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Orario attività Spazio7
7:30-9:30 - Entrata e ambientamento/gioco - Ingresso / salone; libero - Scambio informale tra genitori e educatrici;
9:00-9:30 - L'adulto organizza e coordina la situazione (es. gioco dell'appello);
9:30-11:30 - Esperienze organizzate in piccolo gruppo (es. a seconda dell'età dei bambini) - Sezione, spazi dedicati;
11:30-12:00 - Cambio, pulizia personale, preparazione al pranzo (l'adulto offre supporto al bambino con attenta cura al rapporto individuale);
12:00-13:00 - Pranzo (l'adulto deve organizzare e coordinare la situazione mangiando tavolino vicino ai bambini e aiutandoli quando ne hanno bisogno) - Sala da pranzo con i tavolini; ad ogni tavolino c'è un piccolo gruppo con un'educatrice; - Si crea un rapporto con il personale impegnato ai pasti;
13:00-14:30 - Pulizia personale e preparazione alla prima uscita (l'adulto sostiene la routine e accompagna i bambini alla prima uscita) - Bagno; ingresso;
uscita);
Incontro con i genitori (uscita);14,30-15,30
Riposo;
Spazi dedicati- ogni bambino deve avere un proprio posto e la costante presenza dell'adulto;15,30-16,30
Cambio, pulizia personale e la Bagno, sala da pranzo, ingresso; preparazione alla merenda e alla seconda uscita (l'adulto supporta i bambini e li accompagna alla merenda in sezione o ai tavolini;
Si accompagnano i bambini che devono uscire;
Incontro con i genitori (in uscita);16,30-18,30
Esperienze organizzate in piccoli Spazi dedicati della sezione, l'ingresso.gruppi;
Preparazione alla terza uscita;
Incontro con i genitori (in uscita). gli interventi degli adulti sono diretti e La promozione delle esperienze di bambini e genitori:indiretti. L'intervento diretto è il lavoro sul bambino, con il bambino per promuovere le attività, la comunicazione e la socialità. L'intervento indiretto è la preparazione degli spazi e del materiale: ad es. il materiale deve essere
Sufficiente per tutti i bambini e ordinato sempre negli stessi luoghi. Il piccolo gruppo consente l'efficacia di scambi e relazioni tra i bambini. Consente anche di curare il rapporto individuale con il singolo bambino tenendo presente le necessità di ogni bambino e avendo rispetto delle diversità di ognuno- ad es. in caso di bambini provenienti da culture diverse. I fattori che contribuiscono al benessere e al piacere dei bambini sono la qualità dell'ambiente, la stabilità del contesto sociale e la consapevole organizzazione delle esperienze.
I servizi domiciliari e i nidi aziendali sono delle spunti di riflessione sui nidi domiciliari e aziendali: alternative valide in quanto rispondono alle stesse esigenze del nido e sono simili al nido. I servizi domiciliari sono servizi educativi nelle case (degli educatori, di solito) con 4-5 bambini. Sono poco diffusi in Italia; esistono solo in Alto Adige. Deve essere garantita la continuità nell'arco
di un periodo lungo dell'anno. Orari: di solito solo la mattina e spesso senza il pranzo. Gli spazi non sono adeguati. C'è un solo educatore; deve però essere garantita la stabilità del servizio. Non è previsto il pasto. Per essere efficiente dovrebbe essere organizzato in uno spazio adiacente all'abitazione dell'educatore, appositamente organizzato, il pasto dovrebbe essere fornito da un buon servizio esterno e l'educatore dovrebbe essere affiancato da altri educatori per assicurare la continuità in caso di mancanza. I nidi aziendali: c'è difficoltà ad organizzare un lavoro educativo. Troppa ancillarità (dipendenza) nei confronti dell'azienda. Il problema è comunque che le aziende non li vogliono fare. I nidi aziendali possono essere interessanti se: lavorano solo di giorno; non sono chiusi al territorio per assicurare il confronto con l'esterno; sono inseriti nella rete dei servizi per.l'infanzia con garanzia del controllo da parte degli enti pubblici (es. Coordinatrici pedagogiche del Comune). La legge n. 151/26 marzo 2001 tutela la maternità e la paternità (per temperare l'interpretazione estensiva del concetto di flessibilità organizzativa che accompagna la prospettiva dei nidi aziendali) - la donna non può lavorare di notte se è in gravidanza o fino a 1 anno di vita del bambino; la donna o il genitore affidatario non possono essere obbligati a lavorare di notte fino ai tre anni di vita del bambino.Cap 9. Programmazione e valutazione. Apprendimento dei bambini
La metodologia educativa nel lavoro al nido si basa: sulla programmazione del lavoro; sulla verifica e la valutazione; sull'osservazione del bambino; sulla documentazione (relazioni, diari etc.). Sono importanti anche: l'ambientamento (ex inserimento) e l'organizzazione degli ambienti. La stenta a diffondersi; è però doveroso che gli
adulti dichiarino la loro intenzionalità programmazione educativa, che sia priva da ogni rigidità e da ogni schematismo ma attenta ai bisogni dei bambini. La programmazione da qualcuno viene criticata in quanto impedirebbe la scoperta del bambino. Fissare gli serve perché si capisce la direzione in cui ci si muove e le verifiche da fare. La pedagogia per obiettivi (che alcuni accusano di essere rigida e di soffocare la creatività dei b.) influenza positivamente lo sviluppo dei bambini. Vygotskij, studioso russo che ha scoperto il rapporto tra pensiero e linguaggio, al contrario di Piaget, intende che lo sviluppo è condizionato dall'apprendimento. La programmazione s'intende come processo Ruolo del adulto e apprendimento infantile: ricorsivo in cui sono contemperate sia il momento propositivo, proprio degli educatori, sia il momento casuale, introdotto dai b. Il consiste nell'individualizzazione dei contesti di momento propositivo esperienza.degli obiettivi, dei tempi e dei materiali da utilizzare. Il momento casuale-casuali che vengono proposti dai bambini che possono diventare occasione di apprendimento con la regia delle educatrici (l'adulto dovrebbe essere regista e non trasmettitore). L'educatrice dovrebbe adattare con flessibilità i suoi sistemi alle risposte del bambino, valutando la situazione globale. Il modello di riferimento è quello dell'educatrice riflessiva.
