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L'abbandono, nel gioco è il bambino che ha il controllo della situazione
Esplorazione e creatività
La manipolazione è un'attività ludica fondamentale ed ha un ruolo privilegiato nello sviluppo del bambino. Dalla manipolazione e dall'esplorazione degli oggetti e dell'ambiente il bambino evolve da azioni finalizzate a produrre effetti pratici ad azioni simboliche.
Fondamentale l'attività di esplorazione spontanea del bambino, di ricerca e di scoperta: GIOCO EURISTICO
Il materiale d'elezione per il gioco euristico è ciò che viene chiamato "materiale di recupero", materiali e oggetti semplici, che fanno parte della quotidianità.
Il gioco euristico evolverà quando l'educatore offrirà al bambino il CESTINO DEI TESORI, caratterizzato sempre da materiale non strutturato, ma arricchito da una serie di oggetti associabili tra loro.
Il cestino dei tesori rappresenta un supporto
educativo di base per l'educatore per consentire al bambino disperimentare le proprietà fisiche dei materiali, di scoprire l'esito delle proprie azioni sugli oggetti. Le conoscenze di tipo fisico e di trasformazione passano anche attraverso attività dette di PASTICCIAMENTO, che consentono di ammassare, frazionare, ridurre in pezzi, tagliare, modificare, creare. Il bambino sviluppa intorno ai 2 anni la capacità simbolica, cioè la capacità di pensare, rappresentare oggi, persone. Nel gioco simbolico il bambino riproduce le esperienze della sua vita, i ruoli familiari. Il gioco delle bambole è solo per le bambine? C'è un equivoco nel credere che il gioco simbolico sia solo identificazione con il proprio ruolo sessuale: il bambino impara a fare il maschietto e la bambina la femminuccia. Le ansie dell'adulto "arrivano" al bambino ed evocano in lui paure di non definizione sessuata precludendogli
La possibilità di affrontare a livello simbolico i problemi relativi a contenuti importanti dei legami familiari, come la gelosia tra fratelli, la tenerezza, la relazione della coppia genitoriale. Attraverso il gioco simbolico il bambino esplora tutti i dettagli della vita quotidiana, si interroga sui rapporti che intercorrono nell'ambito familiare, esplora le inclusioni e le esclusioni nel rapporto con la coppia genitoriale, le gelosie e si interroga sul posto e sul ruolo che occupa in famiglia. Nell'accudire la bambola o l'orsetto, il bambino affronta anche le preoccupazioni relative al proprio corpo e al suo funzionamento, alla sua protezione e cura, al suo essere bello e pulito o sporco o malato. In ogni giocattolo, in ogni oggetto, c'è un valore latente (significati impliciti e psicosociali), che orienta e definisce il bambino in funzione dell'ordine sociale e culturale. Gioco e giocattolo rappresentano il mezzo attraverso il quale la
società degli adulti trasmette al bambino informazioni culturali, norme, regole, differenze sessuali, funzioni psicologiche, affettive e sociali, con l'obiettivo di orientarlo e prepararlo all'assunzione di un ruolo rispetto all'ordine sociale di appartenenza. Per l'adulto il giocattolo rappresenta uno strumento con cui trasmettere valori, norme comportamentali, regole, divieti, insegnamenti... mentre per il bambino rappresenta solo la possibilità e lo strumento per esplorare, conoscere. Il giocattolo può svolgere una funzione di mediazione sia nella relazione con l'adulto sia nella relazione con il coetaneo. Solo giocattoli? E quali giocattoli al nido? Il primo mondo esplorato e giocato dal bambino è il proprio corpo e il corpo della madre e/o dell'adulto che lo cura. Il corpo è il canale privilegiato per sperimentare non solo sensazioni ma anche per fare scoperte, conoscenze e apprendimenti, il bambino costruisce.così il suo sapere. Ma non solo il corpo proprio ed altrui è affascinante per il bambino, anche il mondo naturale. La classificazione che si tende a fare dei giochi e dei giocattoli in affettivi, cognitivi, motori e linguistici corrisponde ad una necessità dell'adulto, ad una esemplificazione mentale che gli consente di offrire al bambino stimoli, opportunità perché possa sperimentare diversi livelli di conoscenza. Il ruolo dell'adulto Al bambino non si deve INSEGNARE a giocare, è la sua