se stessi o con il proprio sé). Quindi, la singola persona educanda,

La scomparsa di una delle tre come la singola persona educatrice,

dimensioni del rapporto educativo sono coinvolte in un divenire

implica la scomparsa della continuo del singolo rapporto

pedagogia e l’avanzamento di altre educativo e in una molteplicità di

discipline. rapporti educativi.

L’educazione è un rapporto interpersonale e il veicolo dell’educazione è la

comunicazione. Educatore ed educando, in un tempo e in uno spazio,

comunicano. La persona diventa tale attraverso la comunicazione, che è

sempre reciproca, interpersonale e ducale, anche quando è interiore.

Educazione e comunicazione sono caratterizzati dalla totalità, proprietà dei

sistemi aperti e viventi quali sono, e sono legate tra loro da una circolarità

aperta e a spirale. Tra educazione e comunicazione c’è interdipendenza

reciproca.

La comunicazione, e quindi il rapporto educativo, è costituita staticamente

da tre dimensioni:

sintattica semantica pragmatica

sintassi signi cato pragma - fatto

fi fi fi

I livelli di comunicazione e di percezione interpersonale sono 2: verbale e non

verbale. La di erenza tra chi sa comunicare e chi non riesce a trasmettere il

messaggio sta nella capacità di sintonizzare i livelli.

Meta-assioma per eccellenza, assioma degli assiomi:

TUTTO IL COMPORTAMENTO E’ COMUNICAZIONE

(non c’è nulla del comportamento che non sia comunicazione)

Gli assiomi sono regole invariati che valgono inconfutabilmente ovunque. Ci

sono 5 assiomi che valgono anche singolarmente:

1) NON COMUNICARE E’ IMPOSSIBILE; non c’è momento in cui non si

comunica, si comunica sempre

2) COMUNICAZIONE NUMERICA E COMUNICAZIONE ANALOGICA: come

e in che modo comunichiamo. Il linguaggio può essere verbale e numerica

(parole, numeri, ecc.) o non verbale analogica (mimica, sorrisi, ecc.)

3) INTERDIPENDENZA TRA CONTENUTO, CONTESTO E RELAZIONE: tre

aspetti che indicano equilibrio, persone equilibrate

4) LA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DEGLI EVENTI: la

comunicazione è fatta di vari momenti comunicativi ma non è detto che le

varie persone “punteggino”/diano lo stesso signi cato e la stessa

interpretazione a ciò che viene detto

5) INTERAZIONE COMPLEMENTARE E INTERAZIONE SIMMETRICA:

complementari se ognuno si occupa del proprio ambito (insegnate-allievo;

genitore- glio); simmetrico se c’è parità tra gli interlocutori (colleghi, moglie-

marito)

L’educazione, così come la comunicazione, è un sistema aperto e vivente

caratterizzato dalla circolarità aperta e continua e reso possibile dalla

comunicazione. Le proprietà dei sistemi aperti e viventi sono

fondamentalmente 4:

1) TOTALITA’: la relazione educativa non è una somma di educatore-

educando-ambiente, ma è un prodotto ulteriore dell’interazione di questi

elementi. Non è una sommatività.

2) RETROAZIONE: è un’azione, un’informazione di ritorno. I livelli di

retroazione sono 2: può essere negativa (lenta) o positiva (veloce). La

migliore relazione educativa possibile è quella caratterizzata si dal

cambiamento, dal movimento, dal dinamismo, ma lenta, non forte, non

rapida, non improvvisa. Il cambiamento va governato e non subito.

3) EQUIFINITA’: raggiungere l’obiettivo oltre il punto di partenza e il percorso

intrapreso. Arrivare allo stesso stato nale (uscita) in modi diversi

fi ff fi fi

(trasformazione) e partendo da condizioni iniziali diverse (ingresso). Al

pedagogista interessano i dati in ingresso e in uscita, ma soprattutto la

trasformazione.

4) CALIBRAZIONE: o “funzione a gradino”. La relazione educativa deve

essere costante.

Il modello di integrazione e collaborazione tra spazi educativi di famiglia,

scuola e extra-scuola presenti in un determinato territorio prende il nome di

Sistema Formativo Integrato. Il Sistema Formativo Integrato è formato e

include una molteplicità di agenzie e attori, formali e informali, implicite ed

esplicite. Tutti, più o meno, intenzionalmente o preterintenzionalmente,

educano, formano la persona, lavorano alla strutturazione della persona.

Oggi si rileva un profondo scollamento tra questi attori e queste agenzie: a

volte sono in con itto tra loro e ognuno va per la sua strada creando

messaggi educativi precari e provvisori che sono destinati a mandare in

confusione. L’attività più prossima alla nostra disciplina è quella di andare a

ritessere le discrepanze. Da qui in bisogno di un Sistema Formativo

Integrato.

Il Sistema Formativo Integrato ha due visioni: scuola-centrico o persona-

centrico. Ragionevolmente, il Sistema Formativo Integrato è persona-

centrico, il suo centro è la persona e non l’istruzione. Il compito del Sistema

Formativo integrato è portare a sistema le varie agenzie in funzione della

persona.

I livelli di percezione interpersonale sono 2 (penetrabilità e impermeabilità)

che sono opposti tra loro e possiamo considerarli come due estremi di un

intervallo.

PENETRABILITA’ + - IMPERMEABILITA

’ - -

+ + 66,6%

17,6% 17,6%

Persone pressoché È la normalità, dove Persone brutte o con

perfette, belle e buone gioca la prospettiva gravi disabilità

educativa.

Non sono solo il tuo

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _giiorgia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Corsi Michele.