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Riassunto esame Pedagogia dell'adolescenza e del gioco, prof. Barone, libro consigliato La guerra dei bambini, Antonacci, Della Misericordia Pag. 1
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Il libro esamina una stessa situazione unendo due diversi sguardi: quello pedagogico e quello storico.

Il fatto storico

Ci si riferisce ai fatti avvenuti nel giugno 1499 a Bormio così come è stato possibile ricostruirli attraverso una serie di testimonianze conservate prevalentemente presso l'Archivio storico del comune.

Tutto inizia domenica 23 giugno 1499, vigilia della festa di S. Giovanni, nello spazio antistante la chiesa di S. Sebastiano, in località Rovinaccia, presso Bormio.

I bambini ("pueri" cioè bambini dai tre ai dieci anni) si ritrovano in questo luogo per combattere la "battagliola" usando bastoni e spade di legno. Nei documenti originali la "battagliola" è chiamata "bellum dei pueri".

Il gioco richiama oltre 100 spettatori maschi e adulti.

La battagliola si svolgeva entro i confini del mimetismo e della simulazione, ma mantenere giocatori e spettatori entro di essi non appariva cosa facile.

primi a trascendere furono i bambini: uno di essi cadde a terra e gli altri si gettarono su di lui. Gli adulti presenti ebbero la sensazione che la situazione non fosse più compatibile con il gioco e uno di loro intervenne con la spada (vera!) per separare i bambini. Dopo di lui altri adulti intervennero e la situazione degenerò in una rissa tra adulti. Il gioco tra bambini cessò e proseguì la sola violenza adulta, il confronto si allontanò dal luogo in cui era iniziato per svilupparsi fino alla piazza principale di Bormio e continuare anche il giorno successivo, nelle strade e nelle case private. La magistratura del borgo intervenne e alcuni adulti furono sottoposti a giudizio.

La lettura storica

È possibile spiegare l'importanza sociale della battagliola, considerando Bormio come esempio di società comunale italiana che, avendo spesso necessità di chiamare alle armi l'intera cittadinanza, richiedeva un addestramento militare.

Della popolazione fin dalla tenera età.1 La battagliola combattuta dai bambini è in grado di richiamare un folto pubblico di maschi adulti. Questo vivo interesse evidenzia come le società di fine medioevo conservino una diffusa consuetudine alla violenza, presente normalmente nelle relazioni interpersonali quotidiane. La battagliola fungeva da addestramento all'esercizio della violenza collettiva, che vedeva affrontarsi le comunità rivali presenti sullo stesso territorio o gruppi contendenti all'interno della stessa comunità.

In particolare, nel giugno 1499 la popolazione bormina era in allarme per due ostilità:

  • L'imperatore Massimiliano I era in guerra contro i Grigioni, territorio che confina con quello di Bormio, e i bormiesi furono chiamati a fornire alle truppe imperiali un supporto logistico e a consentire loro il transito.
  • C'era anche il rischio che la popolazione potesse essere chiamata ad intervenire nel conflitto.
direttamente.● si stavano delineando le ambizioni dei francesi sul Ducato di Milano e ciò rendeva incerta la posizione del comune di Bormio, suddito degli Sforza ma, di là a poco, dei francesi.Nel Rinascimento le battaglie dei bambini avevano significati simbolici, perché ad esse veniva attribuito un valore di previsione delle reali vicende politiche e belliche. Le squadre in campo assumevano, agli occhi degli spettatori, la rappresentanza delle potenze realmente in conflitto e l'andamento del gioco veniva considerato come una previsione del reale risultato del confronto.La lettura pedagogicaUn primo aspetto interessante da esaminare dal lato della pedagogia del gioco è il momento in cui gli adulti/spettatori intervengono nella battagliola.Il primo intervento fu quello di colui che cercò di dividere i bambini sguainando la propria spada, ovviamente vera.Questo intervento introduce nel ludus una doppia discontinuità: l'interruzione delgioco segnatadalla comparsa in scena di una spada non di legno; la cessazione della separazione chiara tra ibambini contendenti e il pubblico degli spettatori.Un secondo intervento fondamentale è quello di colui che intervenne per strappare dalle mani di2un bambino un’asta di legno. Questo intervento permette di notare come gli episodi di violenza traadulti e bambini avvengano direttamente, senza la mediazione protettiva dei genitori deibambini coinvolti.Il terzo intervento importante è quello di colui che strappò la bandiera ai bambini. La sottrazionedell’insegna del mimetismo ludico segna l’intrusione dell’adulto nel gioco e nelle sue logiche eproduce quasi un rovesciamento dei ruoli.In seguito a questi interventi comincia una sassaiola che segna definitivamente la discontinuità della rissarispetto al gioco, infatti le regole e le tradizioni relative alla battagliola non prevedevano il lancio di pietre.Possiamo anche definire con

Si può definire la cornice ludica della battagliola come segue:

  • Partecipazione dei bambini ai quali è consentito praticare un gioco che può essere violento.
  • Uso di armi-giocattolo di legno e a punte smussate.
  • Uso delle bandiere come segni di appartenenza ad una squadra.
  • Spazio del gioco che è quello davanti ad una chiesa.
  • Tempo del gioco che è quello festivo.

Gli elementi che intervengono e rompono la cornice ludica e il cerchio magico del gioco sono:

  • Gli adulti si sono mischiati ai bambini nel gioco.
  • Molti bambini si sono buttati sul bambino caduto a terra facendo pensare a un reale pericolo per la sua incolumità.
  • I bambini hanno cominciato a tirarsi sassi contravvenendo alle regole del gioco.
  • Gli adulti hanno sguainato le spade.

Il bellum dei pueri può essere considerato un gioco di competizione (agon per Caillois). Se si considera però la realtà storica del

periodo considerato è forse più opportuno considerarlo come gioco simbolico, perché i bambini imitano un'attività che gli adulti compiono abitualmente anche sotto i loro occhi. Il progetto educativo, che riguardava particolarmente i bambini maschi, era orientato alla formazione di un soggetto forte, aggressivo e battagliero, capace di destreggiarsi in una società violenta, armata e competitiva.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
17 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher assuntarappi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia dell'adolescenza e del gioco e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Barone Pierangelo.