area di esperienza: lui sa come giocare, ha bisogno solo di un contesto appropriato in cui farlo. Il ruolo e la responsabilità dell'adulto iniziano prima del rapporto diretto col bambino, passano prima attraverso la costruzione dell'ambiente e del clima emotivo, attraverso la scelta di materiali adeguati all'età del bambino. Non si gioca perché SI DEVE GIOCARE col bambino ma si gioca per il piacere di STARE con lui e di fare INSIEME.per la gratificazione che il suo agire e la sua gioia ci procurano, per la soddisfazione e l'interesse per le sue azioni. Giocare con il bambino significa "mettersi in gioco", mettersi in sintonia con lui. Ma METTERSI IN GIOCO significa avere la consapevolezza che la strategia educativa risiede in altri elementi. Da un lato, nella cura dell'ambiente, del clima, degli arredi, nella scelta dei materiali e degli oggetti, nella MODALITÀ RELAZIONALE di presentazione e di offerta del materiale. Dall'altro, dalla consapevolezza che quando ci si inserisce o ci si affianca al gioco del bambino è per sostenerlo o per arricchirlo. Il ruolo dell'adulto e la sua presenza cambiano a seconda dell'età del bambino. Nelle successive funzioni l'adulto svolgerà anche un'attività di MODELING, cioè di esempio, impersonando un ruolo e guidando il bambino verso competenze ludiche non ancora esplorate. Quando l'adultosi allontana o non è presente all'attività esplorativa del bambino molto piccolo, questi perde la sua concentrazione e interesse come se lo sguardo e la presenza dell'adulto lo sostenessero e lo confermassero del proprio piacere ludico e della propria competenza-esistenza. L'interesse dell'adulto è alla base della motivazione infantile. La disponibilità e il rinforzo dell'adulto sostengono e promuovono l'autonomia del bambino e rinforzano il senso di identità personale. La contraddizione dell'adulto: L'importanza del gioco nell'educazione e nella socializzazione di bambini è stata contemporaneamente riconosciuta in teoria e negata nella pratica. Se da una parte si è divenuti più consapevoli del significato pedagogico del gioco spontaneo, dall'altra, le esperienze di gioco libero concesso ai bambini appaiono sempre più ridotte. Nella concettualizzazione adulta inoltre ilgioco nel contesto educativo. Il gioco, infatti, non è solo un semplice passatempo, ma ha un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. Nel gioco, i bambini imparano a esplorare il mondo che li circonda, a sviluppare la loro creatività e immaginazione, a risolvere problemi e a relazionarsi con gli altri. Attraverso il gioco, i bambini imparano a comunicare, a collaborare, a prendere decisioni e a gestire le emozioni. Il gioco è quindi un'attività estremamente importante per lo sviluppo armonico dei bambini e dovrebbe essere valorizzato e incoraggiato. Non dovrebbe essere considerato come una perdita di tempo o come un'attività non produttiva, ma come un'opportunità per imparare e crescere. Ogni gruppo educativo ha il compito di scoprire e utilizzare in modo creativo le pratiche, gli oggetti e i simboli che favoriscono il gioco e lo sviluppo dei bambini. Dovrebbe tenere conto delle differenze ambientali e culturali, adattando le attività ludiche alle specificità del contesto in cui si opera. In conclusione, il gioco è un'attività fondamentale per lo sviluppo dei bambini e dovrebbe essere valorizzato e incoraggiato. Dovremmo ricordare la valenza emotiva, sociale e creativa del gioco e non squalificarlo come un'attività non produttiva.servizio. Non si possono avere ricette da applicare, al massimo ciò che si può avere dalle esperienze degli altri sono spunti per elaborazioni possibili.PRIMO ASPETTO
come rapportarsi alla cacca dei bambini
La cacca e la cura fisica del bambino al nido hanno una significativa centralità, i gesti intorno alla cacca del bambino rappresentano un momento di alta professionalità non riconosciuto per esempio nella scuola dell'infanzia. La cacca e la pipì non rappresentano solo un evento fisico, anzi per il bambino è un evento psicologico denso di significati emotivi. Nella routine di cambio non c'è solo cura fisica, ma accudimento e cura psicologica ed emotiva e rappresentano momenti privilegiati di rapporto e di crescita.
