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La pedagogia emendativa dunque si occupa di giovani irregolari nella condotta (sia

devianti in senso generico , sia autori di veri e propri reati) , si richiama , oltre che ai

principi della pedagogia generale , alle teorie di altre scienze come la psicologia

sociale , la criminologia , l’antropologia criminale ecc. prendendo in analisi una

molteplicità di fattori e variabili ce si influenzano e che influenzano il

comportamento. Fattori soggetti e oggettivi agiscono come “cofattori” nel senso ce

gli uni rafforzano gli altri e viceversa dando luogo a comportamenti imprevedibili. La

pena dunque va individualizzata a seconda della posizione giudiziaria del soggetto

e il trattamento va individualizzato a seconda della storia della persona e delle sue

reali possibilità di inserimento sociale. L’analisi dei casi , si concentra soprattutto

nella ricostruzione della storia personale e nell’indagine familiare e ambientale

richiede molta cautela.

Nel campo delle scienza sociali , non esistono rapporti deterministici e casuali dato

x consegue y non si puo infatti dire che la devianza minorile è del tutto attribuibile

al degrado sociale ma si puo dire che esso è sicuramente uno dei tanti fattori di

influenza e la presenza di molteplici cofattori moltiplica la probabilità di casi

devianti.

La ricerca criminologica è incentrata sull’analisi dei reati e sui cofattori che

influenzano tali reati i quali possono avere natura economica , psicologica ,

antropologica ecc. uno degli strumenti principali è la statistica giudiziaria sulla quale

tuttavia si pongono delle riserve(dubbi su coincidenza tra universo reale e

statistico) in quanto le tabulazioni statistiche non rispecchiano fedelmente la

fenomenologia della devianza ma danno solo informazioni circa l’attività giudiziaria

a proposito della devianza. Nella Tab 1 caratt. Da dati di minorenni entrati nei centri

di prima accoglienza distinti per nazionalità e sesso , si vede come dal 1994 al

1995 vi sia un incremento fortissimo di stranieri , al quale fenomeno cooperò la

variabile “flussi migratori”. Nonostante cio si puo notare come vi sia sempre piu un

decremento globale di entrate in tali centri .

L’educatore specializzato in pedagogia emendativa , esercita la sua attività

presso strutture istituzionali e presso centri di accoglienza con competenze di

natura giuridica , relazionale e amministrativa. Egli è in grado di rilevare ,

riconoscere e analizzare i fenomeni della marginalità e della devianza. Cosi come

sa riferirsi al quadro complesso della realtà di fatto in base alla quale egli deve

progettare ed attuare gli interventi rieducativi opportuni. Egli in quanto vero e

proprio operatore sociale , è una persona ce , in collaborazione con altre persone ,

mette a disposizione dell’equipe le sue competenze particolari , cercando al tempo

stesso di attivare le risorse sia degli individui sia del gruppo che essi costituiscono.

Il suo servizio è inserito in una rete sociale esterna all’istituzione (composta cioè da

persone ed enti con le loro aspettative) . è necessario inoltre che : a) la rete

sociale esterna sia “costruita” dalla capacità di valutarla e di comunicare con essa

da parte di tutta l’equipe b) il gruppo operativo , coinvolgendo gli stessi operatori

deve essere costituito da un intreccio di rapporti.

L’educatore professionale adotta inoltre 2 strategie di intervento : l’incontro

individuale (fase diagnostica) e l’incontro con i soggetti ormai inseriti nella rete

sociale dalla comunità (fase terapeutica). Essa è una rete sociale caratterizzata da

comunicazione , empatia , progettazione comune e dall autoverifica del gruppo :

un collettivo autonomo che rende autonomi cioè arricchisce la percezione di sé e

dell’altro da sé. Uno dei momenti piu importanti ai fini educativi è il colloquio tra

l’educatore professionale e i giovani , a patto che si traduca in un dialogo e non un

interrogatorio. L’iniziativa parte dall’educatore che sfrutta ogni occasione opportuna

per esporre e argomentare sollecitando una sorta di “auto liberazione” in tutti i

giovani di un gruppo, disposti a commentare e a controbattere.

È necessario inoltre che l educatore abbia conoscenza delle dinamiche e delle

vicende che potrebbero riguardare la vita dei soggetti.

Capitolo 8 – DIRITTO PENALE E LEGISLAZIONE MINORILE

1) Nozioni di diritto penale

Il diritto penale è quel ramo del diritto pubblico che viene definito come il complesso

di norme giuridiche che prevedono quei particolari fatti illeciti (reati) per i quali sono

comminate conseguenze penali. Si parla di diritto penale sia in senso soggettivo

che oggettivo. Dal punto di vista oggettivo , esso è un complesso di norme

giuridiche come regole di condotta ; dal punto di vista soggettivo esso si configura

come il diritto dello Stato all’applicazione delle pene nei limiti e nelle condizioni del

diritto oggettivo. Il reato è un atto antigiuridico volontario e libero. Per tutti i reati

valgono 2 principi : 1) “nullum crimen sine lege” (non si puo considerare un atto

come reato se non vi è una legge che lo definisce tale) e “ nulla poena sine lege”

( la legge dichiara anche il tipo di colpa e di pena da scontare). Caratteri essenziali

della pena sono : personalizzazione (applicabile solo al diretto interessato e mai a

terzi) , proporzionalità (proporzionata al danno) , determinatezza ( corrispondente

ad un determinato fatto), inderogabilità (deve essere scontata) ,irretroattività ( non

si applica a fatti compiuti prima della sua emanazione).