La programmazione significa previsione di attività che favoriscono lo sviluppo di competenze cognitive e di abilità sociali. Quando si programma si fissano anche gli obiettivi e si decide in che modo fare le verifiche del raggiungimento degli obiettivi.
L'asilo nido insegna a categorizzare il mondo esterno (cioè a dare un ordine alle cose). Il gioco, per il bambino, è una delle modalità di conoscere. Il gioco di finzione è un intreccio
Di intelligenza e di emozioni, attribuzione di significati e sviluppo della fantasia. La competenza narrativa è importante per lo sviluppo del linguaggio, alimenta la capacità di rappresentazione di oggetti non presenti al momento, capacità che compare nel secondo anno di vita del bambino (perciò la lettura è molto importante, sia al nido, sia a casa). Quando la parola comincia a funzionare come segno inizia la possibilità di raccontare. L'asilo nido favorisce il dialogo (capacità dell'educatrice di parlare con i bambini e di ascoltare i bambini) ed è un luogo di socializzazione e di relazione tra bambini. Quando si programma è giusto anche verificare e valutare il nostro operato. La verifica e valutazione si basa su elementi oggettivi (cioè si sottopone il bambino a delle prove che permettono di capire se sono stati raggiunti determinati obiettivi). Di solito si tratta di obiettivi di tipo cognitivo.
Leprove di verifica si fanno a seguito di una programmazione. Devono essere uguali per tutti, devono essere il più possibile oggettive e misurabili in qualche modo → metodo quantitativo.- invece si riferisce a aspetti più qualitativi e sociali e dunque si fa attraverso la valutazione dell'osservazione dell'adulto; lascia maggiore soggettività alla capacità osservativa e interpretativa dell'adulto. Si valuta la personalità del bambino nel suo complesso, le caratteristiche del suo sviluppo affettivo ed emotivo, le qualità del comportamento sociale e del comportamento di lavoro, lo sviluppo di autonomie, la capacità di tollerare le frustrazioni, di conoscere e gestire i propri stati emozionali, saper rimandare la soddisfazione di un bisogno, le attitudini cooperative (empatia, rispetto, reciprocità, gratitudine, accettazione, responsabilità, comportamenti di aiuto, condivisione, collaborazione, cooperazione) →
metodo qualitativo. Di solito si evita di fare verifiche pure e semplici anche perché il bambino si può trovare imbarazzo e difficoltà di fronte a qualcosa con cui non è abituato; dunque al nido si preferisce fare una valutazione più complessiva del bambino che può comprendere anche la verifica. La verifica e la valutazione sono integrate con l'osservazione e con la documentazione.
CAP 10. La memoria come motore di riflessione per l'elaborazione del progetto educativo l'osservazione è la strategia privilegiata per comprendere il comportamento del bambino e per comprendere come si sviluppano i bambini. I metodi e gli strumenti osservativi sono tipici della professionalità educativa e aiutano a capire che le relazioni educative non vengono dall'improvvisazione ma portano alla capacità di cogliere la diversità e l'imprevedibilità dei bambini.
importante è la sensibilità all'ascolto e la relazione nel lavoro dell'educatrice. Queste qualità si acquisiscono tramite il tirocinio con supervisione e tutoraggio. I bambini sono i principali protagonisti della loro esperienza e su questo presupposto deve essere articolata la contestualizzazione dell'azione educativa, sia per la sua progettazione, sia per l'osservazione e la documentazione dei suoi sviluppi. La validità (la congruenza tra la teoria proposta dell'adulto e la situazione vissuta dal bambino) e la rilevanza delle indagini osservative (indagini che non si limitano solo a confermare una teoria ma anche di rilevare le scoperte di nuove opportunità) sono legate alla qualità del contesto dove si si realizza l'osservazione e dalle capacità costruttive dei soggetti in tale contesto. La progettazione dovrà essere fatta.relaz