ESEMPIO
gli stimoli offerti e le attività
Gli apprendimenti nel gioco infantile non sono mai separati, anzi, in ogni gioco sono in atto apprendimenti multipli. Nel gioco simbolico ad esempio, oltre alla
Rappresentazione mentale dei ruoli, ritroviamo competenze e sviluppi diversificati. In ogni attività ludica il bambino è alla ricerca di strategie personali, non convenzionali. Ma la ricerca non è solo un'area di esperienza cognitiva in quanto il gioco infantile è sempre permeato di contenuti emotivi e quindi è anche un'area di sviluppo emotivo.
PEDAGOGIA AL NIDO
Il nido ha un compito formativo che non si articola attraverso l'insegnamento precoce di abilità e nozioni. Al nido si impara attraverso la scoperta e l'esplorazione. Questo non solo perché la sua pedagogia è attiva ma perché l'obiettivo è di natura diversa. Il bambino viene visto come persona, nella sua totalità, in ogni aspetto della sua vita. Il bambino al nido scopre chi è, come sentirsi con gli altri e come il mondo possa essere amico e interessante. Il nido è il luogo di relazioni. Al nido si impara.
relazione si basa sull'importanza di creare un ambiente di fiducia e di reciproco rispetto tra gli adulti e i bambini. Questo ambiente favorisce lo sviluppo delle competenze sociali e affettive dei bambini, promuovendo la loro autonomia e la loro capacità di relazionarsi con gli altri. La pedagogia della cura e del prendersi cura si concentra sull'importanza di fornire ai bambini un ambiente sicuro e protetto, in cui possano sentirsi accolti e amati. Questo ambiente favorisce lo sviluppo dell'autostima e della fiducia in se stessi dei bambini, permettendo loro di esplorare e sperimentare in modo libero e creativo. La pedagogia dell'accoglienza si basa sull'importanza di accogliere ogni bambino come individuo unico e speciale, rispettando le sue caratteristiche e le sue esigenze. Questo approccio favorisce lo sviluppo dell'empatia e della sensibilità verso gli altri, promuovendo la costruzione di relazioni positive e significative. La pedagogia dello spazio si concentra sull'importanza di creare un ambiente di vita strutturato e organizzato, che offra ai bambini occasioni di esplorazione e di apprendimento. Questo ambiente favorisce lo sviluppo delle competenze cognitive e motorie dei bambini, stimolando la loro curiosità e la loro creatività. In sintesi, la pedagogia del nido si basa sull'importanza delle relazioni, della cura, dell'accoglienza e dello spazio come elementi fondamentali per favorire lo sviluppo globale dei bambini.a relazione col bambino è il punto di partenza di tutto il processo educativo. Le educatrici si impegnano a creare un ambiente sicuro e accogliente in cui il bambino possa esprimersi liberamente e sviluppare le proprie potenzialità. Attraverso l'osservazione attenta e l'ascolto empatico, le educatrici cercano di comprendere i bisogni e le emozioni del bambino, offrendo sostegno e stimoli adeguati al suo sviluppo. La relazione con gli altri bambini Nel contesto del nido, il bambino ha l'opportunità di entrare in contatto con altri coetanei. Questo favorisce lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali, come la capacità di condividere, collaborare e rispettare gli altri. Attraverso il gioco e le attività di gruppo, i bambini imparano a relazionarsi tra loro, a gestire i conflitti e a costruire legami di amicizia. La rete estesa di relazioni Oltre alle educatrici e agli altri bambini, il bambino nel nido entra in contatto con una rete estesa di relazioni, che comprende i genitori, i nonni, gli zii e altri familiari. Queste figure significative contribuiscono alla crescita e al benessere del bambino, offrendo affetto, supporto e modelli di riferimento. La collaborazione e la comunicazione tra la famiglia e il nido sono fondamentali per garantire un percorso educativo coerente e personalizzato. Attraverso queste diverse relazioni, il bambino nel contesto del nido ha l'opportunità di sperimentare e costruire il proprio senso di sé, di apprendere a relazionarsi con gli altri e di sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide future.