Scopi della pena sono : rafforzamento della coscienza giuridico-morale e la

creazione di abitudini ad agire correttamente a livello sociale. Il nostro sistema

penale ha subito una notevole trasformazione con l’introduzione di misure

alternative che permettono di scontare in tutto o in parte la pena detentiva fuori dal

carcere ; tali misure alternative sono : affidamento in prova al servizio sociale ,

semilibertà , detenzione domiciliare, liberazione anticipata (non valgono per i delitti

di mafia).

Affidamento in prova : il soggetto affidato al servizio sociale è restituito in libertà

anche se tenuto ad osservare determinate prescrizioni ; esso è un periodo di prova

in libertà sotto controllo del servizio sociale penitenziario e si applica ai condannati

a pena detentiva non superiore a 3 anni dopo che sono stati osservati per almeno

1 mese in carcere. Le prescrizioni inoltre possono essere modificate da un

magistrato di sorveglianza a cui il servizio sociale riferisce sulla condotta del

soggetto .se quest ultimo attua comportamento contrario alle prescrizioni ,

l’affidamento viene revocato.

Semilibertà : beneficio nato dalla riforma penitenziaria del 1975 e consiste nella

concessione di trascorrere parte del giorno fuori dal carcere per svolgere attività

lavorative o comunque utili per il reinserimento sociale. Il beneficio puo essere

disposto prima dell’inizio dell’esecuzione della pena se il condannato ha dimostrato

la propria volontà di reinserimento nella vita sociale. Essa puo essere concessa

dopo l’espiazione di almeno metà della pena.

Detenzione domiciliare : applicabile quando la condanna non è superiore a 4 anni;

consiste nell’espiazione di pena nella propria abitazione o in altro luogo. Questa

misura è ammessa per donne incinte , madri di minori di 10 anni e padri di minori di

10 anni conviventi , persone con gravi condizioni di salute e ultrasessantenni o in

altri casi ma non si applica ai condannati per reati gravi.

Liberazione anticipata : è un istituto adottato in favore del condannato che abbia

dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione . questa misura dunque

consiste nella riduzione della pena nella misura di 45 giorni per ciascun semestre di

pena scontata , compresi periodi trascorsi in custodia cautelare. Il beneficio puo

essere chiesto da condannato o dai congiunti.

Tutte le alternative di detenzione sono disposte dal tribunale di sorveglianza . le

misure di sicurezza sono quelle sanzioni penali che si sostituiscono alla pena ,

previste per i soggetti pericolosi socialmente e ai soggetti non imputabili che

abbiano commesso un reato .per ogni tipo di misura di sicurezza (casa di lavoro ,

colonia agricola o casa di cura) la legge prevede un periodo minimo di durata

rinnovabile. Il riformatorio giudiziario era la misura di sicurezza per i minori di 18

anni. La coesistenza di pene e di misure di sicurezza dà luogo al sistema detto del

“doppio binario” : da un lato si propone di punire il soggetto , dall’altro di prevenire

la pericolosità sociale e rieducarlo. Siccome però una sanzione (misura di

sicurezza) puo accompagnare o meno la pena per un reato si hanno 2 tipi di casi :

A) le misure di sicurezza si applicano dopo ce il condannato ha scontato la pena

vera e propria e rappresentano dunque un duplicato della pena.

B) la misura di sicurezza è una sanzione esclusiva per i soggetti caratterizzati da

totale incapacità di intendere e volere e infermità mentale.

Un importante modifica al sistema giudiziario è stata applicata nell ottobre 1986

soprattutto con la legge Gozzini. Il carattere della riforma del 1986 è

contrassegnato da 2 obiettivi: introduzione del regime di sorveglianza particolare

(legge gozzini secondo cui condannati con comportamento violento compromettono

l’ordine dell’istituto sono sottoposti ad un controllo idoneo a evitare forme di

dominio sugli altri) e le misure alternative al carcere.

2) Legislazione minorile

L’ordinamento giuridico si è preoccupato, come si è illustrato, di prevedere una

serie di norme ben precise riguardanti i casi in cui i minori sono imputati di un reato,

garantendo i diritti degli stessi nel processo penale al fine di una rieducazione del

ragazzo e non solo di una sanzione penale tout court. Al contrario, per i minori,

vittime di reati o prevaricazioni da parte di altri soggetti, non vi è una normativa

altrettanto specifica e precisa per tutelarli adeguatamente.

Tuttavia l’esperienza attraverso l’impatto con una società chiamata attraverso il

giudice a

disciplinare in maniera autoritaria i rapporti sociali e, a volte, le stesse relazioni

familiari può significare molto per un minore che si apre alla vita, che la analizza

per capirne il significato e per comprendere come effettivamente si svolgono e

vengono regolate le relazioni sociali e i rapporti tra persone. La famiglia e la scuola

sono chiamate, in questo quadro, a svolgere la loro funzione educativa proprio

aiutandoli a scoprire il mondo delle relazioni e dei rapporti interpersonali in mod

Dettagli
A.A. 2014-2015
42 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michela.galluccio92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia della devianza e della marginalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Striano Maura.